Utente:Barbara.basile/sandbox

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La prossima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’American Psychiatric Association's), noto come DSM-5 (in precedenza noto come DSM-V, finché l’APA non ha deciso di abbandonare i numeri romani), è in corso di preparazione. La prossima pubblicazione, prevista per maggio 2013, sostituirà la precedente versione del 2000, DSM-IV. L’APA ha creato un apposito sito per dare indicazioni e ricevere commenti e suggerimenti della nuova versione del manuale [1].

Nella conferenza del DSM–V Research Planning Conference del 1999, l’APA e il National Institute of Mental Health (NIMH) hanno identificato i punti principali su cui lavorare per creare la nuova versione del DSM. Sei gruppi di lavoro hanno approfondito i seguenti punti: nomenclatura, neuroscienze e genetica, problemi evolutivi e diagnosi, personalità e disturbi relazionali, disturbi mentali e disabilità e problematiche cross culturali. Nel 2004 sono stati identificati tre ulteriori argomenti da chiarire: le problematiche di genere, la diagnosi in età geriatria e i disturbi mentali nell’infanzia [2].

Nella prima bozza dei nuovi criteri diagnostici del DSV-5 le revisioni proposte includevano i seguenti [3]:

  1. Introduzione di nuove categorie per i disturbi dell’apprendimento e una categoria diagnostica unica per i disturbi dello spettro autistico, con inclusione di tutte le diagnosi dei disturbi autistici, sindrome di Asperger, disturbo dirompente dell’infanzia e disturbo pervasivo dello sviluppo (NAS). I membri del gruppo di lavoro inoltre raccomandano la modifica dell’etichetta diagnostica di “ritardo mentale”, da tramutare in “disabilità intellettuale”.
  2. Eliminazione delle attuali diagnosi di abuso da sostanze e dipendenza a favore della nuova categoria “dipendenze e disturbi correlati”. Questi includono disturbi da abuso di sostanza, dove ogni tipo di sostanza viene definita con la propria specifica categoria diagnostica. In questo modo sarà più semplice distinguere tra la ricerca compulsiva di sostanze, nell’ambito della dipendenza (“craving”), e la normale riposta di aumento della tolleranza nei casi di pazienti che usano quei farmaci che alterano il sistema nervoso centrale.
  3. Creazione di una nuova categoria diagnostica per le “dipendenze comportamentali” in qui verrà inserito il “gambling”. Alcuni specialisti hanno richiesto l’inclusione, all’interno di questa categoria, anche della dipendenza da internet, ma ancora non esistono dati sufficienti per rendere ufficiale tale inserimento. Al contrario, però, questa diagnosi verrà inserita in appendice, con lo scopo di promuovere studi sull’argomento.
  4. Inserimento di nuove scale per valutare il rischio suicidiario in adulti e adolescenti, con lo scopo di aiutare i clinici ad identificare coloro maggiormente a rischio. Le scale includono criteri derivati da ricerche sull’argomento, come ad esempio l’impulsività e l’uso di alcol in adolescenza.
  5. Considerazione di una nuova categoria di “sindromi a rischio” (“risk syndromes”), per aiutare i clinici a identificare precocemente eventuali disturbi mentali gravi, come demenza e psicosi.
  6. Inserimento della categoria diagnostica di “disregolazione del temperamento con disforia” (temper dysregulation with dysphoria, TDD), all’interno della sezione dei Disturbi dell’Umore. I nuovi criteri saranno basati su studi precedenti con lo scopo di aiutare i clinici a distinguere i bambini con TDD da coloro i quali presentano un disturbo bipolare o un disturbo di oppositivo provocatorio.
  7. Riconoscimento del disturbo da Alimentazione Incontrollata e criteri più adeguati per le diagnosi di Anoressia (AN) e Bulimia Nervosa (BN).


Assessment Dimensionale

Inoltre l’APA propone un nuovo sistema diagnostico di tipo dimensionale, in modo da permettere ai cinici di valutare la gravità dei sintomi.

Attenzione verso problemi legati al genere, alla razza e all’etnia In questa nuova edizione del DSM si desidera considerare con attenzione il ruolo che il genere, la razza e l’etnia giocano nella diagnosi della psicopatologia.



Cambiamenti proposti nel DSM-5:


Sindrome di Asperger

È stato considerato di spostare questo disturbo dalla categoria dello spettro autistico e di renderlo a se stante. Tuttavia, questa proposta di cambiamento ha sollevato non poche controversie, che hanno visto coinvolti specialisti del settore quali Tony Attwood e Simon Baron-Cohen e il gruppo "Keep Asperger's Syndrome in the DSM-5” [4] [5] Disturbo dell’Attenzione e dell’Iperattività

È stato proposto di modificare i criteri diagnostici del disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD) in base all’età del bambino. Ovvero, per confermare la diagnosi, il bambino deve presentare i sintomi dall’età dei dodici anni, a non più da sette, come in precedenza.

Disturbo Bipolare

Akiskal e Ghaemi (2006) hanno proposto di includere nuovi e più accurati criteri per alcuni sottotipi di disturbo bipolare. Inoltre, è stato suggerito di rendere maggiormente selettivi i criteri per la diagnosi di questo disturbo in età evolutiva, sostituendolo piuttosto con la diagnosi di “temper dysregulation with dysphoria” (TDD) [6] [7].

Disturbo Dissociativo di Identità

Visti i numerosi dissensi sulla diagnosi del disturbo dissociativo di identità (DDI) è stato proposto un criterio aggiuntivo: “C. Causa stress e significativa compromissione nella sfera sociale, lavorativa o in altre aree di funzionamento”. L’inserimento di questo criterio ha lo scopo di aiutare il clinico a distinguere quelle che sono le esperienze dissociative legate allo specifico contesto culturale (ad esempio lo sciamanesimo, dove gli stati di trance sono volontari) dai casi di psicopatologia [8] [9].


Disturbo dell’Ipersessualità

È stato proposto di introdurre il disturbo dell’ipersessualità. Tale diagnosi viene soddisfatta se l’individuo presenta alcuni dei seguenti sintomi: eccessiva pratica di attività sessuale (misurato in termini di tempo), pratica di attività sessuale in risposta a stress o stato dell’umore negativo, etc.[10]. Inoltre, il disturbo può essere diagnosticato se i sintomi sono presenti da almeno sei mesi e se l’attività quotidiana dell’individuo ne è inficiata.


Disturbo Oppositivo Provocatorio

È stato proposto di suddividere gli attuali otto criteri del disturbo oppositivo provocatorio in tre categorie distinte: umore rabbioso/irritabile, comportamento ostinato/oppositivo e comportamento vendicativo.

Disturbi di Personalità

In Asse II è stata proposta una radicale modifica delle diagnosi dei disturbi di personalità (DDP), favorendo un sistema di classificazione dimensionale, piuttosto che categoriale [11]. Tale sistema è basato sulla valutazione della gravità dei tratti di personalità nei seguenti domini: emotività negativa, introversione, antagonismo, disinibizione, compulsività e schizotipia. I pazienti verranno diagnosticati anche sulla base della loro somiglianza a cinque prototipi di personalità: l’antisociale/psicopatico, l’evitante, il boderline, l’ossessivo-compulsivo e lo schizotipico. Il disturbo di personalità narcisistico e quello istrionico verranno eliminati e inseriti all’interno di domini più ampi (ad esempio, all’interno del dominio dell’antagonismo).

Pica

È stato proposto di spostare il Pica all’interno della categoria dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) [12], specificando che le sostanze ingerite devono essere “non-alimentari” e “non-nutritive”.

Disturbo Post Traumatico da Stress

Per questo disturbo sono proposti diversi cambiamenti.

Schizofrenia

Verranno eliminati i sottotipi di schizofrenia paranoide, disorganizzata, catatonica, indifferenziata e residua [13]. Inoltre verrà eliminato il disturbo psicotico condiviso (la cosidetta “folie à deux”).

Disturbo Somatoforme

All’attuale disturbo somatoforme è stato proposto di aggiungere il sottotipo multisomatofome [14]e il disturbo somatoforme breve [15].

Nuove proposte nel DSM 5:

  • Absexual
  • Disturbo post traumatico da stress complesso
  • Disturbo di personalità depressivo
  • Disturbo di personalità negativistico (passivo-aggressivo)
  • Disturbi interpersonali
  • Rallentamento cognitivo (sluggish cognitive tempo)
  • Disturbo da alimentazione incontrollata.