Utente:FlavioLor90/Sandbox

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Mariano Pavanello[modifica | modifica wikitesto]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Venezia il 20 settembre 1944. Tra il 1963 e il 1966 frequenta la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dove ha la possibilità di conoscere Vinigi L. Grottanelli (titolare della prima cattedra di Etnologia bandita in Italia) che diventerà un punto di riferimento centrale nella sua formazione. Si laurea con una tesi sulle politiche di Aldo Moro con Franco Ferrarotti.

Dal 1968 al 1971 frequenta la scuola di perfezionamento in Scienze Etnologiche fondata da Raffaele Pettazzoni, presso l’Istituto delle Civiltà primitive dell’Università “La Sapienza” di Roma.

I primi studi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1978 ottiene l’insegnamento di Etnologia nell’Università degli studi di Pisa dove rimarrà fino al 2004. Gli anni Settanta e Ottanta sono caratterizzati da varie missioni di ricerca nell’Africa sub-sahariana come consulente per la Cooperazione italiana e internazionale: la Somalia e la Zambia (1974-1977), il Mali (1983), il Kenya (1985) e il Burkina Faso (1986-87) diventano i suoi principali terreni d’indagine. Parallelamente sviluppa una densa riflessione teorica sull’antropologia economica e in particolare sulle società acquisitive e pastorali che sfocerà in alcune importanti pubblicazioni come Le attività economiche fondamentali. Profilo di antropologia economica e di ecologia culturale, (a cura di) 1985; Sistemi umani. Profilo di antropologia economica e di ecologia culturale (1992, seconda edizione 2005); Le società acquisitive e i fondamenti razionali dello scambio (1993).

Intreccia questi interessi africanisti legati all’antropologia dello sviluppo con alcune ricerche in Italia sull'artigianato del corallo e del cammeo a Torre del Greco e sugli alabastrai di Volterra.

MEIG[modifica | modifica wikitesto]

Il 1989 è l’anno che segna una svolta nel percorso di Mariano Pavanello: su suggerimento di Italo Signorini compie il suo primo soggiorno nello Nzema (Ghana Sud Occidentale) all’interno della Missione Etnologica Italiana in Ghana (MEIG) avviata nel 1954 dal suo maestro Vinigi Grottanelli. Nello stesso anno diviene direttore della MEIG, aprendo una nuova e feconda stagione di studi che continua ancora oggi. Le sue indagini etnografiche seguono inizialmente le tracce lasciate dal suo illustre predecessore e si concentrano sull’economia locale e sulle tradizioni orali, per poi aprirsi progressivamente ai temi, tra loro intimamente interrelati, del rapporto con gli antenati, della storia, della proprietà della terra e delle capacità creative della tradizione (Il Formicaleone e la rana. Liti, storie e tradizioni in Apollonia, 2000; Il segreto degli antenati. Un etnografo nel cuore del Ghana, 2007). Allo stesso tempo, nello Nzema è anche attivatore di processi di sviluppo e valorizzazione del territorio. Alla fine degli anni Novanta, introduce la cooperazione internazionale e partecipa con la sua équipe a progetti di cooperazione culturale. Egli si fa così portavoce di un processo di restituzione etnografica che è culminato nella realizzazione del Fort Apollonia Museum of Nzema Culture and History, inaugurato a Beyin (Jomoro, Ghana) nel 2010 e oggi protagonista della salvaguardia e della valorizzazione dei patrimoni culturali e naturali locali.

Alle ricerche di terreno affianca un’intensa e ampia attività organizzativa a livello scientifico e accademico. Nel 1977 è tra i fondatori della rivista l'Uomo. Società Tradizione Sviluppo, rivista di etnologia che chiude nel 1996 per riaprire nel 2011 per impegno di Mariano Pavanello, che ne assume la direzione. Nel 1994 fonda, insieme a Berardino Palumbo, Flavia Cuturi, Fabio Viti, Leonardo Piasere e Gianni Pizza la rivista Etnosistemi di cui rimane direttore fino al 1998.

Dal 2001 coordina programmi di ricerca congiunti con l'Istituto di Folklore (ora Istituto di Etnologia e Folklore) dell'Accademia delle Scienze di Bulgaria, e nel 2006 attiva presso l'Università di Sofia “S. Clemente d'Ocrida” il Corso di laurea Magistrale congiunto con la Sapienza in “Studi Antropologici del Mediterraneo e dei Balcani, Italia – Bulgaria”. Nel 2004 e 2005 realizza, con la collaborazione dell'AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue), un ampio programma di integrazione di comunità di immigrati africani in Toscana.

Divenuto nel 2005 professore ordinario presso l’Università La Sapienza di Roma, assume diverse cariche istituzionali. Tra il 2006 al 2008 dirige il Corso di Perfezionamento in Studi Africani presso l'ISIAO (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente) e coordina un progetto nazionale di ricerca cofinanziato dal MIUR sul tema dell'integrazione della medicina tradizionale nei sistemi medici moderni in Ghana e Mali e sull'integrazione di comunità di immigrati nel sistema sanitario nazionale. Nel 2008 diviene coordinatore del Dottorato in Etnologia ed Etnoantropologia della Sapienza e nel 2010 viene eletto direttore del Dipartimento di Storia, Culture, Religioni, carica che terrà per un triennio fino al 2013, anno del suo pensionamento.


Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • “La stregoneria nell’etnografia africanista del Novecento”, in Magia, superstizione, religione. Una questione di confini, a cura di Marina Caffiero, pp. 187-204. Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 2015.
  • Il tarantismo osservato. Ricerca sul terreno e teoria in Ernesto de Martino. La Ricerca Folklorica, 67-68, aprile - ottobre 2013, pp. 21-34. 2013.
  • Poteri locali, poteri tradizionali. Decentramento, sviluppo e storia in Africa, Aracne, 2012.
  • Reconsidering Ivor Wilks's Big Bang theory of Akan history. Ghana Studies, 14: 11-52. 2011.
  • Fare antropologia. Metodi per la ricerca etnografica, Zanichelli, 2010.
  • Materiali di ricerca sulla medicina tradizionale in area nzema, a cura di M. Pavanello e P. Schirripa, Nuova Cultura, 2008.
  • Le forme dell'economia e l'economia informale, a cura di M. Pavanello, Roma, Editori Riuniti University press, 2008.
  • Il segreto degli antenati. Un etnografo nel cuore del Ghana, Pavia, Altravista, 2007.
  • Chiefs in development in Ghana. Interviews with four paramount chiefs, con Arhin Brempong, Legon: University of Ghana, Institute of African Studies, 2006.
  • Le paradoxe de la chefferie constitutionnelle au Ghana in Perrot, C.-H., Fauvelle-Aymar, F.-X, 2003. Le retour des rois. Les autorités traditionnelles et l’État en Afrique contemporaine, Paris, Karthala, pp. 47-61, 2003.
  • Il formicaleone e la rana. Liti, storie e tradizioni in Apollonia, Napoli, Liguori, 2000a.
  • Forme di vita economica. Il punto di vista dell'antropologia, Roma, Carocci, 2000b. * “The work of the ancestors and the profit of the living: some Nzema economic ideas”, Africa: journal of the International institute of African languages and cultures, LXV, 1995, pp.36-56.
  • Introduzione allo studio antropologico della parentela, Pisa, Servizio editoriale universitario, 1993a.
  • Le società acquisitive e i fondamenti razionali dello scambio, Milano, Franco Angeli, 1993b.
  • Sistemi umani. Profilo di antropologia economica e di ecologia culturale, Roma, CISU, 1992.
  • Le attività economiche fondamentali. Profilo di antropologia economica e di ecologia culturale, a cura di M. Pavanello, D. Borgogni, Pisa, Servizio editoriale universitario, 1985.
  • Antropologia ed economia dell'artigianato artistico: il caso di Torre del Greco, a cura di M. Pavanello, Milano, Franco Angeli, 1984.
  • L' incessante ricerca: simbolismo e dinamica culturale, Roma, Edizioni di Presenza, 1981
  • Ricerca pura e ricerca applicata in etnologia: una ipotesi di interazione, Roma, CIDAECA, 1974.