Utente:Ganjolfio/Sandbox

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Trama[modifica | modifica wikitesto]

Preambolo[modifica | modifica wikitesto]

"Nell'Era degli Antichi il mondo era grigio ed immutabile, abitato da Arcialberi e Draghi Eterni. Poi venne la Fiamma, e con essa la discriminazione: caldo e freddo, vita e morte, luce e oscurità. E dall'oscurità essi vennero, e nella Fiamma trovarono le Anime dei Lord: Nito, il Primo dei non-Morti; la Strega di Izalith e le sue Figlie del Caos; Gwyn, il Signore del Sole e i suoi fedeli soldati. Infine il Pigmeo Furtivo, così facilmente dimenticato, che trovò un'anima diversa: l'Anima Oscura.

Con la forza dei Lord, mossero guerra ai Draghi. Le saette di Gwyn perforarono le loro scaglie di pietra, le Streghe di Izalith invocarono immense tempeste di fuoco e Nito scatenò un Miasma di morte. Infine Seath il Senzascaglie tradì la propria specie, e i draghi furono sconfitti. Così ebbe inizio l'Età del Fuoco. Ma presto le fiamme si spegneranno, e rimarrà soltanto l'oscurità".

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sconfitta dei Draghi, iniziata l'Età del Fuoco, Gwyn, la Strega di Izalith e Nito si autoproclamano Dei, edificando i rispettivi regni: Lordran, Izalith, e le Catacombe. La quasi totalità dei Draghi rimasti dopo la guerra, insieme con i loro discendenti, viene cacciata e sterminata. I giganti, discendenti degli Arcialberi, vengono assoggettati al regno di Gwyn, Seath, come riconoscimento per il suo contributo nella guerra, viene insignito del titolo di Duca e gli viene assegnata la custodia degli archivi reali, che lui usa come laboratorio per i suoi esperimenti sulle Anime e Frampt, uno dei Serpenti Primordiali, creature ambigue la cui origine non è del tutto chiara, si allea con il Lord del Sole e ne diventa amico e consigliere.

All'apice del suo potere, Gwyn genera tre figli: il primogenito, Dio della Guerra, è bellicoso, iracondo e guerrafondaio e per questo viene esiliato, cancellato dagli Annali Storici e privato della sua divinità e del suo stesso nome. La seconda figlia, Gwynevere, Principessa del Sole e Dea della Fertilità avrà una relazione con il Duca Seath, dala quale nascerà un abominio, con poteri così pericolosi che gli stessi Dei ne saranno terrorizzati. La piccola, chiamata Priscilla, verrà esiliata in un mondo dipinto, una sorta di dimensione parallela creata ad arte da Ariamis, un "pittore", membro di una stirpe ignota del quale si sa praticamente nulla. La terza figlia, Gwyndolin, verrà cresciuta come un maschio e diverrà il Dio del Sole Oscuro.

Nel frattempo, il Pigmeo Furtivo, i cui obiettivi non sono mai stati chiari, decide di sacrificarsi, frammentando la sua Anima Oscura e generando così l'Umanità, e con essa gli Esseri Umani che, mai ammessi a Lordran, edificano regni propri in varie parti del mondo, come Astora, Catarina o Vinheim, proliferando e moltiplicandosi.

Il tempo trascorre e Gwyn si rende conto che, benchè ancora forte, la Fiamma si sta affievolendo e l'Oscurità sta avanzando: gli Esseri Umani stanno diventando sempre più forti mentre gli Dei si indeboliscono sempre di più. Il primo tentativo di modificare il corso degli eventi non va a buon fine: la Strega di Izalith tenta infatti di creare, con il potere della sua Anima, una nuova Prima Fiamma, fallendo e generando invece la Fiamma del Caos, forma di vita corrotta e deforme, che infetta l'intero regno di Izalith, trasformando lei stessa e tutte le sue figlie in esseri deformi e generando una nuova stirpe, quella dei Demoni.

Il tempo stringe e la Fiamma va sempre più verso l'estinzione quindi Gwyn decide di intervenire in prima persona. Dopo aver diviso la sua anima e averla donata ai Quattro Re di Petite Londo, suoi successori, parte con metà dei suoi cavalieri alla volta della Fornace, il luogo di nascita della Fiamma e, in un atto disperato, sacrifica se stesso vincolando la Fiamma al suo corpo e diventandone quindi il combustibile. La Fiamma riprende così vigore e l'Età del Fuoco è così prolungata.

La dipartita di Gwyn, il più potente fra gli Dei, crea per Kaathe, un'altro Serpente primordiale, l'occasione di muoversi contro le divinità rimaste: stringe un patto con i Quattro Re e ne corrompe le anime con l'Umanita. I Re diventano quindi prede dell'Abisso, una forma di Oscurità che ha la capacità di espandersi e infettare tutto quello che trova sul suo cammino, e i loro Cavalieri diventano gli Spettri Oscuri, cacciatorì di Umanità per conto di Kaathe. Gli Dei però non rimangono all'oscuro di quello che sta accadendo. Ornstein, capo dei Cavalieri di Lord Gwyn ed ex allievo e amico del Dio della Guerra, ordina che Petite Londo sia allagata e l'abisso sigillato, così da contenerne l'espansione.

Lordran viene quindi abbandonata e la corte degli Dei si trasferisce nella città di Anor Londo, costruita su ordine del Grande Padre Lloyd, lo zio di Gwyn. Quì, consci della loro crescente vulnerabilità, gli Dei concepiscono i loro piani per rimanere al potere e prolungare all'infinito l'Età del Fuoco. Gwynevere e Gwyndolin cominciano a stringere patti con gli esseri umani mentre Lloyd fonda la Chiesa della Via Bianca. Con l'aiuto di Nito e del potere residuo di Lord Gwyn viene infine lanciata sull'intera umanità la maledizione dei non morti.

Accade così che, nei vari regni umani, in modo del tutto casuale, alcuni individui vengono marchiati con il Segno Oscuro e condannati a rinascere dopo la morte. La Via Bianca prende su di se la responsabilità di cacciare questi esseri, trovandoli e rinchiudendoli in Rifugi sparsi per il mondo, così che non possano nuocere mentre portano a termine il loro vero compito. Infatti l'obiettivo della maledizione non è altro che quello di sfruttare le Umanità presenti negli Esseri Umani, ovvero i frammenti dell'Anima Oscura, come ulteriore carburante per la Prima Fiamma. Il piano, però, si rivela disastroso: per ogni non-morto che, dopo la morte, mantiene la sua coscienza, ve ne sono altri mille che la perdono. I regni umani crollano e persino Lordran viene invasa dai non-morti. La quasi totalità degli Dei abbandona Anor Londo e la città diventa nient'altro che un guscio vuoto. Della vecchia corte rimangono solo Seath, ormai trascinato alla pazzia dalla sua ossessione per l'anima, i cristalli e l'immortalità, Gwyndolin, ultimo baluardo a guardia della città, e Frampt, che decide di prendere su di se la responsabilità di cercare, fra tutti i non morti che sono giunti e che giungeranno a Lordran, qualcuno abbastanza forte, o abbastanza ostinato, da raccogliere un potere sufficiente da pareggiare quello di Lord Gwyn per poter nuovamente vincolare la fiamma.

Quindi discende in un sonno profondo, in attesa del non morto che potrà risvegliarlo ed intraprendere l'ultima missione dei non-morti.

Intreccio[modifica | modifica wikitesto]

La storia inizia nel "Rifugio dei Non-Morti", una delle tante prigioni sperdute nel quale gli umani maledetti venivano rinchiusi. In un angusta cella un non-morto attende il suo destino, quale che sia, quando dall'alto una chiave cade sul pavimento. Da una botola sul tetto un cavaliere in armatura pesante con fini ricami di stoffe blu ed oro accenna un saluto, prima di sparire oltre il bordo. Ed è qui che finalmente potremo prendere il controllo del nostro protagonista.

La chiave ci permette di fuggire dalla nostra stanza, avventurandoci nei corridoi del rifugio. Poco dopo ci imbatteremo nel nostro benefattore, accasciato moribondo contro un muro. Sarà lui a parlarci per la prima volta di una certa profezia, una leggenda che, a suo dire, esiste nella sua famiglia da generazioni:

"Oh tu, non-morto prescelto, lascia il rifugio e recati a Lordran, la città degli Dei. Suona le campane del risveglio i il destino dei non-morti ti sarà rivelato."

Con le ultime forze ci consegna la sua Fiaschetta d'Estus, una sostanza che permette ai non-morti di rigenerarsi, e la chiave della porta d'uscita del rifugio, pregandoci poi di lasciarlo solo non volendoci nuocere dopo la morte.

Artorias of the Abyss[modifica | modifica wikitesto]

Molto tempo fa un essere conosciuto come Manus si risvegliò e cominciò a diffondere l'Abisso - una distesa di oscurità - sulla terra di Oolacile. Artorias, uno dei quattro cavalieri di Lord Gwyn, intraprese una missione a Oolacile per fermare la diffusione dell'Abisso, fallendo e finendo anch'egli corrotto. Nel frattempo, Manus cercava disperatamente il suo ciondolo a lungo perduto (simbolo del suo passato umano) attraverso lo spazio e il tempo. Quando il Prescelto dei Non Morti entra in possesso del ciondolo, Manus lo trasporta nel passato. Lì il Prescelto riesce a sconfiggere Artorias, dando pace alla sua anima tormentata, e distrugge Manus, arrestando la diffusione dell'Abisso, sebbene l'impresa sarà poi erroneamente attribuita ad Artorias.