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Vito Franchini

Vito Franchini (Teheran, Iran, 27 giugno 1977), è uno scrittore italiano, autore del Romanzo “Il Predatore di Anime”, edito da Giunti nel 2021.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vito nasce in Iran da Ferruccio Franchini e Flavia Vettore. Il padre, originario di Bozzolo (MN), dapprima missionario laico in vari paesi africani, si trovava a Gorgan in qualità di direttore del cantiere edile per la costruzione di alcune scuole. Terminata la permanenza in Persia alle soglie della caduta dello Scià, la famiglia ha continuato a risiedere all’estero (Libia, Egitto, Montenegro, Tunisia, Algeria), con brevi permanenze a Bozzolo e Mantova, per poi trasferirsi definitivamente in Italia nell’88, a Napoli prima e a Pozzuoli poi.

Mentre la famiglia (Flavia, Vito e Lucia) si trasferisce nel 1994 a Verona, il padre Ferruccio torna in Algeria nell’ambito dei lavori volti alla costruzione di un impianto di estrazione del gas nel deserto del Sahara. Scomparso in situazioni mai chiarite in pieno deserto il 3 luglio del 1994, non verrà più ritrovato diventando di fatto la prima vittima europea della guerra civile algerina. La morte presunta di Ferruccio Franchini è stata sancita dal Tribunale di Verona solo nel 2001.

Vito si diploma al liceo scientifico Galileo Galilei di Verona, e si laurea in giurisprudenza alla facoltà di Verona nel 2003. Dopo pochi mesi si arruola nell’Arma dei Carabinieri come ufficiale in ferma prefissata, col grado di sottotenente. Dopo un anno nella sicurezza aziendale del Gruppo Fiat, nel 2007, rientra nell’Arma come Ufficiale in servizio permanente effettivo e presta servizio nelle province di Venezia, Padova, Vicenza, al ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza (Direzione Centrale Servizi antidroga di Roma). Dopo una parentesi in Africa, in Tanzania, missione di capacity building in ambito del contrasto agli stupefacenti sponsorizzata dall’Unione Europea, rientra nei ranghi territoriali dell’Arma in Emilia Romagna.  


Appassionato di antropologia, di musica, di teatro e di fotografia, musicista dilettante, cultore dei Beatles, Vito Franchini è sposato e padre di due bimbe.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Da scrittore indipendente, ha pubblicato 4 romanzi storici, della fortunata serie “Le Rotte di Madhat”, che nel corso di circa dieci anni hanno raggiunto circa 9.000 lettori, principalmente in formato eBook, solo su Amazon. Sono “Shasmahal – la Città Meravigliosa”, “Tigre d’Africa”, “l’Odore degli Schiavi” e “Savanna – dove balla la vita”. Si tratta di storie di naviganti e combattenti, ambientate nell’Africa Sud-orientale a cavallo tra il 17mo e il 18mo secolo.

La famiglia dei Suburban, originaria di Liverpool, conduce una comunità di eremiti fuggiti dalla corruzione dei governi dell’epoca e rifugiatisi in un eden isolato dal mondo. Conclusa quell’utopia, Madhat Suburban colonizza “Rivodora”, in Mozambico, e torna a occuparsi di commercio marittimo e contrasto alla tratta oceanica di uomini, atlantica e pacifica, dapprima da solo poi assieme al suo primogenito Nicholas junior, in Tanzania. Attualmente i romanzi della saga non sono più in commercio, in attesa delle decisioni editoriali.


Vito Franchini è autore anche di un saggio sui Beatles, intitolato in prima edizione “Who Was the Beatles Leader?”, e in seconda edizione “Beatlesupremacy”, che affronta l’intera storia artistica e di vita di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr cercando di analizzare il peso specifico di ognuno di loro all’interno del mito.


“Il Predatore di Anime” (Giunti, 27 gennaio 2021), è il suo primo romanzo professionistico, inserito nella collana “M” dedicata ai thriller. Ambientato nel 2014, a Roma, narra degli intrecci tra le storie di Sabina Mondello, a capo del commissariato della Polizia di Stato “Parioli”, e Nardo Baggio. Nardo è un operatore di medicina olistica che viene indagato come unico sospetto di un apparente omicidio – suicidio tra giovani coniugi avvenuto in una notte come tante dell’agosto pariolino. Nel corso delle attività investigative nei suoi confronti, gli uomini della Mondello si accorgono che in realtà Nardo, di professione, offre supporto emozionale e, soprattutto, fisico, alle vittime di atti persecutori. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne, di ogni età, perseguitate da ex compagni che, per vari motivi, non trovano nelle istituzioni il supporto necessario. Nardo le affianca, le protegge, le consiglia, le guida. Quando serve, interviene in prima persona e risolve il problema con brutale violenza, per poi scomparire nel nulla. Sabina, a sua volta coinvolta in una relazione turbolenta, lo avvicina, poi lo affianca, fino ad affidarsi completamente a lui. Nardo è un esperto di antropologia, conosce gli istinti primordiali che governano gli uomini, quindi sa spiegare ogni decisione e, spesso, sa anticipala. Quando non è possibile rimediare altrimenti, Nardo gioca sulla paura delle persone, il sentimento preponderante, più potente, e grazie alla paura preda le loro anime. Sabina, avvinta in tale vortice di giustizia e trasgressione, di sentimento e perdizione, deve decidere da che parte stare.


Il romanzo, che affronta con un approccio inusuale questioni sempre attuali, sovente oggetto di cronache nere, è stato accolto in maniera molto positiva dal pubblico e dalla critica di settore, andando in prima ristampa a due settimane dalla pubblicazione.