Utente:Giulia Colucci/Sandbox

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Il Santuario Maria SS. di Costantinopoli

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La chiesa si trova in una valle amena circondata da alberi secolari con alla sua destra un antichissimo ponte. Questa valle è protetta a nord e a est da ripide coste rocciose e vi scorre sul fondo un torrente, che talvolta si trasforma in un fiume impetuoso quando sui luoghi alti, dove nasce, si scatenano curiosi temporali.

Non è pervenuta la data di costruzione del santuario, ma abbiamo alcuni indizi che ci aiutano ad avvicinarci alla data d'inizio costruzione, come ad esempio il testamento di Giovanni Alfonso Salerno (1603) nel quale dice di voler essere dentro la venerabile chiesa ancora non completata.

Perciò tenendo conto che dopo il 1600 furono necessari undici anni per il completamento non è improbabile che i lavori siano cominciati negli ultimi anni del 1500. La tradizione racconta della madonna che apparve ad un gruppo di cittadini in un periodo di grande calamità. Per sfuggire a questi pericoli scapparono in cerca d'aiuto e arrivarono nei pressi del torrente "Vallone Vivo" per dissetarsi. Quando furono in procinto di partire venero avvolti da una luce abbagliante che li disorientò. All'interno di questa luce videro la Madonna con il bambino in braccio che, dopo aver pronunciato parole di conforto, chiese di rimanere in quel luogo per dispensare grazie e benedizioni al popolo e poi sparì.

In seguito, coloro che assisterono all'apparizione, ne scolpirono una statua di legno e iniziarono la costruzione del santuario a poche centinaia di metri dal luogo della rivelazione dove il terreno era più adatto alla costruzione, perché più solido. Quasi completa la chiesa crollò alla presenza dei costruttori e ,contemporaneamente, la madonna apparve nuovamente nei pressi del fiume alla vista di alcuni pastori e disse loro di desiderare la chiesa vicino alla sorgente (che ancora oggi viene considerata miracolosa per via di numerose guarigioni). I pastori riferirono ai costruttori quanto detto dalla Vergine ma essi la ricostruirono nuovamente nel luogo del crollo, perché nei pressi del torrente il terreno era fangoso e non adatto a sostenere tutto il peso del santuario finito. I lavori procedettero bene fino a quando, ad un passo dalla fine della costruzione, la chiesa crollò nuovamente. Per la seconda volta si ripeté la visione: la madonna fu vista seduta vicino alla sorgente e disse di non avere paura del terreno franoso e costruire la chiesa proprio lì vicino perché non sarebbe crollata. Dopo quest'apparizione il santuario venne costruito nel luogo desiderato dalla vergine e non crollò. Non è chiaro se il luogo della chiesa attuale sia lo stesso della prima costruzione della chiesetta. Si ritiene, infatti che venne costruita vicino alla sorgente oggi detta "La sorgente di S. Maria" dove adesso sono presenti dei resti di una costruzione. Quando fu il momento di trasportare il quadro che ritraeva la Madonna, fu necessario l'intervento della "comara" ovvero una persona pia, perché il quadro, essendo diventato troppo pesante non poteva essere mosso senza le preghiere di questa comara. Non si conosce l'anno in cui fu eretta ma si ritiene che sia contemporanea a altri sei santuari definiti "le sette sorelle":

  • Maria SS. del Sacro monte che si venera a Viggiano (Pz)
  • Maria SS. di Pierno che si venera a S.Fele (Pz)
  • Maria SS. di Montemauro che si venera a Pescopagano (Pz)
  • Maria SS. di Montevergine che si venera a Montevergine (Av)
  • Maria SS. dell'Incoronata che si venera a Foggia
  • Maria SS. dell'Olmo che si venera a Cava dei Tirreni (Sa)
  • Maria SS. di Costantinopoli che si venera a Castelgrande (Pz)

l'architettura della chiesa è molto semplice, ma non comune: è a croce greca, formata da quattro absidi uniti tra loro sormontate da una cupola. Nell'abside, volta ad occidente, c'è la porta mentre in quello opposto è collocato l'altare dove alle sue spalle s'alza un trono ligneo all'interno del quale era posto il quadro della Vergine. l'attuale santuario da tempo tende ad inclinarsi a causa del cedimento del terreno. Ad oggi sono state riscontrate delle lesioni, puntellate poi con pilastri in muratura.

  • quadro

É un alto rilievo, con busto molto sporgente, tanto da sembrare una statua scolpita sul legno e rivestita d'oro. Nel quadro è rappresentata la Madonna con il bambino sul ginocchio sinistro, e entrambi con la destra in alto come a benedire. Appare seduta su una nube. Un velo celeste, a strisce gialle, le copre la testa e le spalle. Del medesimo colore è anche il colletto del vestito della Vergine e del bambino. Nella mano sinistra del bambino vi è un globo di legno. In alto ci sono due angioletti, rivestiti di lamine d'oro come la vergine, che reggono una bella corona dorata sul capo di lei. Anticamente il quadro era circondato da dodici stelle di legno dorato; ora ne sono rimaste soltanto due. In alto una tela raffigura l'Eterno Padre alla sua destra è raffigurato San Leonardo mentre a sinistra c'è Santa Lucia. L'immagine della Vergine è di stile bizantino di colore bruno. Sotto il quadro della vergine, nella parte esterna della nicchia, vi è un quadro in cui è scolpito un paese cinto da un robusto muro con al centro un grande portone d'ingresso. Questo paese è senz'altro Castelgrande, perchè esso è ubicato sulla roccia.

Alcuni pensano che il quadro fu trafugato da Costantinopoli da persone pie, e fu nascosto a sud delle falde di Monte Giano, presso Castelgrande, e precisamente presso la sorgente e il pozzo di Santa Maria che è stato scavato nella roccia dall'acqua del torrenta. In questo luogo il quadro fu dimenticato e in seguito ritrovato da persone della zona tra gli avanzi di un'antica fabbrica.

Sotto il quadro della madonna è stata posta un'iscrizione latina:

                         "AD HONOREM GLORIOSISS. VIRGINIS MARIE 
                         CONSTATI NOPOLIS SACELLÙ HOC AD DEVOT 
                         UNIVERSITATIS TERRE CASTRIGRANDINIS TEM 
                         PORE PRIORATUS ANTON.X. CIANCIA DE MENSE 
                       NOVEMBRISN MILL. ET SEXCENTSIM. X QUARTO
                         ET ELEMOSINA AMPLIATA EST OB MAGNA D.e"

"Questo sacello in onore della gloriosissima Vergine Maria di Costantinopoli questo tempietto è a devozione del Comune (=popolo) di Castelgrande nel tempo del priorato di Antonio Saverio Cianci nel mese di novembre 1614 con elemosina fu ampliato per grande devozione" La data indicata nell'iscrizione (1614) indica la data di completamento dei lavori.

  • Mosè Colucci, Cenni storici su Maria SS. di Costantinopoli e su Catelgrande, Tip. Manduriana, 1970.
  • Francesco Masi, Castrum De Grandis - Castelgrande: frammenti di storia di cronaca di ricordi', Anzi 2002.