Utente:CAM0210/Sandbox

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StatoBandiera dell'Italia Italia

La Certosa di San Nicola contrada di Sant' Elania in Francavilla in Sinni. Risale al 1395 la fondazione della Certosa voluta da Venceslao di Sanseverino duca di Venosa e conte di Tricarico e Chiaromonte alla morte del padre Ruggiero. Dalla carta della fondazione della Certosa si legge che in cambio dell’indulgenza papale Venceslao, nel 1391, sceglie in linea con la regola dell’Ordine, contemplazione e solitudine, i Certosini seguaci di San Bruno. Della Certosa oggi restano solo dei ruderi, il complesso è stato distrutto nel 1809 in seguito alla soppressione degli ordini monastici nel 1806 voluta da napoleone Bonaparte.

Il priore fra’ Giovanni de Oliviano, vicario dei certosini per l’Italia recatosi a Senise ed in particolare presso la località San Filippo su invito di Venceslao di Sanseverino per visionare il territorio da destinare alla costruzione del complesso. Il Priore visionato il luogo si oppose all’insediamento in quanto la regola dell’Ordine prediligeva territori isolati e non urbanizzati come invece si presentava l’intorno di Senise, centro ormai sviluppato nella seconda metà del 1300, che meglio rispondevano all’esigenza della contemplazione e solitudine. La visita del Priore fra’ Giovanni de Oliviano al sito individuato da Venceslao per la costruzione della Certosa avveniva nel 1391, ma solo nel 1395, dopo diverse mediazioni venne trovato un accordo tra il Priore della Cerosa di San martino a Napoli, fra’ Matteo de Tito, nominato, dal priore generale dei Certosini Guglielmo Rainaud, nuovo commissario deputato all’accettazione del donativo proposto da Venceslao che fu costretto ad accettare tutte le riserve sollevate in merito al sito in località San Filippo di Senise e concedere invece ai Certosini l’intera territorio di Sant’Elania posto alla confluenza del torrente Frido con il fiume Sinni. Nel 1395 venne quindi corretta la prima donazione assegnando l’area di Sant’Elania nel rispetto delle consuetudini e delle regole dell’Ordine dei Certosini.

Il territorio Il territorio individuato in località Sant’Elania “desertico” in quanto privo di altri insediamenti urbani ben rispondeva sia idealmente che orograficamente alle caratteristiche di isolamento e di silenzio alla base dell’interpretazione del cristianesimo indicata dal fondatore San Bruno.

La delimitazione dei confini della Certosa, in maniera del tutto nuova rispetto ad altri insediamenti simili, inglobò anche anche l’area da destinare agli addetti alla lavorazione del territorio offerto dai Sanseverino.

La Certosa Ad oggi non si hanno notizie certe né degli architetti né delle maestranze chiamate a realizzare il monastero, però il portale ancora ora visibile può essere ricondotto a maestranze calabresi, vicini al fondatore della Certosa, infatti il portale ricorda quello della chiesa dell’ Annunziata a Rossano posizionata lungo il torrente Celadi.


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