Utente:Lorelorelore/Sandbox/Cambogia/Storia

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Secondo le cronache cinesi del periodo, il crollo del Funan fu dovuto alla ribellione del regno di Chenla.[1] Sempre secondo queste cronache raccontano che Chenla era stato un regno vassallo del Funan fin quando il suo sovrano non lo attaccò dopo che i suoi predecessori avevano accresciuto la potenza del regno. La rivolta del Chenla fu guidata da due fratelli: Bhavavarman e Chitrasena.[1] Nonostante le fonti che affermano che l'ultimo re del Funan morì nel 550, si pensa che il regno non fu assoggettato del tutto fino alla metà del secolo successivo, poiché in quest'ultimo periodo risulta che il Funan continuasse ad inviare ambascerie in Cina.[1] Durante il regno di Bhavavarman, l'esercito di Chenla - comandato da Chitrasena - fu impegnato in continui scontri con i regni vicini poiché questi non l'avevano riconosciuto ufficialmente.[1] La completa inglobazione del Funan nel regno di Chenla si completò nel 627 grazie al sovrano Isanavarman, figlio di Chitrasena - che aveva regnato dopo il fratello col nome di Mahendravarman.[1] In seguito Isanavarman conquistò il regno limitrofo di Aninditapura, situato nella valle del fiume Stung Sen, e fondò sul fiume una nuova capitale: Isanapura. Lo sfascio del regno di Chenla trova le sue cause nel regno di Jayavarman I.[1] Il sovrano conquistò le regioni del Laos settentrionale e centrale senza però mai sottometterle completamente e durante il suo regno alcune regioni presero una certa autonomia per mano di signori locali. Jayavarman non lasciò eredi maschi e dopo il suo regno il Chenla entrò progressivamente in crisi fino allo sfascio.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniel George Edward Hall, Storia dell'Asia sudorientale, Rizzoli, 1972.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f D.G. Hall