Utente:Giovanni Giuga/Sandbox

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GIOVANNI GIUGA

“Poi, un freddo pomeriggio a Piazza di Spagna – io sono, io sono Smerdjakòv, e oso battervi la mano sulla spalla (così anch’io raccatto la mia briciola di Storia, conquisto la mia mitica reliquia, Pasolini vidi tantum e Moravia claudicante per la gioia di qualche pedante marziano scoliaste)”.

(Giovanni Giuga, Poesie da Smerdjakòv, Lacaita 1978)

Giovanni Giuga è poeta e scrittore.

E’ nato nel 1942 a Ispica, nel Ragusano, dove è tornato a vivere dopo molti anni in cui ha insegnato in vari licei ed è stato preside a Roma.

Si è laureato a Catania con una tesi sull’Antigone di Euripide che meritò la dignità di stampa. Negli anni 1974-1978 ha collaborato con “La Fiera Letteraria”, con interviste con i più noti e discussi scrittori del panorama letterario italiano (Sciascia, Cassola, Patti, Ortese, Saito, Citati). Sempre sulla “Fiera Letteraria” ha cominciato a pubblicare le sue poesie.

Nel 1978 esordisce con il volumetto “Poesie da Smerdjakòv” (Lacaita, prefazione di Maria Luisa Spaziani), che dopo essere risultato secondo al “Viareggio” nello stesso anno ottiene il “Premio Mondello” (opera prima). E’ l’anno in cui il premio maggiore va a Milan Kundera e a Ghiannis Ritsos e Giovanni Giuga si trova a recitare un suo componimento sulla stessa scena in cui si esibisce in una memorabile performance il poeta russo Evtuscenko.

Anche la successiva raccolta “Scolii alla casa del nespolo” (Lacaita, 1988) ottiene importanti riconoscimenti. Risulterà finalista al “Premio Carducci” e al “Premio Montale”, mentre una scarna plaquètte inedita che poi confluirà in quel libro viene scelta come vincitrice del “Premio Montedison” (della giuria, fra altri nomi autorevoli, faceva parte Sebastiano Addamo). La stessa raccolta, in ballottaggio con quella del poeta siciliano Stefano Vilardo, ottiene il premio in denaro del secondo posto in un concorso poetico organizzato dalla Città di Ragusa e che prendeva nome dal “Pisciotto” di Sampieri. A proposito delle suddette pubblicazioni, il quanto mai schivo e refrattario Gesualdo Bufalino (che in un caffè di Modica, dopo una breve corrispondenza epistolare, aveva voluto incontrare il suo autore) così scriveva: “I suoi versi mi hanno molto colpito per energia affabulatoria, fra strazio e ironia, e luce di intelligenza. Lei è poeta vero, poeta eccellente (anche se questo serve a poco, a niente). Lei scrive cose belle, come solo trenta poeti o meno, oggi, in Italia”.

Tale testimonianza è riportata sulla quarta di copertina del terzo libro “Del raccogliere chiocciole e altre poesie” (Lacaita, 2001), che si avvale della prefazione di Giorgio Barberi Squarotti.

Poesie di Giovanni Giuga sono apparse in diverse antologie e un suo componimento è stato incluso in “Poesia erotica italiana del Novecento”, curata da Carlo Villa per le edizioni della Newton Compton.

Già la motivazione della Giuria del Premio Mondello (come anche G. Zagarrio in “Febbre, Furore e Fiele”, Mursia 1983) ravvisava in quel libro d’esordio “Poesie da Smerdjakòv” la presenza di moduli e procedimenti narrativi. Quasi naturale sbocco di tale vocazione narrativa, giunge ora il recente romanzo “I fantasmi della veglia”, edito nel gennaio 2018 da Manni. Autofinzione e artificio metaletterario, come ha scritto Grazia Dormiente, sono le caratteristiche di un racconto in cui l’autore, come ha fatto già in versi nei panni di Smerdjakòv, agisce e si vede agire con l’immaginazione accesa e ipertrofica di un personaggio di Dostoevskij.

Nella propria città natale, Giovanni Giuga ha svolto negli anni un riconosciuto ruolo di referente culturale. E’ stato fautore e ideatore di un importante evento intitolato “Incontri con i contemporanei “ (che solo per motivi pratici aggiunse il nome di “Premio di Cultura e Poesia”) che, sotto il patrocinio e l’egida del Comune di Ispica, ha costituito per molti anni occasione e spazio privilegiato di confronto intellettuale della comunità con le personalità più rappresentative dell’odierno panorama culturale e artistico italiano (i poeti Spaziani e Giudici, scrittori quali Addamo, Gangi, Sciascia, Bufalino, Consolo, pittori come Gino Guida e Enrico Benaglia, il regista Giuseppe Tornatore, limitando l’elenco alle manifestazioni in cui Giovanni Giuga è stato presentatore o sostenitore).

Attiva tuttora è la sua collaborazione a giornali e riviste di storia e attualità ispicese come “Hyspicae fundus” e “L’Immaginario”.

Pubblicazioni

“Poesie da Smerdjakòv”, Lacaita 1978 “Scolii alla casa del nespolo”, Lacaita 1988 “Del raccogliere chiocciole e altre poesie”, Lacaita 2001 “I fantasmi della veglia”, Manni 2018 “Armida” in “Poesia erotica italiana del Novecento”, Newton Compton 1981. “Sei interviste per la Fiera Letteraria” raccolte in volume per i tipi della Kromatografica, 2012.