Utente:Miriam 2019/Sandbox

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Il dicembre del 1994 risultò essere il momento opportuno per la realizzazione del "Progetto Museo" in quanto Palazzo Lanfranchi, che ospitava gli Uffici della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata, sembrava essere luogo adatto ad accogliere la nuova istituzione museale). Questa idea era stata coltivata a lungo da Michele D'Elia, Soprintendente della città di Matera e Direttore dell'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro dal 1987 al 1991, e da Salvatore Abita.

La stessa Amministrazione Comunale di Matera appoggiò questa proposta per favorire un processo di miglioramento sociale ed economico della città e della Regione tutta. Nel 1995 è iniziato un lavoro di collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Matera e la Fondazione Levi e nel 1996 si procedette ad adeguare la struttura anche dal punto di vista della sicurezza e dell'accesso ai disabili.

Il museo nacque con l'intento di preservare il patrimonio culturale del territorio e non disperdere la memoria e l'identità della comunità.

Il Museo fu aperto al pubblico il 6 maggio 2003.

  • capolavori di scultura, pittura e di arte decorativa provenienti dalla Diocesi della Regione che permettono di ricostruire la storia dell'arte in Basilicata dal Medioevo al Settecento. Nonostante si tratti di periodi distanti tra di loro il Museo permette di mettere in relazione il Medioevo condizionato dalle attese millenariste e la modernità caratterizzata da una libera attività creativa.
  • collezione D'Errico che comprende circa settanta dipinti appartenenti all'Ente Morale D'Errico di Palazzo San Gervasio,in cui figurano scene di paesaggi,battaglie,nature morte,opere di artisti come Graziani, Trombatore, Coppola, Coccorante, Codazzi, Recco. Essa mira alla creazione di un vero e proprio circuito museale del territorio lucano.
  • collezione di Carlo Levi costituita da quarantaquattro dipinti che dimostrano l'esperienza artistica del pittore che ha colto con grande forza l'anima della civiltà contadina del Sud come ad esempio i capitelli a stampella della medievale Abbazia Benedettina di Montescaglioso, le lignee Madonne in trono, nelle quali il gotico e il romanico si mescolano,le tavole bizantine,le opere del Rinascimento e del Barocco pervase di sacralità popolare.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Agata Altavilla, Un Museo per la Basilicata: il Museo di arte antica e moderna di Palazzo Lanfranchi, in Basilicata Regione Notizie, vol. 10, n. 3/4, Potenza, Consiglio regionale della Basilicata, 1997, pp. 129-134.
  • Peter Burke, Il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata:Palazzo Lanfranchi Matera, Napoli, Paparo, 2002.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]