Utente:Carmine Manzella/Sandbox

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La scrittura nel mondo occidentale[modifica | modifica wikitesto]

L'avvento dei primi sistemi di scrittura provocò una grande rivoluzione nella comunicazione. I primi scritti, usati solo a scopo economico o politico, permisero la registrazione e conservazione di vaste quantità di informazioni. I segni impiegati rappresentavano idee, oggetti azioni, non suoni. Soltanto più tardi, in luoghi come l'antico Egitto e Babilonia, la scrittura sviluppò una dimensione acustica: il geroglifico o il carattere cuneiforme presero allora a indicare non tanto l'oggetto rappresentato, quanto il suono emesso nel pronunciare il nome dell'oggetto. Attorno alla fine del 1500 a.C. si sviluppò l'alfabeto fenicio, composto da 22 caratteri, ciascuno dei quali rappresentava una consonante legata a diverse sillabe possibili. La giusta sillaba doveva essere dedotta dal contesto delle lettere adiacenti e il processo di lettura era di conseguenza lento.

La scrittura cuneiforme in occidente[modifica | modifica wikitesto]

Le storie nascono all'alba dei tempi e il modo più pratico per narrarle è tramite la parola. Purtroppo, per sua natura la voce è effimera e volatile. Ciò l'ha resa il mezzo più rapido per istruire i giovani, ma anche il meno attendibile dal punto di vista storico. In epoche antiche. I racconti dipendevano molto dalla memoria dell'oratore. Come nel gioco del telefono, tramandati di generazione in generazione, con il tempo, i dettagli erano soggetti a modifiche. La tecnologia non era ancora nemmeno lontanamente pensabile. Era impossibile registrare i suoni e riprodurli all'infinito, come accade oggi. Tuttavia, era necessario tramandare la saggezza umana in modo più concreto e duraturo. I primi tentativi furono i segni pittografici, o pittogrammi. Immagini iconografiche e stilizzate di un oggetto. Un metodo che rivoluzionò la funzione comunicativa: si abbandonò il suono in favore della vista. La scrittura cuneiforme è, forse, il primo esempio di scrittura vera e propria, sviluppata in Mesopotamia intorno alla metà del IV Millennio avanti Cristo e utilizzata fino al I secolo dopo Cristo. Alcuni ritrovamenti archeologici nei pressi dell'antica città di Uruk, oggi Warka, lasciano supporre che questo nuovo mezzo di comunicazione sia l'evoluzione del precedente. I disegni rupestri divennero immagini affilate, simili a chiodi o cunei. La sua funzione primaria era di Origine pratica: I commercianti usavano intagliare delle tavolette di argilla per annotare merci e compravendite. Esisteva, pero, anche uno scopo mistico: predire il futuro.

Lo scopo della scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Nel tempo, i simboli persero il loro significato iniziale e divennero segni convenzionali, legati all'immagine e alla fonetica. È il caso dei geroglifici egiziani. I geroglifici hanno unito la tradizione orale alla funzione iconografica nella comunicazione, sviluppando dei fonogrammi. Famosi e affascinanti ancora oggi, questi simboli, hanno sviluppato la duplice funzione della parola: l'immagine o logogramma, che rappresenta la parola; la fonetica, il suono a essa legato. Nel tempo, l'evoluzione della parola scritta ha dato vita a due diverse forme, in base allo scopo: la scrittura ieratica, appartenente alla casta sacerdotale la scrittura demotica, cioè del popolo. La prima composta da simboli elaborati, la seconda da fonogrammi semplici e minimalisti.

La scrittura alfabetica[modifica | modifica wikitesto]

Per incontrare un alfabeto moderno dobbiamo aspettare i Fenici, che utilizzarono un alfabeto composto da 22 lettere, dal quale si ritiene discendano gli alfabeti odierni: ebraico, aramaico, greco, etrusco e latino. Probabilmente, è arrivato fino ai popoli Germanici del Nord Europa, che svilupparono l'alfabeto runico, composto di 24 segni, il Futhark. Stele con alfabeto runico, primi esempi di alfabeto cuneiforme, dalla tradizione orale alla nascita dei primi alfabeti. L'invenzione dell'alfabeto è attribuita alla civiltà fenicia.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

La comunicazione

Parolinlinea