Utente:Ciprian-Andrei-Moise/Sandbox

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Giovanni Cascio Pratilli è storico del diritto italiano, lessicografo, narratore, drammaturgo.


  Indice
  1. Biografia
  2. Studi sulla legislazione medicea
  3. Lessicografia giuridica
  4. Narrativa  
                           4.1 I passi e le orme  

                           4.2 Quando il cielo non aveva nome
  5. Drammaturgia  
                           5.1 La Trilogia della Libertà  
                           5.2  La Sala Ignota
                           5.3  Gli alci di Poggio a Caiano
                           5.4  L'Amnesia - Divertissement longobardo
  6. Traduzioni
                           6,1  Ippolito di Euripide
                           6.2  Aiace di Sofocle
  7. Regie teatrali
  8. Note
  9. Premi letterari
  10. Citazioni
  11. Qualche lectio magistralis
  12- Pubblicazioni


  Biografia
  Giovanni Cascio Pratilli nasce in Ancona il 17.11.1942 da Vincenzo (1914-1944), palermitano, dottore in scienze politiche, ufficiale di complemento, caduto nel giugno 1944 sotto il piombo nazista, e da Filomena Leonella Iannoni (1915-1992), anconitana, laureata a Roma con Giulio Bertoni (1) in filologia romanza, professoressa di lettere.
  Compiuti gli studi classici al liceo Michelangiolo di Firenze, dove la famiglia si era trasferita nell'immediato dopoguerra, a Firenze si laurea con lode in giurisprudenza discutendo con Piero Fiorelli (2) una tesi in storia del diritto italiano su Cosimo I dei Medici (3).   
  Nel 1968 vince una borsa di studio biennale del CNR per condurre, presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze, una ricerca sul principato mediceo, e la ricerca si conclude con premio finale e lode.
  Entrato su concorso a ricercatore nel 1972 all'Istituto per la documentazione giuridica (IDG) del CNR come storico del diritto italiano, si interessa fin dall'inizio allo studio della legislazione medicea e del linguaggio giuridico. 
  A partire dal 1973 è stato responsabile degli spogli lessicografici selettivi della dottrina giuridica italiana in lingua volgare (1501-1972) per il Vocabolario giuridico italiano, e quindi, dal 1983, responsabile del progetto OLM (Opere lessicografiche e monografie storico-giuridiche). In quello stesso anno con Luigi Zangheri (4) fonda e dirige la ricerca La legislazione medicea sulla tutela dell'ambiente, conclusa con la pubblicazione di 5 volumi così suddivisi: due volumi contenenti l'edizione corretta, integrale ed esaustiva, degli oltre 700 bandi, pubblicati a stampa o soltanto manoscritti, promulgati in Toscana dal 1485 al 1737; un volume di indici, un volume di saggi e monografie, e un corposo Glossario pubblicato dall' Accademia della Crusca. 
  Nel 1999 esordisce nella narrativa con il romanzo esoterico I passi e le orme (Firenze, Pagnini e Martinelli) e nella drammaturgia con l’opera La Sala ignota (per la narrativa e per la drammaturgia v. i punti 4 e 5).
  Nel 2008 fonda l'Associazione Culturale I Risvegliati (5), di cui è direttore artistico.
  Studi sulla legislazione medicea
  Con L'Università e il Principe (Firenze, Accademia Colombaria -  Olschki, 1975, pp. 255) Cascio Pratilli, tra i numerosi manoscritti inediti, pubblica un carteggio tra Lelio Torelli (6) e i primi due granduchi di Toscana, che permette di tracciare nuove linee interpretative della politica culturale medicea nel secondo Cinquecento.
  Il risultato di questa indagine evidenzia un lento ma inesorabile trapasso di poteri dalle mani delle magistrature studentesche in quelle governative, trapasso che non a caso coincide in Toscana con quello, di più ampia portata, tra Rinascimento e Controriforma (7). È l'urto tra il governo, impersonato dal granduca, che tende ad armonizzare ogni particolarismo nella concezione accentrata dello Stato assoluto, e un'istituzione periferica che difende allo spasimo i relitti delle sue autonomie  e dei suoi privilegi. È l'urto. appunto, tra il Principe e l'Università. 
  Ma c'è anche qualcos'altro che emerge dalle fonti manoscritte. Con l'annessione di Siena (8) il Granducato di Toscana si trova ad avere nel suo territorio non più una, bensì due università, quella di Siena e quella di Pisa, e se l'una si fosse limitata a presentarsi come un mero doppione dell'altra, questo evento avrebbe gravato inutilmente le finanze dello Stato. In  questa ottica una lettera inedita (9) di Lelio Torelli indirizzata al granduca Francesco nel settembre del 1574 (non a caso subito dopo la morte di Cosimo I) (10) propone al nuovo granduca una politica universitaria nuova e spregiudicata: lasciare Pisa come università per i soli sudditi toscani, e ampliare invece a dismisura le cattedre senesi per conferire solo allo Studio dello Stato Nuovo (11) il carattere di internazionalità. Francesco I si conforma ai suggerimenti del Torelli, e Siena, dotata negli ultimi anni del suo governo di 52 cattedre, verrà ad accogliere sempre più scolari stranieri, favorita dal fatto che le lauree senesi, a differenza di quelle pisane, erano valide in tutta Europa per essere riconosciute sia dal papa che dall'imperatore (12). In questa monografia viene anche documentata la sorprendente separazione del Collegio senese dei medici da quello dei filosofi, quando ancora nel mondo accademico europeo la medicina continuava ad essere  considerata nulla più che una branca della filosofia (13).  
  Nella raccolta di tutte le leggi medicee sulla tutela dell'ambiente (14), per ambiente si è voluto intendere lo spazio naturale che circonda gli esseri viventi, nel quale si evolve e sviluppa la vita vegetale e animale, comprensivo delle strutture artificiali che caratterizzano i luoghi destinati all’insediamento umano.
  La tutela dell’ambiente va quindi intesa come tutela, da parte del legislatore mediceo, di quello spazio e di quelle strutture, con particolare riferimento ai monti, alle pianure coltivate, alle foreste, ai laghi, ai fiumi e ai canali, alle cave e alle miniere, alla regolamentazione della caccia, della pesca e dell’uccellagione, all’igiene e all’incolumità pubblica, e quindi all’ecologia e alle opere edilizie, urbanistiche e dell’ingegneria, in funzione del regno dell’uomo.   
  Il Glossario, cit., registra e spiega le parole, le locuzioni e le fraseologie di un complesso organico di fonti costituito dalle leggi medicee emanate per la tutela dell'ambiente. La ricerca ha fruttato 2.400 lemmi attestati in circa 12.000 esempi. Tra questi esempi sono stati documentati 21 vocaboli mai registrati dai lessici e dai vocabolari, e una ventina di vocaboli mai registrati in quell'accezione o in quella locuzione (15). 
  La pubblicazione esaustiva, nei primi due volumi, di tutte le leggi medicee sull'ambiente dà ora per la prima volta la possibilità di rivedere diversi errori di valutazione in cui era caduta la storiografia del XIX e del XX secolo. Si era disconosciuta, tra l'altro, la consistente portata della legiferazione di Francesco I che, tutt'altro che scarsa (come era sembrata in passato), si rivela oggi incredibilmente attenta e incisiva per la vita del granducato. 
  Tra i diversi indici del terzo volume, oltre all'indice cronologico, all'indice per materie, all'indice onomastico e a quello delle strade, spicca l'indice toponomastico, che documenta circa 7.900 luoghi geografici.
  Conclude l'opera un quarto volume di studi monografici, tra cui un saggio sui nomi delle leggi medicee e un altro sulle magistrature (una trentina) preposte alla tutela dell'ambiente.  


  Lessicografia giuridica:
  Anatomia d’una voce – Contributo al redigendo Vocabolario Giuridico Italiano con due appendici sulle voci “appello” e “ordine”, Firenze, IDG del CNR, 1977, pp. 76; 
  Intervento di G. Cascio Pratilli, in "Atti della giornata di studio sul Vocabolario giuridico italiano – Accademia della Crusca – Firenze – 26 gennaio 1979", Firenze, IDG del CNR, 1981, pp. 108-111;
 Glossario delle consuetudini giuridiche dall'Unità d'Italia, vol. III, lettere P e Z, 1984 (le voci da pacca a pourvoyeur e la lettera Z, da zammataro a zupano); Ivi, vol. IV, Indice ideologico, Firenze, IDG del CNR, 1986, pp. X, 277;
  Glossario della legislazione medicea sull'ambiente, Firenze, Accademia della Crusca, 1993, pp. LVIII, 671.
  Narrativa:
  I passi e le orme, Firenze, Pagnini e Martinelli, 1999, pp. 335
  Concorsi truccati in qualche università italiana sulla fine del Cinquecento, concorsi truccati in qualche università italiana, oggi. 
  Il romanzo, rigorosamente vero nelle parti storiche, è fantastico per tutto ciò che riguarda l’attuale mondo accademico, pertanto ogni riferimento a istituzioni, persone o eventi contemporanei è da ritenersi immaginario e casuale.
  • * * * *
  Un importante manoscritto sparisce misteriosamente dall’Archivio di Stato di Firenze. Un professore di storia moderna, Alessandro Salinguerra, inseguendo la lettera perduta, viene a scoprire qualcosa di inquietante: come il documento, in passato è scomparso anche qualche professore. Tra quelle sparizioni aleggia la presenza di un personaggio potente e ambiguo: il vecchio professor Gauner (16). Ma ... come? Perché? Dalla foschia dell’ignoto emerge il drago della corruzione di non piccola parte del mondo accademico italiano. L’ansia di ritrovare la lettera si trasforma nella volontà di smascherare un disegno criminoso che appare di proporzioni sempre più vaste, eppure ogni volta che l’occulto sta peressere svelato, la verità sfugge, così come sfugge ad Alessandro – alle Canarie – l’isola di San Borondón (21), che si allontana “tanti metri, per quanti metri la barca s’avvicina”; così come sfugge – proprio nell’attimo in cui sembra abbandonarglisi – l’enigmatico amore di Annalena.
  Silenziosi cieli di zaffiro e di rubino ascoltano parole – quelle di Alessandro e Gauner - che ripetono parole già sentite: i dialoghi di Tèseo e del Minotauro, dei Magi (17) e di Erode (18), di Lelio Torelli e dell’arcivescovo di Pisa rivelano l’immutata identità della corruzione di ieri e di quella d’oggi, anche se l’odierno labirinto, che si estende sotterraneo tra i meandri dell’università italiana, impone di cercare un nuovo filo.
  Alessandro non si fa sedurre, né si fa intimorire da Gauner, ma continua a procedere sotto la guida di enigmatici personaggi: Zoe, la custode dell’Archivio (ma chi è questa donna, che veste il colore della luce? cos’è l’Archivio, che conserva i mappamondi del Cielo e della Terra?); la Signora che abita lontano, nella cui voce germogliano sconvolgenti profezie; Paco, il pittore-demiurgo, che ascolta la luce e vede i suoni; il pio Sarvàr, che parla col silenzio; e il vecchio servitore Donello, che vede quello che nessuno vede.
  Questo procedere lo porterà lontano, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare, troppo lontano per tornare indietro ...
  Quando il cielo non aveva nome, Firenze, Edizioni della Meridiana, 2011, pp. 308
  La notte dell’equinozio di primavera del 597 a. C. Nabukudrushùr (Nabucodonosor II), re di Babilonia (19), vede in sogno qualcosa che lo sconvolge, ma quando si sveglia non riesce a ricordare cosa sia successo nelle nebbie della dimensione onirica e le uniche tracce che permangono sono l’ansia e i segni della meraviglia persistenti sul suo volto. Da allora ogni notte il fenomeno si ripete, e ogni giorno il re tenta invano di ricordare ...
  Allo scoccare dell’equinozio d’autunno il magio Kurî dalla Media arriva  a Babilonia per spiegare il mistero, e mentre si dirige verso la reggia si imbatte in una testa appena mozzata, appesa ai battenti del Palazzo di Giustizia. Il magio è sorpreso dall’espressione di meraviglia che la testa ancora esprime, come se il decapitato avesse provato nell’attimo della morte un sorprendente stupore improvvisamente interrotto da un balenar di spada. Che ci sia qualche nesso, sul momento inspiegabile, tra la meraviglia del re, iniziata con l’equinozio di primavera, e lo stupore di quella testa, spiccata dal busto proprio il giorno dell’equinozio d’autunno?
  Ma lo stupore cresce quando alcuni degli astanti affermano che la testa era di Adapa, mentre altri sono certi che fosse di Mushtâlù, e altri ancora giurano che invece era di Nabù-idanà ...
  A palazzo l’atmosfera diventa ancora più misteriosa per una sorta di epidemia che colpisce ora l’una, ora l’altra delle guardie reali, che improvvisamente farfugliano qualcosa di incomprensibile e si accasciano morte al suolo, con gli occhi sbarrati. 
  In questo tessuto di impalpabili incertezze, Nabukudrushùr, sotto la guida del magio, nel ricordare i sogni inizia un percorso interiore totalmente astrale, che lo porterà oltre il cielo, oltre le stelle, fino a conoscere la dimensione dell’eternità. Ma le inquietudini del re, sotto l’influsso del giudeo Daniele, si estendono fino a mettere in discussione il politeismo e la legittimità del potere politico dei sacerdoti. Nella classe sacerdotale il malumore cresce, si fa intollerante, si trasforma in ribellione. 
  La congiura dei sacerdoti, il volo di un moscon d’oro magico della regina Amitis (20), le scelte politiche e religiose del re, il delirio della folla si troveranno a confluire e a confrontarsi nel corteo solenne della grande processione per il Nuovo Anno, quando ... 
  Roma, duemilaseicento anni dopo. La notte dell’equinozio di primavera del 1999 un professore si sveglia turbato per un sogno sconvolgente che è certo di aver fatto, e che tuttavia non riesce a ricordare ...
  Drammaturgia:
  La trilogia della libertà. Firenze, Pagnini, 2012, pp. 149. Le tre opere che seguono (un dramma esoterico, un dramma storico e una commedia filosofica) costituiscono una trilogia che trova un filo conduttore comune nel crisma dei protagonisti, i quali, pur diversissimi tra loro, sono tuttavia accomunati da un impegno assoluto nella ricerca degli impervi sentieri che conducono alla libertà. 
  La libertà perseguita è quella, tutta interiore, dell'affrancazione dello spirito dai desideri di un meschino quotidiano per poter affrontare purificati il mare infinito della Verità, oltre gli spazi e i tempi dei cieli stellati.
  La Sala Ignota, Atto I
    Una leggenda delle Canarie parla di un'isola che improvvisamente appare e poi scompare, l'Isola di San Borondón (21). 
    Una brigata di sette amici (che stanno mettendo in scena il dramma Il Minotauro (22) scritto da uno di loro) veleggia in quei mari, tra lisola della Palma e l'isola di Hierro, quando San Borondón appare a poche centinaia di metri dalla barca. Vi scendono, e trovano un labirinto abbandonato. Quale miglior teatro per fare proprio lì la prova generale del dramma? Mentre recitano accade però qualcosa di misterioso, ed essi avvertono che l'isola è solo apparentemente deserta. Un timoniere enigmatico e un'atmosfera criptica che parla magicamente di Dio fanno intuire che le parole di Tèseo (23) e del Minotauro assurgono a voci di una vicenda universale, che eternamente si rinnova.
    Un anno dopo Alessandro, un giovane professore universitario di storia moderna, quello dei sette della compagnia che aveva recitato nel ruolo di Tèseo a San Borondón, ha scoperto, in seno all'università dove insegna, un complotto di vaste proporzioni, ordito da una potente organizzazione criminale. Il capo dell'organizzazione, Gauner, per farlo tacere gli tende un tranello in un casolare fuori Roma, dove un sicario lo aspetta. Il drammatico colloquio tra Alessandro e Gauner ricalca le parole di Tèseo e del Minotauro, e la vicenda si ripete eterna, con la vittoria del Bene sul Male.

Atto II

    Alessandro celebra con una festa la sua vittoria. Le otto sale aperte agli ospiti, hanno nomi e simbologie che evocano i momenti salienti della vita.
    Mentre riceve gli amici, che entrano dalla Sala della Natività, Donello, il vecchio domestico, l'avverte che tra gli invitati ha visto una signora misteriosa, la Signora che abita lontano (24).
    Alessandro, nel cercarla, percorre con tensione crescente sala dopo sala, ma in ogni stanza un amico frena la sua corsa, raccontandogli una fiaba ignota. Ogni storia parla del mondo invisibile fino a quel momento solo idealmente intravisto, finché agli occhi di Alessandro si manifesta, d'oro, la Città di Dio.
   Adesso è pronto a cercare la Signora oltre le sale della vita: apre l'ultima porta ed entra nella Sala del Ritorno, che immette nella Sala Ignota. Lì un sicario dell'organizzazione l'uccide, permettendo ad Alessandro di entrare nella dimensione dell'eternità.
   Annalena, (25) la donna amata, arriva troppo tardi. Le lacrime di Donello, come prima quelle di Alessandro, si trasformano in brillanti (26) e gli ospiti, camminando, li sparpagliano dappertutto, facendoli arrivare fino alle stanze più lontane. In questo turbinio di bagliori, Annalena riesce finalmente a raccogliere il messaggio lasciato da Alessandro.
  In un finale dove la recita si trasforma in reale momento di vita, l'organizzazione criminale si infiltra tra le scene per sopprimere gli attori e il regista, ma le loro voci resteranno comunque eterne nell'etere, come un volo infinito e immortale di uccelli migratori, a testimoniare la conquistata (e insopprimibile) libertà dello spirito.
   Gli alci di Poggio a Caiano (27) - L’ultima volta che Francesco I dei Medici cenò col fratello Ferdinando. Atto unico. Negli spazi estetici e musicali di una corte rinascimentale italiana sulla fine del Cinquecento, durante una cena nella villa di Poggio a Caiano, il cardinale Ferdinando dei Medici (28) avvelena il granduca Francesco (29), suo fratello, e la granduchessa Bianca Cappello (30), quindi si sbarazza dell’erede legittimo, l’undicenne Don Antonio dei Medici (31), e si insedia sul trono di Toscana. In questa tragedia familiare, che riflette il più ampio, drammatico scontro tra il Rinascimento (impersonato da Francesco) e la Controriforma (impersonata da Ferdinando), i testi sono informati a documenti manoscritti o a stampa dell’epoca, per sconfinare, al di là della vicenda, nel mondo del simbolismo, dell’esoterismo e della poesia.
  L’Amnesia - Divertissement longobardo, Atto I – Una compagnia di attori si riunisce per fare la prima prova di una commedia ambientata in epoca longobarda. Per il regista, che è anche l’autore del testo, si dovrebbe trattare di un’opera seria, ma la tessitura è così banale e astrusa da provocare diverse perplessità negli interpreti e, soprattutto, un diffuso riso. Nessuno fa molto caso a qualche piccolo increscioso incidente, come a un gatto che graffia un’attrice, o a un topo che ne morde un’altra dietro le quinte, come nessuno si meraviglia più di tanto quando il sipario, sfuggendo al controllo del siparista, comincia magicamente ad aprirsi o a chiudersi da solo. Mentre la prova si snoda in tutta la sua povertà di idee, sopraggiunge una compagnia di saltimbanchi, ai quali, per un errore della direzione del teatro, è stato messo a disposizione lo stesso palcoscenico per la stessa serata. Le due compagnie si accordano di provare alternandosi l’una con l’altra, cosicché i brani delle vicende longobarde verranno qua e là interrotti da alcune tammurriate. Improvvisamente da una carretta coperta, trasportata dai teatranti, esce un gorilla, che il capocomico spiega essere stato un uomo ridotto in quello stato dal mago Tassilone. Siconolfo, uno dei longobardi, lo compra, senza potersi immaginare quali sconvolgimenti sarebbero accaduti a causa di quell’acquisto. 
  Un giorno il gorilla (forse per rivendicare la sua natura umana?) sottrae al nuovo padrone il mantello azzurro, con cui Siconolfo abitualmente esce, ed esibendosi così paludato a fare acrobazie nelle luci incerte prima del crepuscolo, poi della notte,  proprio nel giardino di Sichelgaita, viene scambiato dalla stessa Sichelgaita per Siconolfo. La fanciulla nota con sorpresa che adesso i movimenti di Siconolfo esprimono una potenza e un’eleganza mai mostrata prima, e di conseguenza finisce per innamorarsi proprio dell’uomo che fino a quel momento aveva disprezzato. 
  Si chiude qui la prima prova della commedia, gli attori e i teatranti se ne vanno e rimane sul palcoscenico solo il siparista che, mentre rimette un po’ le cose in ordine, accende la televisione. Una bionda annunciatrice avverte dallo schermo che diversi animali domestici, divenuti aggressivi a causa di una nuova epidemia, hanno iniziato a trasmettere agli uomini un virus ignoto che provoca turbe nella memoria, fino a una totale amnesia. Il siparista è l’unico a rendersi conto che gli attori aggrediti dagli animali sono stati contagiati dal nuovo virus. 

Atto II

  È arrivata la sera della “prima”. Si sta per andare in scena, quando molti degli interpreti si accorgono di avere difficoltà nel ricordare la parte, fino ad accusare veri e propri vuoti di memoria. Il regista, disperato, corre ai ripari come può: mette sul palco un suggeritore, e chiama col cellulare il capocomico chiedendogli di venire a coprire i vuoti di memoria degli attori con le ballate dei suoi teatranti. La recita ha inizio. Tra dimenticanze, papere e tammurriate si scopre che è stato proprio l’uomo trasformato in gorilla, su mandato dei misteriosi teatranti, a diffondere il virus dell’amnesia tra gli artisti. Ma perché? Gli attori prenderanno coscienza della nobiltà di intenti che ha guidato la squadra dei teatranti, quando, nella vita come nel teatro, impareranno a dimenticarsi dei copioni, perché solo a partire da quel momento inizierà per loro un percorso nuovo, verso la conquista della libertà interiore. “Liberi da che cosa?”, chiederà Dauferio. Sarà Adelperga a rispondergli: “Liberi di poter amare, perché solo amando ciò che ci circonda e tutti gli uomini, e tutti gli animali, proprio tutti, anche quelli che non conosciamo, potremo realizzare noi stessi”. La commedia è compiuta. Il siparista guarda stupito il sipario che ancora una volta si chiude da solo.
  Traduzioni:
  Euripide, Ippolito, Traduzione e adattamento scenico di Giovanni Cascio Pratilli, Firenze, Pagnini Editore, 2018, pp. 61. "Prima" assoluta al Teatro Romano di Fiesole, 71ª Estate Fiesolana, 26.6.2018, con la regia dello stesso Cascio Pratilli.
  Sofocle, Aiace, Traduzione e adattamento scenico di Giovanni Cascio Pratilli, Firenze, Pagnini Editore, 2019, pp. 61. "Prima" assoluta al Teatro Romano di Fiesole, 72ª Estate Fiesolana, 26.6.2019, con la regia dello stesso Cascio Pratilli.
  Regie teatrali:
  Oltre alla regia dell'Ippolito di Euripide e dell'Aiace di Sofocle al Teatro Romano di Fiesole, di cui sopra, ha curato la regia, come direttore artistico de I Risvegliati, di numerosi altri allestimenti scenici: ha infatti diretto, oltre le proprie opere La Sala Ignota, Gli Alci di Poggio a Caiano e L'Amnesia (v. sopra), il Re Cervo di Carlo Gozzi, La famiglia dell'antiquario e Il Giocatore di Carlo Goldoni, Perelà - l'Uomo di fumo di Aldo Palazzeschi ecc. in diversi teatri o luoghi storici della Toscana (Villa medicea di Cerreto Guidi, Castello di Montauto, Teatro del Cestello, Teatro Le Laudi e Teatro Reims di Firenze, Teatro Magnolfi di Prato, Pieve di Sant’Alessandro di Giògoli, Teatro Guglielmi di Massa, ecc.). 
  Note:
  (1) Giulio Bertoni (1878-1942) è stato un insigne linguista, filologo e critico letterario.  
  (2) Piero Fiorelli è stato ordinario di Storia del diritto italiano nelle università di Roma, di Trieste e di Firenze.           
  (3) Cosimo I dei Medici (1519-1574), secondo e ultimo duca della Repubblica Fiorentina, fu il primo granduca di  Toscana a partire dal 1569.
  (4) Luigi Zangheri, docente di Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Firenze dal 1979, ha fatto parte del Comitato Scientifico Internazionale ICOMOS-IFLA per i Paesaggi Culturali dal 1991, diventandone presidente dal 2005 al 2008.
  (5) L'Associazione Culturale I Risvegliati, con sede a Firenze, si propone di promuovere la diffusione dell’arte e della cultura teatrale in ogni sua forma e in particolare di mandare in scena opere dimenticate di grandi autori del passato e opere teatrali di autori contemporanei a cui l'Associazione riconosca il carattere dell'originalità e di una propria intrinseca bellezza filosofica o letteraria. 
  (6) Lelio Torelli (1489-1576) giurista insigne nativo di Fano, a Firenze fu dapprima uditore di rota (1531), quindi, a partire dal 1546, Primo Segretario di Cosimo I e di Francesco I, Auditore della Giurisdizione e Auditore dello Studio di Pisa.
  (7) Il Rinascimento può considerarsi finito, in Toscana, con la morte di Francesco I, sopraggiunta nell'ottobre 1587, mentre quasi all'improvviso, con l'avvento di Ferdinando I, inizia nel granducato la reazione della Controriforma.
  (8)   Il nuovo governatore fiorentino, Agnolo Niccolini , si era insediato a Siena il 4 luglio 1557.
  (9) Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea Medicea, 471, cc. 123-124, pubblicata da G. Cascio Pratilli, L'Università ecc., alle pp. 179-181.
  (10) Cosimo I era morto il 21 aprile 1574, e con la sua morte il figlio primogenito Francesco, che era stato nominato Principe Reggente fin dal 1564, diventò automaticamente Granduca di Toscana.
  (11) Dopo l'annessione, lo Stato di Siena veniva indicato come lo Stato Nuovo, in contrapposizione allo Stato Vecchio di Firenze.  
  (12) Lo Studio senese per concessione dell'imperatore Carlo IV, nel 1357 era stato elevato a rango di Studio Generale, per cui da quell'anno vi si poterono insegnare tutte le materie, ad esclusione della teologia. Il pontefice Gregorio XII con bolla del 7 maggio 1408 riconobbe i privilegi imperiali e infine nel 1459 Pio II equiparò lo Studio di Siena a quello di Roma concedendo così che vi si potesse insegnare anche la teologia.
  Le lauree concesse dall'Università di Pisa furono invece riconosciute molto più tardi, nel 1585, dal solo re di Spagna (Filippo II, 1527-1598).
  (13) G. Cascio Pratilli G., L'Università ecc., p. 92
  (14) G. Cascio Pratilli, Glossario della legislazione medicea sull’ ambiente, Firenze, Presso l’Accademia, “Grammatiche e lessici pubblicati dall’Accademia della Crusca”, 1993, pp. LVII, 669; G. Cascio Pratilli - L. Zangheri, La legislazione medicea sull' ambiente, 4 voll., Firenze, Istituto per la documentazione giuridica del CNR, Leo S. Olschki, 1994-98. Vol. I, I bandi (1485-1619), 1994, pp. 453; vol. II, I bandi (1621-1737), 1994, pp. 455-955; vol. III, Indici, 1995, pp. 282; vol. IV, Scritti per un commento, 1998, pp. 273, 42 figure f.t. 
  (15) G. Cascio Pratilli, Glossario, cit., p.XI. 
  (16) Gauner è parola tedesca che significa 'truffatore'. Nel romanzo è chiamato con questo nome un professore corrotto, che incarna il prototipo del truffatore per antonomasia. 
  (17) I Magi, sacerdoti prima nei riti religiosi della Media, poi nei riti della religione persiana, praticavano il culto del fuoco e del sole, con poteri divinatori ed esorcistici. Dopo un’originaria credenza politeistica, passarono ad adorare un solo Dio, che chiamavano Ahura Mazdah, a cui si opponeva il demone del male Angra Mainyu, e anche loro aspettavano, come gli ebrei, il Messia.
  (18) Erode il Grande (73 a. C. - 4 d. C.) re di Giudea, autore, secondo la tradizione, della decapitazione del Battista e della c. d. strage degli innocenti, per il terrore che le parole dei Magi, profetizzanti la prossima nascita del Messia ("il nuovo Re dei Giudei"), si potessero avverare.
   (19) Nabucodonosor II, il cui nome in babilonese suona Nabukudrushùr, nato tra il 634 e il 625 a. C., fu re di Babilonia dal 604 al 562 a, C.
  (20) Amitìs, figlia di Ciàssare, re dei Medi, andò sposa a Nabukudrushùr II il 614 a. C.
  (21) San Borondón è il nome con cui nella lingua spagnola viene chiamato San Brandano, il monaco irlandese vissuto tra il V e il VI secolo. Nel suo viaggio alla ricerca del Paradiso, quando San Brandano arrivò alle Canarie celebrò una messa su un'isola da lui scoperta, che venne in seguito chiamata Isla de San Borondón. Poi l'isola scomparve e solo pochi fortunati, il più delle volte dei religiosi, la poterono incontrare di nuovo sul loro cammino. L'ultima spedizione ufficiale per rintracciarla, quella capeggiata nel 1721 dal Capitano Generale delle Canarie Juan de Mur y Aguirre, non ebbe esito positivo. L'isola, ricordata anche nel trattato di Evora del 1519, è particolareggiatamente disegnata in tutte le mappe antiche, come quelle del Pizzigano (1367) e del Toscanelli (1476), per essere ancora riprodotta in qualche atlante fino ai primi anni dell'Ottocento. L'ultimo avvistamento noto pare sia quello del 10 agosto 1958, che ABC di Madrid documentò con qualche foto. Oggi si pensa a un fenomeno di rifrazione per il quale  - in concomitanza di particolari condizioni atmosferiche - si rifletterebbe sul mare l’isola della Palma.
  (22) Minotauro - Mostro dal corpo umano e dalla testa taurina, generato da Pasìfae, moglie di Minosse, dopo che la regina si fu accoppiata con un toro che Poseidone aveva mandato dal mare. Rinchiuso dallo stesso Minosse nel labirinto ideato da Dedalo, al Minotauro venivano offerti periodicamente in pasto sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi. Teseo, entrato nel labirinto senza pericolo di smarrirsi, grazie al filo che Arianna gli aveva dato, l'uccise. 
  (23) Tèseo, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra, uccise il Minotauro (v.).
  (24) La signora che abita lontano incarna la mèta ultraterrena che Alessandro insegue nella vita, meta che potrà però raggiungere solo oltre gli spazi e i tempi di questo universo, quando entrato nella Sala del ritorno, dove avviene la morte fisica, potrà finalmente raggiungere la Sala ignota, che è il Paradiso. 
  (25) Annalena, insieme alla Signora che abita lontano e a Zoe, è una delle tre donne principali del romanzo. Annalena incarna l'amore terreno, che pur nelle sue contraddizioni e nei suoi errori prepara Alessandro alla metasofia esoterica rappresentata da Zoe. Con il termine metasofia si intende la ricerca della conoscenza intuitiva delle cose, oltre le spiegazioni razionali fornite dalla scienza e dalla filosofia. Il termine fu coniato negli anni Quaranta del Novecento da Giovanni Papini.
  (26) I brillanti rappresentano il messaggio lasciato da Alessandro.
  (27) Pochi giorni prima della morte di Francesco dei Medici erano arrivati dslla Svezia a Poggio a Caiano tre alci, che il granduca aveva commissionato a un mercante lucchese per arricchire il proprio zoo del Poggio con questi tre nuovi animali misteriosi. 
  (28) Ferdinando I dei Medici, cardinale (30 luglio 1549 - 3 febbraio 1609). Granduca di Toscana dal 1587 al 1609.
  (29) Francesco I dei Medici (25 marzo 1541 - 19 ottobre 1587), Principe reggente di Toscana dal 1564 al 1574 e poi Granduca di Toscana dal 1574 al 1587. La sua morte, preceduta da violenti dolori addominali di tipo spastico e dal decorso di una lunga agonia, potrebbe far ipotizzare un caso di avvelenamento mediante intossicazione cronica da piombo (saturnismo) o da arsenico.
  (30) Bianca Capello (Cappello), (1548-1587) - Nobile veneziana, dapprima amante e poi moglie di Francesco I dei Medici, che la sposò in segreto tre mesi dopo essere restato vedovo della prima moglie, Giovanna d'Austria, deceduta l'11 aprile 1578. Appena terminato l'anno di lutto, le nozze furono rese pubbliche nel 1579, e da questa data  Bianca Capello fu granduchessa di Toscana, fino al 1587.               
  (31) Antonio dei Medici (29 agosto 1576 - 2 maggio 1621) - Fu concepito e partorito da Bianca Capello mentre Francesco era ancora sposato con Giovanna d'Austria. Il granduca lo riconobbe subito per suo figlio e gli assicurò il cognome dei Medici e il titolo di marchese. Fu creduto da molti, più tardi, un figlio "supposto" del secondo granduca perché, secondo certi pettegolezzi fomentati da Ferdinando, Bianca Capello avrebbe simulato il parto pur di dare a Francesco quell'erede che lei non poteva avere, per una sopraggiunta sterilità. Francesco I però, smentendo sempre quelle voci come false e tendenziose, trattò Antonio, in pubblico e in privato, come proprio figlio legittimo. Una volta deceduti Francesco e Bianca, non fu difficile a Ferdinando di far passare quelle voci per vere e sbarazzarsi così con disinvoltura dell'unico figlio maschio di Francesco, che altrimenti gli avrebbe impedito l'ascesa al trono di Toscana. Gli storici ottocenteschi adottarono come vera la tesi del parto supposto, che però non regge a un vaglio critico. Bisogna anche riconoscere che Antonio, da adulto, conservò una sorprendente somiglianza fisica con Francesco, e di Francesco mantenne la passione per la botanica e per l'alchimia.
  Premi letterari:
  Premio "Città di San Miniato - Terza Fiera del libro toscano" per i volumi sulla Legislazione medicea, giudicati "la migliore opera storica pubblicata in Toscana nell'anno" (1995); premio speciale della Giuria del “Viareggio – Carnevale 2000” per il romanzo I passi e le orme; Premio “Paolo Zuccagni” (Montecatini Terme, 2010) per la regia, la sceneggiatura e i costumi degli Alci di Poggio a Caiano; Premio C.A.P.I.T Concorso Nazionale "Roma 2011 – Terzo Millennio" per il romanzo Quando il cielo non aveva nome.
  Citazioni:
  Alcuni degli autori che hanno citato opere di Giovanni Cascio Pratilli
  Archivio Storico Italiano, n° 487-488, Anno CXXXIV, Firenze, Olschki, 1977, Recensione di Ubaldo Morandi alle pp. 217-218
   Ascheri Mario, La legislazione medicea sull’ambiente (espone i criteri, le metodologie e le tematiche dell’opera omonima di G. Cascio Pratilli e L. Zangheri), in Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR – Ricerca & Futuro, Rivista del Consiglio Nazionale delle Ricerche, n° 11, maggio 1999, p. 87
  Barbé Lluís, Retrato de familia sobre fondo de treboles, Barcelona, Muchnik editores, 2002, p. 300. 
   Battaglia Salvatore, Grande dizionario della lingua italiana - Indice degli autori citati, a cura di Giovanni Ronchi, Torino, UTET, 2004, p. 161 (Legislazione medicea in Glossario della legislazione medicea di G. Cascio Pratilli) 
   Brunon Hervé, Note de lectur, Giovanni Cascio Pratilli e Luigi Zangheri, La legislazione medicea sull’ambiente, in “Carnets du Paysage”, n° 6, 2000
  Bullettino Senese di Storia Patria, n° LXXXIV-LXXXV, 1977-78, Siena, Accademia Senese    

degli Intronati, 1979: Giuliano Catoni, La dimensione archivistica della ricerca storica: il caso di Siena, pp.379 ss.

   Calabresi Ilio, Ai poliziani il primato della distruzione del (sotto) suolo, in “L’Araldo Poliziano”, LXXXX, n° 2, domenica 16 gennaio 1994, p. 6 
  Caso Chimenti Milena - Papini Lucia, La legislazione medicea nelle raccolte dell’Archivio di Stato di Firenze (1532-1737), Firenze, ITTIG del CNR, 2009, pp. 158
   Catoni Giuliano, Le riforme del Granduca, le "serre" degli scolari e i lettori di casa, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore, 199l,p. 65
   Consiglio Nazionale delle Ricerche - Notizie - Area della Ricerca, Firenze, Anno 4, n° 1, marzo 1995, pp. 24. Alle pp. 14-15: G. Cascio Pratilli, Un esempio storico di legislazione sulla tutela dell '

ambiente

  Consiglio Nazionale delle Ricerche – Notizie – Area della Ricerca, Firenze, Anno 4, n° 3, dicembre 1995. A p. 21: “3ª Fiera del libro toscano – Premio “Libro toscano dell’anno” a G. Cascio Pratilli e L. Zangheri per la Legislazione medicea sull’ambiente”
   Consiglio Nazionale delle Ricerche - Notizie - Area della Ricerca, Firenze, Anno V, n° 2, dicembre 1996. A p. 23: La legislazione medicea sull'ambiente - Una giornata di studio
   Costanzo Maurizio, Il mio Aiace è un eroe solo - Sofocle secondo Pratilli, con foto, in La Nazione - Firenze - Anno 161, n° 174, mercoledì 26 giugno 2019. ecc. 
  Costanzo Maurizio, Lacerante “Ippolito” - La modernità di Euripide - Prima assoluta martedì al Teatro Romano per l’allestimento dell’”Ippolito” nella nuova traduzione di Giovanni Cascio Pratilli che cura anche la regia, con foto, in La Nazione – Firenze – Anno 145, n° 209, Domenica 24 giugno 2018, Spettacoli Firenze, pag. 24 
   Del Fante Alessandra, Lo Studio di Pisa in un manoscritto inedito di Francesco Verino secondo, in “Nuova Rivista Storica”, Anno LXIV, Maggio-Agosto 1980, Fascicolo III-IV, Firenze, Società Editrice Dante Alighieri, pp. 396-418 (27 citazioni)
  Del Gratta Rodolfo, Libri Matricularum Studii Pisani - 1543-1609, in Libri Matricularum Studii Pisani (1543-1737), Pisa, Gruppo di ricerca dell’Università di Pisa finanziato dal CNR e diretto da Ennio Cortese, 1983, pp. X, XII, XV, XVII, XVIII
   Denley Peter, Dal 1357 alla caduta della Repubblica, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore, 1991, p. 44, note 149,150, 151, 152
   Di Noto Sergio, Gli ordinamenti del Granducato di Toscana in un testo settecentesco di Luigi Viviani, Milano, Dott. A. Giuffré Editore, 1984, p. 272    
  Fasano Guarini Elena, Potere e società negli Stati regionali italiani del ‘500 e ‘600, a cura di Elena Fasano Guarini, Bologna, Società Editrice il Mulino, 1978, p. 309   
  Fiorelli Piero, La lingua del diritto e dell’amministrazione, Estratto da "Storia della lingua", II, Scritto e parlato, Torino, Einaudi, 1994, p. 594
  Fiorelli Piero, Occasioni d'incontro, Spoleto, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2018, pp. X, 392. Citato G. Cascio Pratilli alle pp. 165-167, 307, 309-310, 312
   Fiorelli Piero, Scrivere d’ambiente e di Toscana e di leggi, in G. Cascio Pratilli – L. Zangheri, La legislazione medicea sull’ambiente, vol. IV, Firenze, Olschki, 1998, pp. 7-15 (cit., passim, e specie alle pp. 11-12)
  Franci Raffaella, L’insegnamento della matematica nell’Università di Siena, in Per una storia dell’Università di Siena, estratto da “Annali di storia delle università italiane”, Anno 10, 2006, Bologna, CLUEB - Cisui, 2006, p. 171
  Galluzzi Paolo, Il mecenatismo mediceo e le scienze, in Idee, istituzioni, scienza ed arti nella Firenze dei Medici, a cura di Cesare Vasoli, Firenze, Giunti Martello, 1980, p. 213    
  Gensini Sergio, Giovanni Cascio Pratilli - Luigi Zangheri, La legislazione medicea sull'ambiente, in "Miscellanea storica della Valdelsa", Castelfìorentino, Società Storica della Vldelsa, 1997, pp. 206-208
   Istituto per la documentazione giuridica del CNR, Convegno Verso un sistema esperto giuridico integrale, Firenze, IDG del CNR, 1993
   Italienisch - Zeitschrift fùr italienische Sprache und Literatur, n° 32, Novembre 1994 (Lectio magistralis tenuta da G. Cascio Pratilli al Max Plank Institut di Francoforte sul tema "Das Umweltrecht der Medici" il 31.5.1994)
  Journal of Modern History, Vol. 71, Number 2, June 1999, La legislazione medicea sull’ambiente by Giovanni Cascio Pratilli and Luigi Zangheri, di Carol Bresnahan Menning, pp. 482-484                                                                                        
  Kiene Michael, I progetti di Giuliano da Sangallo per l'Università di Siena, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore,1991, pp. 535, note 38 e 51; 536, nota 77
  Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut, Studi e Ricerche, 9, Giorgio Vasari e il cantiere delle vite del 1550, a cura di Barbara Agosti, Silvia Ginzburg, Alessandro Nova, p.322
  La Lota Di Blasi Salvatore, Francesco Pifferi monaco camaldolese - Un aspirante precettore alla corte dei Medici, Pisa, Pacini, 2021, pp. 23, 357
  La Nazione, Cronaca di Siena, 5 agosto 1975, un articolo a 3 colonne di Guido Marcocci intitolato / Granduchi di Toscana e l'Università di Siena
   Lauree dello Studio senese – Le lauree dello Studio senese nel XVI secolo, a cura di G. Minnucci e P. G. Morelli, con la collaborazione di S. Pucci, Siena, 1998. A p. XIX: “fondamentale il contributo di G. Cascio Pratilli”                                                                                               
   Lingua Nostra, n° 3-4, 1998, Recensione di Massimo Fanfani della Legislazione medicea sull’ambiente e del Glossario della legislazione medicea, pp. 125-126     
  Malacoda – Bimestrale di varia umanità edito in Parma, n° 81, Novembre-Dicembre 1998, Anno XIV, p. 77                                                                                    
   Maraschio Nicoletta - Poggi Salani Teresa, L'insegnamento della lingua toscana, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore, 199l,p. 250, 251
    Masini Dalmazio, recensione di Bianco Diamante e Fiamma di Rubino di G. Cascio Pratilli, in “L’Alfiere”, Trimestrale letterario e artistico, Organo dell’Accademia Vittorio Alfieri, Direttore responsabile Dalmazio Masini, Anno V, n° 2, aprile-giugno 1993, p. 4
    Masini Dalmazio, recensione de I passi e le orme di G. Cascio Pratilli, in “L’Alfiere”, Trimestrale letterario e artistico, Organo dell’Accademia Vittorio Alfieri, Direttore responsabile Dalmazio Masini, Anno XII, n° 2/3, giugno 2000, p. 2
  Masseti Marco, La fattoria di Lorenzo il Magnifico - Gli animali domestici e selvatici delle Cascine di Poggio a Caiano (Prato): Prefaz. di Gian Antonio Stella, Presentazione di Carlo Violani, Prato, Pentalinea Editore, 2015, pp. 319. Citaz. Cascio Pratilli alle pp, 113, 123, 190
  Medri Litta Maria, Il giardino di Boboli, Firenze, Banca Toscana - Gruppo MPS, 2003 
   Mencarelli Maria, Shoah - la memoria, la speranza, la vita, musica di Luciano Bellini, Cantata per soli, recitanti, coro e orchestra, s.d.t. [Roma, 2008], pp. 64. I passi e le orme di G. Cascio Pratilli vi sono citati alle pp. 2 e 59 
   Minnucci Giovanni, Professori e scolari giuristi nello Studio di Siena dalle origini alla fine del XV secolo, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore, 1991, p. 129
   Moscadelli Stefano, Maestri d'abaco a Siena tra Medioevo e Rinascimento, in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore,1991, pp. 215-216, note 55, 56, 63,64
   Nencioni Giovanni, Di scritto e di parlato – Discorsi linguistici, Bologna, Zanichelli, 1983, pp.228-229
  Palazzolo Nicola, Informazione pubblica e informatica per il diritto – Profili di un’esperienza scientifico-organizzativa (1996-2001), Fiesole, Edizioni Cadmo, 2001, pp. 253. Alle pp. 147-148 una presentazione della Legislazione medicea sull’ambiente e del Glossario di G. Cascio Pratilli                                                                                                                                            
  Papini Lucia, La legislazione medicea sulla caccia e la pesca nel padule di Fucecchio, in “Bullettino della Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato”, anno LXXV, n° 61, 1994, pp. 63-91 (Estratto), pp. 83, 84, 85
   Piccinni Gabriella, Tra scienza ed arti: lo Studio di Siena e l'insegnamento della medicina (secoli XIII-XVI), in L'Università di Siena - 750 anni di storia, Siena, Monte dei Paschi di Siena, Amilcare Pizzi Editore, 1991, p. 156, note 78, 84
   Pozzi Mario, La legislazione medicea sull'ambiente, IV, Scritti per un commento, in "Giornale storico della letteratura italiana", Annata CXVII, N° 580, Dicembre 2000, p. 629
   Quinterio Francesco, A cura di Giovanni Cascio Pratilli e Luigi Zangheri, La legislazione medicea sull'ambiente, in "Nuova Economia e Storia - Rivista Trimestrale", 1996, pp. 167-169
    Romiti Antonio, Terza Fiera del libro toscano - Comune di San Miniato - FM Edizioni, Premio al  Libro Toscano dell'anno, San Miniato, 26.11.1995
   Salvagnini Gigi, Maestri di scuola e medici condotti nel tardo Cinquecento toscano – Vita culturale nello Stato Fiorentino: 1563-1621, in Granducato – Osservatorio fiorentino di storia, arte, cultura, n° 7/8, Firenze, Tipolitografia “G. Capponi”, autunno inverno 1977, pp. II, 69-142, p. 115 
   Siekiera Anna Maria, Ghini, Leonardo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000, vol. 53,  pp.766-767:    
   Studi Senesi, XC (III Serie, XXVII), Fascicolo 1, Siena, Circolo Giuridico dell’Università, 1978: A proposito di recenti studi sulle Università di Pisa e di Siena nel Cinquecento, pp. 104-113
   Toscana in libri, "Lo scaffale di storia", I Medici e l'ambiente, Febbraio 1999
   Università di Siena – L’Università di Siena – 750 anni di storia, Siena, 1991. G. Cascio Pratilli vi è citato da G. Catoni; P. Denley; M. Kiene; M. Maraschio; G. Minnucci; S. Moscadelli; G. Piccinni; T. Poggi Salani
   Vasoli Cesare, Idee, istituzioni, scienza ed arti nella Firenze dei Medici, a cura di Cesare Vasoli, Firenze, Giunti - Martello, 1980, pp. XVI, 23, p. 213 
   Viva Piazza – Il Magazine di Firenze, Periodico mensile, n° 3, marzo 2000, pp. 64. A p. 37 c’è un articolo di Edi Ferrari: Giovanni Cascio Pratilli – I passi e le orme – L’eterna lotta fra Bene e Male [...] in un romanzo ambientato a Firenze sullo scorcio del secondo millennio.
   Zamboni Alberto in Istituto per la documentazione giuridica del CNR, Glossario delle consuetudini giuridiche dall'Unità d'Italia, 4 voli., Firenze, 1980-86, voi. 2°, 1984, Introduzione, p. VI
  Qualche lectio magistralis
  Istituto per la documentazione giuridica del CNR – Convegno "Verso un sistema esperto giuridico integrale – Esempi scelti dal diritto dell’ambiente e della salute, Firenze, 1°-3 dicembre 1993": G. Cascio Pratilli,  La ricerca lessicografico-giuridica in Istituto e il suo contributo alla storia della legislazione sull’ambiente;
  Istituto Italiano di Cultura di Madrid – G. Cascio Pratilli,  La legislazione medicea sull'ambiente (30.3.1994);
     Università di Innsbruck - Facoltà di Giurisprudenza - G. Cascio Pratilli “Das Umweltrecht der Medici” (18-21.4.1994);
  Max Planck Institut für Europäische Rechtsgeschichte e Istituto Italiano di Cultura Frankfurt am Main – G. Cascio Pratilli, “Das Umweltrecht der Medici” e “La legislazione medicea sull’ambiente” (30-31.5.1994);
  Istituto di storia economica Francesco Datini, XVII Corso di specializzazione “F. Melis”, L’uomo e la foresta, secc. XIII-XVIII, Prato, 1°-6 maggio 1995: G. Cascio Pratili,  Fonti archivistiche pubbliche: le leggi medicee sui boschi e sulle foreste;
  Accademia delle Arti del Disegno di Firenze – G. Cascio Pratilli, La legislazione medicea sull’ambiente  (2.10.1996);
  Regione Toscana – G. Cascio Pratilli, La legislazione medicea sull’ambiente  (10.12.1998); 
   [...]
  Nei boschi e nelle strade della Toscana medicea - La legislazione granducale sulla tutela dell'ambiente, lectio magistralis recitata da G. Cascio Pratilli alla villa medicea di Cerreto Guidi il 29.4.2017 
  La legislazione di Cosimo I sulla tutela dell’ambiente, recitata  alla Regione Toscana l'11.6.2019 
    Principali pubblicazioni:
  1975 - L'Università e il Principe - Gli Studi di Siena e di Pisa tra Rinascimento e Controriforma, in “Studi” (XXXVIII) dell'Accademia "La Colombaria", Firenze, Olschki, 1975, pp. 255;
  1976 - Anatomia d’una voce – Contributo al redigendo Vocabolario Giuridico Italiano con due appendici sulle voci “appello” e “ordine”, Firenze, IDG del CNR, 1977, pp. 76;
  1979 - Intervento di G. Cascio Pratilli, in "Atti della giornata di studio sul Vocabolario giuridico italiano – Accademia della Crusca – Firenze – 26 gennaio 1979", Firenze, IDG del CNR, 1981, pp. 108-111;
  A proposito dello Studio pisano nel Cinquecento, in "Bollettino storico pisano", XLVIII, Pisa, 1979;
  1981 - La Costituzione del Regno delle Due Sicilie del 1848, in "Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Giurisprudenza - Letture di storia del diritto n°5", Firenze, CLUSF, 1981;
  1984 - Un contratto di matrimonio alla Corte di Roberto d'Angiò, in "Letture di storia del diritto n°7", Dipartimento di teoria e storia del diritto dell'Università degli Studi di Firenze, 1984;
 Glossario delle consuetudini giuridiche dall'Unità d'Italia, vol. III, lettere P e Z, 1984 (le voci da pacca a pourvoyeur e la lettera Z, da zammataro a zupano);
 1986 - Glossario delle consuetudini giuridiche dall'Unità d'Italia, vol. IV, Indice ideologico, Firenze, IDG del CNR, 1986, pp. X, 277;
  1992 - Bianco diamante e fiamma di rubino - Immagini e ritmi di Nelly Iannoni Nesi, Firenze, Edizioni Meta, 1992, pp. 42;
  1993 - Glossario della legislazione medicea sull'ambiente, Firenze, Accademia della Crusca, 1993, pp. LVIII, 671;
  1994 - “Archeologia di un’immaginazione”, in "Personale di pittura di Paco Fuentes, Firenze, Ken’s Art Gallery, 2 - 22 aprile 1994", testo italiano e spagnolo;
  G. Cascio Pratilli – L. Zangheri, La legislazione medicea sull'ambiente, vol. I, I bandi (1485-1619) e vol. II, I bandi (1621-1737), Firenze, IDG del CNR, Olschki, 1994, pp. 955;
  1995 - Un esempio storico di legislazione sulla tutela dell’ambiente, in “Notizie - Area della ricerca”, Firenze, CNR, anno 4, n° 1, 1995; 
  La ricerca lessicografica in Istituto e il suo contributo alla storia della legislazione sull’ambiente, in IDG del CNR, "Verso un sistema esperto giuridico integrale", vol. I, Padova, CEDAM, 1995, pp. 207-214; 
  Arqueologia de una imaginatión, in "Activi – Lanzarote – Gente, cultura, moda, música", Lanzarote, Número 1, 1995, p. 21; 
  La legislazione medicea sull'ambiente, vol. III, Indici, Firenze, IDG del CNR, Olschki, 1995, pp. 282;
  1996 - Idea di bosco e leggi sui boschi nella Toscana medicea, in “Storia urbana”, n° 76-77, 1996;
  1998 - La legislazione medicea sull' ambiente, vol. IV, Scritti per un commento, Firenze, IDG del CNR, Olschki, 1998, pp. 273; quivi, I nomi delle leggi medicee sull’ambiente, pp. 17-27, e Le magistrature medicee preposte alla tutela dell’ambiente, pp. 29-58;
  1999 - I passi e le orme, Firenze, Pagnini e Martinelli, 1999, pp. 335;
  La Sala ignota – Dramma scenico dal romanzo I passi e le orme, Firenze, Pagnini e Martinelli, 1999, pp. 79;
  2001 - Sangue di Drago e Cremor di Tartaro: empirismo e scienza in un ricettario senese del Settecento, in Il Ricettario Savelli-Pratilli, a cura di Antonio P. Torresi, Ferrara, Liberty House, 2001;
  2004 - Ricordi di luce, Prefazione a Se il Sasso scrocca di Marina Tognoni, Firenze, La Nave, 2004, pp. 44;
  2007 - Nei labirinti tra la Terra e il Cielo - Gli alci di Poggio a Caiano (L'ultima volta che Francesco I dei Medici cenò col fratello Ferdinando) - La Sala Ignota (Minotauri di ieri e di oggi), Firenze, Pagnini, 2007, pp. 95; 
  2011 - Quando il cielo non aveva nome, Firenze, Edizioni della Meridiana, 2011, pp. 308
  2012 - Teatro - Gli Alci di Poggio a Caiano - La Sala Ignota - L'Amnesia, Firenze, Pagnini, 2012, pp. 195

Testi teatrali - La trilogia della libertà, Firenze, Pagnini, 2012, pp.149

  2018 - Tra i cannoni e tra le zolle - Note del diario di guerra di un ragazzo del '99, Prefazione a Un poeta in trincea - Diario di guerra del giovane sottotenente Adolfo Oxilia, a cura di Giancarlo Bianchi, Pescia, Edizioni Benedetti, 2018
  Euripide, Ippolito, Traduzione e adattamento scenico di Giovanni Cascio Pratilli, Firenze, Pagnini Editore, 2018, pp. 61
  2019 - Sofocle, Aiace, Traduzione e adattamento scenico di Giovanni Cascio Pratilli, Firenze, Pagnini Editore, 2019, pp. 61
  Nei boschi e nelle strade della Toscana medicea - La legislazione di Cosimo I sulla tutela dell’ambiente, lectio magistralis di Giovanni Cascio Pratilli, in Le leggi di Cosimo - Bandi, statuti e provvisioni del primo Granduca di Toscana, Torrita di Siena, Società Bibliografica Toscana. 2019, pp. 120