Utente:Minnie31/Sandbox/pagina1

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Il porto della Rovere di Senigallia è un'infrastruttura dedicata alla pesca commerciale, al turismo e al diporto nautico.

I pescherecci ormeggiati nel porto di Senigallia


Il porto inizia da corso Matteotti e prosegue lungo corso II Giugno, costeggia il fiume Mia fino a toccare il Mar Adriatico sulla nuova punta del molo di Ponente. Inaugurato nel 2009 permette ai visitatori di ammirare tutta la costa adriatica dal Monte Conero, situato a sud di Senigallia fino al monte San Bartolo a nord. Molto attivi al Porto il Club Nautico e la Lega Navale che hanno dato vita anche al progetto "Senigallia Vela", una scuola di vela per adulti e bambini. Grazie alla sua conformazione il Porto di Senigallia si presta anche ad essere teatro di suggestive manifestazioni culturali infatti ha riscosso un notevole successo la rassegna cinematografica CinemAmare. Una caratteristica del porto è una statua chiamata "la Penelope" realizzata dallo scultore Gianni Guerra nel 2004.

il porto e il ponte levatoio
Tramonto

Nel 1631 sorge la congregazione del porto che è costituita da quattro cittadini da parte del vice-delegato con l'assistenza del magistrato e del sopraintendente , del depositario e dello scritturista che si radunavano in occasioni in cui vengono prese decisioni. Un'azione importante fu revisione del dazio sui colli, che venne introdotto nel 1650, tale imposta è indispensabile per quanto riguarda le entrate delle spese che devono essere sostenute ordinariamente: verrà fatto affidamento nei decenni successivi. Viene stabilito dai revisori e dalla partecipazione del magistrato una sorta di bilancio preventivo, che stabilisce quanto occorre per un anno al porto e fa sì che tutti i conti quadrino. Le merci più acquistate sono i pali e le fascine, in quanto evitano le acque dl Misa fuori escano dal canale. Le spese sostenute dalla congregazione per i lavori al porto vengono stipulate in base agli acquisti all'incanto effettuati ad estinzione di candela vergine. Nell'assemblea del 1654 alcuni componenti della magistratura del porto pensarono di costruire le bocche di porto in pietra così da eliminare le elevate spese per quanto riguarda l'aggiustamento periodico delle palificate in legno. Le principali fonti di entrata sono i dazi del pesce e dei colli. Ogni decisione riguardante il denaro del porto, presente nel Sacro Monte di Pietà, deve esse autorizzato dal delegato che, grazie a continuo confronto con la congregazione, assume una funzione preminente all'interno di essa. Nei decenni successivi più consistente divenne il movimento di merci. La vita economica di Senigallia si concentra soprattutto sulla fiera, che favoriscono lo sviluppo della zona portuale. La pesca è l'attività maggiormente penalizzata dai mutamenti economiche avvenute nel corso del XVII secolo, in quanto il pesce è soggetto a una duplice tassazione, per precisione a tre. L'approvvigionamento dei generi alimentari era gestito dalla grassaria cui membri, grascieri, stabiliscono la quantità di pesce trasportata. Le imbarcazioni più adoperate erano i tartaroni, grosse barche da 60-80 tonnellate con attrezzatura a trabaccolo. Nel 1670 la congregazione ottiene l'autorizzazione da parte del legato per cominciare i lavori al porto. Nel 1689 Senigallia ha disposizione il primo vero ponte ponente. Nel corso degli anni il traffico di merci nel porto diventa sempre più consistente sopratutto grazie al fatto che la sua imboccatura era di due palificate in legno. Per facilitare l'accesso al parto dei battelli sono essenziali i moli, che iniziano ad essere costruiti con le pietre provenienti da Pesaro. Nel settecento vi è una maggiore necessità di fortificare il porto per difenderlo dalle incursioni dei corsari, che in questo periodo erano sempre più frequenti. In quel tempo Senigallia è caratterizzata da una crisi sulla pesca. Disastrosa fu la mareggiata del 1756 che distrusse la flotta senigalliese e il settore delle pesca. Nel 1815 terminano le incursioni dei corsari, ma nemmeno in questo caso la crisi della pesca non si conclude del tutto. Nel novecento vennero fatte nuove modifiche, in quanto il porto venne allargato, introdotte nuove imbarcazioni.

Attualmente il porto di Senigallia conta circa 206 imbarcazioni, è costato da un avamporto, dal mio di sottflutto e da tre darsene collegate tra di loro mediante delle cavallette. Le tre darsene sono:

  • Darsena Turistica= parte riservata ai diporti
  • Darsena Nino Bixio=utilizzata per la pesca
  • Darsena=riservata al diporto e alla piccola pesca
  • Il Porto di Senigallia tra 17. secolo e primo Novecento I, economia, gestione e società, vol.1/Tesi di Laurea di Umberto Bellucci, relatore: Sergio Anselmi -a.a. 1989-1990. codice SBN ANA0015300

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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