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I Cavalieri Templari in Basilicata[modifica | modifica wikitesto]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Durante il medioevo furono costituiti diversi Ordini religioso-cavallerischi, nati dal fenomeno delle Crociate sviluppatosi dopo il Concilio di Clermont del 1095 in cui Papa Urbano II invitava tutto il mondo cistiano a liberare il Santo Sepolcro dall'occupazione arabo-mussulmana. Il Papa denunciava il grande spargimento di sangue, i saccheggi fatti solo a fine di gloria e guadagno, distaccandosi dall'insegnamento di Dio. Proponeva quindi di creare dei Cavalieri di Dio e per Dio. Il Papa fu sostenuto da Bernardo di Chiaravalle [1], padre dell'Ordine Cistercense. Alcuni Ordini furono presenti in tutto il mediterraneo, nell'Italia meridionale e anche in Basilicata. Un esempio sono: l'Ordine si S.Lazzaro [2] che curava i lebbrosi e aveva una sede a Venosa; la Chiesa di S.Maria di Nazareth di Barletta [3] che aveva una sede a Potenza. Da questo si evince che fino al XV secolo, questi Cavalieri furono presenti in tutto il territorio lucano:Venosa, Lavello, Forenza, Acerenza, Grassano, Matera, Roccanova, Senise, Noepoli, Calvello, Potenza, Armaterra, San Fele, Pescopagano, Melfi, Boreano, Cisterna
reperti storici[modifica | modifica wikitesto]
esempi di architettura[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
FOTO[modifica | modifica wikitesto]
Biliografia[modifica | modifica wikitesto]
- I Segni dei Cavalieri in Basilicata, Potenza, 2008.