Utente:Galuppo/Organo del Tempio di Santa Corona in Vicenza

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Organo della chiesa di Santa Corona in Vicenza[modifica | modifica wikitesto]

1. Organi precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio di Santa Corona era dotato di organo almeno fin dal XV secolo. Esiste, infatti, un contratto stipulato il 21 giugno del 1432 tra padri domenicani e l'€™organaro Giorgio d'Allemagna, dal quale si ricavano numerosi dati riguardanti lo strumento. Non vi sono altre notizie relative alla costruzione di altri organi, se non alcune informazioni su riparazioni e restauri, fino al 1711. Nel medesimo anno l'organaro vicentino Filippo Martinotti iniziò la costruzione di un nuovo strumento, che venne terminato il 1 giugno 1713. L'organo Martinotti sopravvisse, tra riparazioni e accomodamenti, fino all’attuale organo De Lorenzi

2. L'€™organo De Lorenzi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1849 fu interpellato l'illustre organaro vicentino Giovanni Battista De Lorenzi per di affidargli la costruzione di un nuovo organo. Dopo la presentazione di ben quattro progetti l'organo fu realizzato, con alcune varianti, negli anni 1855-56. Lo strumento Ú collocato a sinistra dell'altare maggiore, in posizione sopraelevata, entro cassa armonica che, come la cantoria, Ú opera dell'architetto Luigi Dalla Vecchia (i pregevoli intagli di Francesco Lucchetta). La facciata Ú suddivisa in tre campate, di 9-15-9 canne di stagno, appartenenti al principale 10’ e al principale 20’. Davanti alla facciata, nella campata centrale, si trovano il Flaugioletto e il Flauto in VIII soprani. La tastiera Ú unica, di 61 tasti (diatonici rivestiti di avorio e cromatici di ebano), con estensione La-1/la5. Pedaliera cromatica, non originale, di 24 tasti (Do1/Si2, più un 25mo che aziona il Timballone) costantemente unita alla prima ottava del manuale. Trasmissione integralmente meccanica. Somieri a tiro. Mantice a lanterna collocato nel vano adiacente (opera dei fratelli Zordan) e mantice antiscosse, originale, collocato nel basamento dell’organo. L’organo Ú giunto il nostri giorni in condizioni eccezionali di integrità e originalità: solo tre piccole canne ad anima risultavano disperse, oltre la sostituzione della pedaliera e del mantice.

3. Disposizione fonica[modifica | modifica wikitesto]

Manette collocate a destra della tastiera, su due colonne, con cartellini originali:

Tromboni bassi [10’] Principale di 20. b. Trombe soprane Principale di 20. s. Corno inglese [16’ s.] Principale di 10. b. Flauto traversiero [8’ s.] Principale di 10. s. Flautone [16’ s.] Ottava bassa Viola ai bassi [4’] Ottava soprana Flauto in 8.va basso Duodecima Flauto in 8.va sopra Decima quinta Flauto in 12.a sopra Decimanona Flaugioletto [2’ s.] Vigesima seconda Cornetta [in XVII s.] Vigesima ses. e n. Bombardone [al ped.] Trigesima terza e s. Timballi Contrabbassi

				Ottava
                               Duodecima

Accessori: Tiratutti, Doppia combinazione libera alla lombarda (azionabile da un unico pedaletto a doppio punto d’incastro), Terzamano, Tremolo.

L'organo è fonocromico; il somiere maestro è diviso in due scomparti, per cui ogni tasto agisce su due distinti ventilabri: uno si apre premendo il tasto fino a mezza corsa, l’altro entra in azione continuando la corsa del tasto fino in fondo. I registri fonocromici (Tromboni bassi, Trombe soprane, Principale 10’ bassi e soprani, Flauto traversiero, Viola ai bassi, Flauto in VIII bassi e soprani) sono composti ciascuno da due file di canne unisone, una posta sul primo scomparto del somiere e l’altra sul secondo. Essendo, poi, questo strumento a tastiera unica De Lorenzi ha suddiviso gli altri registri (quelli non fonocromici) sui due scomparti, in modo da consentire di ottenere in ogni caso due diverse sonorità , una più debole premendo i tasti fino a metà , l’altra più forte premendo i tasti fino in fondo. Lo strumento Ú stato restaurato nel 1977 da Alfredo Piccinelli e, successivamente, nel 2013 da Michel Formentelli.