Utente:Marilena1963/Sandbox

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Suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante (Adelaide Di Mauro)[modifica | modifica wikitesto]

Moglie, madre, vedova, suora, mistica. Questi, i diversi volti di suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante, al secolo Adelaide Di Mauro, (1890-1932). Morta in odore di santità, è stata proclamata Serva di Dio della Chiesa cattolica. La causa di beatificazione è ancora in fase di definizione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Adelaide Di Mauro nacque a Siracusa, in una viuzza nell’isola di Ortigia il 5 luglio 1890. Fin da bambina ebbe un rapporto privilegiato con Gesù e la Madonna; ciononostante, secondo la consuetudine del tempo, fu promessa sposa ad un giovane siracusano, Giuseppe Cortada, e lei per puro spirito di ubbidienza alla famiglia, accettò il matrimonio. Ebbe tre figli ma solo uno, Alfredo, le sopravvisse. Rimase vedova giovanissima: aveva ventinove anni quando il marito morì, probabilmente di febbre spagnola. Nella sua condizione di vedovanza aumentarono anche i momenti di estasi mistica; chiese quindi aiuto al suo confessore, il frate cappuccino Samuele Cultrera, che la indirizzò al monastero di clausura di Messina. Nell’attesa del suo ingresso in convento, per sottrarsi allo sguardo del mondo, si trasferì ad abitare in una caverna, nella contrada grotta santa di Siracusa, che lei stessa definì “la grotta delle rivelazioni” per le straordinarie illustrazioni celesti che lì ricevette. Quella grotta, nel secolo XVII fu frequentata e santificata da un famoso operaio – Giuseppe Veneziano – che vi meditava la Passione del Signore e vi compiva aspre penitenze. Ora su quella grotta sorge la nuova parrocchia, affidata ai Servi di Maria.

Vita religiosa[modifica | modifica wikitesto]

Per essere ammessa nel monastero delle clarisse, Adelaide fu costretta ad affidare il piccolo Alfredo alla sorella e al cognato che non avevano ancora figli. Quel distacco non fu certo indolore ma, da madre santa, imparò ad amare suo figlio più come creatura di Dio, prima che sua. L’ingresso nel monastero di santa Chiara a Messina avvenne il 14 settembre 1924. Al termine del noviziato Adelaide prese i primi voti assumendo il nome di suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante; tuttavia non arriverà a pronunciare i voti perpetui perché l’insorgere di alcune manifestazioni soprannaturali (le continue estasi e la comparsa delle stimmate ai piedi) convinsero la badessa a rimandare la religiosa a casa. Tornata a Siracusa suor Chiara conoscerà p. Sebastiano Uccello che diventerà suo direttore spirituale. P. Uccello era il segretario particolare dell’arcivescovo di Siracusa Giacomo Carabelli e prima di accettare la direzione ritenne opportuno consultarsi col suo arcivescovo e con il vicario generale da poco eletto, mons. Giovanni Musumeci. Quest’ultimo fu un tenace avversario di suor Chiara e avanzò sempre notevoli dubbi sulla effettiva bontà delle pratiche religiose della suora. A lui si debbono tutte le iniziative tese a confutare la provenienza divina delle stimmate e la veridicità dei messaggi ricevuti da Gesù e dalla Madonn.durante le estasi della religiosa

Esperienza mistica[modifica | modifica wikitesto]

Suor Chiara ricevette diversi carismi soprannaturali: il dono delle estasi, delle stimmate, della comunione mistica e quello della profezia, solo per fare alcuni esempi.

ESTASI[modifica | modifica wikitesto]

L’estasi fu uno dei fenomeni più frequenti nella vita di suor Chiara. Le manifestazioni estatiche si verificarono in Adelaide ancor prima che essa prendesse i voti. Durante l’estasi il corpo si irrigidiva, gli occhi senza alcuna espressione restavano fissi in cielo e non bastava un semplice scossone a risvegliarla. L’estasi poteva durare anche diversi giorni e in quello stato la suora intratteneva colloqui celestiali con Gesù, la Madonna, i santi, le anime purganti

STIMMATE[modifica | modifica wikitesto]

Suor Chiara cominciò ad avere le stimmate durante la sua permanenza presso il monastero delle Clarisse di Messina. Aveva le stimmate alle mani, ai piedi, al costato, alla fronte (che le procuravano il tipico dolore da corona di spine); aveva anche una ferita attorno al dito anulare della mano sinistra, segno dello sposalizio mistico. Il giovedì, viveva l’intera Passione di Cristo: entrava in estasi e le si aprivano le ferite; poi a mezzanotte apriva la bocca e un’ostia bianchissima le si poggiava miracolosamente sulla lingua

LA COMUNIONE MISTICA[modifica | modifica wikitesto]

Gesù ha voluto comunicare in modo speciale con questa anima eletta, rendendola degna di assumere, dalle Sue stesse mani, il Corpo Sacramentato. La comunione mistica avveniva almeno una volta ogni tre mesi e, verso la fine della sua vita, ogni giorno ad eccezione di quelli in cui la comunicava il suo confessore

Morte e beatificazione[modifica | modifica wikitesto]

Suor Chiara Di Mauro morì santamente il 13 settembre 1932: aveva appena 42 anni. Le tante guarigioni prodigiose a lei riconducibili e le virtù che esercitò in grado eroico, ne determinarono l’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione. Il processo canonico, decretato dall’arcivescovo Calogero Lauricella il 16 luglio 1983, nonostante i tanti anni trascorsi e le numerose sedute tenute è ancora in fase di definizione. Oggi, grazie ad un ritrovato interesse, la Chiesa siracusana sta nuovamente attenzionando la causa. La speranza è quella che il processo possa essere ripreso al più presto e che la mistica siracusana, conosciuta da tutti come la monaca santa possa presto assurgere agli onori degli altari.

Collegamenti esterni Sito web dedicato: http://www.suorchiaradimauro.it