ARA DELLE MATRONE
oltre 90 iscrizioni delle aufaniae sono conosciute. Una dea madre, o matrona è qualche volta riferita a una molteplicità come aufaniae anche se è chiaro dalle iscrizioni che oltre al triplice aspetto delle matrone aufaniae, aufania era anche venerata come una singola entità. basate su origini gotiche, il suo nome è stato interpretato come " generosa madre ancestrale". aufania fu spesso nominata come "dea aufania" o "santa aufania" ,rendendo il suo stato divino abbastanza chiaro, mentre in altri tempi era chiamata " matrona aufania". Le primarie funzioni delle madri,come mostrato nelle iscrizioni, erano di aiutare nei periodi di necessità, di proteggere,di vegliare sulla famiglia o sul clan, di aiutare per la fertilità e la nascita, di curare ,e possibilmente dare protezione in battaglia.
nel museo archeologico di villa mirabello a varese troviamo un'altare votivo in marmo bianco dedicato a queste matrone il cui culto è passato dalle popolazioni celtiche transalpine a quella romana.Le matrone sono raffigurate mentre danzano vicino ad una quercia; esse sono precedute da una figura nascosta dietro l'albero con un'anfora probabilmente contenente il vino necessario per la cerimonia sacra. Sul lato opposto troviamo un iscrizione dedicatoria in cui ci informa che un certo Sesto ha donato questo altare dopo lo scioglimento di un voto. sulle parti laterali troviamo raffinati motivi floreali molto elaborati con sopra una ghirlanda.Quest'ara fu ritrovata nel cortile dell'oratorio annesso alla chiesa di S. Alessandro ad Angera nel 26 aprile 1909.