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«Caty Torta è una passionale e brucia tutta la sua vita nella e per la pittura: essa non sa raccontare pacatamente, ma ha bisogno di cantare e spesso di gridare…

e sembra che la gioia ed il tormento facciano a gara nel guidarle la mano.»

Caterina Torta nota come Caty Torta è stata una pittrice torinese e personaggio anticonvenzionale dell’ambiente intellettuale piemontese del 20 esimo secolo[2].

Nata a Torino il 6-6-1920 e morta nella stessa città il 20-6-2014

Caty Torta nasce a Torino da Carola Grosso e Celestino Torta. Appartiene alla borghesia di quel tempo e riceve un’educazione tradizionalista. Impara a ricamare, cucinare e suonare il pianoforte ma fin dall’età di cinque anni mostra un interesse fortissimo per il disegno e le arti figurative[3].

Adolescenza e passioni

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La bambina timida ed introversa diventa presto una ragazza bella e corteggiata. Il suo unico amore rimane però la pittura e Caty non è in cerca di fidanzati ma di maestri di pittura.

In quegli anni scoppia la seconda guerra mondiale. Seguendo il proprio carattere passionale diventa crocerossina per aiutare i ragazzi della sua generazione. Dopo essersi arruolata viene contagiata dalla grave malattia respiratoria di quei tempi. I genitori intervengono per salvarla e la riportano a casa. Ben presto alla passione per l’arte si affianca quella per le corse automobilistiche. Aiutata dal babbo e forte di uno spirito competitivo consegue la patente sportiva quando ancora poche donne guidavano le auto stradali. A bordo di una Lancia Aprilia partecipa a numerose gare di regolarità vincendo a San Remo. Successivamente passa alle gare di velocità come la “Mille Miglia”.

In questi anni Caty Torta approfondisce anche la sua conoscenza musicale imparando a suonare il pianoforte ed a padroneggiare il solfeggio. Frequenta assiduamente numerosi concerti ed opere liriche rappresentate nella sua città[4].

L’età adulta

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Caty Torta incoraggiata dalla famiglia e dopo numerose offerte di matrimonio rifiutate si sposa nel 1956 con Cesare Denoyè. Medico, violinista e pittore torinese. Inizia per lei un periodo sereno che contribuisce alla realizzazione di quadri significativi.

Nel 1962 nasce Giulio Cesare il loro unico figlio. Nel 1966 muore suo marito. Questo lutto determina una svolta nella carriera dell’artista che esce di scena per dedicarsi all’educazione del figlio. Nonostante questo continuerà sempre a dipingere ed esporre a mostre collettive in Italia ed all’estero.

Dopo una prima esperienza con il maestro Tullio Alemanni[5][6][7], di estrazione tradizionalista, a partire dalla prima metà degli anni ‘50 Caty Torta inizia la sua frequentazione nella scuola di Felice Casorati in via Mazzini 52[5][7]. Sono anni di duro lavoro e Caty arriva a disegnare fino a 12 ore al giorno. Il maestro Casorati apprezza il suo talento ed il suo impegno riservandole una delle sue rarissime presentazioni[1]. Caty Torta rimane assidua allieva fino alla morte del maestro alla cui formazione dichiara di dovere tutto[8].

La prima esperienza parigina risale all’infanzia quando durante un soggiorno con la famiglia viene in contatto con il pittore ed incisore Gaston Duchamp (detto Jacques Villon) fratello del più famoso Marcel traendone spunti ed insegnamenti[5][7]. Successivamente saranno numerosi i ritorni a Parigi, compresi soggiorni di studio prolungati come alla fine degli anni ’50 presso L’Académie de la Grande Chaumière dove approfondirà la sua formazione artistica.

Ulteriori viaggi portano la pittrice ad accompagnare l’esposizione delle sue opere dal 1952 al 1965 presso il Salon International des Beaux Arts de la Ville de Paris. Nel 1957 al Museo d’Arte Moderna de la Ville (Salon della Société de l’Ecole Francaise). Nel 1958 per essere insignita del Diplome d’Honneur della stessa Società e nel 1960 per ritirare il prezioso premio Diplòme de Medaillé “Arts, Sciences, Lettres”[6][9].

Lavoro silenzioso

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In un mondo che premia chi si mette in mostra e organizza il commercio dell’arte, Caty Torta fa un passo indietro. Di lei scrive A. Dragone: “Non indulge certo alle sagre dilettantistiche ed ai venali raduni organizzati dai faccendieri di troppe iniziative pseudoartistiche “; ed ancora: “Non si cerchi quindi il suo nome nei babelici repertori che in questi ultimi lustri si sono moltiplicati all’insegna d’una mistificante venalità”[5]. A questa voce fa eco Lella Durando su “Caty Torta esempio eccezionale di serietà e riservatezza. Poche le apparizioni in pubblico molto il lavoro che dal 1955 ha interessato Giorgio Kaisseirlian, Leonardo Borgese, Raffaele De Grada, Mario Lepore, Marziano Bernardi, Luigi Carluccio”[10]. Dello stesso tenore le parole usate da Giampiero Leo nella presentazione della mostra organizzata nel 1996 dalla Regione Piemonte: “Un’attività che si è sempre svolta in modo appartato, lontano dai clamori dell’ambiente artistico al di là dei riconoscimenti e delle presenze in molte esposizioni collettive e personali“[11].

L'arte di Caty Torta

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Le prime esperienze artistiche

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Portata fin da bambina al disegno che dai cinque anni in poi costituisce il suo appassionante impegno quotidiano, la pittrice apprende i rudimenti da un anziano pittore collega ed amico di Onetti e Cavalleri. Subito dopo, nel suo primo viaggio a Parigi, approfondisce gli studi con Jacques Villon[5].

Tullio Alemanni

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Al suo rientro a Torino, tirocinante di Tullio Alemanni, apprende lo studio della pittura tradizionalista “a volumi”, che sottende ad una iniziale produzione di tele e disegni rientranti nei canoni figurativi classicheggianti, alternando nature morte, maschere da studio e ritratti di famigliari ed amici[7].

La scuola di Casorati

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Dopo aver rappresentato grandi quadri che affrontano temi di forma e contenuto in una spavalda chiave avveniristica, quali “Tosse“, “Movimento 2000”, “Città di notte” e “Sinfonia “, Caty si sente pronta per candidarsi alla Scuola di Felice Casorati[5]. Il Maestro l’accoglie incoraggiandola a disegnare e dipingere in maniera totalmente diversa con una costruzione innovativa a “piani “ anziché a “volumi”. Nascono così quadri che pur seguendo i dettami formali della scuola se ne discostano nei contenuti non tradendo però la cerchia culturale alla quale appartiene.

Alcuni elementi di più accentuata espressività si trovano nella “Dormiente”, “Can Can“, “Visione Marina” ed “il Bosco”[12]. La ricchezza del temperamento, l’impeto del colore e la severa tessitura disegnativa vengono messe in luce da Marziano Bernardi[13] mentre la ritornante lezione dell’espressionismo secondo Luigi Carluccio esprime senza freni la libera sensibilità alle forme ed ai colori della sensibilità dell’artista[14].

La scuola di Parigi

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La produzione parigina interpreta il desiderio di Caty Torta di “Varcare il fosso“ come soleva dire Felice Casorati sottolineandolo anche con un: “ Ci vuole un po’ di Coraggio”. Si tratta in definitiva di iniziare quel lungo percorso di sintesi che conduce verso l’astrattismo[15].

Alcuni quadri come “Ritratto di donna”, “ Tetti di Parigi “ e “ Sens” ne sono prova tangibile avendo una definita struttura architettonica, scanditi da un segno forte e robusto ma pur sempre sintesi di figure e paesaggi urbani di una Parigi colta con straordinaria intensità. Il segno si svolge con puntualità, con una tensione che esprime una profonda visione delle cose e farà dire a Renzo Guasco “Appassionata per il disegno e per il disegno forte si trova in bilico fra pittura figurativa ed astrattismo”[6].

Anni ‘60 e ’70

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Il costante impegno artistico porta la pittrice a realizzare quadri che nascono da una rigorosa dialettica del reale visto e dell’irreale pensato[7]. In questa duplicità si è sviluppata la sua arte sino a superare l’impostazione del maestro ed approdare verso una liberatoria spazialità[6]. Nascono così quadri come “Battello affondato”, “La Scavatrice nel deserto”, “La Petroliera in fiamme”, ”L’ Apparecchio distrutto”. Nella tela “Flamenco” ad esempio si rinuncia a qualunque descrizione soggettiva, tuttavia viene rappresentata la tensione fisica e lo scatto ritmico della famosa danza spagnola[7].

È di questi anni un rappresentativo carteggio con la storica dell’arte Anna Maria Brizio, che la incoraggia autorevolmente nel suo cammino invitandola a divulgare di più le sue opere[5][16].

L’era dell’atomo

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A partire dai primi anni ’80 la pittrice intraprende un innovativo cammino di ricerca fra Arte e Scienza. Nasce così un’intera produzione dedicata all’evolversi dello studio e dell’utilizzo dell’atomo. Una particella infinitesimale che diviene un segnale dell’universo in divenire. La ricognizione attorno all’atomo, al reattore nucleare, alle informazioni che provengono dalla sperimentazione scientifica determinano una sorta di indagine sui destini dell’umanità e di un mondo misterioso e magico[6].

Sono testimonianza di questa ricerca “L’Oscillare dell’Atomo”, ”Riferimento all’Atomo”, “Città Atomica veduta aerea ”, ”Atomo Ricongiunto”, ”Esplosione dell’Atomo”, “Atmosfera incandescente” e “Inverno Nucleare”.

  • 1955 Prat, Torta, Brondi, ”Europa Giovane” Torino. Presentazione di Caty Torta di Angelo Dragone. “Galleria Girodo”, Ivrea.
  • 1956 L.Rondelli, Caty Torta , ”Galleria Spotorno”, Milano. Presentazione di Felice Casorati.
  • 1976 “Galleria la Prua”, Varazze .
  • 1984 ”Galleria Civica di Chieri”, ”Omaggio a Felice Casorati”. Assessorato alla Cultura Citta di Chieri.
  • 1996 ”Piemonte Artistico e Culturale” Torino. Regione Piemonte ed Assessorato alla Cultura di Torino.
  • 2013 “Ci vuole un po’ di coraggio”, Palazzo Grosso, Riva presso Chieri.

MOSTRE COLLETTIVE, PREMI E RICONOSCIMENTI

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  • 1952/1965 Salon International des Beaux Arts de la Ville de Paris.
  • 1960 assegnato il Diploma D’Onore allo stesso Salone.
  • 1954/2005 presente alle rassegne annuali e quadriennali della Società Promotrice delle Belle Arti Torino.
  • 1955 La Quadriennale, Premi “Citta’di Torino”, Palazzo Chiablese, Torino.
  • 1956 Assegnato il 2°Premio al “Premio Citta’ di Carignano”.
  • 1956 “Festival d’Arte al Museo dell’Aja,Olanda.
  • 1957 ”VIII Mostra Nazionale di Arte Contemporanea” Premio Civico Città di Alessandria, Pinacoteca di Alessandria, Alessandria.
  • 1957 Colletiva alla “Galleria Spotorno , Milano.
  • 1957 Mostra dei Giovani Pittori torinesi, ”Unione Culturale” e “Disegni ed incisioni” Torino.
  • 1957 ”PremioCitta’ di Pusterlengo”
  • 1957 Mostra Arte Sacra, “Angelicum”, Milano.
  • 1957 Controraduno pittorico, Pavarolo.
  • 1957 Mostra alla “Galleria Cino Del Duca”, Parigi.
  • 1957 Mostra “Le Chien”,”Galleria dell’Odeon”, Parigi.
  • 1958-1959 Mostra d’Arte Contemporanea, Torre Pellice.
  • 1960 Pittori Torinesi,”Galleria La Bussola”, Torino.
  • 1960 Assegnata Medaglia d’Argento al “Premio Thorlot” de l’Academie Francaise, “Musée d’Art Moderne”, Parigi.
  • 1963-1973 Mostre dell’Istituto Bancario San Paolo, Torino.
  • 1964 Quadriennale, Palazzina della “Promotrice” al Valentino, Torino.
  • 1966 Le viene assegnata la “Navetta d’Oro” per l’opera “Battello Affondato “, alla Mostra di Pittura ” Navetta d’Oro”, Sala ex combattenti del Municipio, Chieri.
  • 1970 La donna dell’arte ” Galleria Arte Viva”, Torino.
  • 1972 Cento Artisti per il Gruppo “Abele”, Istituto Bancario San Paolo, Torino.
  • 1973 Le viene assegnato il “Premio Piemonte” al concorso “Il Teatro Regio, ieri e oggi”, Torino. Mostra Internazionale, Stresa.
  • 1974 Inviata al premio “Pittrici a Bormio”. Premio Valle Sacra, Colleretto Parella. Premio S.I.A.R.C.A., “Pittura e Musica”, Milano. Gran Premio Internazionale “Omita”, Milano.
  • 1976 Mostra di Bianco e Nero, “Circolo La Saletta degli Amici”, Torino.
  • 1977 80 Artisti Torinesi alla “C.O.M.B.A.1022”, Torino.
  • 1978 Mostra collettiva, “Galleria Doria”, Torino. Mostra degli Artisti Piemontesi, PAlazzo della Giunta Comunale, Torino.
  • 1979 Il Museo Civico di Torre Pellice acquista una sua opera. Mostra “Retrotempologie bibliche”, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune ed Azienda Autonoma di Soggiorno di Bardonecchia.
  • 1983 Incontri d’Arte dei soci della Promotrice, Palazzina al Valentino, Torino.
  • 1988 127° Esposizione Annuale, Circolo degli Artisti, Torino.
  • 1990 Rassegna “Testimonianze”: 12 artisti dell’area chierese dal 1972 al 1989, patrocinio del “Corriere di Chieri”, “Galleria il Quadrato”, Chieri.
  1. ^ a b F. Casorati:presentazione mostra di Caty Torta alla Galleria d’arte Spotorno di Milano 8-12-1956
  2. ^ Emanuela Genesio: Exibart 20-06-2014
  3. ^ G. C. Denoyè: “L’Infanzia“ dal sito www.catytorta.it
  4. ^ G. C. Denoyè: “L' Adolescenza“ e “Le Gare Automobilistiche” dal sito www.catytorta.it
  5. ^ a b c d e f g A. Dragone: Catalogo Caty Torta Galleria Doria 1976
  6. ^ a b c d e A. Mistrangelo: Catalogo Caty Torta Regione Piemonte 1996
  7. ^ a b c d e f M. Bernardi: “La Stampa” 25-2-1976
  8. ^ A. Menzio: Torino Arte 1976
  9. ^ G.C.Denoyè: Sito www.catytorta.it (Esposizioni)
  10. ^ L. Durando: Tuttosport 27-2-1976
  11. ^ G. Leo: Regione Piemonte Catalogo Caty Torta: presentazione.
  12. ^ A. Dragone: Catalogo Prat, Torta, Brondi- Mostra Europa Giovane 1955
  13. ^ M. Bernardi: “La Stampa“ 15-2-1955
  14. ^ L. Carluccio: “La Gazzetta del Popolo" 16-2-1955
  15. ^ F.Casorati: dedica autografata su foglio di un catalogo 1956
  16. ^ Archivi Storici Lombardia Beni Culturali conservatore: Università degli Studi di Milano

Sito ufficiale, catytorta.it