Utente:GiovanniBrunello74/Sandbox

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Piero Cantù ,pittore mosaicista scultore , artista poliedrico nato nel 1916 a Pordenone in Friuli ha vissuto ed operato a Desenzano (BS) ed è morto il 27 agosto del 2008 .

 Qui di seguito riporto le sue opere principali 
TANZANIA       abside e timpano della Cattedrale di Dodoma
KUWAIT         decorazioni del soffitto del salone Palazzo Sabah 
U.S.A          abside della chiesa SS.Apostoli - Detroit 
LIBIA          decorazioni esterni ed interni Villa Skeibany _ Tripoli 
LIBIA          decorazioni parietali Palazzo Reale di Bengasi 
GIORDANIA      pannelli decorativi residenza reale 
ASTI           camino decorativo casa Mangone Montigliano m 2,50x190 
ALESSANDRIA    resurrezione Cappella Anfossi cim. m1,80x6,20
ZURIGO         pannelli decorativi residenza Esterhazy
HON KONG       cupola e pannelli decorativi residenza Harilela 
MILANO         abside chiesa S. Apollinare - Baggio 
LONDRA         statua e decorazioni Cappella B. Vincenzo Pallotti 
TUNISIA        ritratto presidente Burghiba m 0,6x0,8  
INDIA          Ritratto Fatma Ginna m 0,8x1,1
LIBIA          Ritratto di re Idriz m 0,8x1,1  Collezione privata Fam.Brunello
VICENZA        monumento in acciaio corten per la piazza di Alte Ceccato 
MALAYSIA       progettazione ed esecuzione del più grande lampadario del mondo per la moschea Kotakinabalu (28000 pezzi di cristallo di Boemia 800 lampade circonferenza di 
              20 metri peso superiore alle 4 tonnellate 
 LIBIA          grande pannello Cavalli al Mare , circolo ufficiale di Bengasi 
MALAYSIA       intera decorazione Moschea Kotakinabalu 
ARABIA SAUDITA Ritratto principe Fhat  
MALAYSIA       progettazione della cupola della moschea Kotakinablu eseguita in acciaio inox
FILIPPINE      ritratto del presidente Marcos e della moglie Imelda 
AMMAN          La decorazione della Moschea
GINEVRA        Moschea Grande lampadario Ottagonale 
KENIA          ritratto del presidente del Kenia 
KENIA          progettazione del mausoleo a Keniata Nairobi 
HONOLULU       grande pannello raffigurante Budda e quattro armigeri 
MANILA         Pannello decorativo alla Mania Bank 
NIGERIA        Pannelli decorativi del teatro nazionale di Lagos 
NIGERIA        Grande pannello all'aeroporto 
TRIPOLI        Pavimenti decorativi e pannelli a Villa Mustafà Franca
DUBAI          Pannelli decorativi
GIORDANIA      Progettazione decorativa della cupola della Moschea 
ANKARA         mosaico decorativo del mausoleo di Ataturk 1700 metri quadrati 
TRIPOLI        pannelli decorativi del conservatorio musicale 
TRIESTE        mosaici nella facciata del tempio serbo-ortodosso di S.Spiridione 
ZURIGO         Volo di icaro pannello Aereoporto
Ritratto       Moamet Gheddafi 
Ritratto       Presidente Burchina Fasu
USA            Chiesa di Notre Dame a Saut Bend decorazione della grande abside 800 metri quadrati 
MILANO         Chiesa di S.Marco mosaico dell'affresco dell'inganni
per Tomea      grande crocefissione a San donato Milanese
per Busini     mosaici del Santuario del Caravaggio  
per Sassu      mosaico figurativo dell'abside del duomo di Lodi 
per Busini     mosaico della chiesa del Cristo Re
per Fontana    grande medusa in nero bianco e oro 
per Fontana    decorazione al salone della motonave Andrea Doria 
per Funi       pavimento decorativo palazzo di Trieste 
per Sassu      decorazioni abside chiesa Carmelitani Cagliari 
per Martini    riproduzione mosaico figliuol prodigo
per Saltini    Girandola n 7 m3,3x2  

Dicono di Lui Ho visto Piero Cantù all’opera nel suo vasto studio-laboratorio alla periferia di Milano. L’ho visto creare « un grande mosaico da un immenso coacervo di minuscole tessere policrome; l’ho visto disegnare incidendo con una lama ben affilata la bianca superficie di un cartone.Uno spettacolo straordinario, davvero indimenticabile: una manifestazione dell’energia vitale allo stato puro nella quale bruciano senza scorie le componenti civili ‘ della ragione, della cultura, dell’esperienza, nella tensione di un moto vorticoso delle strutture e degli spazi che, sollecitati dal giuoco perenne, irremeabile della luce, compongono l’immagine, definiscono, di volta in volta, la visione alla quale si affida la ragion d’essere di ogni sua singola opera. La spontaneità assoluta, la totale fiducia nei segreti valori dell’istinto, presiedono l’esercizio artistico che Piero Cantù va portando avanti ormai da molti anni in piena autonomia e con sempre più rigoroso vigore mettendo a frutto il lungo e appassionato tirocinio nell’area del mosaico (Cantù, per chi ancora non lo sapesse, è uno dei più prestigiosi mosaicisti del mondo: ha alle spalle monumentali realizzazioni in proprio e traduzioni ‘ da opere dei maggiori artisti contemporanei, da Martini a Fontana a Sassu, che illustrano chiese e palazzi in ogni parte del globo: da Milano a Manila. nel Kuwait e nella Tanzania ...) e l’altrettanto lunga ed appassionata frequentazione della pittura e della scultura (di lui si conoscono dipinti d’arte sacra di alta e severa nobiltà figurativa nonché eccezionali prove nel campo della scultura: basterà citare in proposito il recente, gigantesco monumento per la piazza di Alte Ceccato). Spontaneità, istintività, immediatezza, le qualità primarie dell’opera di Cantù, potrebbero apparire in clamorosa contraddizione con i pazienti, minuziosi procedimenti della tecnica musiva. In realtà il valore peculiare o meglio la legittima novità estetica che Piero Cantù propone con il suo lavoro si originano proprio dal superamento di tale contraddizione: gli eventi provocati e determinati dallo sforzo di raggiungere facoltà espressive non più condizionate dagli impacci, dalle remore della tremenda ‘ materia impiegata, i segni individuati ed enunciati sotto la spinta della volontà di un’emancipazione linguistica a ogni costo, si pongono in una dimensione che prescinde la sua stessa condizione tecnica per affermarsi sul piano della poesia. Quali siano le connotazioni di questi raggiungimenti, di queste conquiste, di questi esiti poetici di Piero Cantù non è facile indicare nei limiti di un giocoforza breve tentativo di approssimazione critica. Tutt’al massimo si potrà stabilire l’identità di alcune risonanze, non certo premeditate, talvolta anzi addirittura ancestrali. con momenti assai alti della storia planetaria dell’arte: dalla severa verticalità delle strutture e delle cromie gotiche al dinamismo spaziale della nostra ultima stagione pittorica, dalle improvvise accensioni luministiche filtrate dall’appercepimento della mistica preziosità orientale alla grandiosità architettonica della musica barocca e romantica. Le scansioni, le cadenze, gli equilibri raffinatissimi o barbari di queste composizioni si dispongono secondo una geometria spirituale che non ha, almeno in apparenza, canoni o leggi o regole, ma che, volta per volta, riafferma con prodigiosa esattezza la necessità di un rapporto visivo con l’esistente, con la realtà, se si vuole, evocando e magari provocando il continuo intervento della memoria, della fantasia, della riflessione morale, anche della speranza in una consolante proiezione avvenire. E’ a queste precise, severe facoltà poetiche, assai più che alle pur spesso amabili suggestioni di eleganza e di preziosità insite nel suo modus operandi, che si affida l’impegno artistico di Piero Cantù: un impegno che ha, intera, la misura della sua vita, del suo destino.

Luciano Budigna Milano, aprile 1973 (in occasione della personale di Piero Cantù alla galleria Il Salotto)Pittori,scultore,mosaicista,artista