Utente:Martina Guardato/Sandbox/palazzomalatestiano

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Il Palazzo Malatestiano è un monumento storico- artistico di rilevante importanza, sede della signoria dei Malatesta e il simbolo del loro potere a Fano (1357-1463) e si trova nel centro storico della città.E' di stile rinascimentale ma ciò che è possibile ammirare oggi è anche frutto di modifiche e interventi architettonici avvenuti nell'arco di sei secoli.

Costruzione (dal 1357 al 1463)

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Galeotto I Malatesta divenne formalmente signore di Fano con il titolo di Vicario Apostolico nel 1357, così ebbe inizio il dominio malatestiano a Fano che durò più di cent’anni, durante i quali la città conobbe un grande sviluppo.

volendo una residenza ufficiale per controllare la città si fece costruire le cosiddette "antiche case malatestiane".L’ ubicazione originaria del Palazzo Malatestiano era unicamente su Piazza Maggiore (oggi Piazza XX Settembre), accanto al Palazzo della Ragione (o Palazzo del Podestà), zona centrale di Fano; si presume che l'area fosse già occupata in epoca romana e nell’Alto Medioevo da edifici pubblici. Oggi in questa antica parte del palazzo si trova la direzione della Cassa di Risparmio di Fano.

Nel 1385 divenne signore di Fano Pandolfo III Malatesta che non accontentandosi della residenza paterna la ampliò sul fronte occidentale con un’ architettura tardo- gotica. I lavori per la cosiddetta “Chasa nuova del signore” iniziarono nel 1413 e si conclusero nel 1421 e vi si stabilì definitivamente con la sua corte, facendo di Fano una città attiva dal punto di vista artistico e culturale.

Il palazzo malatestiano rimase la residenza dei Malatesta fino al crollo della signoria ( avvenuta nel 1463), quando la città di Fano passò nelle mani del Duca di Urbino Federico da Montefeltro.

Sede del Comune di Fano (dal 1463 al 1874)

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Rifiutandosi di sottostare al Ducato di Urbino la città di Fano ottenne dalla chiesa il riconoscimento di comune: il Palazzo Malatestiano con i suoi fasti barocchi (di cui oggi non rimane traccia) divenne così il simbolo della “libertas ecclesiastica” che venne celebrata con l’Arco Borgia-Cybo.

In età comunale il piano nobile del Palazzo viene convertito a sede del Comune; la Sala Grande (dove oggi si trova la pinacoteca) diviene il centro della vita politica e sociale cittadina: qui si svolgevano riunioni, feste e banchetti anche in onore di ospiti illustri (come Papa Clemente VIII nel 1598, la Regina Cristina di Svezia nel 1655, il Re d’Inghilterra Giacomo III Stuart nel 1718).                                                

Nel 1518 un devastante incendio distrusse alcuni ambienti del Palazzo Malatestiano, in seguito venne aggiunto un nuovo piano con finestrotti ad occhio di bue e vennero ricostruite la scala e la loggia con l’utilizzo di colonne ioniche in pietra d’Istria.  

Durante i saccheggi dell’età napoleonica Fano venne svuotata delle sue ricchezze e il Palazzo Malatestiano perse il suo antico splendore ritrovato solo grazie alle rappresentazioni liriche-drammatiche che si tenevano nella Sala Grande modificata con palchetti e palcoscenico nel 1822 al fine di sostituire il Teatro della Fortuna provvisoriamente sottoposto ad un restauro.            

A seguito del terremoto del 17-18 marzo 1874 fu completamente abbattuto il piano nobile del palazzo, così la sede del Comune fu trasferita prima presso l’ex università Nolfi e poi presso l’ex convento di san Francesco dove si trova ancora oggi.

Restauri (dal 1898 al 1930)

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Nel 1882 il Palazzo Malatestiano rischiò di essere demolito integralmente per far posto ad un nuovo palazzo comunale.  

Nel 1898 l’ingegnere Giuseppe Balducci adattò l’ala settentrionale voluta da Pandolfo III per ospitare il Museo Civico e la Pinacoteca con: l’abbassamento del tetto, riapertura del portico interno, la ricostruzione ex novo della torretta e l’aggiunta della merlatura guelfa.    

Dopo l’acquisto da parte della Cassa di Risparmio di Fano, a partire dal 1930 le antiche case malatestiane (identificabili con l’originaria residenza dei Malatesta), furono sottoposte ad un restauro in stile pseudo-rinascimentale e finto malatestiano da parte dell’ architetto Calza Bini, intervento che rende oggi difficile distinguere il primo nucleo architettonico dall’ ultima modifica.

Dal 1930 ad oggi

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Dopo l’ultimo restauro del 1930 il Palazzo Malatestiano non subì più alcuna trasformazione neanche a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Fa però eccezione l’adattamento del cortile interno a teatro all’aperto. Nel 1957 fu deciso dal Consiglio Comunale di intervenire nel Palazzo Malatestiano con piccoli interventi per il ripristino delle sale del Museo Civico e Pinacoteca.

Il Palazzo Malatestiano è il primo esempio di architettura rinascimentale nell’area Metaurense.

Della costruzione originaria voluta da Galeotto I Malatesta resta oggi visibile, il pontile ( detto Voltone del Teatro) che collega la residenza malatestiana con il Palazzo della Ragione e la piccola torretta scalare sul lato meridionale.

Con gli interventi voluti da Pandalfo III Malatesta la struttura assunse un’ impronta cortese, visibile soprattutto nelle otto preziose bifore (quattro dentro la corte e quattro affacciate sul giardino di Piazza Leopardi).

Risale al 1491 la costruzione dell’Arco Borgia-Cybo (dal nome del Papa Innocenzo VIII Cybo) che si affaccia su Piazza XX Settembre.

In occasione della visita a Fano della Regina Cristina di Svezia fu costruito l’Arco della Regina sul fronte settentrionale demolito poi da Calza Bini nel 1930.

Arte e cultura

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Museo civico e pinacoteca

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La parte nord- orientale del palazzo ospita il museo civico e la pinacoteca a partire dal 1898. Nelle numerose sale sono contenute importanti opere storiche ed artistiche della città di Fano e di altre zone d’Italia. Il museo si articola in quattro aree tematiche: Archeologia, Numismatica, Ceramiche e Pinacoteca.

  • Archeologia: La sezione archeologica, ospitata nel sottoportico e al piano terra, attesta la presenza di insediamenti di epoca pre-protostorica, preistorica e romana nella zona di Fano e dintorni (Vallata del Metauro, del Cesano e Bacino del Torrente Arzilla). La civiltà dell’antica colonia augustea di Fanum Fortunae è documentata in particolare da: una produzione scultorea (rinvenuta presso il convento di San Filippo nel 1899), tra cui una statua frammentata dell’imperatore Claudio e una testa femminile probabilmente raffigurante Ottavia (sorella di Augusto), lastre tombali e raccolte lapidarie, mosaici pavimentali, cippi miliari tra cui il cippo graccano
  • Numismatica: In questa sezione sono contenute collezioni di monete romane (sia di periodo repubblicano sia imperiale), dell’antica Zecca fanese e medaglie del periodo Malatestiano.
  • Pinacoteca: La pinacoteca si articola in tre sale principali: Sala Grande, Sala Morganti e Sala del Caminetto che contengono: le scenografie di Giacomo Torelli , numerosi dipinti databili tra il XIV e il XVIII secolo provenienti sia da scuole marchigiane(come ad esempio le opere di Santi, Guerrieri, Cantarini, Ceccarini) sia venete, umbre, bolognesi napoletane (alcuni dei quali appartenenti a collezioni private donate o sottratti a chiese sconsacrate), ritratti e paesaggi del XIX secolo (nella sezione moderna del primo piano).
  • Ceramiche: Nell’ultimo ambiente si trova una ampia collezione di ceramiche che va dal XIV al XIX secolo, di particolare interesse quelle della farmacia di sant’Elena (prima metà del XIX secolo).

Eventi e mostre

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  • Spesso durante il periodo estivo sono ospitati presso nel cortile della Corte Malatestiana adibito a teatro esterno numerose conferenze, rappresentazioni in prosa e liriche, balletti, concerti.
  • Nel dicembre 2007 nella sezione archeologica del Museo Civico del Palazzo Malatestiano si è tenuta l’esposizione Res sacrae dedicata a reperti marmorei pagani rinvenuti a Fano e alla statua della Fortuna.
  • Dal 24 aprile al 13 luglio 2008, presso il museo civico di Fano si è tenuta la mostra Maiolika Kéramos
  • Si tengono anche mostre fotografiche, tra le quali “Toccata e fuga” del 2012-2014