Utente:Enrico Colombi

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Piero Colombi (Milano, 15 aprile 1899 - Sciaffusa, 21 agosto 1960) è stato il giornalista ed editore italiano che nel 1946 ha contribuito in modo determinante alla nascita del quotidiano economico-finanziario “24 Ore” che ha diretto per 14 anni fino alla sua prematura scomparsa.

Biografia

Figlio di Enrico (Milano, 1856-1916), piccolo imprenditore, e di Luigia Brambilla (Sesto S. Giovanni 1875-Cittiglio 1943), casalinga; ebbe una sorella maggiore, Bice (Milano 1897- 1973). Sposò nel 1924 Maria Pizzagalli (Milano 1900 –1982) da cui ebbe due figli: Enrico (1931) e Carlo (1935).

Nel 1917, dopo la battaglia di Caporetto, ottenuto il diploma di maturità “moderna” (scientifica), si arruolò nell’esercito italiano [cfr. “Ragazzi del ‘99”] come sottotenente di artiglieria di campagna. Fu smobilitato dopo il 4 novembre 1918 e gli fu attribuita la “Croce di Guerra”. Al ritorno alla vita civile si trovò iscritto al Politecnico di Milano su iniziativa del secondo marito di sua madre, Attilio Franco, ingegnere.

Nel 1925 ottenne la laurea in Ingegneria Civile ma non esercitò mai tale professione, mentre divenne procuratore di un agente di cambio della Borsa di Milano ed iniziò una collaborazione fissa col Corriere della Sera per la fornitura di un commento di borsa quotidiano che mantenne fino alla sua scomparsa nel 1960.

Nel 1933 creò la SASIP, società di studi e pubblicazioni finanziarie, tra cui l’annuario “Il taccuino dell’Azionista” che per più di mezzo secolo ha rappresentato una fonte primaria indipendente di informazione ed analisi delle società italiane quotate.

Nel giugno1940 fu richiamato alle armi come Capitano di Artiglieria di Campagna. Dopo la deposizione di Mussolini del 25 luglio 1943, consolidò i suoi precedenti contatti con l’antifascismo militante iscrivendosi al Partito d’Azione, nato dal movimento Giustizia e Libertà dei Fratelli Rosselli. L’8 settembre, alla vigilia di essere mandato in Russia con l’ARMIR, lasciò l’esercito entrando in clandestinità. Fece parte del CLN del Corriere della Sera e del CLN Alta Italia come tesoriere e partecipò attivamente alla Resistenza in stretto collegamento con Ferruccio Parri.

Nel 1945 il CLNAI gli affidò l’incarico di Commissario Straordinario della SAFFA in sostituzione del CdA compromesso col regime fascista. Il 2 luglio 1945 la nomina fu sancita dall’AMG (Allied Military Government) per la Regione Lombardia. Dopo solo otto mesi (a differenza della maggior parte degli altri Commissari che mantennero l’incarico per anni) Colombi convocò la prima assemblea del dopoguerra che, eleggendo il nuovo CdA, lo chiamò a farne parte. [cfr. “1945: l’epurazione, i commissari straordinari ed i consigli di gestione” Testimonianza di Enrico Colombi (cfr. “Epurazione” su Wikipedia)]. Nei successivi mandati fu sempre rieletto consigliere fino alla sua scomparsa e ciò può considerarsi un esempio significativo di anticipazione della figura degli “amministratori indipendenti” attualmente prevista per le società quotate.

Nel 1946, con l’obiettivo di dotare il paese appena uscito dalla guerra e la dittatura di un moderno strumento di informazione economica e finanziaria sul modello del Financial Times, partecipò attivamente alla fondazione di 24 Ore insieme ad un gruppo di giovani economisti raccolti intorno a Ferdinando di Fenizio, Libero Lenti e Roberto Tremelloni. Il 1° febbraio 1948 gli è stata affidata la direzione del giornale che ha mantenuto per 14 anni fino alla sua prematura scomparsa. (cfr. “La trasparenza difficile – Storia di due giornali economici Il Sole e 24 Ore” di Piero Bairati e Salvatore Carrubba , Ed. Sellerio, 1990). Europeista convinto, anticipando i tempi, negli anni ’50, in collaborazione tra 24 Ore ed il quotidiano economico Handelsblatt di Düsseldorf , ha creato un numero speciale annuale che ha contribuito fattivamente alla riapertura delle relazioni commerciali italo-tedesche ed ha promosso numerose iniziative editoriali congiunte con vari giornali economici dei paesi del M.E.C.

Nel 1958, motu proprio del Capo dello Stato, gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e negli anni ’70 il Comune di Milano gli ha intestato una via nel quartiere Bisceglie.