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Back School - Scuola della schiena

Indice

1. Obiettivi della Back School

2. Origine e diffusione della Back School Swedish Back School California Back School Back School canadese Back School in Nuova Zelanda Back School in Giappone Back School in Nigeria Back School in Italia

3. Dal 1969 al 2020: 51 anni di Back School

4. I cardini della Back School italiana 1. Informazione 2. Ginnastica preventiva, antalgica e rieducativa 3. Uso corretto della colonna vertebrale 4. Tecniche di rilassamento 5. Alimentazione e stile di vita 6. Consuetudine all’attività motoria

5. Bibliografia

Back School - Scuola della schiena

Back School significa Scuola della schiena (vedi Schiena su Wikipedia) (1, 2, 3). È una istituzione che persegue finalità educative, preventive e riabilitative, con un programma articolato in modo da far acquisire le nozioni teoriche e le abilità pratiche utili per prevenire e curare le algie vertebrali (vedi dolore su Wikipedia), lombalgia (vedi Lombalgia e Sciatalgia su Wikipedia), dorsalgia e cervicalgia.

Obiettivi della Back School Gli obiettivi della Back School sono ridurre l’elevata incidenza e i costi sociali della lombalgia, ma soprattutto, far acquisire al soggetto che soffre, un atteggiamento di fiducia con la capacità di autogestire i suoi problemi di salute attraverso un impegno personale (4, 5, 6). La Back School permette di passare da un trattamento passivo ad un trattamento attivo, cioè rende il soggetto che soffre di lombalgia non più passivo esecutore di prescrizioni mediche, ma attivo e cosciente protagonista del suo trattamento. Egli che è la prima persona interessata diventa anche il primo responsabile.

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA BACK SCHOOL

Swedish Back School La prima è stata la Swedish Back School: è stata ideata nel 1969 da Mariane Zachrisson Forssell (7), fisioterapista del reparto di chirurgia ortopedica del Danderyd Hospital di Stoccolma. Famosa per gli studi di Alf L. Nachemson (8) (vedi Alf L. Nachemson su Wikipedia), che anche oggi, a distanza di più di 50 anni, costituiscono un riferimento: hanno permesso di conoscere i valori di pressione che si verificano sui dischi intervertebrali lombari (vedi Disco intervertebrale su Wikipedia) nelle posture, nei movimenti quotidiani, durante gli esercizi di ginnastica e in condizioni di ansia. Conoscere tali valori ha permesso di comprendere che: • l’eccessiva pressione sui dischi intervertebrali può determinare l’insorgenza della lombalgia; • stando seduti la pressione sui dischi è più elevata rispetto a quando si è in stazione eretta; • sollevare i pesi scorrettamente produce pressioni molto elevate sul rachide. Gli stessi studi hanno evidenziato che in posizione supina con gli arti inferiori piegati, la pressione è minima perché il muscolo ileopsoas (vedi Muscolo Ileopsoas su Wikipedia) è rilassato; per questo motivo viene definita “posizione psoas” e viene consigliato, fin dalla prima lezione, di assumerla almeno una volta al giorno e di mantenerla per 10/15 minuti. Il Programma della Back School svedese consisteva in quattro lezioni della durata di 45 minuti, che si svolgevano in un periodo di 2 settimane. Le lezioni erano guidate da un fisioterapista e partecipavano fino a 8 persone. Nella prima lezione venivano date le nozioni fondamentali di anatomia e fisiologia del rachide e veniva insegnata la posizione psoas. Nelle successive lezioni venivano proposti gli esercizi per lo sviluppo dei muscoli addominali (vedi Crunch su Wikipedia), venivano date le indicazioni per ridurre la pressione sui dischi nelle posture e nei movimenti quotidiani e veniva consigliata una regolare attività motoria. La Back School, grazie ai risultati positivi, si è diffusa gradualmente in tutto il mondo.

California Back School Fu fondata nel 1976 in California White (1, 9). Il corso era articolato in quattro lezioni di un’ora e mezza ciascuna e si svolgeva in due settimane; era guidato da un fisioterapista e rivolto ad un numero massimo di quattro pazienti. Come la scuola svedese, iniziava con le nozioni di anatomia e fisiologia del rachide e prescriveva gli esercizi per i muscoli addominali (vedi Crunch su Wikipedia). Siccome veniva considerata causa di lombalgia, l’aumento della lordosi lombare (vedi Postura iperlordotica su Wikipedia), per ridurre tale curva si insegnava la retroversione del bacino e venivano proposti esercizi di flessione del rachide lombare (vedi Williams Flexion Exercises su Wikipedia) (9). Caratteristica peculiare della California Back School è il fatto che dava spazio agli esercizi di rilassamento, essendo l’ansia e la tensione eccessiva, cause di algie vertebrali. Il programma iniziava con la compilazione della scheda di valutazione dello stress che è uno strumento valido perché aiuta il soggetto a identificare le cause della sua situazione di stress, per focalizzarle e tentare di rimuoverle o almeno ridurle. Continuava poi con l’insegnamento degli esercizi di rilassamento (vedi Tecniche di rilassamento su Wikipedia).

Back School canadese In Canada sorsero le Canadian Back Education Units (CBEU) (Hall, 10). La Back School canadese come quella americana si sviluppava in quattro lezioni di 90 minuti, tenute da quattro diversi specialisti: un ortopedico per l’insegnamento dell’anatomia e fisiologia del rachide, un fisioterapista per la prova degli esercizi e posture corrette, uno psichiatra che sottolineava il ruolo dei fattori emozionali nell’insorgenza del dolore e infine uno psicologo che si occupava dell’insegnamento degli esercizi di rilassamento psicomotorio. Nel 1983 Hall (10), in una revisione di 6418 partecipanti, pubblicò i risultati, riscontrando che l’80% dei pazienti lombalgici evidenziava un significativo miglioramento e il 97% dei partecipanti aveva ritenuto molto utile il programma di educazione per la schiena.

Back School in Nuova Zelanda Fondamentale l’apporto della Back School Neozelandese guidata da Robin McKenzie (11), fondatore dell’omonimo metodo (vedi Metodo McKenzie su Wikipedia). Le intuizioni e il metodo di McKenzie hanno permesso di impostare il programma di esercizi per il soggetto che soffre di lombalgia e cervicalgia in un modo più preciso, più mirato, adattandolo alle necessita del paziente. McKenzie ha sottolineato che nella maggior parte delle posizioni e nei movimenti lavorativi, la lordosi lombare si riduce o, addirittura, si inverte in cifosi lombare. Se a questi soggetti vengono proposti esercizi in flessione, non si fa altro che rinnovare la stessa postura e gli stessi movimenti che hanno procurato la lombalgia. Essi, per riequilibrare le strutture del rachide, per prevenire e curare il dolore, hanno bisogno di posture e movimenti in estensione (11, 12). Tale intuizione è confermata dal fatto che i soggetti che lavorano seduti, normalmente, presentano un aumento del dolore in posizione seduta e una diminuzione del dolore camminando. Al contrario, coloro che lavorano in estensione, cioè, assumono posture o eseguono movimenti che accentuano la lordosi lombare, traggono beneficio dagli esercizi in flessione, cioè dal programma proposto da Williams (vedi Williams Flexion Exercises su Wikipedia).

Back School in Giappone La Back School giapponese utilizza un approccio di squadra multidisciplinare, che inizia con la valutazione funzionale del rachide e poi propone le nozioni di anatomia e fisiologia del rachide e gli esercizi terapeutici. Lo studio di Shirado, Ito , Kikumoto, Takeda, Minami, Strax (13) descrive la metodica di lavoro e riporta i risultati ottenuti, confermando l’importanza di un programma multidisciplinare nella gestione della lombalgia.

Back School in Nigeria Il programma della Back School nigeriana (Akinpelu, 14) consiste in due lezioni di 45 minuti che comprendono: struttura e funzioni della colonna vertebrale, epidemiologia e cause del mal di schiena, posture corrette ed esercizi specifici per prevenire e alleviare il mal di schiena.

Back School in Italia Nel 1979, la Back School giunse in Italia grazie all’azione divulgativa di Antonio Negrini, fondatore del Gruppo di Studio della Scoliosi e della patologie vertebrali, che ha fatto conoscere le Back School, svedese e americana (9, 32). A partire da quell’anno, sono sorte numerosissime Back School in Italia, molte delle quali sono guidate da insegnanti e fisioterapisti, formati da Benedetto Toso (3, 33, 34), Docente di Posturologia e attività motoria preventiva e compensativa presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Al giorno d’oggi esistono moltissime Back School, ognuna con caratteristiche proprie che derivano dalle competenze e dalle conoscenze di ciascun medico, terapista e insegnante; tutte però fanno dell’educazione e degli esercizi di cinesiterapia il loro punto di forza.

DAL 1969 AL 2020: 51 ANNI DI BACK SCHOOL Nel corso degli anni il programma della Back School si è modificato. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, ma sono cambiate le strategie per raggiungerli. Questo perché dal 1969 al 2020 sono cambiate le conoscenze nel trattamento delle algie vertebrali: l’apporto dei moderni metodi di cinesiterapia e i risultati degli studi più recenti hanno permesso di comprendere come alcune indicazioni, che in passato sembravano fondamentali, siano invece inutili e anacronistiche (1, 26, 30, 31, 32, 35). Tenendo presenti le indicazioni delle linee guida (Linee guida aggiornate per il trattamento non invasivo del mal di schiena acuto e cronico, Percorsi diagnostico terapeutici per l’assistenza ai pazienti con mal di schiena) (15, 16, 17, 18, 19), il programma della Back School è stato modificato.

I CARDINI DELLA BACK SCHOOL ITALIANA (il testo di questa pagina è distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported. Cioè i sei cardini, di seguito elencati, sono riportati sui miei libri già pubblicati (3, 33, 34) e sul sito della Back School www.backschool.it di cui sono gestore e responsabile). Il programma è articolato sui seguenti cardini (3, 33, 34).

1. Informazione. Il primo cardine è fondamentale perché per usare correttamente la colonna vertebrale occorre prima conoscerla bene, sapere come è fatta e come funziona. Conoscendo il meccanismo che produce il dolore è possibile evitare di azionarlo. Accrescere le conoscenze permette una migliore comprensione dei problemi legati alla colonna vertebrale e quindi riduce il rischio di terapie inutili. In particolare, la moderna Back School porta l’attenzione sul comportamento dei dischi intervertebrali nelle posture e nei movimenti quotidiani e sull’importanza delle curve fisiologiche del rachide (3, 33, 34).

2. Ginnastica preventiva, antalgica e rieducativa. Dopo aver conosciuto la colonna vertebrale (1° cardine), è importante imparare a controllarla, a proteggerla (2° cardine). Il programma comprende: • esercizi di educazione respiratoria (3, 33, 34); • esercizi di educazione posturale per automatizzare una corretta postura (3, 20, 22, 33, 34); • esercizi per stabilizzare e proteggere la colonna vertebrale nei movimenti e durante gli sforzi (3, 21, 26, 33, 34); • esercizi per decomprimere i dischi intervertebrali (3, 33, 34); • esercizi antalgici, di compenso per riequilibrare la colonna vertebrale quando l’attività lavorativa o sportiva costringe a posizioni o movimenti che alterano le curve fisiologiche; • esercizi di mobilizzazione e di allungamento muscolare.

3. Uso corretto della colonna vertebrale. Dopo aver conosciuto la colonna vertebrale (1° cardine), dopo aver imparato a controllarla e a proteggerla (2° cardine), è possibile raggiungere il 3° cardine, l’uso corretto del rachide nelle 24 ore che è l’obiettivo fondamentale della Back School. Uso corretto (3, 23, 24, 33, 34 ) del rachide significa: • mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale nelle posture e soprattutto durante gli sforzi; • scegliere sempre le posizioni e i movimenti che provocano minore pressione sui dischi; • evitare di mantenere a lungo posture statiche e cambiare frequentemente posizione. Le indicazioni relative all’uso corretto vengono estese a tutte le 24 ore della giornata, cioè non solo alle attività lavorative ma anche a quelle del tempo libero, alle attività sportive e al riposo notturno. Le nozioni di ergonomia (23, 24) (vedi Ergonomia su Wikipedia) sono fondamentali per la scelta del letto, del telaio che sostiene il materasso, del materasso, della sedia, della poltrona e del sedile dell’auto.

4. Tecniche di rilassamento. L’ansia, la tensione eccessiva e protratta, gli stress ripetuti, possono non solo favorire l’insorgenza di lombalgia o cervicalgia ma portare anche ad un dolore cronico (3, 25). Nachemson, con le sue ricerche, ha dimostrato che in condizioni di ansia e tensione, la pressione intradiscale aumenta del 50% (8). Inoltre, misurando le variazioni di pressione durante le trazioni vertebrali, ha verificato che la trazione è efficace solo se il soggetto è rilassato. Se, invece, il soggetto resta teso, i muscoli contratti mantengono elevata la pressione intradiscale anche quando si è sottoposti ad una terapia che dovrebbe diminuirla. Le tecniche di rilassamento (vedi Tecniche di rilassamento su Wikipedia) rappresentano lo strumento elettivo per raggiungere la capacità di autogestire l’ansia e la tensione perché agiscono direttamente su di esse.

5. Alimentazione e stile di vita. I risultati sono ottimali quando alle consuetudini al movimento viene abbinato un corretto stile di vita con sane abitudini alimentari escludendo i fattori di rischio legati a sovrappeso, obesità, nicotina, alcool, abuso di caffeina e di farmaci (27, 28, 29). Tali fattori di rischio sono tipici di chi conduce una vita sedentaria, ha scarsa cura corporea e cattive abitudini; essi sono responsabili di una forma fisica scadente e della riduzione delle capacità fisiche di base. Pur non causando direttamente algie vertebrali, sono possibili concause, che costituiscono un terreno fertile per la loro insorgenza. Le sane consuetudini alimentari costituiscono un cardine importante del programma, esse permettono di potenziare le condizioni di salute, trarre la massima energia dal cibo e mantenere il peso ottimale (3, 33, 34).

6. Consuetudine all’attività motoria. Il sesto cardine costituisce il completamento del programma: chi soffre di mal di schiena riesce non solo a eliminare il dolore, ma anche le limitazioni conseguenti al dolore che spesso favoriscono abitudini di vita sedentarie. Gli obiettivi sono: • ripetizione quotidiana a casa e nelle pause di lavoro degli esercizi utili per le proprie esigenze; • consuetudine a svolgere una passeggiata quotidiana o praticare una idonea attività motoria, ricreativa o sportiva, preferibilmente in ambiente naturale, all’aria aperta. Il programma della Back School si prefigge, non solo di ridurre il dolore, ma serve anche da preparazione atletica per le attività sportive (3, 33, 34). Praticare uno sport idoneo è il miglior coronamento della riabilitazione: permette di recuperare il piacere per il movimento e di riscoprire le funzioni di cui il proprio corpo è capace.


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