Utente:Manolo.farci/Sandbox

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Modificare la parte relativa all'origine del nome di Intelligenza Collettiva e suddiverla in diverse sezioni più approfondite

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La parte relativa all'Origini del concetto è, a mio avviso, mal formulata e confusa perché mescola autori molto diversi tra loro e potrebbe essere approfondita e sistematizzata Propongo di dividere le parti relative alle origini e sviluppo del concetto nel modo seguente e di ripartire il testo nelle apposite sezioni:

- Origini del concetto

Fra i primi autori che hanno fatto esplicito riferimento all'idea di una intelligenza collettiva nel senso generale esposto sopra (pur usando altre espressioni o definizioni) si possono citare H. G. Wells con il saggio World Brain

- Intelligenza collettiva e pensiero olistico

Pierre Teilhard de Chardin con il concetto di noosfera, Herbert Spencer con il trattato Principi di sociologia[4]. Fra gli autori più moderni si possono invece citare Pierre Levy con il libro Intelligenza collettiva, Howard Bloom con Global Brain[5] e Howard Rheingold con Smart Mobs[6]. 

-Intelligenza collettiva e comportamento emergente

Una concezione meno antropocentrica che emerge in alcuni studi di biologia e sociobiologia è l'ipotesi che un gran numero di unità (per esempio le api di un alveare) possano cooperare tanto strettamente da divenire indistinguibili da un singolo organismo,[2][3] raggiungendo un unico livello di attenzione che costituisce un'adeguata soglia di azione.


- Intelligenza collettiva e organizzazioni sociali

L'intelligenza collettiva, così come descritta da Tom Atlee, Douglas Engelbart, Cliff Joslyn, Ron Dembo ed altri teorici, è un particolare modo di funzionamento dell'intelligenza che supera tanto il pensiero di gruppo (e le relative tendenze al conformismo) quanto la cognizione individuale, permettendo a una comunità di cooperare mantenendo prestazioni intellettuali affidabili. In questo senso, essa è un metodo efficace di formazione del consenso e potrebbe essere considerata come oggetto di studio della sociologia.

Un altro pioniere dell'intelligenza collettiva è stato George Pór, autore nel 1995 di The Quest for Cognitive Intelligence. Egli ha definito questo fenomeno come "la capacità di una comunità umana di evolvere verso una capacità superiore di risolvere problemi, di pensiero e di integrazione attraverso la collaborazione e l'innovazione".

--Manolo.farci (msg) 21:05, 15 mag 2016 (CEST)Manolo farci