Utente:Fernando cedrone/Sandbox
Il Brigante Francesco Cedrone nasce a San Donato Val di Comino il 23 giugno 1832 da Giovanni Cedrone e Loreta De Antonellis.
Il capo brigante di San Donato Val di Comino è una figura di primo piano del brigantaggio in alta Terra di Lavoro, viene infatti indicato come intestatario del “Piano di Reazione” elaborato dai comitati borbonici, per il 1862.
I legami con la corte borbonica in esilio sarebbero confermati dal fatto che lo stesso si vantava: “d’avoir recu des Sanfédistes influents de l’entourage de Francois II, un brevet de capitaine adjudant-major et de secours réguliers en hommes, en mounitions, en provisions” (Dubarry, Le Brigandage en Italie, cit., p. 259) “di aver ricevuto da influenti Sanfedisti dell’ entourage di Francesco II, un brevetto di Capitano aiutante maggiore, uomini, mezzi e provvigioni”
Si riporta di seguito il testo della circolare n. 788 del 5 settembre 1868 emessa dalla Sottoprefettura di Cerreto Sannita riguardante la taglia di Francesco Cedrone ed altri capi banda: “Lo illustrissimo signor Generale Pallavicini, Comandante superiore delle truppe riunite contro il brigantaggio, dopo venia del Ministero degli Interni ha messo fuori un manifesto per il quale vengono fissati premi che verrebbero pagati in oro a coloro che uccidono o fanno presentare i seguenti capi briganti: L. 12.000 per Domenico Fusco, L. 3.000 per Cosimo Giordano, Alessandro Pace, Domenico Fontana, Francesco Cedrone, Giuseppe Campana. La Provincia offre inoltre altre L. 3.000 a chi assicura alla giustizia Cosimo Giordano e Ludovico Vincenzo alias Pilucchiello.”
Il brigante Francesco Cedrone, partigiano del Regno delle due Sicilie, vive ancora nella memoria popolare e nei luoghi in cui imperversò, alta Terra di Lavoro.
Un ricordo autentico e sentito per il capo banda è “la Ballata del Brigante Cedrone” inno alla libertà ed alla lotta contro l’invasore piemontese scritto da Fernando Cedrone nel 2010.
Lo stesso Fernando Cedrone, conserva ancora oggi nella sua abitazione di San Donato Val di Comino il moschetto ad avancarica di Francesco Cedrone.
Questa è la ballata in dialetto Sandonatese dedicata al partigiano Francesco Cedrone:
(le e finali senza accento non si pronunciano)
Bregante t’iave chiamate ne le si velute
Cedrone si delenguente no si resestente
Velive terra bona t’iave date na bandiera
Ne brevette da capitane ma si sule ne cafone Na morte senza onore, senza tuocche de campane
Glie soldiate Piemontese si accise pe ste paese
Franceschieglie esiliate e gli’aiute nen e arreviate
Pe te ome maleritte la mentagna iuorne e notte
Ogni poste si chenesciute cumme a glie lupe che c’e nate Na morte senza onore, senza tuocche de campane
Savoia t’o verè accise e se compra tutte cose
Tremila lire a glie spione che fa arrestà Cedrone
Capebanda si deventate e mo t’iave acchiappate
Bregante fucilate la terra te se retuote Na morte senza onore, senza tuocche de campane
Chesta storia so trevuate e so capite quelle che state
Sta ballata sia ne fiore e ne recorde pe glie Bregante Cedrone
Francesco Cedrone questa è la tua storia
di uomo divenuto lupo per miseria
molti testimoniano il tuo peccato
di averti visto morto ammazzato
ma io giuro di averti visto vivo
tra queste verdi piante di ulivo
mentre combattevi la tua guerra
ancora oggi a guardia di questa Terra