Utente:Felicia Sarcinella/Sandbox
Il seminario di Muro Lucano nacque in seguito al Concilio di Trento,con lo scopo di adempire degli ordinamenti conciliari riguardanti l'istruzione del clero e la definizione di alcune dottrine cristiane. Secondo il "Bollario I della Curia Vescovile", Monsignor Filesio de Cittadinis, impose una tassa su tutti i benefici ecclesiastici al fine di creare dei posti gratuiti per alcuni alunni del Collegio.
Durante i secoli l'organizzazione e il potenziamento del seminario veniva svolto esclusivamente dai vescovi, che lamentavano la povertà dei redditi.
Per volere della Contessa Giovanna Tolfa Frangipani fu eretta all'interno del seminario una cappella dedicata a San Gregorio Nazianzeno; al suo interno, è presente un altare in marmo rosso di stile tardo-barocco risalente alla prima metà del XVIII secolo.
Durante il dominio del vescovo Giovanni Innocenzo Carusio, il Seminario non fu aperto e la maggior parte delle rendite vennero affidate al Duca di Vietri e al Duca di Gravina.
Nel 1737 il Vescovo Manfredi fece restaurare la cappella di San Gregorio e ampliò l'istituto aumentando le entrate. Divise, inoltre il Seminario in scuole di Filosofia, di Rettorica, di Teologia e di Grammatica, e lo fornì di regole. Per essere ammessi al Seminario occorreva esibire la fede del battesimo e i ragazzi non dovevano avere più di dodici anni.