Utente:Baiosi/Sandbox

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Baiosi in viaggio.

Baiosi[modifica | modifica wikitesto]

I Baiosi sono un movimento giovanile underground italiano che prende il nome da una famosa discoteca di Gabicce Monte (PU), la Baia degli Angeli. Tutto inizia alla fine anni '70 primi '80 dopo che lo Studio 54 di New York e molti altri club e stars di oltreoceano hanno influenzato molti imprenditori italiani a convertire balere, cinema, teatri e altri locali in sontuosi luoghi del divertimento, le discoteche. La febbre del sabato sera poi, ha acceso gli animi dei giovani di quell’epoca inducendoli a frequentare questi locali che diventano veri e propri luoghi di aggregazione sociale, dove nasce un nuovo stile di vita.

I Baiosi vengono investiti dall’ invasione americana e, in generale, anglosassone delle correnti modaiole di quegli anni. I grandi miti della storia vestivano con il più disparato abbigliamento, seguendo una moda psichedelica e anche inventata, personale.

Questa situazione ha portato i jeans slavati, i maglioni larghi, le camicie usate, le toppe sui giubbini di jeans, le espadrillas, i sandali indiani, le clarks, il safi indiano.

I luoghi di frequentazione dopo la Baia degli Angeli si allargano e si ritrovano in discoteche come il Cosmic , Melody Mecca, Typhoon, Chicago, New York, Les Cigales e centinaia altre, dove la musica proposta non era commerciale ma sperimentale e che sarebbe stata battezzata più avanti come “Afro”.

Le loro icone erano la chitarra a spalle, i bonghi, il djembè, il cilum, gli adesivi e le cassettine delle serate originali delle disco.

Anche se si faceva l’autostop per la disco della domenica pomeriggio o del sabato sera, i mezzi di trasporto erano veri e propri emblemi. Le vespe bardate di adesivi col bauletto trasformato in impianto stereo, il Ciao, il Cagiva con i cerchi in lega e il Px125 con il portapacchi davanti e dietro. La Due Cavalli, la Dyane e il DS,  chiamato lo “Squalo”, con le casse dello stereo da casa come impianto in auto e le luci rosse all’interno, e infine la Renault 4 con l’adesivo dell’uomo con la chitarra, il vagabond, su cofano posteriore. Dormivano fuori, sotto una tenda, con la radio e chissà dove forse in compagnia di uno spinello, un sorso alcolico o forse con l’amore per quanto era possibile, libero.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Bonafini; Baiosi , Edizioni Youcanprint, 2018