Utente:Matteogiliooo/Sandbox

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Questa è la pagina nella quale abbozzerò delle note sulla voce Commentariolus di Copernico.

  • Nicola Copernico commentariolus : breve trattato sulle ipotesi dei movimenti celesti / a cura di Edward Rosen ; introduzione di Francesco Barone ; traduzione di Agostino Quadrino, Roma ; Napoli : Theoria, c 1984
  • Nicola Copernico, Nicolaus Copernicus, Opere di  ; a cura di Francesco Barone Torino : Utet, 1979
  • Dreyer, John Louis Emil (1890). Tycho Brahe; a picture of scientific life and work in the sixteenth century. Edinburgh: Adam and Charles Black.
  • Owen Gingerich, The Book Nobody Read. London, 2004. : William Heinemann. ISBN 0-434-01315-3.
  • Alexandr Koyré, The Astronomical Revolution, 1973. : Copernicus – Kepler – Borelli. Ithaca, NY: Cornell University Press. ISBN 0-8014-0504-1.
  • Edward Rosen, (translator) (2004) [1939]. Three Copernican Treatises: The Commentariolus of Copernicus; The Letter against Werner; The Narratio Prima of *Rheticus (Second Edition, Revised ed.). New York, NY: Dover Publications, Inc.
  • Victor E. Thoren, The Lord of Uraniborg, 1990. . Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 0-521-35158-8.
  • Georg Von Peurbach, Theorical Novae Planetarum, 1454.

Terzo paragrafo

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Nel terzo capitolo del Commentariolus,"De ordine orbium", Copernico spiega l'ordine dei pianeti rispetto al sole e il loro periodo di rivoluzione. Il più lontano è Saturno e,a seguire, Giove, Marte, Venere e Mercurio. La velocità di ogni pianeta nel compiere una rivoluzione varia a seconda della distanza dal sole, maggiore è la distanza minore è la velocità.

Quinto paragrafo

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Nel quinto capitolo del Commentariolus, "QUOD AEQUALITAS MOTUUM NON AD AEQUINOCTIA, SED STELLAS FIXAS REFERATUR", Copernico afferma che opera in modo giusto chiunque metta in relazione la durata dell'anno alle stelle fisse e non ai punti equinoziali e cardinali. Cosi gli astronomi posero come riferimento la Spiga della Vergine e si stabilì che l'anno fu sempre stato di 365 giorni, 6 ore e circa 20 minuti.

Il Commentariolus e la prima teoria planetaria di Copernico

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Nella prefazione del De Rivolutionibus, Copernico spiega a Papa Paolo III della sua riluttanza nel pubblicare la teoria dei moti della Terra per paura di essere deriso da un pubblico ignorante. Solo alla fine venne convinto da alcuni suoi compagni a pubblicare i risultati della sua investigazione. Ma comunque Copernico era deciso a non riconoscere la paternità del trattato e questo probabilmente sarebbe scomparso se Tycho Brahe non ne avesse ricevuto una copia nel 1575. Successivamente, nel 600, il trattato scomparve e ne venne ritrovata una copia incompleta a Vienna nel 1877. Una copia completa, invece, venne trovata a Stoccolma e dieci anni fa un terzo manoscritto ad Aberdeen. Tutti e tre probabilmente sono copie di Tycho Brahe. L'origine del titolo del trattato è sconosciuta, infatti circolavano diverse versioni: Brahe sosteneva che fosse " De hypothesibus motum coelestium ", ma i manoscritti riportavano il seguente " Nicolai Copernici de Hypothesibus motuum coelestium a se constitutis commentariolus ". Oggi il trattato è conosciuto come il " Commentariolus " ed è semplice e diretto nella forma. Inoltre si suppone che Copernico abbia scritto di più perchè non sono presenti informazioni su come egli arrivò alle sue nuove teorie. Spiega inoltre che inventò la teoria planetaria sulla base di un unico principio iniziale che venne seguito da sette postulati. In una pagina di note di un manoscritto ci sono valide testimonianze per la giusta comprensione delle analisi di Copernico da cui deriva la sua teoria eliocentrica. Questo manoscritto è custodito nella libreria dell'Università di Uppsala. Il documento fornisce maggior materiale per la comprensione dell'originaria teoria planetaria di Copernico. [1]

  1. ^ Noel M. Swerdlow, The derivation and first draft of Copernicus's planetary theory a translation of the commentariolus with commentary, pp. 423-425.