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Domenico Giuseppe Savarese Vescovo di Vallo della Lucania

  • Incarichi: Vescovo di Vallo della Lucania (Sa).
  • Nato: A Qualiano (Na) il 25 Ottobre 1903.
  • Ordinato Presbitero: Cattedrale San Paolo in Aversa (Ce) il 16 Aprile 1927 da Monsignor Settimio Caracciolo.
  • Consacrato Vescovo: Cattedrale di Aversa il 13 Aprile 1947 da Monsignor Antonio Teutonico Vescovo di Aversa, Monsignor Federico Pezzullo Vescovo di Policastro Busssentino, Monsignor *Nicola Capasso Vescovo di Acerra.
  • Deceduto: Napoli, 03 Ottobre 1955.

Domenico Savarese (Qualiano, 25 Ottobre 1903 – Napoli, 03 Ottobre 1955 ) è stato un Vescovo italiano.

Biografia:

Domenico Giuseppe Savaresenacque a Qualiano (Na), piccolo centro agricolo al nord di Napoli, il 25 Ottobre 1903. Dopo aver completato gli studi Filosofici e Teologici a Posillipo presso i P.P. Gesuiti viene ordinato sacerdote il 16 Aprile del 1927 da Monsignor Settimio Caracciolo, Vescovo di Aversa. Mente eletta e geniale viene nominato professore di Filosofia, di Greco e Matematica presso Seminario Vescovile di Aversa fino al 1935. Nel 1937 viene nominato Rettore del Seminario di Aversa succedendo il Servo di Dio Monsignor Federico Pezzullo, nominato Vescovo di Policastro Bussentino (Sa).

Nel 1941 il Vescovo di Aversa Monsignor Antonio Teutonico lo nomina Canonico Succantore della Cattedrale San Paolo in Aversa.
Nell’Azione Cattolica, Monsignor Domenico Giuseppe Savarese, spese fin dai primi tempi le sue migliori doti di mente e cuore, fu Assistente della Gioventù di Azione Cattolica Diocesana prima Maschile e poi Femminile. Anche la Curia Diocesana di Aversa gli riservò posti di fiducia e prestigio, fu Esaminatore pro sinodale, Difensore del vincolo, Promotore di Giustizia e Censore della stampa fin dal 1938.

Nell’Aprile del 1947, per volontà di Monsignor Antonio Teutonico, viene eletto Vescovo di Vallo della Lucania (Sa). Scegliendo come motto e programma di vita “Juste et Pie vivamus”. Fin dal primo giorno del suo ingresso nella sua amata Diocesi si impegnò per risollevarne le sorti ormai carenti. Iniziò subito con la Santa Visita Pastorale seguita dal Congresso Eucaristico e la Pellegrinatio Mariae.


Nel suo breve ministero episcopale nessuna forma di bene gli fu estranea: Ebbe a cuore il Seminario facendolo rifiorire di numerose e sante vocazioni, la Cattedrale ricostruendola artisticamente in tutte le sue parti, le Parrocchie ampliandole e abbellendole seguendo le norme liturgiche, il Clero incoraggiandolo ed istruendolo, i fedeli ed i gruppi laicali animandoli a concorrere bene e nella solidarietà.

Da Vescovo non dimenticò mai la sua amata Qualiano che spesso visitava incontrando e accogliendo tutti nella sua casa paterna. Incoraggio e aiutò le Suore Discepole di Santa Teresa del Bambino Gesù, fondate dal suo Rettore il Servo di Dio Canonico Antonio Migliaccio, per raggiungere l’Approvazione per il loro Statuto e contemporaneamente approvò, nella Diocesi di Vallo, la nascente Congregazione delle Suore Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesù nate a Cuccaro Vetere e fondate dai Servi di Dio: Monsignor Nicola Cerbone e Madre Chiara Oristanio.


Monsignor Domenico Giuseppe Savarese nel suo breve ministero, durato solo 8 anni, si impegnò in prima persona nelle opere sociali cercando di vitalizzare ogni settore e ogni campo soprattutto quello educativo ed assistenziale. A Napoli preso la casa del fratello, il 3 ottobre 1955, Monsignor Domenico Savarese, all’età di 52 anni, rese la sua anima a Dio dopo un lungo Calvario fatto di atroci sofferenze. Si offrì Vittima per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose.

Le sue spoglie riposano, per suo desiderio, nell’artistica Cattedrale di Vallo della Lucania a perenne testimonianza del bene operato e profuso a piene mani.

Dal suo Testamento olografo: Redatto a Napoli il 16 luglio 1955. Chiedo di cuore perdono alla infinita bontà di Dio per tutto quello che ho fatto ed ho fatto male e per tutto quello che non ho fatto e che avrei dovuto fare e per tutto il tempo sciupato e non speso con retta intenzione.

Il Signore, per i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, per la intercessione della Madonna, dei miei Santi protettori, specialmente di Santa Teresa del Bambino Gesù, del mio Angelo custode e per le preghiere dei buoni, mi perdoni tutti i peccati e infedeltà e mi usi la sua infinita misericordia nel momento estremo della mia vita, essendomi Padre e non Giudice. Chiedo a tutti scusa e perdono se in questi pochi anni non ho saputo o potuto, per carenza di forze, fare di più. Il Signore accetti la mia buona volontà. La lunga malattia, se mi torpò le ali all’azione non mi impedì di offrire il mio penosissimo e quotidiano Calvario per il bene dell’amata Diocesi di Vallo. Non ho avuto mai intenzione di fare male ad alcuno, anche quando, per il trionfo della giustizia, della verità e della disciplina, la mia azione di governo avrà potuto sembrare ai male informati un pò dura. Comunque, se qualcuno si sentisse offeso o dispiaciuto, io gli chiedo umilmente e sinceramente perdono.

Posso però assicurare di aver messo tanto cuore, tutto il mio cuore nel governo della cara Diocesi, avendo avuto sempre e solo di mira la gloria di Dio, il bene delle anime e della Diocesi e la preferenza del bene comune a quello individuale, agendo, semplicemente quando si è trattato di affermare e salvaguardare i giusti principi, senza particolarismi, senza debolezze o deflessioni, ma con calma e prudente fermezza.

Ho amato assai il Clero, il Seminario, l’Azione Cattolica, i poveri, per i quali la sinistra non ha mai saputo quello che ha fatto la mano destra. Ho amato lo splendore della Casa di Dio, scontento solo di non aver potuto fare per tutte le Chiese quello che avrei desiderato. Esorto tutti all’amore per Gesù, per la Madonna, per il Papa. A tutti raccomando obbedienza alla Chiesa, al Romano Pontefice, al Vescovo. Raccomando particolarmente al diletto Clero l’istruzione religiosa e il catechismo ai piccoli: l’ignoranza religiosa nel Cilento potrebbe essere fatale e funesta in avvenire. Metto la cara Diocesi sotto la speciale protezione della Vergine del Sacro Monte di Novi. Su tutti imploro le più elette grazie di Dio. Benedico tutti di gran cuore, chiedendo la carità di un suffragio, per la mia povera anima, mentre raccomando a tutti di vivere integralmente la vita cristiana per riunirci tutti lassù in cielo nel regno della felicità eterna e dell’amore senza confini. Gesù mi esaudisca.


Biobliografia: - G. Capasso, Cultura e Religiosità ad Aversa, ed. Athenea, Napoli, 1968. - A. D’Errico, Domenico Savarese: Apostolo della vita, testimone del Vangelo, Tip. M. Cirillo, Frattamaggiore (Na), 2003.