Utente:Lindadavinci

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La Casa di Salomone[modifica | modifica wikitesto]

http://www.filosofico.net/Antologia_file/antologiaB/BACON_%20LA%20CASA%20DI%20SALOMONE.htm


Tutti prima o poi ci siamo chiesti quale sia l’origine di ogni cosa: coloro che hanno iniziato, sono proprio gli abitanti della Casa di Salomone. Un tizio, di nome Talete dichiarò: «Il principio di tutte le cose è l’acqua. Tutto è pieno d’acqua». Un altro, Anassimandro, sostenne: «Il mondo in cui viviamo è solo uno dei molti, nell’apéiron, nell’infinito». Anassimene, invece, conoscitore delle idee di Talete, notò:«Ma l’acqua da dove viene?È semplicemente aria condensata»

Tutti e tre i filosofi della natura ritenevano che esistesse un solo principio, dal quale si originava tutto il resto.

Ad un certo punto però comparve nelle sale della Casa un personaggio a dir poco enigmatico, destinato a cambiare le sorti, in un certo senso, del pensiero occidentale. Era Parmenide di Elea. «Io penso che tutto ciò che esiste sia sempre esistito. Dal niente non può essere creato qualcosa e per di più in natura, non esiste alcun reale cambiamento» Prima di lui Eraclito sentenziava che:«Tutto scorre, non c’è niente di eterno, immobile in se stesso». Più tardi, un certo Democrito, che concordava con Parmenide e gli Eleati sul fatto che in natura niente muta realmente, sostenne anche che:«Tutto è composto di mattoncini invisibili, ciascuno dei quali è eterno e immutabile e questi elementi minimi hanno il nome di atomi ». Una concezione del genere darà avvio alla scuola dei Fisici Pluralisti.

Ma chi sono in realtà questi strani personaggi che hanno cominciato ad occupare la Casa di Salomone? Uno fra loro, li riassume in una parola: Socrate,l’amico della conoscenza; il filosofo. Egli si presentò dicendo:«Io so di non sapere. So solo che il vero sapere proviene da dentro e chi sa cosa è giusto, si comporta anche in modo giusto. Tutti gli uomini possono imparare ad essere giusti, e la via da seguire sta nell’arte del dialogo». Anche Platone, contemporaneo,o quasi di Socrate, espose il suo progetto:«Credo nell’esistenza di un mondo delle idee e voglio cogliere quella realtà eterna e immutabile. Un sapere sicuro, che non mi faccia stare più nel buio di una caverna, ma mi insegni a guardare la luce. È vi dirò dell’altro, idealizzerò anche uno stato costruito sulla filosofia, sentirete parlare per molto della Repubblica Platonica». Volle entrare in merito alle questioni anche un sapiente, ribattezzato dai posteri Professore, Aristotele. Un uomo meticoloso e metodico che volle mettere un po’ d’ordine nei concetti degli uomini. « Io voglio essere un filosofo e uno scienziato, usare la ragione, ma anche i sensi, perché questa indagine sul mondo sino ad ora non mi ha convinto. Intanto sostengo che nessuna idea sia innata e che le Forme sono qualità delle cose. Per di più sono convinto che indagare le cause della natura sia la cosa fondamentale, soprattutto verificare la causa finale di ogni fenomeno».

Durante il cosìddetto Ellenismo, non è passato inosservato neanche il contributo di un gruppo di uomini, definiti Cinici, i quali sostenevano che: «Noi non sentiamo il bisogno di nulla, o almeno di poche cose, non della ricchezza, non del potere politico, né di una salute di ferro». A questi fecero eco gli Stoici, i quali annunciarono:«Tutti gli uomini partecipano della stessa ragione del mondo; ogni essere umano è un mondo in miniatura, un microcosmo. Preoccupiamoci dunque di noi stessi!». Gli Epicurei al contrario, non volevano liberarsi dai beni materiali, anzi:«Lo scopo della vita è il raggiungimento del massimo piacere dei sensi. Il vero bene è il piacere, il male è il dolore».

Durante il Neoplatonismo, tornarono in voga le idee di Platone, e Plotino si mise a riflettere di nuovo sul mondo come un ente perennemente teso tra due poli:« Da una parte vedo luce, il Dio , l’Uno, dall’altra vedo il buio assoluto. Questo buio in realtà non c’è però, è solo assenza di luce, in quanto l’unica cosa che esiste è Dio». Su questa scia in molti, definiti Mistici, si misero a parlare di esperienza di Dio o dell’Anima del mondo, ma anche di esperienza dell’altro.

Passarono i giorni, gli anni, i secoli…….ma la Casa di Salomone rimase sempre lì, ovvero in ognidove. Sopravvisse agli eventi storici, vide l’avvento delle tre più grandi religioni dell’Occidente: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islamismo. Conobbe la storia di una delle città più tormentate al mondo, Gerusalemme, ma soprattutto subì le vicende di un personaggio che ha segnato la cultura occidentale e mondiale,Gesù.

Durante il Medioevo, gli abitanti della Casa furono riconosciuti nelle persone di S. Agostino,S. Tommaso e Alberto Magno [ http://islab.dico.unimi.it/phmae/]. Il primo affermò:«In merito alle questioni religiose esistono dei limiti che la ragione non può superare. Il Cristianesimo è un mistero e ci si può avvicinare solo con la fede». Il secondo profetizzò:«Cercherò di conciliare la filosofia di Aristotele con il Cristianesimo. Basta ammettere che ci sono delle verità di fede e delle verità naturali, che anche la ragione può cogliere».

Successivamente durante il Rinascimento , gli umanisti ebbero fede nell’uomo e nel suo valore, più che in Dio. Marsilio Ficino disse :«Conosci te stessa! O stirpe divina in vesti umane!». Un altro, Pico della Mirandola aggiunse:«La cosa più importante è la dignità umana e ci scriverò anche un libro. Il punto di partenza di ogni ragionamento deve essere l’uomo». Altre voci sempre più insistenti si sollevarono fra gli abitanti della Casa di Salomone, erano gli albori del Barocco: «Non è il sole a ruotare intorno alla Terra, bensì il contrario, e le mie osservazioni confermano la mia ipotesi» lasciò scritto Niccolò Copernico.« E poi, i pianeti si muovono su di una traiettoria ellettica e non sferica» aggiunse Keplero. Pochi anni dopo iniziò a frequentare la strana Casa, anche un Professore di Matematica, l’italiano Galileo Galilei: «Con il mio cannocchiale ho esaminato i corpi celesti e ho visto crateri nella luna, montagne e valli. Ho potuto avvisare anche quattro satelliti intorno a Giove e verificare il principio di inerzia». La rivoluzione scientifica era stata appena innescata…………

Decenni dopo la parola d’ordine fra i filosofi era diventata il movimento. Tutto si muoveva a detta di Hobbes: «Tutti i fenomeni, anche la coscienza è dovuta al movimento di piccolissime particelle nel cervello». Newton affermò:« Le leggi del moto valgono in tutto l’universo.Tutto è dovuto alla legge di gravitazione e a quelle sul moto dei corpi». Cosicché La Mettrie arrivò a sostenere che: « Come le gambe hanno muscoli per camminare, così il cervello ha muscoli per pensare». In pieno XVII secolo, un francese molto deciso a cambiare le regole dell’indagine filosofica, iniziò a proporre un nuovo Metodo: «Propongo di partire da un dubbio metodico per giungere a ciò che risulta impossibile dubitare, ovvero cogito ergo sum. Credo in questo modo di raggiungere un sapere sicuro sulla natura dell’esistenza, nella quale ho intravisto una parte pensante e una materiale». L’atteggiamento di Cartesio, fu determinante per un filosofo olandese Spinoza: «Mi rifiuto di credere che la Bibbia sia completamente ispirata da Dio, disse. Dobbiamo tener presente in che epoca è stata scritta e farne una lettura critica. Dio è il mondo e ciascuno di noi è un attributo di Dio. La sostanza è una sola e dire Dio o natura è la stessa cosa».

Nel periodo del cosiddetto Empirismo , John Locke provò a convincerci che: «Tutte le nostre idee non sono altro che il riflesso di ciò che abbiamo visto e sentito». David Hume , sempre sulla stessa strada volle richiamarci: « Alla percezione originaria del mondo da parte della natura umana. Voglio che si ritorni al modo di vivere e sentire dei bambini, senza coscienza». Berkeley mise in dubbio le conclusioni appena raggiunte e sostenne:« L’unica cosa che esiste è ciò che percepiamo con i sensi, ma noi non percepiamo la materia o sostanza materiale».

……..Finché non arrivarono i Lumi nella Casa di Salomone…..prima fra tutti quello di Immanuel Kant, il quale disse : «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me. Sapere aude». L’Illuminismo ahimé ci ricondusse di nuovo in una via misteriosa che andava verso l’interno……il Romanticismo.

Un romantico razionalista fu senz’altro Hegel: «Tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è razionale».

La discussione fra le mura della Casa di Salomone è ancora aperta e gli abitanti tutt’ora stanno discutendo sull’origine del mondo e di tutte le sue cose…….in tanti se ne sono già andati, alcuni sono stati dimenticati, altri ancora devono essere conosciuti, ma tutti hanno lasciato il suo contributo. Se anche tu vuoi far parte della famiglia, fermati, quando vuoi, con chi vuoi e dove vuoi, l’importante è che lasci scritto qualcosa proprio qua:[…………………IL NOSTRO TEMPO – DOVE L’UOMO E’ CONDANNATO AD ESSERE LIBERO…………………]

--Lindadavinci 18:40, 28 gen 2006 (CET)