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Interim management

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Origine e storia

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Con il termine Interim Management si definisce l’inserimento in azienda di manager senior ed esperti per gestire momenti di transizione e di cambiamento accelerato.

Il servizio di Interim Management non si applica soltanto a situazioni di crisi e difficoltà ma è ormai ampiamente utilizzato per supportare con capacità manageriali esperte anche e soprattutto momenti di crescita accelerata e miglioramento della performance aziendale.

L’Interim Management è stato introdotto per la prima volta in Europa alla metà degli anni ottanta del secolo scorso dalla società di consulenza olandese Boer and Croon, quale completamento operativo e di realizzazione delle raccomandazioni contenute nei progetti di strategia gestiti dalla Società stessa.

In contesti di estrema rigidità sia in entrata sia in uscita da parte di manager qualificati e di necessità di estrema flessibilità e velocità da parte delle aziende, la soluzione di poter disporre per periodi di tempo delimitati di elevate competenze manageriali sembrò allora la soluzione ideale.

Visto il successo di questo servizio in Olanda Boer and Croon creò, nel febbraio del 1987 una Joint Venture con la società di Executive Search Egon Zehnder International e con il fondo di Private Equity Euroventures, EIM – Executive Interim Management per diffondere grazie alla rete di uffici internazionali di Egon Zehnder questo servizio nel mondo.

Nel corso degli anni linterim management si è andato sempre più configurando come un servizio professionale che combina le capacità tipiche dell’Executive Search nella fase di selezione, presentazione e scelta dei candidati ai quali affidare la missione di interim management, con quelle della consulenza manageriale con particolare riferimento alle attività di pianificazione e controllo dell’avanzamento della missione di interim management.

Infatti, nella sua declinazione operativa linterim management prevede la messa a disposizione da parte di una società specializzata in questa professione di una rosa adeguata di candidati appositamente selezionati in base alla loro esperienza e alle loro capacità specifiche in relazione al progetto che l’azienda intende portare avanti e agli obiettivi da raggiungere.

Inoltre, fa parte del servizio supportare l’azienda cliente nella scelta della persona più adatta e - una volta iniziata la missione - pianificare in dettaglio le attività da svolgere, le relative deadlines, le risorse da coinvolgere, gli eventuali investimenti e i risultati attesi. In questa prospettiva l’interim management si caratterizza per una forte accentuazione dell’aspetto progettuale del lavoro dell’interim manager e per l’estrema operatività, concentrandosi sull’ottenimento di risultati di breve-medio termine.

A partire da quell’esperienza l’Interim Management si è sviluppato dapprima in tutta Europa, poi progressivamente in Cina, nel Far East e negli Stati Uniti diventando un servizio sempre più sofisticato a cui le aziende soprattutto quelle appartenenti al settore industriale, fanno sempre più riferimento.

Caratteristiche dell’Interim Manager

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Dal lato dell’offerta l’Interim Management rappresenta una vera e propria professione.

Ad un manager che desideri dedicarsi a questa professione sono richieste:

  • flessibilità e velocità di adattamento
  • capacità di costruire il consenso intorno alle proprie decisioni
  • autonomia di giudizio e indipendenza
  • elevata intelligenza emotiva e situazionale

oltre naturalmente ad una consolidata esperienza e a un track record di successi.

La value proposition dell’interim management

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Le caratteristiche principali della value proposition del servizio di Interim Management sono:

  1. I manager ad interim possono essere operativi entro pochi giorni anziché settimane o mesi, il che è essenziale quando i vincoli di tempo sono fondamentali. Essendo abituati a diventare rapidamente operativi, grazie alla loro esperienza e capacità sono in grado di ottenere risultati in tempi brevi.
  2. I manager ad interim operano tipicamente a un livello senior nell'organizzazione cliente, spesso essendo sensibilmente sovra qualificati per i ruoli che assumono. Spesso apportano competenze e conoscenze non altrimenti disponibili per affrontare un problema o una lacuna di competenze specifiche. La loro esperienza e competenza consente loro di essere produttivi e avere un impatto notevole fin dall'inizio, massimizzando le probabilità di successo.
  3. Non gravati dalla politica o dalla cultura aziendale, i manager ad interim forniscono una nuova prospettiva e sono in grado di concentrarsi su ciò che è meglio per l'azienda. Essendo operatori indipendenti, sono in grado di contribuire onestamente senza costituire una minaccia per il team di gestione in carica. Non hanno interessi nell’estendere inutilmente il loro incarico e anzi sono motivati a trasferire il proprio know-how all’azienda cliente.
  4. Piuttosto che assumere un ruolo puramente consulenziale, i manager ad interim sono manager responsabili della gestione di un particolare business o progetto. Sono responsabili dei risultati e della gestione quotidiana.
  5. Rispondere al Consiglio di Amministrazione o al capo azienda conferisce agli Interim Manager l'autorità e la credibilità per effettuare cambiamenti significativi e transizioni all'interno della società cliente. Grazie alla loro esperienza e al loro approccio aggiungono attivamente valore all'organizzazione del cliente, anche quando il lavoro e le decisioni da prendere sono difficili.
  6. Gli Interim Manager portano valore in azienda perché grazie alle proprie comprovate capacità e competenze sono in grado di supportare l’azienda cliente producendo risultati concreti e soluzioni mitigando i rischi insiti nel portare avanti un progetto. Ciò garantisce un significativo "ritorno sull'investimento" per il cliente in ragione del fatto che i manager ad interim sono pagati e misurati su obiettivi e sugli effettivi risultati che vengono raggiunti, non semplicemente per il tempo di loro permanenza in azienda.
  7. I manager ad interim mantengono elevati standard professionali perché il loro lavoro futuro si basa sulle referenze che essi possono fornire e sul proprio track record di successi. Hanno quindi un interesse personale nel perseguire il successo degli incarichi che intraprendono. Ciò è in contrapposizione e fa guardare con favore all’Interim Manager di professione rispetto ad altri manager temporanei che solitamente sono alla ricerca di rientrare in una occupazione a tempo indeterminato o semplicemente sono interessati alla tariffa giornaliera o dall'estensione del proprio mandato.

Fasi di un intervento di interim management

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Indipendentemente dal fatto che l’interim manager sia contattato direttamente dall’azienda cliente piuttosto che venga fornito da una società specializzata, la missione dell’interim manager si articola tipicamente nelle fasi seguenti:

  1. Entrata. Il potenziale cliente e l'Interim manager stabiliscono un contatto iniziale e analizzano il problema, gli obiettivi della missione e il contesto organizzativo nel quale l’interim manager dovrebbe inserirsi in modo da trovare un allineamento delle reciproche aspettative. Di norma ciò comporta una valutazione "preliminare" di ciò che il cliente pensa di volere e della portata del contributo del manager ad interim. Allo stesso modo, è possibile che ciò implichi una due diligence e un processo di intervista per assicurarsi che il manager ad interim sia la persona giusta per l'azienda. Tipicamente la fase di ingresso si svolge in uno o più incontri iniziali e sfocia nell'ingaggio del manager ad interim.
  2. Diagnosi. L’interim manager studia la situazione attuale per comprenderla, per determinare gli elementi che hanno portato a tale situazione e quali sono le reali esigenze dei diversi stakeholder. In questa fase l’Interim Manager formula una comprensione personale e più dettagliata di "qual è la situazione" e degli approcci per affrontarla. In questa fase possono emergere problemi nuovi o problemi diversi da quelli inizialmente evidenziati dal cliente. L’analisi del "gap" può essere portata avanti in concomitanza con la gestione di problemi immediati. In genere la fase di diagnosi richiede alcuni giorni o settimane.
  3. Proposta. Il manager ad interim presenta una proposta più dettagliata che rappresenta il piano di lavoro e gli obiettivi della missione. Se questo differisce significativamente dai piani preliminari determinati in 'ingresso', la soluzione può comportare requisiti diversi da parte dell'interim manager o eventualmente la fine dell'incarico. È comune che questa "proposta" possa mettere in discussione la comprensione della situazione da parte del cliente, sulla base dell'esperienza dell’Interim Manager. Egli si assume la responsabilità di proporre una soluzione che ritiene sia efficace che non necessariamente sarà coincidente con quella originariamente richiesta.
  4. Attuazione. Il manager ad interim gestisce l'intervento, il progetto o la soluzione, monitorando i progressi e conducendo revisioni periodiche di feedback con il cliente. Durante questa fase, gli interim manager mettono in atto tutta la loro esperienza, responsabilità ed efficacia. Assumono una responsabilità diretta all’interno dell’organizzazione del cliente, pur rimanendo professionisti indipendenti. Possono gestire team e progetti, così come affrontare crisi e momenti di cambiamento accelerato.
  5. L’uscita. L’Interim Manager, avvicinandosi alla fine del progetto si assicura che gli obiettivi siano stati raggiunti e che il cliente sia soddisfatto. Questa fase comporta il trasferimento delle conoscenze e la formazione di chi dovrà sostituire l’interim manager, la pianificazione e la gestione del processo di successione e la condivisione del know-how sviluppato durante la missione. L’Interim Manager è focalizzato sul successo dell'incarico e non semplicemente sulla durata del proprio mandato, il che significa che questa fase può essere svolta in modo professionale e obiettivo. Spesso questa è la fine della relazione tra Interim manager e cliente. A volte i manager ad interim possono continuare a fornire occasionali consulenze "ad hoc", in altri casi vengono nuovamente impiegati in incarichi successivi.
  1. Michele Bruno, Pietro Butté, Gabriele Galeani, Vincenzo Natile, Guido Tarizzo, “Gestire il Business Fluido - Esperienze di management per prosperare nell’epoca dell’incertezza”, HOEPLI Editore, 2021
  2. Temporary Manager in Italia e nel mondo, su eim.com/it