Utente:Chiara Chirieleison/Sandbox

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FRANCO CANCELLIERE[modifica | modifica wikitesto]

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FRANCO CANCELLIERE

artecontemporanea – mosaico 1979- 2010 Messina

“L’ALIENO" storia di un gallerista atipico” di Domenico Montalto[1]

LA STORIA[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Francesco Cancelliereè la storia di un alieno. Nel clima di conformismo e di provincialismo culturale di tanta parte della Sicilia e del Sud Italia degli ultimi trent’anni in cui egli ha operato nel mercato dell’arte contemporanea- la sua vicenda umana e professionale assume i contorni di una presenza spuria, non omologabile, border line: una figura di marziano, di straniero, di estraneo, di irregolare, di uomo controcorrente.

Animo disincantato ma pronto accendersi per una suggestione di bellezza e di poesia, idealista ma anche ferocemente pragmatico, provvisto di franchezza dirompente e caustica ma sempre costruttiva, rivestito di ironia adamantina e di humor fuori dagli schemi, ottimo artista egli stesso – pittore e scultore col nome d’arte di Cafra– dotato di un istinto felino nel comprendere la qualità dei talenti veri, le tendenze solide del mercato e le aspettative del cliente , lavoratore infaticabile ma anche maestro dell’amabile conversare e del bien vivre: tutto ciò, e tanto altro ancora, è Franco Cancelliere. Un uomo della verve insopprimibile, apparentemente burbero e autoritario, ma in realtà capace – come pochi – di ascoltare gli altri, di indirizzarne e valorizzarne le capacità, di propagare un clima contagioso di curiosità, collaborazione, entusiasmo.

A lui si deve il merito storico di aver aperto la società civile e l’ambiente coltomeridionale alle novità dell’attualità, di aver creato un collezionismo, un gusto, un pubblico prima inesistenti, guidando la classe media alla conoscenza e all’acquisizione di valori artistici nuovi e internazionali, di esperienze estetiche rimaste a lungo appannaggio esclusivo di un ristrettissimo milieu di conoscitori.

A F.Cancelliere dobbiamo riconoscere di aver creato, quasi dal nulla e quasi con mezzi esclusivamente personali, un costume culturale e una generazione di amatori d’arte che rappresentano un dato sociologico del tutto inedito in una Sicilia rimasta per decenni ancorata, dal punto di vista del gusto, ai modelli figurativi del realismo popolaresco e meridionalista di R.Guttuso e di G.Migneco, perpetuati da una nutrita schiera  di epigoni locali: una pittura di riporto e di maniera, il cui successo commerciale  confermava  l’immobilismo di idee e di iniziative.

L’ESORDIO[modifica | modifica wikitesto]

In questo scenario culturale di sostanziale arretratezza territoriale e di chiusura alle vere novità dell’epoca e delle arti, F.Cancelliere inizia - giovanissimo – la sua attività nel 1979, nella città natale di Messina, con l’apertura della Galleria “Mosaico”, spazio nel quale subito, coraggiosamente, propone rassegne di alcuni dei più significativi artisti italiani della seconda metà del XX secolo, soprattutto per quanto riguarda il linguaggio della pittura. Sulle prime, l’ambiente messinese guarda alla nuova galleria con fatalistica sufficienza, quasi standosene alla finestra. Per tutti i primi anni ottanta – periodo d’oro nel quale l’Italia e il mondo registrano un boomdell’economia e del mercato dell’arte, con la nascita e l’affermazione planetaria  di fenomeni artistici nuovi quali  Transavanguardia, la Nuova Figurazione, il ConcettualeFranco Cancellieresi trova a dover remare  contro il senso comune  e la convenzionalità di una Sicilia scettica  e diffidente, di una borghesia benestante  ma restia  a investire attenzione e soldi  nelle “stranezze” dell’arte contemporanea.

In breve tempo però, la passione e l’ostinazione di F. Cancellierefanno breccia, e cominciano a imporsi. Il nome stesso della nuova galleria – “Mosaico” -  evoca l’idea di un luogo plurale, dove chiunque – sia il colto sia il neofita sia la gente comune – può trovarsi a proprio agio, di un salotto liberamente aperto alla scoperta delle varie tessere che compongano il panorama dell’arte contemporanea. In questa fase di avvio, F. Cancellierenon s’impone né impone agli altri scelte di campo linguistiche, né privilegia alcune tendenze piuttosto di altre; il suo unico faro è e rimane la qualità. Qualità intesa non solo in relazione agli autori e alle opere selezionate e vendute bensì, in senso esteso, come qualità generale del fare e dell’agire: il rapporto umano e amicale col cliente, l’attenzione alla correttezza del prezzo, il rigore nel rilascio delle autentiche, la cura delle relazioni con l’informazione e la stampa di settore, la bellezza dei cataloghi e delle pubblicazioni, il garbo delle presentazioni e dei vernissages. Uomo di formazione aperta e aggiornata, F. Cancelliere trasmette al proprio lavoro quell’amore per la cultura, le arti, la filosofia, il pensiero contemporanei che gli derivano dall’indole, degli studi umanistici, dall’adesione agli ideali liberali della massoneria.

In breve tempo, le mostre e le inaugurazioni della “Mosaico” (alla quale si affianca, nel 1980, la sede della “Mosaico 2” di Siracusa) divengono un appuntamento fisso e un cartellone atteso per la società messinese e siciliana. Non soltanto i ceti provvisti di potere d’acquisto (professionisti, commercianti, alta burocrazia) ma anche tante persone meno abbienti e però desiderose di conoscere e di crescere culturalmente trovano nell’attività di Franco Cancelliereuna preziosa opportunità di emancipazione. Per assecondare questo pubblico variegato ma ancora da educare, F.Cancelliererinuncia a fare della sua galleria una pretenziosa, esclusiva e costosa “isola dei famosi”: con intelligente duttilità, accanto a nomi importanti quali O. Tamburi, R. Guttuso, R. Brindisi, affianca e propone petits maitresdi minor prezzo quali il conterraneo Don Gaetano Murolo, Aldo Riso (la cui pittura risulta subito popolare e gradita ad una larga platea) e altri ancora, fra i quali giovani artisti di cui egli, talent scoutdal fiuto sopraffino, intravede capacità e possibilità di sviluppo.

La stampa e la critica locali prendono atto della realtà ormai rappresentata dalla “Mosaico”: il lavoro di F.Cancelliere trova ora una stabile eco delle cronache e sulle pagine dei giornali.

L’AFFERMAZIONE[modifica | modifica wikitesto]

La metà degli Anni Ottanta segna per la storia di Franco Cancelliere un decisivo giro di boa, un punto di non ritorno verso quell’eccellenza professionale che lo porterà a diventare – a ragion veduta – uno fra i più accreditati e autorevoli mercanti italiani d’arte contemporanea. Egli seguita a profondere nel lavoro quotidiano un entusiasmo che non ha nulla a che vedere con la superficiale incoscienza di tanti suoi colleghi, che dopo qualche “botto” iniziale sono poi scomparsi, svaporati, risucchiati dalle dure leggi del mercato e dei numeri. Opportunismo, mediocrità, povertà culturale, imperizia, furbizia a corto raggio -  insomma i vizi d’origine di troppi presunti o sedicenti “galleristi” in Italia – sono cose che non appartengono all’orizzonte di F.Cancelliere, il quale dimostra invece fin dagli esordi un autentico “amor sacro” per l’arte e per la cultura. Egli è per natura refrattario all’approssimazione, segue con pari attenzione maestri conclamati e autori debuttanti sui quali scommette, proponendoli con tutte quelle modalità che costruiscono il percorso e il circuito d’arte: mostre, cataloghi, pubblicità sui mediaspecialistici, partecipazione alle principali fiere di settore. Cancelliere crede nel sistema dell’arte, e ne diviene in poco tempo un protagonista conosciuto e riconosciuto.

Ma non si potrebbe mai comprendere questa efficiente operosità e questo successo senza leggerne le ragioni intime, strettamente connesse all’indole e al carattere di F.Cancelliere, che resta – nel suo intimo – un animo gentile di poeta, una personalità dai sentimenti alati e profondi. Promuovendo l’arte del proprio tempo, egli sente di realizzare “il grido di un sogno”, immagine che fa da titolo ad una sua bellissima raccolta di liriche di versi giovanili del 1975, tuttora inedita.

Così negli Anni ’80 – periodo nel quale l’economia italiana sullo sfondo di quella internazionale, vive un ciclo felice – l’attività di F.Cancellierecome mercante d’arte si caratterizza per la lettura tempestiva all’attualità e per la scelta sempre rigorosa dei autori in via di conclamata storicizzazione da proporre ai suoi collezionisti, senza vendere né lusinghe né illusioni, ma alcontrario, con solido realismo, facendoconoscere e apprezzare anche con un'accorta politica di prezzi e quotazioni,  i veri fenomeni della cultura artistica contemporanea nelle diverse espressioni epocali, dal Pop all'Informale, dall'Astrattismo ai nuovi pittori africani, tutti valori che costituiscono per il cliente un investimento motivato, verificabile. Un'impresa in cui F.Cancelliere si espone, sempre in prima persona, impegnandovi il proprio entusiasmo e le proprie capacità di relazione con gli artisti, col pubblico, coi critici, al punto da identificare passione personale e ragione sociale.

Nel 1992, infatti, la suagalleria assumerà la definitiva denominazione di "Galleria Franco Cancelliere".

La febbrile attività espositiva viene regolarmente documentata in cataloghi illustrati. A partire dal 1982 nelle mostre di F.Cancelliere vediamo specchiarsi il meglio dell'arte del nostro tempo, con un percorso che dai maestri consolidati del novecentismo italiano (Guttuso, Tamburi, Treccani, Brindisi, Guidi, Caffè,

Migneco, Maccari, Annigoni, Bueno), vira sempre più decisamente verso il presente e verso le tendenze “emergenti”: Tadini, Festa, Nespolo, Donzelli, Pozzati, Baj, Cucchi, Chia, Clemente, De Maria, Paladino,Esposito, Adami, Ceccobelli, Jori, Knap, Dulbecco, Kostabi, Lodola, Malquori, Arcangelo ...

Il successo degli Anni '90.[modifica | modifica wikitesto]

Per tutti gli Anni '90, decennio fortunato nel quale il mercato dell'artecontemporanea in Italia si struttura e si consolida, la mission della "Franco Cancelliere" è rivolta non soltanto all'impresa professionale di galleria privata, di commercio dell'arte, di archivio, di consulenza all'acquisto-sempre con uno sguardo scrupolosamente rivolto alla qualità e alla documentabilità (oggi si direbbe " tracciabilità”) delle opere-ma risulta mirata anche a una vocazione più latamente culturale e divulgativa, a creare informazione e formazione tramite mostre pubbliche realizzate in collaborazione con le istituzioni, e focalizzate su aspetti inediti e significativi delle arti visive contemporanee. E' di F.Cancelliere l'organizzazione e la curatela, nel 1990/91, di mostre in sedi pubbliche di EnnioCalabria e UgoNespolo (Taormina, chiesa del Carmine, con cataloghi editi da Electa), mentre data al 1997 l'esposizione, nella Galleria d'Arte Moderna presso la Provincia Regionale di Messina, delle opere di Eugenio Carmi, Luca Alinari, GaetanoTranchino, Pierluigi Pusole.

Al 1993 risale “La Mostra Stampata”, che presenta in catalogo opere di vari autori e imprime una svolta fondamentale nella concezione dei rapporti coi collezionisti e più in generale coi fruitori del mondo dell'arte, segnando l'entrata della galleria nel sistema mediatico di settore. Infatti, accanto al consueto spazio espositivo in sede, viene ad assumere un rilievo primario il circuito distributivo in edicola e per abbonamento della stampa specializzata. Oltre ai clienti da sempre presenti in galleria, viene raggiunto, in tutta l'Italia, un nuovo e più vasto pubblico tramite le riviste d'arte a cui vengono allegati i cataloghi della "F.Cancelliere", prime fra tutte la testata Arte dellaGiorgio Mondadori, pubblicazione di riferimento per gli addetti ai lavori e per gli amatori dell'arte moderna- contemporanea. Parallelamente si consolida la stima e l'amicizia che lega F.Cancelliereal critico LucioCabutti. Nell'attività di promozione e divulgazione dell'arte contemporanea, F.Cancelliere si serve di tutti gli strumenti di comunicazione, sia tradizionali sia nuovi: dall'attività fieristica, con la partecipazione - a partire dal 1994 - alle più prestigiose rassegne nazionali (Arte Fiera di Bologna, Miart, Expo Bari, Artissima Torino, con personali – fra le altre- di Emilio Tadini, Concetto Pozzati, Bruno Ceccobelli, MimmoRotella, AldoMondino, Piero Gilardi, Carla Accardi, Arcangelo, Eugenio Carmi, Tommaso Cascella, Marcello Jori) fino alle nuove tecnologie di comunicazione, con la creazione di un sito Internet della galleria, corredato di una completissimo regesto del lavoro svolto.

Nel 1994 F.Cancelliere che continua a essere egli stesso artista militante - fonda con altri il gruppo “Dusetra”: una scelta di campo che vuole essere una scommessa sull'animazione sulla libertà dell'esperienza creativa, una sfida alle concezioni piùconsunte del linguaggio pittorico e ai tragitti convenzionali di gestione del vissuto autoriale. La "FrancoCancelliere" compie in questi anni il salto di scala e di qualità, guadagnando autorevolezza, entrando stabilmente nel gotha degli operatori di mercato e facendo "rete" o "sistema" con colleghi mercanti di primissimo rango tramite collaborazioni, accordi, scambi espositivi e commerciali.Il passaparola della qualità e della serietà rende la galleria nota e ambita fra gli artisti. L'ambito di lavoro e di notorietà è ormai quello nazionale: clienti e collezionisti di ogni parte d'Italia seguono la galleria con stima e fiducia. Maestri celebri, fra i quali Mimmo Rotella e Gaetano Tranchino, riservano a F.Cancelliere considerazione e sincera amicizia, dedicandogli opere e fotografie ricordo.

IL VENTENNALE DELLA GALLERIA[modifica | modifica wikitesto]

Una lezione umana, culturale, professionale.Nel 1999, nel ricorrere del ventennale dell'apertura, nasce la mostra Quadranti: quindici artisti (N.Bolignano, lo stesso Cafra, Tommaso Cascella, G.A.Cavellini, B.Ceccobelli, E.Esposito,B.Donzelli, M.Jori, C.Levi, G.Lilanga, Gf.Pardi, S.Pizzi,C.Pozzati, M.Rotella, E.Tadini) accettano di produrre e mettere a disposizione della galleria una propria opera che, riprodotta sul quadrante, porta alla realizzazione di quindici orologi da polso commemorativi: "lancette d'autore" per un gadget d'alto design. Centrale è poi il ruolo svolto da FrancescoCancellierenel quadro dell'importazione e della divulgazione in Italia della nuova arte del cosiddetto "TerzoMondo", l'Africa.

E' F.Cancelliere a organizzare, nel 1998, una serie di esposizioni collettive di pittori africani, valenti ma qui da noi ancora sconosciuti, quali Georges Lilanga, Richard Onyango, David Ochieng. Dopo una prima rassegna a Messina, nella prestigiosa sede del Monte di Pietà, col titolo La tua Africa, fa seguito la presentazione in altre città italiane. Nell'ottobre del 2003 F.Cancelliere, al culmine della carriera, trasferisce la propria sede nella centralissima Via Centonze 202, in uno storico e insigne palazzo di architettura Coppedé.

Le sale di Via Centonze, arredate con un elegante mixdi liberty e di contemporaneo, ulteriormente accentuano il carattere e la considerazione pubblica della galleria quale "salotto buono" e lobby che conta nella società messinese. Il programma espositivo conferma l'atmosfera di elettrizzante apertura all'attualità che vi si respira, con una serie di personali di J.Knap, M.Germanà, Gm. Montesano, C. Berlingeri.  Sempre nel fatidico 2003, viene presentata un'importante collettiva - Americani- che fa conoscere le opere della nuova generazione di artisti d'Oltreatlantico: DonaldBaechler, JamesBrown, PierreClerck, PeterHalley, PeterSchuyff. Dal 2004, in occasione del venticinquesimo anniversario della Galleria, sono da ricordare le personali di E.Esposito, M.Kostabi, T.Stefanoni, Gp.Dulbecco, talento figurativo scoperto e "lanciato" proprio da F.Cancelliere.

L'anno seguente, F.Cancelliere progetta e allestisce una grande collettiva di artisti "Stranieri", scegliendo con oculatezza opere di Conrad Botes, James Brown, OusmaneDago, JanKnap, Dirk Larsen, Georges Lilanga, Jackson Nkumanda, Peter Schuyff, Donald Baechler. Una riprova dell'ottica internazionale della galleria.

Nel 2006 T.Cascellae M.Jori inaugurano le proprie personali, con una raccolta di opere di grandi dimensioni realizzate per la circostanza. Seguono, sempre nello stesso anno, le personali di due autori sudafricani, il bianco Conrad Botese Jackson Nkumanda, dal titolo "Sud Africa".

Nel 2007 si effettuano le personali di M.Lodolae T.Stefanoni, mentre a fine anno s'inaugura la collettiva "Ritorno alla Madre Africa", con opere dei maggiori artisti contemporanei africani: G.Lilanga, E.Lokossou, E.Mahlangu,M. Malikita, K.Mbuno, J. Nkumanda, D.Ochieng e P.Wanjau.

Nell'estate del 2010, una personale di Esther Mahlangu inaugura l'ultima - e forse la più emblematica -"creatura"di Francesco Cancelliere: il Macsa, acronimo del Museo d'arte contemporanea di Sant'Alessio, ricavato negli spazi, appositamente ristrutturati, della storica VillaGenovese.Un progetto di nuova istituzione per l'esposizione e la promozione dell'arte contemporanea, destinata ad accogliere stabilmente la collezione della Galleria F.Cancellieree ad ampliare - tramite un programma annuale di caratura internazionale (con mostre, incontri, concerti e con una biblioteca specialistica donata dal gallerista, e messa a disposizione degli studiosi di discipline storico- artistiche) - l'offerta di un turismo culturale della splendida località balneare del litorale messinese.

FRANCO CANCELLIERE OGGI[modifica | modifica wikitesto]

Cessata l'attività strettamente commerciale, F.Cancelliere prosegue quindi, con modalità diverse, la propria lunghissima avventura di animatore culturale e di paladino della contemporaneità, mettendo al servizio della collettività un patrimonio, un ineguagliabile bagaglio di esperienze e di relazioni, una progettualità. Certo questo sommario excursus non può bastare, da solo, a rendere ragione dell'opera svolta, in trent'anni di dedizionee anche di battaglie, da Francesco Cancelliere, sempre affiancato dalla discretissima ma amorosa presenza della moglie Maria.

Ma può bastare a introdurre l'album che segue, dove le immagini dicono più delle parole, restituendo- con la puntuale documentazione fotografica d'archivio- i fatti, il senso, il contesto, il cammino, l'impegno imprenditoriale e sociale intrapresi da un uomo che - per tornare alla nostra metafora iniziale- è stato per tanti versi un “alieno", uno spirito culturalmente non assimilabile al provincialismo nostrano.

Vivendo e operando in un territorio quasi ostile, in condizioni oggettivamente difficili, F.Cancelliere ha interpretato, con brio e con caratteristiche uniche, il proprio ruolo di mentore dell'arte contemporanea. Lo si può definire uno di quegli "incendiari" necessari al progresso delle cose.

Compito di un critico d'arte, qual è lo scrivente, è lo stabilire il valore dei fatti, il formare la griglia dei protagonisti e dei comprimari, l'accreditare il conto del dare e dell'avere nei confronti dell'epoca e della storia.


Ebbene, comparando dati e cronologia della vita di Francesco Cancelliere si evince incontestabilmente come egli sia stato una figura di primo piano, per dinamismo iniziative ed esiti, nella vicenda del mercato dell'arte contemporanea in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno.

Una figura i cui passi hanno accompagnato, e spesso guidato, l'evolversi del gusto, del costume, della coscienza di una parte del nostro Paese.
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  1. ^ “L’ALIENO" storia di un gallerista atipico” di Domenico Montalto.