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La Battaglia della Taverna di Gravia (in greco: Μάχη στο Χάνι της Γραβιάς) fu parte della Guerra d'indipendenza greca (1821-1829) e fu combattuta da un gruppo di 120 rivoluzionari greci, sotto il comando di Odysseas Androutsos , contro un esercito di 9.000 fanti e artiglieri ottomani sotto il comando di Omer Vrioni.

L'armata ottomana sotto il comando di Omer Vrioni, a seguito della sconfitta greca alla Battaglia di Alamana e l'esecuzione del loro comandante Athanasios Diakos, decise di attaccare il Peloponneso forti dei propri uomini. Ciònonostante, la sua armata fu intercettata da un gruppo di 120 greci, quindi sotto il comando di Odysseas Androutsos, i quali si barricarono all'interno di una vecchia taverna. L'armata ottomana circondò l'area e assaltò la taverna ma furono respinti con gravi perdite. Mentre l'armata turca si riorganizzava per utilizzare l'artiglieria i difensori colsero l'occasione per fuggire attraverso le linee degli assedianti.

Questa battaglia è considerata importante per la riuscita della rivoluzione greca in quanto forzò Omer Vrioni alla ritirata, permettendo ai greci di consolidare il proprio potere nel Peloponneso e di liberarne la capitale, Tripoli (Grecia).

Lo scontro[modifica | modifica wikitesto]

Il generale turco decise di mandare un negoziatore a discutere con Athanasios ma, appena arrivato alla porta, fu colpito a morte dai greci. A questo punto Omer decise di sferrare l'attacco.

I primi mandati in campo furono un distaccamento di soldati albanesi i quali caricarono verso l'edificio. Nonappena entrati nella taverna furono colpiti da una forte raffica di fucili la quale li costrinse a fuggire con grosse perdite. Fu mandato un successivo assalto da parte delle truppe turche che subirono un'altra raffica e furono costrette alla ritirata.

Omer Vrioni, sconvolto dalle perdite subite, ordinò di preparare i cannoni. Allora il generale greco, comprese le sue intenzioni, battè la ritirata con i suoi uomini attraverso le linee nemiche senza essere scoperti, lasciandosi dietro i 6 compatrioti persi.

Ripercussioni[modifica | modifica wikitesto]

Le perdite di Omer Vrioni furono ingenti, si contano 300 soldati morti e 800 feriti in poche ore di combattimento. Lo scontro sconvolse il generale ottomano, portandolo a decidere di ritirarsi sull'isola di Euboea, al largo delle coste dell'Attica, dove si unirà alle forze di Kioshe Mehmet.[1] La Battaglia di Gravia è tutt'ora considerata parte importante della Guerra d'indipendenza greca.[2] Infatti portò Omer Vrioni alla ritirata, permettendo ad Androutsos di marciare sul Peloponneso e consolidare il controllo greco sia sul Peloponneso, che sulla sua capitale, Tripoli.[3]


Note[modifica | modifica wikitesto]

Citazioni
  1. ^ Paroulakis, pp. 71-72.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Paroulakis71
  3. ^ Paroulakis, p. 82.
Biblografia

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