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Il culto della Madonna della Neve a Ponticelli affonda radici centenarie tra storia e leggenda e si palesa in una festa che prende vita ogni anno la prima domenica dopo il 5 Agosto.

Culto della Madonna della Neve a Ponticelli

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La tradizione della Madonna della Neve fu importata intorno al 500 a Ponticelli dal culto già precedentemente vivo a Roma. Le origini non hanno una spiegazione univoca, tuttavia in alcune versioni sono presenti personaggi storici che consentono una contestualizzazione storica e geografica piuttosto attendibile.

La leggenda della Madonna della Neve

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Molteplici tradizioni dal valore religioso e simbolico narrano le origini del culto e le ricollegano ad eventi miracolosi avvenuti sempre il 5 Agosto, giorno dedicato poi alla Protettrice. La narrazione con maggiore valore storico riporta che nel 358 d. C. Papa Liberio e due nobili sposi, Augusto e Livia, fecero contemporaneamente lo stesso sogno in cui la Vergine manifestava il desiderio di un tempio in suo onore in un luogo che avrebbe miracolosamente ricoperto di neve il 5 Agosto; i tre si recarono sul posto indicato, che si trovava sul colle Esquilino, e trovarono una superficie rettangolare innevata sulla quale il Papa chiese di tracciare la pianta della basilica che avrebbe realizzato. L’episodio è raffigurato nella lunetta che sovrasta l’arco nella navata centrale del Santuario di Ponticelli.[1]

Un'altra versione della tradizione che ha come protagonista un personaggio storicamente verificabile racconta di un evento accaduto il 21 Maggio del 1736 a Re Carlo III di Borbone che fu curato con un pugno di neve da una nobile Signora apparsa in suo soccorso mentre il sovrano giaceva a terra ferito, sulla strada per Ponticelli, dopo aver lottato con un leone.

Una terza leggenda, invece, narra del ritrovamento di una statua della Vergine della Neve da parte di un contadino, che aveva notato che i suoi bui indugiavano nel proseguire il cammino. L'uomo la portò nella chiesa di San Rocco a Ponticelli, che all’epoca era l’unica in zona, ma il giorno successivo la statua fu rinvenuta nuovamente nel medesimo campo, così questo segno fu interpretato come volontà della Vergine di avere un luogo di culto in quel sito, dove ora sorge appunto la Basilica Minore della Madonna della Neve.

Il carro processionale

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Varie sono le leggende che, testimoniando storie di miracoli, riportano il motivo della nascita del carro da festa dedicato alla Madonna della Neve.

Due leggende sono accomunate dalla caduta da un luogo molto alto che, senza l'intervento provvidenziale della Madonna sarebbero state fatali; i protagonisti di tali eventi tramandati furono un muratore che cadde dall’impalcatura di un palazzo e un ragazzino. In entrambi i casi, l'erezione di una struttura atta a trasportare la statua della Vergine ha il ruolo di ex voto, di ringraziamento per la grazia ricevuta.

In un'altra versione a cadere sarebbe stata la statua stessa della Madonna e la costruzione del trono sarebbe stata voluta dagli abitanti di Ponticelli come celebrazione del fatto straordinario che l'immagine votiva fosse rimasta illesa. Il carro è una costruzione in legno di forma piramidale alta 16,60 m con una base quadrata inferiore quadrata di 2,30m per lato e una superiore di 1,30m. Lo scheletro è composto da 4 pali verticali di legno di 30 cm che si vanno ad incrociare con 5 pali di 40cm posizionati orizzontalmente; questi ultimi rappresentano la base di appoggio che i “ portatori” usano sollevare a spalla la struttura. L’impalcatura in legno viene rivestita con pannelli decorativi di cartapesta opera dei maestri cartapestai nolani. I pannelli decorati sono diversi ogni anno; essi vengono scelti tra quelli che partecipano ad un concorso artistico e riguardano sempre scene tratte dal Vangelo contornate e abbellite da arazzi, drappi e fiori.


La festa tradizionale della “Processione del carro” viene celebrata tutti gli anni, a partire dalla prima metà del 1800, la domenica successiva al 5 Agosto (ma è stata sospesa durante l’emergenza Covid). I fedeli portano a spalla il carro con la Protettrice per le quattro principali vie del quartiere (Corso Ponticelli, Viale Margherita, Via Napoli e Via San Michele) dalla caratteristica pianta a croce. La Vergine “esce” dalla Basilica intorno alle 10.30, dopo la celebrazione liturgica, tra il suono delle campane e il volo dei coriandoli; viene posta sul suo trono, a cui è saldamente ancorata, e sfila preceduta da tutti i sacerdoti del quartiere e dalla banda musicale tra la gente in festa e le bancarelle. C’è un fedele in particolare che si occupa di guidare i portatori dando la "voce" per "l'alzata" del carro. Da qualche anno, è stata istituita la caratteristica “posata delle donne”, in cui per un breve tratto, le donne portatrici sostituiscono gli uomini nel trasporto della macchina da festa.




Le statue della Madonna della Neve

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Durante la festa della Madonna della Neve, sono due le statue della protettrice che vengono portate in processione. 

La prima è la protagonista della festa annuale, la seconda, esposta in una teca sull’altare, “esce” solo in occasioni speciali come la ricorrenza del centenario. La statua che abitualmente “troneggia” il carro è in realtà un manichino processionale risalente al 1700, nato con lo scopo di alleggerire il trasporto della macchina da festa, già gravoso per i portatori vista la mole della struttura. Il corpo è una struttura in legno e canapa come anche la testa, le braccia e le mani. Rappresenta la figura materna che, con il braccio destro sorregge un bambino, Gesù, e nel sinistro ha un pugno di neve, simbolo di purezza. Ė ricoperta da un bellissimo vestito bianco con dei ricami color oro; indossa un mantello celeste con sopra raffigurate delle stelle che rappresentano la sua Altezza Spirituale. I capelli sono veri e, ogni anno, vengono acconciati da un parrucchiere del paese.

La statua che campeggia nell'edicola votiva sull’altare è, invece, interamente in legno, corpo e veste d’oro costituiscono un unico blocco. Essa è alta 1.75 m e fu creata intorno al 1500 da Giovanni Merliano da Nola.

Per le grandi occasioni, come per la ricorrenza del centenario, “fa visita” al suo popolo e viene trasportata per le vie del quartiere in una struttura a forma di barca, in sostituzione del caratteristico carro.

Durante i festeggiamenti della Madonna della Neve non può mancare sulla tavola dei Ponticellesi un dolce tipico a base di melanzane e cioccolato, tradizionalmente preparate poiché, anticamente, i contadini di Ponticelli volevano offrire in omaggio all'Altissima un cibo prodotto con i frutti della propria terra. Nei giorni della festa, le melanzane al cioccolato sono gustate anche durante la caratteristica sagra della melanzana.



  • Giorgio Mancini, Il carro a Ponticelli, Napoli, Il Quartiere edizioni, 1994 [1980].

Francesco Moglioccola, Giorgio Mancini e Maria Rosaria Trincone, Un culto un popolo, Napoli, Il Quartiere edizioni, 2004.

"Luigi " "Verolino", "Ecclesia S. Maria de Ponticello. Origini di un culto", "Napoli", "Il Quartiere edizioni", "2014".

Collegamenti esterni

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