Utente:Fabio Matteo/Sandbox3

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In montagna, Brand incontra diverse persone: un contadino in viaggio con suo figlio, che non osa affrontare un pericoloso ghiacciaio per conto della figlia morente; il giovane pittore Einar, con la fidanzata Agnes; e, infine, la quindicenne Gerd, che dice di conoscere una grande chiesa nelle vicinanze e va a caccia di un grosso falco.

Einar e Brand erano compagni di scuola, e cominciano a discutere su Dio: Brand schernisce Einar, che ritrae l'Onnipotente come un uomo vecchio, contrapponendogli un Dio giovane ed eroico. Crede che gli uomini siano divenuti troppo superficiali rispetto ai loro peccati e alle loro manchevolezze, con la scusa del dogma secondo cui Cristo, attraverso il suo sacrificio, avrebbe purificato l'umanità una volta per tutte.

Brand si impegna a confrontare la forma mentis dei tre personaggi appena incontrati: la mente pigra (il contadino), quella indisciplinata (Einar) e quella spontanea (Gerd). Ragiona sulle finalità umane e sulla differenza tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Arriva ad affermare che bisogna corrispondere fino in fondo alla propria natura, senza mezze misure.

Giunto nella valle in cui nacque, Brand trova una popolazione in preda alla carestia. Dall'altra sponda del fiordo giunge una donna che chiede l'assoluzione per il marito, che ha ucciso uno dei figli pur di non vederlo morire di fame, e si è poi autopunito. Nessuno osa affrontare la pericolosa traversata tranne Brand, che si avventura su una barca accompagnato, con sua sorpresa, da Agnes. Gerd, dal canto suo, lo incoraggia dalle colline sovrastanti.

Brand e Agnes approdano sull'altra sponda, dove il sacerdote assolve l'uomo. Brand riflette sul destino dei bambini rimasti in vita, e sull'effetto che l'uccisione del fratello potrà avere su di loro, quando una coppia di contadini gli chiede di rimanere con loro ed essere il loro prete. Nonostante l'iniziale riluttanza, Brand accetta, convinto dalle proprie stesse affermazioni, che la coppia usa per persuaderlo.

Agnes, mentre siede sulla spiaggia, afferma che un mondo interiore è nato in lei. Rinuncia così a Einar e sceglie Brand.

Alcuni anni dopo, Brand e Agnes vivono insieme con il figlioletto Alf, gravemente ammalato a causa del clima. La valle vede il sole tre settimane all'anno ma, benché il dottore del luogo gli consigli caldamente di trasferirsi altrove per salvare la vita al piccolo, il pastore esita. Nel frattempo, Brand dice alla madre morente che le impartirà l'estrema unzione solo se donerà tutti i suoi beni. La madre propone di devolvere la metà del patrimonio, decisione che Brand reputa insufficiente, e muore così senza il conforto dei sacramenti e del figlio, che rifiuta di andare al suo capezzale.

Il pastore resta inoltre nella valle, respingendo il consiglio medico per seguire la sua vocazione. Infatti, conformemente al suo ideale del "tutto o niente", non può lasciare la missione incominciata nel villaggio, perché a suo avviso Dio ignora ogni azione non portata a compimento.

Dopo la morte del figlio, Brand mantiene un contegno duro e senza lacrime, benché il lutto lo faccia in realtà soffrire, mentre Agnès trova conforto nei vestiti del bambino.

Il pastore, ora, vuole far costruire una chiesa più grande nella sua parrocchia, in quanto ritiene quella esistente troppo piccola per corrispondere ai suoi disegni.