Utente:Blakwolf/Condannato

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Condannato a morte

di BlakWolf

Steve era colpevole.
Aveva ucciso Lorna.
A sangue freddo, premeditatamente.

"Così impara, quella puttana."

Si considerava un autentico "uomo d'onore", peccato che il giudice la pensasse diversamente.

- Nel nome dei poteri conferitimi dalla Federazione, udita la decisione della Corte, questo tribunale dichiara l'imputato Stephen Louis Trelig colpevole di omicidio di primo grado, e lo condanna alla pena di morte, secondo la Costituzione e le leggi di Iota Lira III. Tale condanna è definitiva e senza possibilità di appello. La seduta è tolta. -

Steve ricordava ancora il gelo sceso su di lui all'udire il verdetto, ma dopo tre giorni si era rassegnato all'idea di morire. Non si era però pentito. Quello era il suo ultimo atto di rifiuto alla condanna: negava di aver qualcosa di cui pentirsi.

"Uccidere una troia traditrice dovrebbe essere un diritto, altroché."

Lo avevano trattato bene, aveva mangiato tutto quello che voleva, e si sentiva ancora appesantito dalla cena del giorno prima. Adesso, entro nemmeno due ore, avrebbe cessato di vivere.

"'Fanculo, tanto la vita fa schifo, in questa fogna di pianeta: un insediamento minerario colonizzato da nemmeno cinquant'anni, capirai, non hanno nemmeno abbastanza intelligenze artificiali per gestire i servizi pubblici, e fanno ancora le code agli sportelli... Del resto, ho sempre odiato quelle cose, macchine fottute che sembrano sapere tutto su di te, e ti trattano come se ti stessero facendo un favore... ma in fondo che me ne frega, sono solo cervelli di plastica, senza un briciolo di sentimenti.”

Il ministro del culto, poco prima dell'ora fatidica, venne da lui per chiedergli se volesse pentirsi.

- Fottiti, prete. Non ho niente di cui pentirmi, soprattutto davanti al tuo dio -
- Figliolo, le tue parole mi dicono che provi ancora rabbia... non ti servirà a nulla, nel posto dove stai andando... -
- Che cazzo vuoi che me ne importi? Una volta morti, è tutto finito, kaputt, il buio eterno! Le favolette su reincarnazione, anima, paradiso, santi e angeli raccontale ai deficienti che ci credono! -

Cazzo, non aveva mai potuto soffrire i preti. Che cazzo aveva quello da ridere, poi?

- Ne sei sicuro, figliolo? L'anima esiste, ce lo dicono i Sacri Testi, ed è destinata a presentarsi al cospetto di Dio, ma non è da Lui che stai andando... -
- Ah, figurati se puoi spaventarmi con le storielle sul castigo eterno! Non attacca, prete! -
"Che faccia da saccente! Se non fossi ammanettato, gli farei vedere io..." pensava Steve.
- No, figliolo, non è il Malvagio che avrà la tua anima, e non credere che per te finirà tutto. Anzi, per te il bello deve ancora venire... -
- Che vuoi dire, prete? -
- Oh, lo capirai, lo capirai presto. E visto che non vuoi il mio aiuto, ti lascerò scoprirlo da solo. Addio, figliolo, ci rivedremo. Sei stato assegnato al mio distretto. -

Con quelle parole enigmatiche, il ministro del culto uscì, lasciando Steve in preda al dubbio.

"Chissà che cazzo voleva dire? Bah, chiacchiere da prete. Ha visto di che pasta sono fatto, e ha cercato di spaventarmi. Ma con me non attacca! Ci vuole ben altro!"

Dieci minuti dopo, due guardie entrarono nella sua cella, e lo scortarono in quella che sembrava una sala operatoria ultimo modello. Per provocare, urlò all’uomo in camice da chirurgo:

- Cazzo, vedi dove vanno i soldi dei contribuenti! Tutte le migliori attrezzature, quando basterebbe una pallottola in testa! Scommetto che pure tu incassi un bel gruzzolo, per farmi fuori, doc! -
- No, signor Trelig, io non vengo pagato. Io investo su di lei. Se vuole essere così cortese... - rispose il dottore, indicando il lettino con cinghie.
- Investi su di me? Ma che significa? - chiese mentre le guardie lo legavano al lettino.
- E' semplice: non glielo hanno spiegato? - chiese, infilandosi i guanti in lattice.
- Non mi hanno detto un cazzo! Io so solo che mi dovete ammazzare! - Ormai era completamente immobilizzato.
- Tecnicamente, si. Stephen Trelig cesserà di esistere come individuo. Ma la sua mente... -
- Cosa cazzo farà alla mia mente? - Intanto le guardie stavano indossando dei camici da assistenti.
- Ecco, vede, lei sa che qui da noi siamo, come dire, a "corto" di IA, e non possiamo permettercene quante ce ne servirebbero. Ma abbiamo scoperto che il cervello umano, debitamente "censurato", può sostituirle, almeno nei compiti più semplici: guidare i robot pulitori, dirigere il traffico, rilevare i guasti al sistema di illuminazione... Niente di complicato, certo, e niente che richieda un'intelligenza maggiore di quella di un cane. -
- Va bene, userete un pezzo del mio cervello per i vostri schifosi robot. E allora? Non ci sarò mica io là dentro. -
- Purtroppo non è così. Vede, i nostri più recenti studi ci dicono che la memoria, la coscienza, la cosiddetta "personalità", o "anima", se preferisce, non è localizzata in un solo punto, ma diffusa in tutta la materia cerebrale. - spiegò il chirurgo mentre iniziava a prepararsi per l'operazione. - E per evitare danni che non siamo in grado di riparare, preferiamo "censurarla", separandola dai compiti effettivi da svolgere. In pratica lei, con tutti i suoi ricordi e la sua personalità, sarà lì, presente e cosciente, ma totalmente inerte. Avrà tutto il tempo per riflettere sul suo crimine, e intanto svolgerà un lavoro utile per la società. Bisturi! -