Utente:Giulia Cabiddu/Ponte di Sicura

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Ponte di Segura
Ponte romano di Sicura sul fiume Erjas al confine tra Spagna e Portogallo.
Localizzazione
StatoBandiera della Spagna Spagna
Bandiera del Portogallo Portogallo
CittàSegura
AttraversaFiume Erjas
Dati tecnici
TipoPonte ad arco
MaterialePietra
Lunghezza41 m m
Larghezza6 m m


Il ponte di Segura è un ponte romano situato al confine tra Spagna e Portogallo. È stato costruito durante la stessa epoca del vicino ponte di Alcántara, agli inizi del secolo II, sotto l'imperatore Traiano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Fu costruito nella provincia romana di Lusitania per dare continuità alla strada romana che connetteva Norba Caesarina, sulla Via dell'Argento, con la civitas Egitania (Idanha-a-Velha, Portogallo) e con Bracara Augusta (Braga, Portogallo), per potere salvare il fiume Erjas, il cui corso marca la linea di confine tra Spagna e Portogallo, servito come passaggio internazionale tra entrambi i paesi.

Dettaglio di uno degli archi minori del ponte, nel quale si nota la struttura romana e le ristrutturazioni medioevali e moderne.

Dal lato spagnolo il ponte si trova situato nel territorio comunale di Alcántara nella provincia di Cáceres e lo si raggiunge tramite la strada autonoma EX-207 dalla vicina località di Sassi Albas, mentre dal lato portoghese si allaccia con una strada locale per raggiungere la località di Sicura, dalla quale il ponte prende il suo nome .

Il ponte è stato costruito sul tagliato che il fiume Erjas ha realizzato nella ardesia locale. La sua struttura è composta da cinque archi con volte a botte, con quello centrale con una luce di 10,5 m, maggiore dei 7,5 m dei quattro archi laterali; la sua struttura è fatta di blocchi di granito rosato di 2,85 a 3 m di sezione. I due archi delle rive sono originali romani, come tutti i pilari, mentre gli altri tre archi sono stati ricostruiti nel Medioevo e l'Età Moderna. È composto da tagliacque di sezione triangolare con pilari di altezza fino a 1,20 m.

Il suo stato di conservazione è buono e continua ad essere utilizzato, anche se nel 2007 ci fu una polemica riguardante degli interventi alle colonne e ai tagliacque dei pilastri, che furono coperti con cemento armato.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Durán Fonti, "Ponti romani peninsulari: Tipologia e costruzione", Atti dell'I Congresso Nazionale di Storia della Costruzione, Madrid: 1996.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]