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Horatius Antonius Bologna

   ORAZIO ANTONIO BOLOGNA, celebrato e stimato cultore della lingua latina, non si è mai lasciato sfuggire occasione per diffondere e divulgare nei modi a lui più adatti la gloriosa lingua di Roma, nella conoscenza e nell’uso della quale è considerato uno dei maggiori esperti. Nato da umile famiglia il 08/06/1945, fino all’età di 27 anni ha trascorso la vita a Pago Veiano, un paesino a poca distanza da Benevento. Lì nella povertà e nelle ristrettezze economiche ha vissuto dedito agli studi, finché non si è trasferito a Roma, dove insieme all’insegnamento ha coltivato soprattutto la prosa e la poesia latina.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Horatius Antonius Bologna

  Orazio Antonio trovò nei genitori i primi maestri per quanto riguarda l’onestà, l’attaccamento al lavoro e la fiducia nelle proprie qualità. Questi, pure privi di qualsiasi cultura, ma onesti e laboriosi contadini, gli hanno sempre insegnato la giustizia, la rettitudine e la curiosità di sapere, virtù delle quali è andato sempre fiero: con i buoni esempi degli uomini migliori, gli hanno impartito un’eccellente educazione; lo hanno gradualmente avviato sin da bambino all’acquisizione d’una vasta e raffinata cultura e allo studio sistematico della letteratura. Si sono sempre adoperati, con il buon esempio,a trasmettere al figlio i veri valori della vita, ad aver fiducia nelle proprie forze e capacità, ad essere prima un buono e onesto cittadino e, successivamente, un curioso e raffinato cultore degli studi letterari, nonostante essi fossero semianalfabeti, leggessero o scrivessero con immensa difficoltà.

Ai loro tempi in paese mancavano sia le scuole che i maestri; e la stragrande maggioranza viveva nell’analfabetismo e nell’ignoranza. La madre, però, aveva appreso il minimo indispensabile nell’adolescenza, tra una faccenda domestica e l’altra, da una pia signora, il padre durante il servizio militare.

    Il padre con parole semplici e appropriate non trascurava occasione per esortare il figlio, perché fosse onesto e sincero, retto e giusto, ed evitasse cattive compagnie. Il padre, nel raccontargli, a modo suo, le imprese e le scoperte di uomini famosi, mentre era intento alla pesca, destava nel ragazzo il desiderio di ascoltare e di apprendere sempre nuove conoscenze, sì che sin da piccolo, messi da parte i giochi, Orazio Antonio si è dedicato alla lettura e allo studio sia nei campi sia sulle rive del fiume. Oltre ai lavoro dei campi, il padre praticava anche la pesca, dalla quale, soprattutto d’estate, trovava il necessario per il sostentamento della famiglia.

    I genitori, quando si accorsero dell’indole e dell’ingegno del figlio, non vollero che si dedicasse né all’agricoltura né alla pastorizia. Perciò a costo di grandi sacrifici e privazioni, gli permisero di frequentare le scuole, prima in paese poi a Benevento, perché da povero ignorante non conducesse un’esistenza inutile, calpestato dai ricchi e potenti. In quel periodo quasi tutti gli adolescenti e i giovani trovavano fortuna all’estero, perché in paese mancava il necessario; molti, poi, erano collocati come garzoni nelle fattorie dei pochi possidenti, dove vivevano maltrattati e sfruttati, per un tozzo di pane. Ma il padre di Orazio Antonio, che aveva sperimentato sulla propria pelle, come nel paese o all’estero venivano trattati i giovani analfabeti e a quali violenze erano sottoposti, si sacrificò tanto insieme con la moglie e insieme giurarono di permettere al figlio di conseguire la migliore preparazione. Mantennero la promessa e felici, finché furono in vita, parteciparono ai successi del figlio. Per ricordarne il nome, ringraziarli e ripagarli dei loro sacrifici, sebbene alcuni fossero di parere contrario, alla loro morte, sulla tomba volle che si incidesse questo epigramma in latino:

HIC AVIDA MORS ATRA MANV TENET OSSA PARENTVM

QVOS NATI FLENTES HOC POSVERE LOCO

QVI FVERINT MALA QVAE TVLERINT QVAE VOLNERA FATI

TAMMARVS ET RVPES ARVA MISELLA DOCENT

HOSPES SITE PRECES FVNDAS PRECOR IPSE BENIGNVS

MVNERIBVS DONET TE DEVS VNVS ABI


QUI LA NERA MORTE TIENE CON AVIDE MANI LE OSSA DEI GENITORI

CHE I FIGLI IN LACRIME HANNO DEPOSTO IN QUESTO LUOGO

CHI ESSI ERANO QUALI E QUALI AVVERSITÀ HANNO SOFFERTO

POSSONO DIRE LE SPONDE DEL TAMMARO E I POVERI CAMPI

PASSANTE FERMATI NELLA TUA BONTÀ PREGA PER LORO

E DIO CHE È BUONO TE NE RENDERÀ MERITO ORA PUOI ANDARE

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

    • 1973

 Durante il corso di laurea, ne “I Contemporanei 73”, ed. A. Lalli, Firenze 1973, ha pubblicato Vestigia veterum, raccolta di lirici greci e latini tradotti in endecasillabi.

    • 1975

   Ha dato alle stampe Archiloco, uno studio sulla lirica arcaica ed i suoi contatti con il Medio Oriente.

    • 1988

   Nel Giornale Italiano di Filologia, XL – 1 – 1988, ha pubblicato: Viripotens, hapax plautino

Ad Marium Toso, in Vox Latina 44 (1988)

    • 1989

    In Ovidio, poeta della memoria, atti del convegno internazionale di studi, Sulmona, 19 – 21 ott. 1989, ha pubblicato:

Un incognito “excerptum” ovidiano (Met. 2, 351 - 467).

    • Dal 1989 al 1991

   Nella rivista “Esperienze letterarie”, XIV- 3 1989, e XV- 1 -1991, ha pubblicato i seguenti studi:

   Varo, hapax, letterario dantesco: Inf. IX, 115, 14 (1989) n. 3, pp. 99- 102.

   Le tre fiere: lonza, leone, lupa, 16 (1991) n. 1, pp. 79- 92.

    • Dal 1991 e poi

   Ha pubblicato nella rivista “Spiragli”numerose liriche latine in metri classici (asclepiadeo, falecio, saffica minore…),racconti e recensioni.

    • Dal 1992 e poi

    Dal 1992 collabora attivamente con l’unica rivista in lingua latina, edita dalla città del Vaticano,“ Latinitas”, nella cui redazione ha redatto il Diarium Latinum fino alla soppressione. Nella rivista è presente con recensioni, studi di carattere scientifico, e con liriche in vario metro. Il tutto in lingua latina

   Per tre anni ha atteso alla revisione, all’ampliamento e all’arricchimento, mediante la traduzione in latino dei più recenti neologismi, del Lexicon recentis Latinitatis, curato dalla Fondazione “Latinitas” ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana.

    • Dal 1994

    Nella rivista "Latinitas", I, 1994, pp. 9 – 20, ha pubblicato In Geneiae Successae titulun enarratio, uno studio su un’epigrafe, proveniente da Ricina, nei pressi di Macerata e conservata nel Museo archeologico di Napoli.

   Un secondo studio sulla stessa epigrafe, intitolato L’epitafio di Geneia CIL IX 5771, è stata pubblicata in “Archivum Anatolicum”, vol. 4, edito dalla Università di Ankara, Turchia, dal dipartimento di filologia classica.

    Nella stessa rivista, nel vol. 1, Ha pubblicato Dal beneventano un’inedita lirica greca. In “Samnium”, XLVI, edito a Benevento.

    Ha dato alle stampe il seguente studio: A Pago Veiano si recupera un inedito carme funerario. In Miscellanea greca e romana XX, a cura dell’Università degli studi di Tor Vergata, Roma.

    Ha pubblicato: Un ignorato carme epigrafico dal beneventano e sua completa ricomposizione.

    • 1995

    Giandomenico Scursi, L’ultimo epigono del Rinascimento napoletano., 20 (1995) n. 2, pp. 37-57.

    • 1997

   Nel 1997 con i tipi della casa Editrice Ediscuola ha pubblicato Fons perennis, una raccolta di versioni latine per i trienni.

    • 1998

    In Commentarii, editi dall’Academia Latinitati Fovendae, VII – VIII, 1998, ha pubblicato, redatti in latino, saggi e recensioni, con un’elegia.

    • Dal 1998 e poi

    Diverse liriche in vari metri insieme con alcune lettere ed un racconto in prosa sono stati pubblicati a partire dal 1998 nella rivista “Vox Latina”.

    • 2001

   De lingua Latina a certminis Vaticani petitoribus exculta, in «Vox Latina», 198, p. 517-526.

    • 2002

    Nella rivista “Archivum Anatolicum”, nel n°6 gli è stato pubblicato lo studio Lettura di alcuni brani oraziani.

    • 2005

    Nel 2005 nella rivista ufficiale, curata ed edita dal dipartimento di filologia classica dell’Università di Łódź in Polonia ha pubblicato:

    L’origine del culto dionisiaco

    Il Dyscolos di Menandro: realtà ed invenzione.

    Ha pubblicato, ancora, alcuni epigrammi su Vox Latina, rivista pubblicata a cura dell’Università di Saarlandes, in Germania.

    • 2006

   In Archivum Anatolicum ha pubblicato:

    Eufileto, coltivatore e custode dei suoi campi

    Lettura di alcuni brani oraziani;

    De lingua Latina diebus nostris docenda

    Nell’Utopia dell’Oasi Città Aperta ha pubblicato lo studio Il ruolo della cultura classica nella formazione del presbitero.

    • 2007

    In Collectanea Philologica ha pubblicato:

    Dionysus. De tragoediae origine

    Quid novi Litteris Renatis poesi Latinae attulerint Poloni;

    Epigrammi su Vox Latina.

    Premessa e Prefazione al libro di Jadwiga Czerwinska, Anthropeia physis come dramatis personae in Euripide, Łódź 2007.

    Ha pubblicato la Premessa al libro di Reno Bromuro, Letterartur, saggi letteraturistici, Roma 2007.

    Sulla rivista Latinitas, sui cui, in latino, ha pubblicato una recensione per il volume Aemilivs Springhetti, Litterae Latinae Humanisticae, cura et studio Cleti Pavanetto publici iuris factae, Opus Fundatum Latinitas, e Civitate Vaticana a. 2007, pp. 195.

    Sul secondo fascicolo di Vox Latina ha pubblicato un’alcaica scritta per il XXV di Sacerdozio del Magnifico Rettore d. Mario Toso Ad Marium Toso.

    • 2008

    Dantis Maffia, Bibliotheca Alexandrina, Latine vertit Horatius Antonius Bologna, Azimut, Roma 2008.

    Eufileto tra campi e tribunale, in Collectanea Philologica 11 (2008).

    La dimensione temporale nella poesia di Archiloco, in «Salesianum» 3 (2008).

    • 2009

    Dalla gravitas alla drammatizzazione, in L’école valdôtaine (2009) 80.

    Armigerum Italorum caedes, carme in esametri, in Latinitas 57 (2009).

    Romam perge, carme in strofe alcaica, in Vox Latina (2009) 175.

    Ad amicam, in saffica minore, in Vox Latina(2009) 176.

    Romam perge', in Vox Latina 175 (2009)

    • 2010

    Nel 2010 ha pubblicato il saggio Manfredi tra scomunica e redenzione, Sentieri Meridiani Edizioni, Foggia 2010.

    Su Salesianum, a. LXXII (2010) ha pubblicato Quomodo Augustus primum sit consulatum adeptus rerumquen potitus.

    Tullius. De matrimonii aerumnis, I, in Latinitas IV (2010)

    Ad Benedictum XVI, in Latinitas I (2010)

    Ad Antiam nympham I, in Vox Latina 180 (2010)

  Ad Antiam nympham II, III, IV, in Vox Latina 181 (2010)

    Tu es Petrus, in Latinitas IV (2010)

    • 2011

    Tullius. De matrimonii aerumnis II, in «Latinitas» I (2011)

    Brevis in Gesta Karoli Magni enarratio, in Latinitas II (2011)

    Recensione dei voll. G. Teresi

    Foenix semper resurgens, liriche in italiano e latino e P. Virgilio Marone, Bucoliche. Traduzione in edecasillabi sciolti condotta da Luciano Pranzetti, in Latinitas II (2011)

    Ad Antiam nympham IV, in Vox Latina 182 (2011)

    Ad Antiam nympham V, in Vox Latina 183 (2011)

    Ad Antiam nympham, VI, in Vox Latina 184 (2011)

   Il Dyscolos di Memandro: tra realtà e invenzione, in Scholia 3, 12.

    Santità e sacralità del sacerdote in Omero, in Aa. Vv., Sacerdozio pagano e sacerdozio cristiano, LAS, Roma 2011

    Quomodo Augustus sit rerum potitus, in Supplementum Humanistica Lovaniensia (2011)

    Recensione dei voll. A. Natale, Il riason di Hephaistos e S. Siniscalco, Il poesiario, in Latinitas I (2011)

    Carmina, in Latinitas, IV (MMXI), pp. 292-297

    Recensioni dei voll. A. Cascarino, Oniria; Q. Orazio Flacco, Satire, Epodi, Odi, Epistole. Tradotte in dialetto lucano-rotondellese da A. Valicenti, in Latinitas, IV (2011)

    Ad Antiam nympham VII, in Vox Latina, 187 (2011)

    Ad Antiam nympham VIII, in “Vox Latina”, 188 (2011)

    • 2012

    Epigrammata, in Latinitas, III (2012), p. 195

    Carmina, in Latinitas, III (2012), pp. 196-203

    Quibus de causis linguae Latini discipuli non studeant, in Latinitas, III (2012), pp. 204-212

    Ad Antiam nympham VII / IX, in Vox Latina, 189 (2012), p. 425.

    Antia, in Vox Latina, 190 (2012), p. 587

    Ad Iuliam, in Latinitas IV (2012)

    Ad Thomae Lindner poesim prolegomena, in Latinitas IV (2012)

    Cuiusdam Ioannis Pascoli poematis meditationes, in Latinitas IV (2012)

    O. A. Bologna, Il ruolo del sacerdote in Omero, in Roczniki humanistyczne. Filologia klasyczna. LX, 3 (2012), Lublin, pp. 5-20

    • 2013

    Ad Antiam nympham, in Vox Latina, 191 (2013), p. 34

   Demetrios Cotrumpas, Quinti Horatii Flacci carmina, carmen saeculare, epodi, Vox Latina, 191 (2013), p.142-147

    Manfredi di Svevia. Impero e Papato nella concezione di Dante, LAS, Roma 2013

    De feris hominum moribus antequam societas sit legibus et institutis constituta, in Le Cabiet du curieux, Culture, savoirs, religion de l’Antiquité a l’Ancien Régime, Mélanges en l’honneur de Jean-Paul Pittion sous la direction de Witold Konstanty Pietrzak et Magdalena Koźluk, Paris classiques garnier 2013, pp. 49-59

    Ad Antiam nympham (XIII-XIV), Vox Latina, 192 (2013), p. 265

    Lisia e un processo per omicidio ad Atene, “Salesianum”, LXXV (2013), 2, pp.215-234

    Olindo Pasqualetti: il poeta latino oggi, in “Atti del convegno su L’umanità, la cultura e l’attualità nella poesia latina di Olindo Pasqualetti. 5 maggio 2007 - Offida”, “Quaderni per la ricerca”, 18 (2013) pp. 15-26

    Gheron iereus. Il vecchio nelle vesti del sacerdote, in Collectanea philologica XIV (2013), pp. 5-21

    L’opera di Arnobio “Contro i Pagani, nota bibliografica, in “Salesianum”, LXXV (2013), 3, pp.561-575

    De feris hominum moribus antequam societas sit legibus et institutis constituta, in Le cabinet du curieux, Classiques Garnier, Paris 2013, pp. 49-59

    Il teatro: la scuola di Atene, in J. Czerwińska, Innowacje mitologiczne i dramaturgiczine Euripidesa, Łódź 2013, pp. 5-28

    Ad Iuliam, in Latinitas, Series Nova” I-MMXIII, pp. 145-147

    In Iosephum Marianum Macioni elegia, in Collectanea philologica, XVI (2013), pp. 15-18

    Eufileto giustizia Eratostene, seduttore della moglie, in Collectanea philologica, XVI (2013), pp. 79-94

    • 2014

    G. P. Arrivabene, Pontifici sit musa dicata Pio, La mia poesia sia dedicata al Pontefice Pio, a cura di O. A. Bologna, Roma 2014

    De Hispanorum inceptis per carmina Latina vulgatis, in Vox Latina, 196, pp. 244-255

    Ad Liliam I, elegia, in Vox Latina, 196, p. 303

    De Iulio Caesare Baricello medico, in Vox Latina, 197, p. 378 - 386

    Hendecasyllabi Alaxini I, in Vox Latina, 197, p. 450

    Hendecasyllabi Alaxini II in Vox Latina, 197, p. 453

    Hendecasyllabi Alaxini, III in Vox Latina, 198, p. 488

    Ad Patriciam, in Vox Latina, 199, p. 26

    Hendecasyllabi Alaxini IV, in Vox Latina, 199, p. 124

    In Cristum Amplecti, Studi in onore del prof. Biagio Amata sdb, LAS, Roma 2014, pp. 155-157

    - «Dis Manibus …»: un’iscrizione romana inedita da Alassio, in «Latinitas», Series Nova, II - MMXIV, pp. 39-50

    Ad Iuliam, in Latinitas, Series Nova, II-MMXIIII, pp. 93-95

Premi[modifica | modifica wikitesto]

    • 1991

    Nomisma aeneum nel Certamen Catullianum nel maggio 1991, con In Summum Pontificem insidiae, poemetto in esametri.

    Nomisma aeneum con Bellum Iraquianum, lirica in faleci, riportato nel Certamen Vaticanum del 1991.

    • 1992

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1992 con Carminius, poemetto in esametri.

    • 1994

    Nomisma aeneum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1994 con Donatus, episcopus et martyr Aretinus, poemetto in esametri.

    • 1995

    Nomisma aeneum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1995 con Samnitica dormiens, poemetto in esametri.

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1995 con Holocaustus sive de Theresiae Benedictae a cruce martyrio dialogus. Il dialogo è una commossa rievocazione della suora carmelitana Edith Stein uccisa ad Auschwitz.

    • 1996

    Praemium Urbis, riportato nel Certamen Capitolinum del 1996 con Silvia, poemetto in esametri.

    • 1998

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1998 con De patris memoria, scritto in prosa.

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Vaticanum del 1998 con Tu es sacerdos, lirica in strofe alcaica.

    • 1999

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Vaticanum nel 1999 con Mons Parthenius, lirica in strofe alcaica.

    • 2001

    Nomisma argenteum, riportato nel Certamen Capitolinum del 21 aprile 2001 con In Urbis Romae genthliacon, composizione poetica in distici.

    Nel Certamen Vaticanum celebrato nel gennaio 2001 ha riportato il nomisma argenteum con il carmen Musarum sacerdos, in esametri.

    Nel Certamen Vaticanum celebrato il 3 dic. 2001 ha riportato il nomisma argenteum con il carme in distici elegiaci “Ad uxorem” e medaglia di bronzo con il brano in prosa “Ad Claudiam matrem de patris obitu consolatio

    • 2002

    Nel certamen Capitolinum, celebrato il 21 aprile del 2002, ha riportato il primo premio con una composizione in esametri dal titolo Samnitica Nympha.

    Nel Certamen Vaticanum del 2002 ha riportato il secondo premio, medaglia d’argento, con un carme in esametri, Lucretius.

    • 2003

    Nel Certamen Vaticanum del 2003 ha riportato la magna laus, con medaglia di bronzo, con l’elegia Ad Liliam.

    Il 27 sett. 2003 a Milano presso il circolo della Stampa, nella sala imperiale del palazzo Serbelloni, durante la celebrazione del primo Certamen Mediolanense ha ritirato un premio vinto con l’elegia Ad Liliam; ha tenuto, nell’occasione, un discorso in latino dal titolo Certamen Mediolanense litteris Latinis profuturum.

    • 2004

    Il 21 aprile 20004 in Campidoglio, nella sala degli Orazi e dei Curiazi, in occasione del LV Certamen Capitolinum ha ricevuto la Pubblica laus per il carme in alcaica, intitolato Palilia.

    • 2008

    Milano. Università degli Studi “Bicocca”. Premio Internazionale di Poesia Milano Streghetta: Targa alla Carriera, con la motivazione “esimio latinista, scrittore, poeta, critico letterario, per il suo entusiastico, infaticabile impegno culturale” (24 ottobre 2008).

    Roma. Certamen Vaticanum. Magna laus con il carme Res Romanae (novembre 2008).

Note[modifica | modifica wikitesto]

    Intervista rilasciata del Professore presso l'Accademia Belgica, a Roma, il 31 maggio 2014, durante la sessione dell'Accdemia Latinitati Fovendae