Utente:Lindafaggioo/Sandbox

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Il cavallo islandese è una razza equina sviluppatasi in Islanda. Nonostante questi equini siano mediamente di piccole dimensioni, a volte simili ai pony, sono considerati dalla maggior parte dei registri di razze veri e propri cavalli[1].

È l'unica razza indigena dell'Islanda, ma si è andata diffondendo in molte parti del mondo e ne esistono popolazioni consistenti anche in altre parti d'Europa e nel Nord America. Nel suo Paese di origine questo cavallo viene utilizzato nei lavori agricoli, in mostre equine, in gare di equitazione e per il consumo di carne equina.

Il cavallo islandese è resistente e soggetto a poche malattie: questo grazie alla legge islandese, che prevede che neppure gli esemplari esportati possano tornare nel loro Paese di origine, in modo da scongiurare eventuali contagi. Il cavallo islandese ha inoltre la caratteristica di saper eseguire due andature in più oltre ai tradizionali passo, trotto, canter e galoppo.

Nata dai pony dei coloni scandinavi tra il IX e il X secolo, il primo riferimento a questa razza è del XII secolo, quando questi cavalli erano oggetto di venerazione nella mitologia norrena. L'aspetto attuale è dovuto a secoli di selezione naturale e di allevamento selettivo. Nel 1780 gran parte della popolazione autoctona andò distrutta in seguito a un'eruzione vulcanica. La prima Società del cavallo islandese è stata creata in Islanda nel 1904, e oggi la razza è rappresentata da organizzazioni in 19 nazioni differenti, raccolte nella Federazione Internazionale delle Associazioni del cavallo islandese.


Indice 1 Caratteristiche 1.1 Andature 2 Storia 3 Usi 4 Registrazione 5 Note 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Caratteristiche

Mantello invernale Pesa dai 330 ai 380 kg[2] e misura tra i 132 e i 142 cm al garrese. Sebbene questa altezza sia tipica dei pony, questa razza è però considerata un cavallo[3][4]. Ciò a ragione della presenza di un temperamento particolare[5], e della mancanza di una parola islandese per "pony"[6]. Secondo un altro orientamento, la classificazione come cavallo è dovuta alla differente struttura ossea e alla sua spiccata capacità nel trasportare pesi[7]. La razza è caratterizzata da varie colorazioni del mantello, tra le quali: sauro, falbo, baio, morello, grigio, palomino e roano; nella lingua islandese esistono più di cento definizioni diverse per altrettante diverse colorazioni[3][4]. La testa è proporzionata, con profilo rettilineo, il collo corto, muscoloso e largo alla base, il garrese largo e basso, il torace profondo, le spalle muscolose e leggermente inclinate, la parte posteriore lunga, la groppa larga, muscolosa, corta e leggermente inclinata. Le gambe sono forti e non particolarmente lunghe. La criniera e la coda sono folte con coda bassa e peli grossolani, che vanno a formare un doppio mantello particolarmente adatto a resistere alle basse temperature tipiche del clima islandese.

Le caratteristiche differiscono tra i vari gruppi di cavalli islandesi, in funzione dell'uso al quale viene destinato dai singoli allevatori. Alcuni di questi si concentrano sugli animali per il lavoro (che sono di una conformazione distinta da quelli allevati per la sella), accuratamente selezionati per la loro capacità di svolgere le andature islandesi tradizionali, altri invece prediligono la razza per il consumo di carne equina. Alcuni allevatori, infine, si concentrano sull'effetto visivo del colore del mantello che vogliono ottenere[3].

I membri della razza di solito vengono cavalcati a partire dall'età di quattro anni, sebbene il pieno sviluppo strutturale sia completo solo a sette anni. Questi cavalli sono più produttivi tra gli otto e i diciotto anni, e conservano forza e resistenza anche oltre i vent'anni. Una giumenta islandese che ha vissuto in Danimarca ha raggiunto l'età record di 56 anni[5], mentre un altro cavallo, che vive nel Regno Unito, ha raggiunto i 42 anni[8]. I cavalli sono molto fertili, ed entrambi i sessi sono adatti per la riproduzione fino a 25 anni; le fattrici possono partorire anche all'età di 27 anni. I cavalli tendono a non essere facilmente spaventati; tale atteggiamento deriva dal non avere predatori naturali in Islanda[5]. Sono animali amichevoli, docili e maneggevoli, e al contempo entusiasti e sicuri di sé. A causa della loro isolamento da altri cavalli, non ci sono malattie nella razza all'interno dell'Islanda, ad eccezione di alcuni tipi di parassiti. L'assenza di malattie nel loro habitat naturale è mantenuta da leggi che impediscono ai cavalli esportati dal Paese di essere restituiti, e che richiedono che tutte le apparecchiature equine portate in Paese debbano essere nuove, non utilizzate o completamente disinfettate. Questo perché i cavalli indigeni non hanno alcuna immunità per le malattie: un focolaio sull'isola sarebbe devastante per la razza.