Utente:MichaelScoffield 10/Sandbox

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Il 21 dicembre 2012 era una data del calendario gregoriano legata a varie credenze e profezie che preannunciavano un evento di proporzioni mondiali capace di segnare una significativa discontinuità storica. Secondo alcune teorie, questo evento avrebbe potuto portare a una trasformazione spirituale dell'umanità o addirittura alla fine del mondo. Tali credenze si basavano sulla fine del tredicesimo ciclo (baktun) del calendario Maya.

Nonostante la risonanza mediatica, nessuna di queste profezie aveva fondamento scientifico e furono ripetutamente smentite dagli studiosi di geofisica e astronomia. Anche la maggioranza degli esperti della cultura Maya respinse queste teorie, considerandole infondate.

Il calendario Maya si basava su tre sistemi: il calendario rituale di 260 giorni (Tzolkin), il calendario solare di 365 giorni (Haab'), e il Lungo computo, che tracciava il tempo in cicli di 144.000 giorni. Il 21 dicembre 2012 segnava la fine del tredicesimo baktun e l'inizio del quattordicesimo, secondo la correlazione con il calendario gregoriano.

Le profezie riguardanti questa data furono principalmente promosse da movimenti New Age e scrittori come Frank Waters e Terence McKenna, che ipotizzavano catastrofi naturali o trasformazioni spirituali globali. Queste teorie furono ulteriormente diffuse da libri come "Le Profezie dei Maya" di Adrian Gilbert e Maurice Cotterell.

Gli studiosi degli antichi Maya, tuttavia, considerarono tali interpretazioni come errate, spiegando che i Maya vedevano la fine di un ciclo come un'occasione per celebrazioni, non per catastrofi. Sandra Noble della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies affermò che l'idea di un giorno del giudizio era un'invenzione moderna e una fonte di profitto.

Sul fronte scientifico, vennero confutate anche le ipotesi di allineamenti astronomici particolari, come l'allineamento del Sole con il centro della Via Lattea, che non comportavano alcun effetto significativo per la Terra. Anche l'idea di un'inversione dei poli magnetici fu rigettata, poiché si trattava di processi naturali che si verificano su scale temporali molto lunghe e senza conseguenze apocalittiche.