Utente:Edoardo-1999

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io sono un genio nella matematica anche se sono alle elementari !!! Sono bravo a fare moltiplicazioni,divisioni,operazioni molto complesse e difficili !!! Io però ho anche molti trucchi... in effetti secondo me sono uno dei più bravi della classe anzi mi correggo il più bravo!!--Edoardo-1999 (msg) 17:01, 11 apr 2010 (CEST) Sono anche bravo in inglese sono il più bravo della classe insieme a una mia compagna !!! Mi piace anche fare sport ogni giorno mi vado a divertire al campo da calcio insieme ad amici --edo 16:59, 4 mag 2010 (CEST)

A volte però mi piace anche divertirmi addesempio guardare stupidate su youtube!!! http://www.youtube.com/watch?v=aIHb5U_Pvig quando sono su Internet di solito vado su youtube o su habbo unaltra (stupidata di gioco)poi vado anche su google earth così in poche parole navigo per il mondo con Internet, mentre il resto del tempo lo passo su Wikipedia per ricerche o per robe varie !!

Cio l'estate vado sempre in Sicilia a San Vito lo capo. Lì ho un gommone da 7m. che uso quando vado giù poi lì ho anche una casa a Makari una frazione di San Vito.


San Vito Lo Capo File http://it.wikipedia.org/wiki/File:Macari.jpg:


Stato: Italia Regione: Sicilia Provincia: Trapani Coordinate: 38°10′0″N 12°45′0″E / 38.16667, 12.75 Superficie: 59,68 km² Abitanti: 4.180 2007

Densità: 70,04 ab./km² Frazioni: Castelluzzo, Macari Comuni contigui: Castellammare del Golfo, Custonaci CAP: 91010 Pref. telefonico: 0923 Codice ISTAT: 081020 Codice catasto: I407 Nome abitanti: sanvitesi

Sito istituzionale

San Vito Lo Capo (Santu Vitu in siciliano) è un comune italiano it di 4.180 abitanti della provincia di Trapani. Il paese è uno dei più famosi luoghi di soggiorno estivo di Sicilia, per la bellezza della sua spiaggia.

Indice [nascondi] 1 Storia 2 Evoluzione demografica 3 Eventi 4 Amministrazione 5 Frazioni 6 Collegamenti esterni

[modifica] Storia Nasce alla fine del settecento, nel territorio demaniale ericino, alle falde di Monte Monaco, nella bianchissima baia posta tra Capo San Vito e Punta Solanto. Tracce dell'epoca paleolitica, mesolitica e neolitica si trovano nelle numerose cavità naturali, un tempo abitazioni, che si affacciano sul mare. Resta avvolta dal mistero l'esistenza di un'antica borgata, Conturrana, una rupe immensa a 500 passi dalla riva staccatasi dalla montagna. Qui, probabilmente intorno alla fine del IV secolo a.C., esistette un piccolo centro abitato.

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presubilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano 303-304, e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.

In nome di Dio guariva gli infermi, quanti fossero colpiti da rabbia o morsi da animali, o compromessi nella salute per un improvviso spavento, scacciava gli spiriti immondi. Ma, a dispetto dei numerosi miracoli operati, la sua opera fu coronata da scarso successo, e si concluse col castigo inflitto da Dio a Conturrana. La credenza popolare ritiene che il giovanetto S. Vito, martire al tempo di Diocleziano, sia stato in questo paese non benevolmente accolto, allorquando si era colà rifugiato, accompagnato dai precettori Modesto e Crescenzia. L'inesorabile ira divina si era abbattuta sul paese, seppellendolo completamente sotto una frana, non appena i tre profughi avevano lasciato il centro abitato, dirigendosi verso il mare. Sempre secondo tradizione Santa Crescenzia, voltandosi a guardare la città che crollava, divenne pietra nello stesso punto dove adesso sorge la cappella, alla quale ancora oggi gli abitanti del luogo attribuiscono poteri magici. Per S. Vito, invece, seguì una breve dimora nell'Egitarso e, dopo un viaggio attraverso la Sicilia e la Basilicata, il martirio il 15 giugno del 299.

Col tempo crebbe la fama della chiesa e dei "miracoli" attribuiti al martire Vito e a Santa Crescenzia e così, per accogliere i numerosi fedeli che arrivavano in pellegrinaggio - e, soprattutto, per difenderli da ladri e banditi - l'originaria costruzione andò trasformandosi in una fortezza/alloggio. Tale realizzazione risale alla fine del quattrocento. Fin dall'inizio, il Santuario fu fatto centro ad una grande devozione e la fama dei miracoli che il Santo qui operava, varcava anche i confini della Sicilia, richiamando in ogni stagione numerosissimi pellegrini. Anche gli stessi corsari, nemici dichiarati della fede cattolica, avevano rispetto per il Santo e per il suo tempio.


Alba sul mare a San Vito Lo Capo. L'incantevole spiaggia di Macari. La darsena senza imbarcazioni. In lontananza si scorge il faro.Nel frattempo aumentavano i pericoli di incursioni di pirati barbareschi, così, lungo le coste dell'isola, cominciarono ad essere edificate numerose torri di avvistamento. Le torri principali di avvistamento erano tre, due sono ancora visibili e sono torre Scieri e torre Isolidda. La terza invece, torre Roccazzo, ubicata sul piano Soprano che si estende ad ovest del paese di San Vito (il luogo fu appositamente scelto perché l'unico atto a garantire la corrispondenza con le altre due torri), venne impietosamente demolita per far posto al semaforo militare nel 1935.

All'inizio del settecento iniziarono a comparire le prime case tutto intorno al Santuario. Alla fine dello stesso secolo, attorno alla chiesa esisteva già un piccolo nucleo di abitazioni. Nasceva così San Vito Lo Capo. Nell'arco dei secoli, la cittadina ha accolto esploratori, viaggiatori e persino commissari governativi che, mossi da curiosità, interessi culturali o militari, misero a punto meticolose ed interessanti descrizioni sulla geografia dei luoghi visitati.