Utente:Irene.Parenti/Sandbox

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TRADUZIONE INTERMEDIA

La traduzione intermedia è la traduzione di una traduzione. Può basarsi su una versione tradotta o su versioni tradotte multiple del testo originario. Un esempio di traduzione intermedia è un testo tradotto dall’arabo al portoghese passando per l’inglese. Si tratta di una realtà di vecchia data di scambi culturali, specialmente associata a quegli scambi riguardanti comunità geograficamente, culturalmente e linguisticamente distanti (ad esempio una traduzione dal cinese al portoghese) o le cosiddette lingue minori (ad esempio il catalano, il ceco e il danese). È una pratica comune di traduzione in varie aree della società attuale, come ad esempio nella traduzione audiovisiva, assistita dal computer e letteraria, nella localizzazione e nell’interpretazione di conferenza o di comunità. Al momento, i suoi utilizzi sono spesso collegati alla globalizzazione o alle organizzazioni internazionali, dove vi è un numero elevato di lingue di lavoro e ciò comporta l’utilizzo di lingue franche o altre lingue intermedie. Negli studi traduttivi talvolta ci si riferisce alla traduzione intermedia con altre denominazioni: traduzione di seconda mano, indiretta, ponte e metatesto secondario; in inglese è chiamata: double, intermediate, mediated, mixed, pivot, relay(ed), second (third, etc.)-hand translation. A volte le traduzioni intermedie vengono chiamate ritraduzioni, ma questo termine viene più spesso utilizzato per descrivere traduzioni multiple dello stesso testo di partenza in una lingua di arrivo. La traduzione intermedia è l’opposto della traduzione diretta, che viene creata direttamente dal testo di partenza originario, senza alcuna mediazione intermedia.

Esempi di traduzione intermedia

La prima traduzione italiana integrale di Vojna i mir di Lev Tolstoj viene pubblicata nel 1891 dalla casa editrice milanese Treves con il titolo La guerra e la pace che rivela la natura indiretta della traduzione, realizzata servendosi del francese come lingua intermedia. D’altronde, la diffusione delle opere di Tolstoj avviene in seguito alla sua scoperta in Francia, autentico punto di riferimento dell’Europa occidentale per la diffusione della letteratura russa.

Nella traduzione audiovisiva

Nella serie televisiva Breaking Bad (2010, terza stagione), il personaggio Tortuga parla spagnolo. I sottotitoli in polacco (opera degli amanti della serie) sono prodotti attraverso la traduzione dei sottotitoli in inglese.

Nella traduzione di testi religiosi

Una traduzione del Corano in latino è stata prodotta negli anni 1142-1143, e molte traduzioni intermedie nelle varie lingue parlate a quell'epoca in Europa hanno preso quella versione come riferimento. La traduzione in inglese della Bibbia, promossa da John Wycliffe, sfruttava la Vulgata come testo di riferimento. Quest’ultima è stata tratta dalla Bibbia di San Girolamo, anch’essa una traduzione da fonti greche, che è stata per la prima volta tradotta in italiano nel 1471 dal monaco camaldolese Nicolò Malermi.

Nell’interpretazione (Relay)

Quando, durante una conferenza, il discorso di un oratore danese deve essere riportato in inglese e in ceco, ma non ci sono interpreti che lavorino con la combinazione linguistica danese-ceco, il problema può essere risolto sfruttando l’inglese come "pivot". Questo tipo di interpretazione, detto Relais, era comune nei paesi del blocco sovietico, con il russo come lingua "pivot".

Approcci alla traduzione di seconda mano

Alla traduzione intermedia sono spesso associati caratteri negativi. Viene spesso considerata come la brutta copia di una copia, come nell’effetto di posterizzazione che vede una perdita di dettaglio nell’immagine per ogni sua successiva copia. Chiari esempi di ciò sono la raccomandazione dell’UNESCO (1976) che suggerisce di impiegare la traduzione intermedia "solo quando strettamente necessario” o anche il fatto che questo tipo di traduzione spesso non sia esplicitamente presentato come tale. Tuttavia, alcune ricerche hanno dimostrato che l’impiego della traduzione intermedia può portare a risultati positivi. Se non esistesse, infatti, diverse opere letterarie appartenenti a culture distanti non avrebbero potuto essere lette in altre lingue e, di conseguenza, diventare classici della letteratura (o, almeno, la loro diffusione sarebbe stata ritardata). Si prenda come esempio il caso del romanzo Il paese delle nevi di Yasunari Kawabata, vincitore del premio nobel per la letteratura, la cui prima traduzione in italiano è stata prodotta attraverso la traduzione intermedia della versione in inglese. Dunque questa pratica può rivelarsi il mezzo migliore e a volte l’unico per garantire la diffusione di opere appartenenti a culture lontane. Inoltre, è un vantaggio per le agenzie di traduzione e i loro clienti, poiché comporta un costo inferiore (risulta spesso più economica della traduzione diretta da una lingua poco conosciuta). Riduce anche il rischio che la traduzione venga respinta dagli editori che conoscono la versione di riferimento. Infine, sembra che, per tradurre un’opera appartenente a una cultura lontana, alcune agenzie di traduzione preferiscano ricorrere a una versione intermedia che sia in una lingua più diffusa e prestigiosa, poiché questo aumenta le possibilità che la traduzione soddisfi le aspettative dei lettori o dei clienti (come suggerisce una ricerca ancora in corso).