Utente:Davide Marcellino/Sandbox

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Nel 1500 un decadimento generale si abbatte sulle abbazie di tutta la zona, colpendo anche quella di San Dalmazzo. Essa inizierà un declino che raggiungerà il suo apice con l’unione dei beni con quelli della Mensa Vescovile di Mondovì.

Come ultima benefattrice dell’abbazia la tradizione ci segnala la prima Regina Giovanna a cui ci riferiamo per probabili incongruenze storiche.     Il suo nome ci è noto grazie ad una leggenda che ci spiega il suo arrivo ed il suo operato a Borgo. La leggenda pur contenendo importanti elementi storici, presenta alcune impossibilità cronologiche. Grazie a questa narrazione popolare e ad altri testi sappiamo dell’esistenza di un castello, che si ereggeva ancora nel 1594.

Il Cinquecento è il secolo più tormentato della storia di Borgo, in quanto soggetto ai numerosi saccheggi da parte delle truppe spagnole e francesi che passano in Piemonte a causa delle numerose lotte di quel periodo. Esempi importanti si verificarono nel 1554 quando venne appiccato il fuoco al paese dalle truppe francesi e nel 1557 quando circondarono Borgo e sottrassero ai cittadini la reliquia di S. Dalmazzo. Anche la peste si abbatté su borgo in quel periodo: il paese rimase coinvolto in un’epidemia e molti cittadini dovettero fuggire, in un primo momento, ad Entracque e successivamente a Peveragno.

Nonostante i saccheggi e le pandemie in questo periodo si sviluppa l’industria di tipo artigianale, con la costruzione di alcuni mulini e di una fucina. Anche il commercio si amplia notevolmente grazie a ricchi mercanti che operano sul territorio e alla posizione strategica di borgo, al centro del commercio delle valli Stura, Gesso e Vermenagna. Grazie a questi fatti Borgo si arricchisce maggiormente e può svolgere numerose opere pubbliche. Per gli stessi motivi anche l’abbazia diventa un centro culturale molto importante dove si concentrano numerosi monaci e intellettuali.

Molti degli eventi storici del paese nel Cinquecento sono arrivati fino ai giorni nostri grazie alla ‘’Cronaca’’ del letterario dell’epoca Dalmazzo Grasso, in cui testo sono citati fatti importanti come la divisione delle reliquie di San Dalmazzo voluta da Carlo  di Savoia nel 1521.