Utente:Curtologioia17/Sandbox

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L’origine del cavallo finlandese universale si attribuisce a diversi ipotesi.

In origine si pensava che il finnico fosse il risultato dell’adattamento di una specie equina selvatica, ma la teoria ha col tempo avuto sempre meno seguito, giustificata dall’importazione massiccia di cavalli ad uso domestico iniziata secoli prima.

Una seconda teoria sul finnico si rifà al periodo vichingo, si pensa infatti che gli antenati del Finnico universale originassero da est, e fossero stati portati in terra finlandese dalle spedizioni vichinghe in altri paesi.

L’ultima teoria propone invece che il finnico universale sia arrivato in Finlandia a seguito delle migrazioni delle popolazioni da sud e sud est, arrivate in terra proprio grazie ai cavalli, questi ultimi provenienti dalla regione del fiume Volga e degli Urali.

Sicuramente il finnico universale ha delle origini che si rifanno a storie di migrazione di popoli provenienti da Est: dalla seconda metà del 1800 vari archeologi hanno studiato la razza e confermato la teoria di geni provenienti da oriente, in particolare dalla regione del volga, fino alle coste del golfo di Finlandia.

In seguito, lo storico naturale Pehr Adrian Gadd propose un’ipotesi di genetica ripresa anche in tempi più moderni in cui si afferma che con ogni probabilità i parenti più vicini del finnico universale fossero il cavallo Estone, il cavallo Yakut, o il cavallo Mongolo.

Verso la fine del 1800, l’argomento del finnico universale interessò l’agronomo Axel Alfthan e il veterinario Kaarlo Gummerus, i quali ripresero la teoria inizialmente proposta della migrazione dei popoli da est discutendola e concludendo che col tempo la razza si differenziò in due sottospecie:

  • Il tipo orientale, caratterizzato da un medio garrese, collo corto e grande testa.
  • Il tipo finnico, più nobile, caratterizzato da un corpo molto più lungo, collo e testa più proporzionati e definiti.

Il tipo orientale e quello finnico sono rimasti distinti fino alla fine del 20esimo secolo.

Attorno al 18 esimo secolo con la Grande Guerra del nord, la popolazione del finnico universale attraversò un periodo di devastazione: i cavalli venivano usati a scopo militare, di fanteria, ma anche per il trasporto di armi, e quelli che vennero trasportati in Svezia a decine, non tornarono più alla loro terra originaria.

L’occupazione russa in Finlandia, con Pietro I, causò ulteriore deperimento della popolazione del finnico universale, in parte per esportazione , in parte per un’epidemia che si scatenò con l’arrivo dell’invasione, la quale si trascinò dietro povertà e la disperazione di un popolo che non ancora si era ripreso dalla precedente guerra.

In Russia, la quota di cavalli esportata si incrociò con specie russe ed estone, mischiando cosi le razze, e perdendo la purezza del finnico universale.

Alla fine dell’occupazione russa, la razza era a tutti gli effetti rovinata, i russi si erano appropriati degli animali considerati migliori, incrociandoli con proprie e vicine razze, dando meticci senza curarsi del miglioramento genetico.

Pur di recuperare la razza in qualità e in numero, il finnico universale venne spesso incrociato troppo giovane e addirittura tra consanguinei.

Nel 1761 uno dei primi ricercatori nel campo della chimica agraria definì la popolazione del finnico come <<discendente della razza tartara, raramente più alto di 1.30m [al garrese], di buona conformazione, usato come cavallo da tiro e con un mantello di colore variabile dal castano ai baio.>>

In risposta al declino di una razza cosi importante per i finlandesi, e a seguito degli studi eseguiti dell’etnologa Kustaa Vilkuna che riguardarono le differenze di finnici in termini di peso, altezza al garrese, e conformazioni zoognostiche generali (date dal periodo di crisi, e degli incroci incontrollati che vennero fatti), il governo finlandese decise di introdurre un programma di miglioramento genetico in tutta la penisola finnica, scegliendo otto province e dividendo l’intera Finlandia in distretti genetici; ogni provincia possedeva uno stallone a servizio delle forze locali.

I cavalli risultato del programma divennero un punto di riferimento per gli incroci futuri, cercando di riportare il vero finnico universale.

Declino post Seconda Guerra Mondiale

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Da quando fu stabilito il libro genealogico del finnico, si stimarono circa 300.000 puri finlandesi universali, e la consistenza rimase stabile per circa 50 anni.

Con l’arrivo della seconda guerra mondiale la domanda di cavalli aumentò vertiginosamente, e si arrivarono a contare circa 410.000 cavalli.

A seguito della meccanizzazione in agricoltura e selvicoltura, in cui il finnico era principalmente usato come cavallo da tiro , la domanda iniziò a diminuire drasticamente, e i cavalli appena ritornati ad assomigliare ai puri antenati, si ritrovarono ad essere in un numero talmente superiore all’effettivo richiesta, a questo si sommarono una serie di leggi e tasse che scoraggiarono sempre di piu la detenzione di cavalli, e parte di questi furono, per queste ragioni, mandati al macello e usati a scopo alimentare.

Il numero di cavalli inizio a diminuire sempre di più fino ad arrivare al 1987, data in cui la Finlandia contava solo 12.800 animali.

A fine 1900 il finnico universale vide un leggero incremento, in quanto si stava assistendo sempre di più ad una repentina estinzione della razza, contando quasi 20.000 animali; più o meno il numero è rimasto attuale ad oggi, ed il finnico è mantenuto per motivi folkloristici e di affezione, nonché utilizzato per hobby, giochi equestri,…

Bibliografia: per la realizzazione della pagina mi sono riferita al seguente link https://en.wikipedia.org/wiki/Finnhorse