Utente:Chiara Raveane/Puente del Eurimedonte (Selge)

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Il ponte dell'Eurimedonte (in turco: Oluk Köprü) è un ponte romano sul fiume Eurimedonte (moderno Köprüçay) vicino a Selge a Pisidia nel sud della Turchia.[1] È la parte di sentiero che si estende dalla regione costiera di Panfilia verso l'interno di Pisidia.[2] Situato a 5 km a nord del villaggio Beşkonak in una zona scarsamente popolata, il ponte attraversa l'Eurimedonte sopra la valle.[3]

Il fiume Eurimedonte, di 183 km di lunghezza, nacque in Frigia e attualmente scorre a sud del Paese, nelle province di Isparta e Antalya, sfociando nel golfo di Antalya, nel mare Mediterraneo.

Struttura architettonica[modifica | modifica wikitesto]

La struttura eccellentemente conservata misura 14 m per 3,5 m, con una carreggiata di 2,5 m.[4] Lo spazio libero del suo unico arco è di circa 7,0 m, mentre lo spessore dei suoi conci, che vennero collocati senza l'uso del mortaio, è di 60 cm.[5] La tecnica di costruzione e la solida muratura puntano a una data di costruzione del secolo II, periodo in cui Selge stava fiorendo.[6]

Dettagli strutturali del ponte dell'Eurimedonte[modifica | modifica wikitesto]

Vedute del ponte romano di Selge:

Battaglie dell'Eurimedonte[modifica | modifica wikitesto]

Nell'anno 190 a. C. una flotta romana diretta da Lucio Emilio Regillo sconfisse vicino al fiume la flotta dell'Impero seleucide di Antioco III il Grande, diretta da Annibale, che era stato sconfitto e dunque costretto a fuggire.[7] Il fiume Eurimedonte è attraversato da un altro vecchio ponte situato a 42 km in Aspendos, risalente all'epoca seleucida su fondazioni romane.[8]

Vicino al suo sbocco ha avuto luogo intorno agli anni 469-466 la Battaglia dell'Eurimedonte —in realtà due battaglie, una terrestre e un'altra marittima— tra la Lega di Delos diretta dall'estratego Cimón e quella guidata da Jerjes I dell'impero persiano, con la vittoria definitiva degli ateniesi sulla flotta persiana. Le due battaglie, terrestre e navale, durarono un giorno e causarono la cattura di Cimón e la distruzione di tutta la flotta fenicia di 200 trireme.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Galliazzo, 1994, p. p. 409.
  2. ^ Galliazzo, 1994, p. p. 409.
  3. ^ Galliazzo, 1994, p. p, 409.
  4. ^ Galliazzo, 1994, p. p. 409.
  5. ^ Galliazzo, 1994, p. p. 409.
  6. ^ O'Connor, 1993, p. p. 126.
  7. ^ Tito Livio, Historia de Roma desde su fundación XXXVII.23-24.
  8. ^ O'Connor, 1993, p. p. 126.
  9. ^ Miller, Vandome e McBrewster, 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]

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