Utente:Hrundi V. Bakshi/comunità

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Inutile dire che l'accaduto non può davvero lasciarmi indifferente. Mi interrogo sul perché utenti tanto diversi, come io e SD siamo, hanno dovuto prendere decisioni per certi aspetti così simili. Davanti a situazioni di scontro "personale" fra utenti, abbiamo agito come non si dovrebbe mai agire, al fine di poter forzosamente ristabilire un po' d'ordine. Io ho usato giochetti dialettici di basso mercato, lui ha bloccato un utente col quale era in conflitto. Abbiamo commesso, anche se non formalmente, sostanziali abusi perchè potesse ripristinarsi il buon senso e si potesse riprendere a lavorare sulle voci, scartando ed invitando a scartare quei soggetti che al miglioramento delle voci non contribuiscono, anzi rallentano l'attività editoriale. Poi, coerentemente, consci che in fondo erano abusi, ci siamo dimessi. O forse abbiamo anche messo sul piatto della bilancia l'eventuale costo dell'azione prima di agire. Eppure, oltre a non esserci molto incrociati se non per qualche reciproca beccata (prima del caso "famoso", ovviamente), credo che abbiamo seguito strade diverse per contribuire al Progetto, ed il mio non vuol affatto essere un paragone davanti al gigantesco corpo di ciò che SD ha fatto qui dentro, uno degli apporti più importanti e validi di tutta l'enciclopedia. Con Draco non siamo d'accordo manco stavolta, non ero dei migliori, e anche questa è una differenza :-) Però, noto oggi, da posizioni tanto differenti due utenti che questo Progetto lo hanno frequentato tanto, tanto a lungo, e con una certa intensità, hanno clamorosamente chiamato in occasioni diverse (in una parzialmente scontrandosi) gli altri Wikipediani a riportare in testa alle loro priorità il loro essere Wikipediani, cioè contributori dell'enciclopedia. In occasioni di scontri fra utenze. Forse è il caso di chiedersi perché alla fine si sia sbottati proprio in questo genere di occasione, nello scontro fra utenze, e non in altri.
Ma Draco ha fatto la domanda giusta. Che comunità vogliamo.
Volere non è verbo mio, ma mi piacerebbe che questa comunità tenesse presente sempre la sua strumentalità rispetto agli obiettivi di Progetto. Non una ingiustificabile superiorità, ma la mera strumentalità. La comunità è funzionale all'enciclopedia e non il contrario.
La comunità esiste perché c'è Wikipedia, non è Wikipedia ad esistere perché ci sia una comunità.
La nostra è una strana associazione di volontariato, ma è un'associazione di volontariato. Nella vita reale, quando capita che qualcuno si metta a disturbare chi fa volontariato, non solo si chiama la polizia, ma questa - ne ho prova - corre anche più veloce a ripristinare l'ordine. Nella nostra comunità invece non riusciamo a liberarci di certe zavorre e non solo non ristabiliamo prontamente l'ordine, ma ci chiediamo anche se non vi siano per caso elementi di merito nel disturbare. Abbiamo "utenze" che se uno si mette un attimo seduto con calma a guardarle nella loro consistenza, converrà che la loro attività è segno di una nostra prodigalità morale. Due terzi dei contributi fuori da ns0? Ma lo sapete che c'è chi contributi in ns0, da un certo momento, in poi non ne ha proprio fatti più (virgole a parte, certo) e sta qui solo per concionare, sottilmente mescolando qualche concetto facilmente condivisibile a polemiche di nessun costrutto? E noi dobbiamo ingollare attacchi, giustificare ciò che facciamo sorprendendoci che si debba giustificare l'applicazione delle regole, farci sbeffeggiare da qualcuno che dopo aver lanciato la provocazione se la ride delle campagne di garanzia. Su questo però, per ragionare in termini Wikipediani, non c'è consenso. Il consenso lo registro sul fatto che si debba costruire l'enciclopedia, non sul fatto che si debba tutelare chi a questo lavoro non contribuisce. Sarà l'avvenuta crescita del Progetto, e per voci, e per utenti, a doverci far ragionare differentemente rispetto al passato. Se dall'artigianato passiamo alla produzione industriale, perché i numeri di voci e di utenti sono cresciuti esponenzialmente, la gestione delle utenze e dei rapporti fra le utenze, deve adeguari alla necessità di non rallentare la produzione (editoriale). Con sacrificio di qualcuno e di qualcosa, forse, che è certo una condizione non desiderabile, ma che è comunque meno indesiderabile del sacrificio del tutto. Non possiamo più allevare le utenze qui dentro come personali tamagotchi, le esigenze stanno cambiando e non ce lo possiamo (più) permettere. Ci sono voci in ns0 che attualmente sono per noi squalificanti, da far rabbrividire, e non ci si mette mano perché siamo troppo impegnati a baccagliare sugli aggettivi che ci rivolgiamo. Le regole ci sono, sono disponibili a chi le vuol leggere (e ri-leggere) e tutti siamo disponibili a chiarirle ogni volta che vi sia un dubbio, ma una volta entrati, e fatti salvi i fisiologici problemi di adattamento, si è Wikipediani o ci si saluta. Dobbiamo occuparci di far crescere il Progetto qualitativamente nel momento in cui cresce quantitativamente, le utenze a questo punto sono perciò un fattore proprio secondario. Non c'è più spazio, perché ne è già stato sprecato troppo, per le campagne di salvataggio di tamagotchi altrui. Nessuno si illuda, chi ha "per tempo" esercitato di queste dissennate campagne per poter essere un domani naturale candidato a ruoli di sindacalista degli utenti, sappia che non ci servono né sindacati, né arbitrati, né ombudsman, né Gran Giurì, né altre peracottare fanfaluche, non ci sono e non ci saranno ruoli del genere. Ha fatto un cattivo investimento, se ne faccia una ragione, eviti di spendere oltre. Non ci sono "padroni", non servono sindacati. Siamo noi che ci dobbiamo guardare in faccia l'un l'altro, preferibilmente tutti a testa alta. Se nascono conflitti, non potremo più occuparcene, queste attività non hanno a che fare con la scrittura di voci enciclopediche.
Sottoscrivo il blocco di Contezero, non richiestone ci metto sotto anche la mia inutile firma.
Nessun fair play, ma neanche pagato, perché la condizione non è reciproca.
Rispetto per rispetto, ma solo se ne viene da ambo le parti. Non siamo oltranzisti dell'altra guancia.
Sottoscrivo preventivamente qualunque azione possa scremare efficacemente il Progetto da chi non ha l'interesse di farlo crescere. Wikipedia è fatta - è già stato detto - di tanti straordinari contributori che senza vanagloria, senza missioni ideologiche da compiere, senza cercare qui affermazioni che la vita reale non concede loro, costruiscono silenziosamente il nostro capolavoro. Sono loro che bisogna proteggere, salvaguardare, ringraziare, tenere a modello. Sono loro, quelli indicati da Civvi, quelli cui bisogna pensare ogniqualvolta ci viene in mente di "migliorare" le condizioni della nostra comunità. E non posso accettare che al concreto prezioso lavoro svolto in silenziosa correttezza sia preferito un potenziale eventuale accidentale apporto di soggetti che, se pure intelligenti e non convenzionali, intanto non apportano. Qui ci sono voci da fare, non garanzie morali da pretendere, non siamo al calciomercato e non ci serve di opzionare costosamente giocatori che d'abitudine non scendono in campo. E chiunque disturbi il nostro lavoro, fosse anche solo per farci perdere tempo, va allontanato. Se è in buona fede, farà il piccolo sacrificio di leggere cos'è questo Progetto e come funziona, e poi tornerà - se crede - come Wikipediano. Lo farà, se è in buona fede.
Buona fede. Se questo è cibo per le utenze, non siamo qui per regalare il pane. Anzi, sarei proprio per il vecchio principio che chi non lavora non mangia. Sì, sinceramente sono un po' stanco di cercare a tutti i costi la buona fede in chi continua a trolleggiare per stimolarci - si sostiene dai paladini del libero pensiero - a chissà quale più ficcante psicanalitica autocoscienza oppure, come parrebbe nella migliore delle restanti ipotesi, per il solo gusto di farlo. Queste introspezioni non producono e allora è meglio restare ai fatti concreti. Non è il caso di incattivirsi, questo no, ma non è nemmeno il caso di fermarci e bloccare le nostre attività per investigare capziosamente ogni volta se per caso vi siano dei liberticidi fra di noi o, come pare di moda sospettare, fra gli admin.
Admin, eccola la parola impronunciabile. Grazie alle tante campagne oggi non si sa più cos'è, cosa si vuol che sia. Da una definizione assai semplice e poco equivocabile degli inizi, molti sono giunti a varie elaborazioni alcune delle quali sanno (se in buona fede) di incapacità di vivere senza gerarchia o (se in cattiva fede) di volontà di creare confusione e danneggiamento qui dentro attaccando la struttura gestionale. E' il caso credo, ormai urgentissimamente, di mettere mano definitivamente alla questione, giungere ad un concetto condiviso, assumerlo come punto fermo. Che resterà in seguito pienamente discutibile e migliorabile, ma sarà finalmente un punto fermo. Questo consentirà di evitare chilometri di discussioni che dicono sempre le stesse cose, consentirà di poter tornare a promuovere candidature sensate (evitando quelle di protesta, di ambizione e di interesse), di poter tornare a votare per eleggere o riconfermare con argomenti concreti e rispettosi (innanzitutto del candidato), di avere degli admin nella pienezza delle loro funzioni e della consapevolezza della fiducia comunitaria.
Nel paese di Bartali e Coppi, che per il ciclismo ha rinunciato a una rivoluzione, per il maggior gusto della discussione da bar, non mi aspetto che si possa sopprimere un istinto dialettico dal quale nessuno di noi è immune. Ma se queste discussioni non fanno crescere WP, le si tronchi al loro nascere, le si stronchi prima che nascano. Non siamo qui per aver ragione. Siamo qui per fare voci. Il resto non porta guadagno e come dicono i commercianti romani "dove non c'è guadagno, la remissione è certa". Sn.txt