Utente:Lenattivista/Sandbox
Autosvezzamento
[modifica | modifica wikitesto]L'autosvezzamento è un metodo di nutrizione complementare all'allattamento al seno o in formula che consiste nella somministrazione di cibo solido. Il principio base dell'autosvezzamento è che il lattante deve afferrare da solo il cibo e portarlo alla bocca, quindi evitando di essere imboccato dal genitore.
Informazioni generali
[modifica | modifica wikitesto]Il principio generale su cui si basa l'autosvezzamento concerne la capacità del lattante di nutrirsi da solo, ovvero il suo essere già in grado di individuare, raggiungere, afferrare e portare alla bocca il cibo autonomamente[1]. In seguito all'indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha prolungato a sei mesi il periodo di allattamento esclusivo tramite latte materno o formula[2] è cresciuto nella comunità scientifica l'interesse verso metodi di nutrizione che non richiedessero necessariamente l'ausilio del genitore. I potenziali vantaggi di questo metodo rispetto allo svezzamento tradizionale sono da ricercare nella possibilità della condivisione del pasto, nella promozione di comportamenti più salutari e nella convenienza per i genitori nella preparazione del cibo[3]. Tali vantaggi deriverebbero dal fatto che è il lattante a disciplinare la somministrazione del cibo in base alle proprie esigenze; di conseguenza, ciò annullerebbe la possibilità che il lattante rifiuti il cibo, inducendo i genitori a mettere in atto comportamenti persuasivi per incoraggiare la nutrizione.
Metodo
[modifica | modifica wikitesto]Quando avviare l'autosvezzamento
[modifica | modifica wikitesto]Superati i sei mesi indicati dall'OMS come periodo minimo di allattamento, spetta ai genitori decidere quando avviare l'autosvezzamento. Ciò non implica che debba partire immediatamente dopo i sei mesi; solo non prima. Superata questa soglia, bisogna osservare i comportamenti dell'infante: la scomparsa del riflesso di estrusione; una buona stabilità del tronco; la capacità di gestire la masticazione (che non significa necessariamente avere i denti); un interesse verso il cibo, che si manifesta con la volontà di raggiungerlo e maneggiarlo.[4] Contrariamente a quanto di solito avviene con i metodi tradizionali, l'autosvezzamento non prevede né orari rigidi né cibi preparati ad hoc per l'infante. Tutto ciò che bisogna fare è coinvolgere l'infante nei pasti quotidiani e lasciarlo osservare. Quando lui o lei deciderà se, quanto e cosa mangiare, sarà sufficiente permettergli o permetterle di raggiungere il cibo e di portarlo alla bocca in autonomia.
La piramide degli alimenti
[modifica | modifica wikitesto]testo prova
Ricerca scientifica
[modifica | modifica wikitesto]testo prova
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Lucio Piermarini, Io mi svezzo da solo. Dialoghi sullo svezzamento, Pavia, Bonomi Editore, 2008, ISBN 9788886631488.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]https://www.uppa.it/speciale-autosvezzamento/
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Beal, J. A. (2016). Baby-led weaning. MCN: The American Journal of Maternal/Child Nursing, 41(6), 373.
- ^ World Health Organization. The Optimal Duration of Exclusive Breastfeeding: Report of an Expert Consultation. World Health Organization: Geneva, Switzerland, 2001.
- ^ Cameron, S. L., Heath, A. L. M., & Taylor, R. W. (2012). Healthcare professionals’ and mothers’ knowledge of, attitudes to and experiences with, baby-led weaning: a content analysis study. BMJ open, 2(6), e001542.
- ^ [1], Una rapida guida sulla rivista pediatrica UPPA