Utente:Marco Ciaramella/Sandbox/Giovanni Cagnazzo
Giovanni Cagnazzo (Taggia, Bologna 1521) O.P. è stato un religioso italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Taggia (o Tabia) da Giuliano, probabilmente tra il 1450 e il 1455[1], entrò come novizio Domenicano presso un convento di Albenga nel 1470.[1] In seguito completò brillantemente i suoi studi in Teologia all'Università di Bologna.[2] Non è invece noto se abbia compiuto specifici studi giuridici.[1]
Attività
[modifica | modifica wikitesto]In seguito divenne Inquisitore sempre a Bologna, dove fu attivo per un lasso di tempo particolarmente lungo (1494–1513).[2] In città frequentò i circoli savonaroliani.[3]
Il 2 marzo 1500, a Ferrara, certificò l'autenticità delle stimmate di Lucia Brocadelli, in seguito beatificata.[3]
Si occupò anche di casi complessi di lotta all'eresia, ma è ritenuto molto probabile da diversi studi che l'esito di alcune sentenze sia stato influenzato della potente famiglia bolognese dei Bentivoglio.[4][5] Questa ipotesi è stata sollevata anche nel caso più eclatante, la condanna al rogo di Gentile Budrioli, che fu accusata di avere esercitato arti magiche a danno dei Bentivoglio e avere causato nello stesso modo anche la morte di un bambino appartenente a quella famiglia.[4]
Contributi
[modifica | modifica wikitesto]Summa Tabienae
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/41/Cagnazzo%2C_Giovanni_%E2%80%93_Summa_Tabiena%2C_1569_%E2%80%93_BEIC_14126771.jpg/220px-Cagnazzo%2C_Giovanni_%E2%80%93_Summa_Tabiena%2C_1569_%E2%80%93_BEIC_14126771.jpg)
La sua opera principale è Summa Summarum quae Tabiena dicitur (anche detta Summa Tabienae), pubblicata a Bologna nel 1517. Come altre opere simili dell'epoca, è strutturata come un elenco di voci ordinate alfabeticamente, trattate con argomentazioni di tipo teologico e di diritto canonico.[1] Tuttavia, rispetto alle altre opere simili, il numero di lemmi è più elevato (circa 800), presentandosi con un carattere più marcatamente enciclopedico.[1]
Nell'opera viene introdotto l'argomento che una sentenza deve essere giudicata nulla ipso iure quando è seguita da passaggio di denaro[6]; come conseguenza, il danneggiato può chiedere un risarcimento per il danno provocato dalla sentenza così annullata.[7][8]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Joannes Cagnazzo, Summa Summarum [de casibus conscientia] quae Tabiena dicitur, Bologna, 1517.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Lorenzo Sinisi, Un sommista ligure del primo Cinquecento: prime note su Giovanni Cagnazzo e la sua Summa Tabiena. (PDF), in Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2007, pp. 91-114.
- ^ a b (EN) Michael M. Tavuzzi, Renaissance inquisitors : Dominican inquisitors and inquisitorial districts in Northern Italy, 1474-1527, Boston, Brill, 2007, p. 110.
- ^ a b (EN) Tamar Herzig, Savonarola's women : visions and reform in Renaissance Italy, Chicago, University of Chicago Press, 2008, p. 131.
- ^ a b (EN) Michael M. Tavuzzi, Renaissance inquisitors : Dominican inquisitors and inquisitorial districts in Northern Italy, 1474-1527, Boston, Brill, 2007, p. 114.
- ^ (EN) Sarah R. Blanshei, A companion to Medieval and Renaissance Bologna, Brill, 2017, p. 429.
- ^ Utrum sententia lata intercedere pecunia sit nulla ipso iure. (v. voce Iudex, par. 18.)
- ^ (EN) Ermanno Calzolaio e Luigi Lacchè (a cura di), Justice and Unjusticiability: Perspectives and Issues Between History and Comparison, Lit Verlag, 2020, p. 38.
- ^ Giuseppe Mecca, Denegata giustizia e forme di responsabilità del giudice. Paradigmi di ingiustiziabilità in età moderna (PDF), in Historia et ius paper 11, 2018 14.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lorenzo Sinisi, Un sommista ligure del primo Cinquecento: prime note su Giovanni Cagnazzo e la sua Summa Tabiena. (PDF), in Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2007, pp. 91-114.
- (EN) Michael M. Tavuzzi, Renaissance inquisitors : Dominican inquisitors and inquisitorial districts in Northern Italy, 1474-1527, Boston, Brill, 2007.