Utente:Arturoboote/Sandbox

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ABATI OLIVIERO - Domenico degli - Scrisse intorno al 1650 i trattati "Traxis horo-logii astronomici orizontalis" - "Traxis horo-logii orizontalis italici et modus ducendae Hyperboles" e "Trattato di vari horologli por-tatili, murali, quadranti ecc.". I manoscritti sono conservati nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro. ABATTI Bernardin - Era orologiaio di corte al servizio di Enrico ll di Francia (1547-1559) (51, 9).

ABATTI Jean, figlio di Bernardin - Abban-donò Parigi (1597) e si stabili a Blols. Dopo un breve soggiorno a La Rochelle (1614) ri-tornò a Bloís e vi morì nel 1624. Un suo oro-logio si trova nel Museo di Liverpool. (9)

ABBATI Filippo, Bergamo - Attivo nella se-conda metà del Settecento. Una sua pendola a gran suoneria, scappamento ad ancora con cassa a maquetterie geometriche si trova in casa dell'antíquario Orsi ad Azzate presso Va-rese.

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ABELA Gian Francesco - Storiografo di Malta, disegnò verso il 1660 una meridiana perla sua patria.

ACCARISI Giacomo Antonio - Orologiaío e meccanico di precisione a Bologna, lavorava insieme al Caturelli. Nel 1777 diede il suo parere sull'orologio di Palazzo fatto dal Gan-dolfi a Bologna. Un suo orologio a torretta, fatto nel 1762, conserva di originale solo la mostra dove appare la firma in un elegante cartiglio. (M1/g).

ACHARMAN Sebastiano - Lavorava a Bo-logna intorno al 1840. (30).

ACOUAROLI, mantovano - Una piccola pendola da muro a due lancette e soneria delle ore, fatta intorno al 1750 e contrassegnata col numero 93, venne creata da questo artista.

ADAM - Tedesco. restaurò i due automi ed il movimento del|'orologlo della torre di Udine al principio del 1500. (146).

ADAMANDI - Scrisse nell'Acta Eruditorum di Lipsia nel 1865 l'artlcolo "Novum genus perpendiculi pro horologils rotatís portabilibus".

ADAMI - Famiglia di probabile origine ita-liana, di cui due membri, Jacopo Lodovico e Carlo Jacopo, lavoravano intorno al 1795 a Berlino. (9).

ADAMI Antonio - Fa testamento il 18 gennaio 1637 nella sua abitazione posta di fronte alla chiesa di S.M. Immacolata al Corso a Floma e nomina erede del suo attrezzamento il suo garzone Carlo Pernicioni. (20).

ADAMI PIETRO, di Livorno - Firmò sul quadrante e sul movimento un orologio da ta-sca in argento, fatto nella seconda metà del Settecento, già appartenente alla collezione Parisi di Milano. L'incisore pose sul ponte le iniziali "B.F.". Un esemplare consimile, pure firmato. si trova nella collezione dell'Ing, Ricci di Bolzano. ADAMO P., vedi Micheli Pietro Adamo.

ADEODATO Pietro - Agostiniano, morto nel 1822 era orologiaio in Cina.

ADONE d'Assisi - Pittore; rimette a nuovo nel 1550 il quadrante dell'orologio pubblico di Perugia. (115).

ADRIANO - Fiammingo, intorno al 1558 orologiaio a Roma. Abitava in Borgo e vi comperò una casa. (19).

AGNESI Lucio, da Pesaro - Vien ricordato in una lettera ad Alfonso d'Este scritta nel 1581. L'Agnesi aveva in riparazione parecchi orologi di don Alfonso, ma non si decideva mai a restituirli. (Archivio di Stato in Modena).

AGNOLETI Domenico, vedi Agnoleti Liberale.

AGNOLETI Liberale, da Lamo (Treviso) - Residente a Roma, figlio del fu maestro Do-menico, firmò il 9 novembre 1600 il contratto con il Priore di S. Maria della Follina, per la costruzione dell'orologio da collocarsi sul campanile di detta chiesa. (25).

AGNOLO di Bartolomeo di Pietro - Lavora-va a Firenze nel 1451. (Notizia Corti).

AGNONE - Aveva a Napoli verso la metà del Settecento una fabbrica di orologi da sala. Uno ne possedeva l'architetto borbonico Sal-vatore Amato di Catanzaro.

AGOSTINI Cristoforo, di Pesaro, sacerdote. - Durante il suo soggiorno a Roma al principio del Settecento, studiò l'arte presso un oro-logiaio di Liegi, cui mostrò un progetto per il perfezionamento degli orologi a ripetizione. Questo suo progetto passò poi, data la poca scrupolosità deil'orologiaio di Liegi, in mano di costruttori di orologi di Londra. Poco tem-po dopo giungevano dalla capitale inglese i primi orologi a ripetizione col perfezionamento escogitato dali'Agostini. (107). AGOSTINO di Domenico - Era nel 1621 orologiaio a Firenze.

AJACCIO - Firmò un orologio da capezzale del tardo Ottocento.

AJMUNIER Agostino, Roma, vedi Amonier. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Utente:Arturoboote/Sandbox&action=edit# ALAMANNI Fortunato, di Asti (Piemonte). Il 31 luglio 1844 dopo aver lavorato sette an-ni, chiede di ottenereil titolo di maestro oro-logiaio a Torino.

ALAMONTE Pasquale, di Napoli - Firmò il quadrante ed il movimento di un piccolo oro-logio da tasca in argento, fatto nella seconda meta del Settecento. Appartiene alla collezio-ne Parisi di Milano.

ALBANI Carlo Maria - Moderatore dei pubblici orologi di Milano per ven†'anni nella seconda metà del Settecento. Aveva bottega in Milano, Corso Ticinese 3467. Questa indi-cazione si trova nel "Servitore di Piazza" del 1791.

ALBANI Giacomo, figlio di C.M. - Aveva bottega in Corsia del Broletto 2576, attivoa Milano ai primi dell'Ottocento.

ALBANI Giuseppe - Lavorava a Piacenza nella prima metà dell'Ottocento.

ALBENGA Giorgio - Rifece nel 1593 la campana dell'orologio pubblico di Mantova. (55).

ALBERI Eugenio - Pubblicò a Firenze nel 1856 l'opuscolo "Dell`orologio a pendolo di Galileo Galilei e di due recenti divinazioni del meccanismo da lui imaginato". Due anni più tardi diede alle stampe un altro opuscolo inti-tolato "intorno ad una disquisizione storica circa la prima applicazione del pendolo all`orologio".

ALBERICl Giovan Battista, di Camerino - Costruiva orologi da appartamento nella se-conda metà del Settecento. Sono noti: la pen-dola romana della collezione Busiri Vici nu-merata 318; un orologio a colonna datato 1777 con un solo indice e numerato 313 nonchè un orologio a lanterna in ferro ed ottone a gran suoneria in dodici, due indici in ferro, datato 1789 n. 397 della raccolta Del Vecchio di Milano. Il suo nome si trova in una pendoletta di piccole dimensioni con la località di Nocera. La Galleria Borghese di Roma pos-siede una sua pendoia in noce e bronzi dorati con quadrante in argento. ALBERTI Gasparo, da Pesaro e Francesco SANTINI, soci - Ricevono il 16 ottobre 1647 un anticipo di cento scudi per l'orologio che dovranno fornire alla Congregazione dei Fi-lippini a Roma. L'orologio, che si trova ora nel Museo di Roma, porta però la sola firma "Gaspar Albertus pisaurensis f. 1649"». (124).

ALBERTI Gioacchino - Con bottega in Milano, contrada S. Giorgio 3828, presentò all'Esposizione dell'Industria Nazionale tenu-tasi a Milano nel 1824, tre pendole che furono menzionate ed illustrate. Una di esse era astronomica con suoneria ore e quarti. In genere queste pendole da tavolo hanno i pesi che scendono lateralmente al movimento.

ALBERTI Leon Battista (1404-1472) - Architetto e genio universale, si occupò pure di meccanica e della misurazione del tempo. Probabilmente non costruì mai orologi meccanici ma creò figure semoventi e odometri e scrisse "De ludi matematici" in cui tre capitoli (IX. X, XI] sono dedicati a istrumentì misura-tori del tempo. (48 g.). ALBERTO d'Orlando - Orologiaio francese, lavorava verso il 1590 per i Medici a Firenze. Doveva in quell' anno fare un orologio per l'Ospedale degli Innocenti.

ALBI. vedi Tolomei.

ALBO Giovanni - Orologiaio del re, scrisse il 19 gennaio 1560 al duca di Ferrara dicendogli di aver saputo del passaggio del duca per Aix in Provence e del messo inviatogli in casa per sapere se avesse qualche oggetto nuovo. Gli offre perciò un orologio in forma di piccolo cane barbone di mezzo piede che mostra la lingua e gira gli occhi quando suonano le ore. Il suo prezzo è di ottanta scudi. Non si sa se il duca accettò l'offerta. (Archivio di Stato di Modena).

ALCANTARINO Carlo M. - Pubblicò a Napoli nel 1872 lo studio "Tempo medio e vero in Italia in rapporto al tempo di Roma".

ALEMANO, vedi Paolo.

ALEOTTI Giovanni Battista - Pubblicò nel 1589 a Ferrara "Gli artifitiosi et curiosi moti spiritali di Herrone" e vi aggiunse parecchie sue scoperte. Fu il primo a mettere in scena Vulcano nella sua fucina, motivo spesso ricor-rente negli orologi a figure semoventi. (45, AI).

ALESSANDRO - Era nel Seicento orologiaio a Ferrara.

ALESSANDRO di Giampaolo - Era nel 1609 orologiaio a Firenze.

ALESSI Michael, di Palermo (scritto anche DIALESI o D'ALESSI) - Costruiva nella pri-ma metà del Settecento ricche pendole in ge-nere lastronate di tartaruga e con bronzi di ti-po romano. L'antiquario Barbaro di Palermo ne possiede una e l'avvocato Stazzi di Milano un'altra.

ALFONSI Antonio - Aveva bottega a Milano nei 1791 a Ponte Vetro 1955. Il suo nome e l'indirizzo appaiono nel "Servitore di Piazza" ovvero Guida Pratica di Milano dell'anno 1791.

ALIMENIS, vedi Campani.

ALIMENTO Giacomo, di Napoli - Era in-torno al 1810 in relazione d`affari con la casa Svizzera Du Bois. Si tratta sicuramente di un commerciante.

ALINARI Angiolo - Era nel 1827 orologiaio a Firenze in Via dei Calzaioli.

ALLEGRONE e EMERY a Geneve n. 2211 E' la firma incisa in una piccola ripetizione d'oro con scappamento a cilindro.

ALLIEZ, Es.ie a Livorne - Pose la sua firma sul movimento di un orologetto d'oro e sul quadrante smaltato. Il pezzo è della fine del Settecento.

ALLODI Ilario - Costruì verso il 1800 a Parma un orologio tipo "Calvario" con scap-pamento a cilindro. Fece pure un orologio orizzontale con accanto una croce. ALMANO. vedi Paolo.

AMADESI Antonio - Viene nominato il 1° febbraio 1716 moderatore dell'orologio pub-blico di Bologna. (M 1/2).

AMADIO da Milano, smaltista - Nel 1458 fornisce quattro tondi di smalto con l'arma estense per I'oroiogio fatto da Marco de Ra-gnis per il duca di Ferrara. (39).

AMATO Silvio, da Frosinone - Era nel 1613 maestro di orologeria a Roma. Francesco Boccia di Urbino era suo allievo. (24).

AMATORI Dionisio - Nato nel 1575 pro ba-bilmente a Jesi, vi lavorò da orefice e da oro-logiaio tra il 1593 e il 1653. Ottenne il posto di moderatore dell'orologio pubblico di quella città con il compenso di due fiorini ai mese. (5).

AMBROGIO da Milano - Fu il primo mode-ratore dell'oroiogio fatto nel 1353 da Giovanni degli Organi per il Duomo di Genova. Ricoprì aiutato da suo figlio, di cui non si sa il nome, questa carica almeno fino al febbraio del 1357. (9, 16).

AMBROGIO di Bindo - Frate domenicanoe poi camaldolese, orologiaio e maestro vetraio funse tra il 1406 e il 1415 da temperatore dell'orologio pubblico di Siena. Fece molte vetrate per il Duomo e la sagrestia. (104, 105).

AMIGAZZI Alberto - Ridusse a pendolo nel 1727 un orologio da tavolo in ottone dorato, a campanile con cupola traforata fatto da Paulus de Polis, Verona. Questo orologio fu venduto all`asta ad Amsterdam nel 1940 dalla casa Muller e nel 1971 dalla casa Marouf di Dus-seldorf.

AMONIER Agostino (anche AYMONIER). - Lavorava a Roma nella prima metà del Set-tecento. Si conoscono varie sue pendole a gran suoneria in sei, ricche di bronzi. Una è datata 1734.

AMONIER Niccola - Lavorò a Roma nella prima metà del Settecento e costruì sontuose pendole romane a gran suoneria in sei. Una. con stemma gentilizio sulla cimasa, si trova nella collezione Del Vecchio a Milano.

AMORETTI Giacomo - Fabbro di S. Pancrazio presso Parma. Costrui splendidi orologi ottimamente lavorati in ogni particolare con gusto raffinato. Forni al tipografo Bodoni al-cuni torchi perfezionati. Una fresatrice datata 1769, atta a tagliare ingranaggi si trova nella raccolta Tieger a Milano.

AMOROTTI Pellegrino, di Roma - Lavorò ai primi del Settecento. Creò ottime ed ap-prezzate pendole ricche di bronzi dorati. Lo si può considerare uno dei migliori orologiaí romani del suo tempo. Sue opere si trovano nel Museo di Palazzo Venezia, in casa del Marchese Mereghi, di S. Ecc. Giuliano, del Comm. Ceccarelli a Roma e nella raccolta Del Vecchio a Milano. (9, 63).

ANCORE Ambrogio delle - Fuse nel 1494 i "Mori" dell'orologio della omonima torre in Piazza S. Marco a Venezia. Si ritiene che i modelli delle due statue siano dovuti ad Ales-sandro Leopardi.(9, 143).

ANCORE Giovanni delle - Figlio dell'Am-brogío, fabbro ferraio in Calle delle Razze a Venezia, prese invano parte ai concorso indet-to dal comune nel 1551 per la riparazione in-tegrale de|l'oroiogio di S. Marco guastatosi nel corso degli anni. (9, 64).

ANDERVALT Pasquale - Nato a Udine nel 1806 e morto a Trieste il 7 marzo 1881. Si de-finiva costruttore di parafulmini, orologiaio e ingegnere. Nella sua bottega posta in Piazza della Borsa a Trieste concepi |'orologio auto-dinamico alimentato dalle variazioni barometriche. Dopo aver ottenuto nel 1849 la patente a Vienna fece costruire dalla casa austriaca Loessel alcuni orologi basati sul principio da iui scoperto. Uno di questi orologi funzicnò per varii anni in una piazza di Vienna. A lui pure si deve l`invenzione di un orologio alimentato dall'idrogeno; l`idrogeno veniva ge-nerato dalla caduta di palline di zinco nell'aci-do soiforico. Queste palline, situate in un tubo a spirale, cadevano, ad íntervalli controllati, nel contenitore di cristallo rosso nel quale era contenuto l'acido. La pressione del gas spin-geva in alto una barretta che sosteneva una grande ruota intorno alla quale correva la cor-da portante il peso. Era così fornita la forza per azionare un normale orologio a pendolo. Uno di questi orologi è al Guildhall Museum di Londra, un altro col n. 46 appartiene all'orologiaio Marcelloni di Roma. Un esemplare ben conservato col n. 101 è di proprietà di S. Ecc. Giuliano a Roma. Nel pendolo di que-st'ultimo, doviziosamente ornato di volute flo-reali, è incassata una medaglia con i'aquiIa bi-cipite smaltata e la dicitura " Pasquale Andervalt I.R. Priv.e Prem. Fabbricatore in Trieste" La figura a suo tempo famosa. di questo oro-logiaio venne rievocata dal Cav. F. Cavallar all'Associazione Elettrotecnica di Trieste. (9).

ANDRA Luigi - Importava a Napoli verso il 1805 prodotti della ditta Du Bois. Ovviamente era un commerciante. (M1/i).

ANDREA - "Maestro che conza l'hore" vien ricordato a Trieste nel 1575. (M).

ANDREA di Pietro d'Antonio - Si immatrico-la nel 1568 a Firenze e vien ancora ricordato nel 1578, (Notizia Corti).

ANDREA, di Sano - Temperature del vecchio orlogio pubblico di Siena nei 1398, era negli-gente e fors'anche poco esperto, Il comune vedendo che l`orologio funzionava malissimo lo licenzò ed assunse Gaspare degli Ubaldini cui diede l'incarico di farne uno nuovo. (86, 104).

ANDREOTTI Baldassare - Aveva bottega a Milano in Contrada della Lupa 3260, nel 1791.

ANFORDIA Arigo de - Ricevette per ordine di Pio II Piccolomini il 19 febbraio 1463 du-cati 12 per aver aggiustato e portato a Pienza l'orologio destinato a quella città. [Archivio di Stato di Roma).

ANGELI - Famiglia di probabile origine ita-liana i cui membri Stefano, Pietro e Giovanni lavorarono in Francia nella seconda metà del Seicento. (9).

ANGELINI, abate  - Noto per un progetto di galleria sotto la Manica; assocíatosi a Stefano Boldini, fondò a Rovato nel 1811 una officina per la costruzione di orologi da torre. Essa passo poi in proprietà della famiglia Frassoni.

ANGELINI-BONTEMPI Giovanni Andrea - musicista, letterato, architetto ed orologiaio perugino, visse dal 1624 al 1705. Imparò in Germania la meccanica e da una lettera scritta nei 1696 risulta che costruì alcuni orologi. (C2).

ANGELINO - Maestro orologiaio a Roma intorno al 1475. (B2).

ANGELO - Maestro orologiaio, rifà nel 1468 la sfera dell'orologio pubblico di Perugia.

ANGIOLO di Nicolò degli Oriuoli - Lavo-rava nel 1429 a Firenze.

ANITO Nicola - Ingegnere camerale dello Stato pontificio, fece nei 1796 una perizia del pianisferologio di Parma di B. Facini conser-vato nei Musei Vaticani. I risultati di tale pe-rizia vennero esposti in un manoscritto corre-dato da splendidi disegni. L'orologiaio Hausmann a Roma ne possiede una copia. (9).

ANNONE, vedi D'Annone.

ANTON Francesco, da Castrocaro - Bom-bardiere della fortezza da Basso di Firenze, era pure nel 1572 temperatore dell'orologio. ANTONACCI Pio Antonio, in Roma 1749 - Firmò una classica pendola romana ricca di bronzi dorati, suoneria in 6 ore e quarti e sveglia.

ANTONAIS Melchiorre - Una cappuccina quadrata in bronzo, appartenente alla colle-zione Pacini, recante questo nome senza indi-cazione di luogo e di data, comparve ali'asta tenuta a Firenze da Sangiorgi nell'aprile del 1892.

ANTONI Giorgio - Di probabile origine ita-liana, lavorò verso la fine del Settecento a Wiener-Neustadt (Austria). (9).

ANTONIAZZI Francesco, di Cremona - Costruì un automa detto la filatrice automati-ca, che svolgeva il lavoro di cinque donne. Un movimento di orologeria, con la carica di sette ore, permetteva alla filatrice di avvolgere regolarmente il filo di seta sul cannoncino e di fermarsi quando si formava un nodo. L`arciduca Ferdinando si recò espressamene nel 1783 da Milano a Cremona per vedere il sorprendente automa e colmò di onori l'autore. La macchina non venne posta in uso " tanta è l'indolenza degli Italiani rispetto alle in-venzioni nate in casa loro". Ora l'interessante macchina non esiste più: probabilmente l'au-tore, di carattere bizzarro, l'avrà distrutta poco prima della morte avvenuta verso la fine del secolo. (W).

ANTONIAZZI Giovanni - Creò a Roma verso il 1760 una pendola romana ornata di ottimi bronzi.

ANTONINI Daniello - Nato a Udine il 16 luglio 1588. Dopo esser stato allievo delG ali-leo, spinto da spirito avventuroso si recò nel 1611 in Fiandra e vi rim ase un anno. Il 4 feb-braio 1612 invio da Bruxelles una lettera a Galileo nella quale gli parla di unaspecie di termometro formato da un serbatoio d'aria che, secondo la temperatura, faceva scendere o salire una colonna d`acqua. Alberto d'Au-stria, veduto I'istrumento, lo pregò "d'applica-re questo moto irregolare ad uno regolare. per far caminar un horologgio". L'Antonini si pose al|'opera, ma non si sa se la condusse a termine. (Ediz. Naz. Delle Opere del Galilei; vol. XI).

ANTONINI Giovanni - Firmo l'orologio a pesi e con un solo indice fatto nella seconda meta del Seicento che si trova nella collezone del conte Lamberti di Roma.

ANTONINI Giovanni Domenico, 1763 - Cosi è firmato il movimento di un orologio, privo di cassa. con scappamento a verga e suoneria ore e quarti. Nessuna indicazione di luogo.

ANTONIO - Maestro orologiaio a Roma. la-vorò intorno all'ultimo quarto del Quattrocen-to. (B2).

ANTONIO - Magnano di Capodistria. Eseguì nel 1463 la riparazione delI`orologio della tor-re di quella città. (Z1).

ANTONIO, da Carpi - Orologiaio al servizio di Nicolo III a Ferrara; quest'ultimo il 5 no-vembre 1436 ordina di versargli 15 ducati d'o-ro come parte del pagamento di un orologio grande che deve fare per il palazzo. (Archivio di Stato di Modena). (28, 39).

ANTONIO, da Cremona - Accompagnò nel 1335 in qualita di meccanico un'ambasciata veneziana a Delhi. L'ambasciata portava in dono un "reloium" progettato forse da Jacopo Dondi ed eseguito dal meccanico Antonio. (A2).

ANTONIO, da Milano - Fece nel 1470 le ne-cessarie riparazioni all`orologio della torre di Udine, danneggiato da un incendio. (146).

ANTONIO, da Padova - Eseguì nel 1344 I'o-rologio ideato da Jacopo Dondi per la torre del palazzo pubblico di Padova. Le fonti lo dicono abilissimo artefice. (16, 79, 119).

ANTONIO, da Praga - Venne chiamato a far parte della commissione che nel 1775 doveva stendere una perizia sull'orologio pubblico di Bologna. (125).

ANTONIO di Fabiano - Era nel 1630 orolo-giaio a Firenze.

ANTONIO di Giovanni detto Lupo - Si iscri-ve nella matricola dei chiavaioli a Firenze nel 1561. Lavora ancora nel 1578. (Notizia Corti).

ANTONIO di Tuccio - Fu temperatore dell'o-rologio pubblico di Siena nel 1468. (104).

ANTONIO di Valentino, di Perugia - Bom-bardíere della fortezza da Basso di Firenze, diviene nel 1583 custode dell'orologio.

ANTONIOLI Lorenzo, di Fusignano - Fece nel 1830 un orologio a lanterna con mostra in ottone, due indici, scappamento ad ancora. La firma si trova sul retro della mostra. Collezio-ne Del Vecchio.

APPIANI Francesco. da Ancona - Pittore, rinnova nel 1775 le decorazioni del quadrante dell'orologio pubblico di Perugia. (115).

ARCANGELO Maria, vedi Sant'Anna.

ARCHITE, di Taranto - Filosofo che visse nel 400 a.c., creò istrumenti ed automi. Famo-sa era la sua colomba volante.

ARDENS Jacopus - Firmò una pendola in bois de rose, di carattere meridionale, nella seconda metà del Settecento.

ARDIN Zorzi - Probabilmente veneziano, lavorò a Mantova per Fabio Gonzaga e per al-tri membri della famiglia ducale tra il 1603 e il 1623. (A).

ARGE' Giacomo, fiammingo - Teneva nel 1666 bottega di orologeria alla Maddalena a Roma. (19).

ARIGI Giovanni - Maestro d'armi e di oro-logi a Perugia, ottiene nel 1421 il diritto di cittadinanza. Vi abitava già da 18 anni.

ARLANDI John - Forse flgllo di emigrati. lavorava attorno al 1682 in Inghilterra. (S 1).

ARMANDO Pietro - Teneva bottega a S. Agostino. Ricevette il 3 febbraio 1659 scudi 34,70 per aver accomodato la campana, I'asse del tempo, il rocchetto della seconda ruota della suoneria e i fori logorati dell'orologio della Sapienza a Roma. (124).

ARMANO Matteo, di Firenze - Aiutò nel 1669 il Treffler durante la ricostruzione dell'orologìo di Palazzo Vecchio.

ARMATI Dominique - Fece a Oneglia un orologio a pendolo conico che segna anche i secondi e suona le ore ed i quarti. Appartene-va alla collezione de|l'ing. Garavaglia di Ro-ma. Un altro suo orologio. complicatissimo, con simulato moto perpetuo, appartiene alla contessa Clementi Saffi di Roma.

ARNOLDI Arnoldo di - Fece verso il 1600 un quadrante nautico per il cardinale di Mon-talto.

ARNOLFO - Cappellano tedesco di Santa Maria dell`Anima a Roma, eseguìi nel 1462 il quadrante e dipinse le figure dell`orologio dell'ospedale annesso alla chiesa. (124).

ARRIGO d'Anversa - Era nel 1557 orolo-giaio a Firenze.

ARRIVABENE Filippo - Vende il 15 otto-bre 1521 al marchese di Mantova un orologio che suonava di dodici in dodici. E' probabile si trattasse di un mercante. (A).

ASCLEPI Giuseppe - Padre gesuita; pubbli-cò nel 1750 un volumetto intitolato "Sopra l'oriuolo introdutto nella Toscana".

ASPETTI Enrico - Lavorava a Piacenza in-torno al 1879. (V).

ASTARI Giovanni - Costruiva nella seconda meta del Settecento orologi da tavola con ca-lendario e sveglia. Uno di questi faceva parte della collezione del dott. Nocelli di Bologna. Lavorava a Vicenza.

ASTORI Antonio, di Bergamo - Firmò alla fine del Settecento un orologio da carrozza con suoneria ore e quarti a tirante. Conservato nel Museo di Le Lccle in Svizzera.

ASTORI Gasparo, di Venezia - Fece intorno al 1778 la pendola a colonna conservata alla Specola di Padova. A quell epoca essa rappre-sentava, nonostante lo scappamento ad ancora a rinculo, il massimo della precisione. Il pen-dolo batte il secondo. Verso il 1790 era di nuovo a Venezia e firmava le sue opere ag-giungendo spesso "in Canonica". Un suo oro-logio a colonna su modello inglese di ottima fattura appartiene all'orologeria Musa a Milano.

AUDISIO - Fondò a Napoli, verso la secon-da metà dell`Ottocento una fabbrica di orologi da edificio. (Notizia Pieri).

AURELIO a San Daniele, padre - Costruì nel 1770 a Vienna un orologio astronomico. ll nome fa pensare si tratti di un italiano. (9). AUSENHOFER Giuseppe - E' orologiaio in Trento nel 1719.

AUTRAM Giuseppe, Horologiere di sua Maestà Britannica - Così sta scritto in italiano sulla mostra di un orologio da tavolo costruito con notevole perizia.

AVANZI Andrea, di - Meccanico, eseguiva pure lavori di orologeria. Nel 1877 venne nominato membro corrispondente della Socie-tà Cronometrica Meccanica di Roma. (33).

AVERANI Giuseppe - Costruiva pendole romane all'inizio del Settecento.

AZOLINO da Montesanto (Potenza Picena) - Un contratto datato l'8 giugno 1428 dice che costruì l'orologio di Civitanova. ll contratto è minuzioso e specifica l'opera nei particolari sia dei materiali da impiegare, sia il costo. (Phisis 1962, Bedini).