Utente:Antonio Areddu/Sandbox

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Antonio Areddu è nato a Roma il 23 marzo 1958. E' uno storico, docente e giornalista italiano.


Pubblicazioni

1) Sulle lettere di Antonio Labriola a Benedetto Croce 1885-1904, Ibiskos, Empoli, 1987, pp. 30.

In occasione della presentazione di un certo numero di lettere e documenti appartenuti al filosofo Antonio Labriola, avvenuta nell'anno 1986 a Napoli nel mese di aprile da parte della Società di Storia Patria, in seguito all'acquisto di carte che erano nelle mani degli eredi di Luigi del Pane, il filosofo Eugenio Garin scrisse: "Credo che Croce debba moltissimo a Labriola. Nella sua formazione, Labriola pesò in maniera decisiva" (da "Repubblica, 22 aprile 1986). Questo breve scritto dimostra come il rapporto tra Labriola e Croce si svolge proprio nella dimensione maestro -allievo.

2) Utopie solari e utopie del riconoscimento. Le maschere. Il riso. Il comico, Ministero dei Beni Culturali, Edizioni Teatro Laboratorio, Roma, 1993, pp. 30. Il testo propone un confronto tra le grandi utopie solari di Platone, Moro, Campanella, Bacone, e le utopie del rovesciamento quali la festa del Carnevale, la festa dell' asino e l'utopia di Rabelais analizzando anche il ruolo che ha la maschera e il riso.

3) Simbologia zoomorfica ed eterno ritorno nello Zarathustra di F. Nietzsche, Ministero dei Beni Culturali, Edizioni Teatro Laboratorio, Roma, 1994, pp. 30. La simbologia zoomorfica è la chiave che l'autore propone per rileggere il testo "Così parlò Zarathustra" inteso come il libro più anticristiano. Nietzsche propone il suo AntiVangelo attraverso una scelta di simboli espressione di una differente temporalità (Eterno Ritorno che sfugge quindi al tempo lineare) che emerge con la morte di Dio, evento che produce frantumazione di ogni senso possibile e avvento del nichilismo.

4) Cristianesimo e marxismo nel pensiero di Italo Mancini, C.R.T., Pistoia, 2001, pp. 50. Preoccupazione centrale del pensiero di Italo Mancini fu quella di conciliare la fede cristiana con gli strumenti filosofici e concettuali della cultura contemporanea. Il confronto con le categorie del marxismo fu finalizzato non ad una proposta politica o ad una indagine sociologica, ma a scoprire le valenze filosofiche della teoria marxiana e dei marxisti in generale. Originale fu il filtro critico utilizzato sia per i testi considerati – in modo particolare Mancini si soffermò sulle opere giovanili di Marx – che per le finalità ultime che propose, che furono quelle di definire Marx come un abitatore, sia pure eretico, dell'area ebraico cristiana, riconoscendo nel marxismo un messaggio ed un principio di salvezza, anche se storica, e quindi una soteriologia pur senza una mediazione divina. La dotta esegesi manciniana dei testi marxiani ebbe comunque il merito di recuperare Marx al di fuori delle demonizzazioni tipiche di un certo integralismo cattolico.

5) Intellettuali rurali ed altri animali. Storia della Maremma mondiale, prefazione di Vittorio Sgarbi, Innocenti, Grosseto, 2005, pp. 88 ( con Stefano Adami). Una divertente e ricca guida "non convenzionale" a Grosseto, alla Maremma e alla sua vita segreta. Questo potrebbe essere un modo, il primo, per descrivere il libro di Stefano Adami e Antonio Areddu. Ma è anche un libro che racconta gli oscuri anni in cui il mondo stava per cambiare in profondità, quegli anni tra la fine degli ’80 e l’inizio dei ’90 in cui cadeva il muro di Berlino, finiva un assetto geopolitico durato cinquanta anni, e il vento della globalizzazione cominciava a spirare senza pietà. Il libro ci racconta tutto questo con gusto e divertimento, con allegria e voglia di capire e ce lo racconta dal difficile punto di vista della profonda e chiusa provincia italiana.

6) Il Marchesato di Mores. Le origini, il duca dell'Asinara, le lotte antifeudali, l'abolizione del feudo e le vicende del marquis de Morès, prefazione di Eugenio Maria Beranger, Condaghes, Cagliari, 2011, pp. 560. Alla fine dell´Ottocento, la rimozione del ruolo avuto nel movimento di Giovanni Maria Angioy dai fratelli Francesco e Giovanni Antonio Areddu detto ´Totoy´, la partecipazione agli eventi del Risorgimento e la difesa delle tradizioni locali costituiscono il paradigma degli intellettuali di Mores: i fratelli Giovanni Antonio e Giuseppe Maria Areddu, Giuseppe Calvia, Salvatore Calvia, Paolo Farris e, infine, Efisio Soletta. L´Autore è partito dall´esame di queste figure per indagare poi sulle origini del Marchesato, le agitazioni antifeudali degli anni ´60 e ´70 del XVIII sec. che precedettero la ´Sarda Rivoluzione´ e la successiva svolta moderata. Al centro degli avvenimenti il duca dell´Asinara don Antonio Manca y Amat. Il nuovo duca Vincenzo Manca, alcune vicende del Consiglio comunitativo, l´editto delle chiudende e l´estinzione del Marchesato nel biennio 1839-1840 costituiscono altre significative pagine della storia di Mores.Le gesta dei discendenti della famiglia Manca e in particolare quelle del marquis de Morès, intrepido imprenditore e inquietante ideologo antisemita, ci portano in Francia e negli Stati Uniti d´America.

7) Marquis de Mores, Badlands, Dakota Territory, American Old West, Harding Ozihel edition, New York, pp. 78. Marquis de Morès was a famous duelist, frontier ranchman in the Badlands of Dakota Territory during the final years of the American Old West era, a railroad pioneer in Vietnam, and an anti-Semitic politician in his native France. Born Antoine-Amédée-Marie-Vincent Manca de Vallombrosa, he was later given the title Marquis de Morès et de Montemaggiore, but he was usually called Marquis de Morès. De Morès began life as a soldier, graduating in 1879 from St. Cyr, the leading military academy of France. 8) Il caso Calvino, prefazione di Guido Melis, postfazione di Fabiola Antonella Masci, Leucotea, Sanremo, 2013, pp. 128. La poco conosciuta vicenda che vede protagonista Mario Calvino, padre del celebre scrittore Italo, la cui identità fu scambiata con quella di un astronomo russo, che si rivelerà un anarchico e un terrorista. Con il favore della nuova identità Vsevolod Vladimirovic Lebedincev detto "Cirillo", si inserirà nel panorama politico della Capitale e in quello dei profughi russi presenti in Liguria, fino al suo arresto avvenuto a San Pietroburgo dopo un fallimentare attentato allo zar Nicola II, che darà vita ad un vero e proprio caso diplomatico.

Libri collettanei Abstracts 1) Il concetto di Labirinto in Nietzsche, in A.A.V.V., Catalogo “Maschere e Labirinto” della mostra di grafica e opere plastiche, a cura della dott.ssa Beatrice Premoli, con la presentazione di Vito Apuleio, svoltasi durante la VII settimana dei Beni Culturali presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, Edizioni Teatro Laboratorio, Roma, 1991, pp. 177-183. Un contributo su Nietzsche all'interno di un lavoro inerente una mostra. Il tema di essa si presta a livelli intepretativi che ne riflettono le diverse finalità, articolate secondo una precisa intenzione metodologica. La mostra, oltre al momento di riflessione e confronto di artisti, costituisce, a sua volta, uno stimolante incontro didattico per coloro che parteciperanno ai seminari organizzati presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, nell'ambito della Settimana dei Beni Culturali.


2) Gli animali di Zarathustra, in A.A.V.V. Atlante del pensiero di F. Nietzsche, a cura di Giorgio Penzo, Rusconi, Sant'Arcangelo di Romagna, 2000, pp. 391- 416. Un contributo all'interno di un dizionario nietzscheano che ripercorre la presenza della simbologia zoomorfica nel testo "Così parlò Zarathustra". Nietzsche propone il suo AntiVangelo attraverso una scelta di simboli espressione di una differente temporalità (Eterno Ritorno che sfugge quindi al tempo lineare) che emerge con la morte di Dio, evento che produce frantumazione di ogni senso possibile e avvento del nichilismo.

3) Assunzione per merito, in Mobbing. Le violenze intorno e dentro di noi a cura di Paolo Pacchiarotti, Stamperia Lampo, Roma, 2001, pp. 133-140. Il contributo dell'autore delinea un caso di mobbing accaduto tra il 1996 e il 2002 ai danni di una psicologa assunta presso l'ufficio assunzioni di un noto e importante istituto bancario nazionale con sede a Roma. Attraverso una comunicazione contraddittoria e mafiosa esercitata per lungo tempo l'interessata è stata costretta a licenziarsi non senza prima aver sofferto il demansionamento svolgendo un lavoro da segretaria. La violenza esercitata sulla lavoratrice è stata micidiale svalorizzando costantemente la sua professionalità. E' emerso così un quadro analitico dell'organizzazione in questione che attraverso l'ottimizzazione delle risorse umane ha distrutto la persona e indirettamente ha colpito le relazioni sociali ed interpersonali della lavoratrice.

4) Personaggi illustri di Mores tra '800 e '900, in S. Flore, Mores e sa zente sua, Editrice la Grafica, Sassari, 2005, pp. 192 -197. Il contributo dell'autore è in riferimento a cinque brevi schede dei personaggi illustri di Mores (l'architetto Salvatore Calvia,il teologo Giovanni Antonio Areddu, l'avvocato e consigliere provinciale Giuseppe Maria Areddu, il poeta , pubblicista e studioso di tradizioni popolari Giuseppe Calvia(Lachesinu),l'avvocato Paolo Farris Spanedda) paese del Logudoro, vissuti tra l'Ottocento e la prima metà del XX secolo che documentano una vivacità davvero inaspettata ed un impegno politico e religioso davvero degni di nota.

5) Intellettuali rurali, in A.A.V.V., Intellettuali e popolo. Il lavoro culturale in Maremma, Istituto Gramsci Grosseto, Arcidosso, Effigi Editore, 2013, pp. 111-116. Brani scelti tratti dal libro "Intellettuali rurali...ed altri animali" edito nel 2005 dove si racconta Grosseto e la “Maremma mondiale” intesa come Paesone globale, una provincia morta e viva insieme: la Maremma etrusca, la Maremma oppressa dal suo triste e salato medioevo, la Maremma dantesca, la Maremma senesizzata, la Maremma di Sallustio Bandini, la Maremma di Cecco Angiolieri, la Maremma della Malaria, la Maremma nera, bianca, dei salapuzi e dei farabuloni, nella Maremma antica e agreste, la Maremma di butteri e cinghiali, la Maremma della rinascita moderna, la Maremma rude e rossa del primo Novecento, la Maremma del Veneti di Alberese, la Maremma delle spedizioni all’olio di ricino e manganello di Mario Piazzesi e della sua compagnia, la Maremma di Pilade Rotella, nella Maremma di Civinini, la Maremma della speculazione edilizia di Italo Calvino, la Maremma di Carlo Fruttero, la Maremma dei Morante, la Maremma dello Sport, la Maremma della Merenda, la Maremma dell’Olivone, la Maremma di Davide Lazzaretti, la Maremma della Strage di Ribolla, la Maremma di Cavoli e Puccini, la Maremma di David Leavitt, la Maremma di Capalbio, la Maremma di di Giulianone Ferrara e la Maremma di Previti.

Libri, articoli e recensioni che citano l'autore dal 1993 ad oggi

1)Lanfranco Mencaroni, Capitini com'era, in Il Manifesto, 20 agosto 1988, p. 12.

2)Aristeo Banchi (Ganna), Si va pel mondo. Il Partito Comunista a Grosseto dalle origini al 1944, Arci, Grosseto,1993, p. 112.

3)Valeria Manzi, Tor Bella Monaca. Gli studenti della scuola media "Ilaria Alpi" e i ragazzi del Centro sociale il "Che" in Ultime notizie, Avvenimenti, 18 giugno 1988, p. 22.(con foto).

4)Sergio Albesano, Aldo Capitini, in A.A.V.V., Le periferie della memoria. Profili di testimoni di pace, A.N.P.P.I.A -Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti - Federazione di Torino - Movimento non violento Verona, Torino, 1999, p. 49.

5) S.C., Come bava di lumaca, il libro di Paolo Pisani, Il Tirreno, 9 dicembre 1999, p. 8

6)Giancarlo Lehner - Francesco Bigazzi, La tragedia dei comunisti italiani. Le vittime del PCI in Unione Sovietica, Milano, Mondadori, 2000, p. 341.

7)Dante Corneli, Il redivivo tiburtino.Un operaio italiano nei lager di Stalin, a cura di Antonio Carioti, Liberal Libri, Firenze, 2000, pp. LI e LXI.

8)Paolo Mieli, Le terribili peripezie del comunista Corneli.il «redivivo tiburtino» recluso per vent’anni nei gulag sovietici, La Stampa, 25 giugno 2000, p. 10.

9)Paolo Mieli, Storia e Politica. Risorgimento Fascismo e Comunismo, Rizzoli, Milano, 2001, pp. 301 e 377.

10)Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, prefazione di Norberto Bobbio, Stylos, Aosta, 2001, p. 182.

11)Giacomo Bassi, Sardegna: terra di pastori, banditi, pensatori e filosofi. I Lumi sardi.Il secolo dei lumi sardi: un’Isola di teorizzatori e critici . Approfondito dibattito nel Centro studi italo-francesi a Roma, L'Unione Sarda, 2 maggio 2002, p. 10.

12)Catalogo dei libri in commercio, Autori, volume 1, Bompiani, Milano, 2003, p. 266.

13)Hermeneutica. Rivista dell'Istituto di scienze religiose di Urbino, Edizioni 4 Venti di Anna Veronesi, Urbino, 2003, p. 286.

14)Leonardo Mancino, Uomini e idee dell'Italia civile. Ancora sull' utopia reale, Palomar, Bari, 2004, p. 86.

15) Costanzo Preve, Le contraddizioni di Norberto Bobbio. Per una critica del bobbianesimo cerimoniale, C.R.T., Pistoia, 2004, p. 159.

16)Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini (1926 - 2007), V&P, Milano, 2007, p. 151.

17)Paolo De Nardis - Stefano Delli Poggi - Guglielmo Rinzivillo, Le cause e la storia. Sul marxismo e le teorie della conoscenza scientifica, Armando Editore, Roma 2008, pp. 266.

18)Luca Grecchi, Il filosofo e la vita. I consigli di Platone e dei classici greci per la buona vita, Petite Plaisance, Firenze, 2008, p. 141.

19) Luca Grecchi, Gli stranieri nella Grecia classica. Paralleli con il nostro tempo, Petite Plaisance, Firenze, 2011, p. 206.

20) Eventi in Sardegna, Il marchesato di Mores, n°7, p. 36.

21)Luca Tarantelli, Il sogno che uccise mio padre. Storia di Ezio Tarantelli che voleva lavoro per tutti, prefazione di Carlo Azeglio Ciampi, Rizzoli, Milano, 2013, p. 256.

22)Enrico Menduni, Declinazioni del reale in ambito televisivo, in Fata Morgana, quadrimestrale di cinema e visioni, Pellegrini Editore, Cosenza, 2013, p. 21.

23)Antonio Labriola, Tutti gli scritti filosofici e di teoria dell'educazione, a cura di Luca Basile e Lorenzo Steardo, postfazione di Biagio De Giovanni, Bompiani, Milano, 2014, pp, 1990 e 1995.

24) Recensione al libro Il caso Calvino, prefazione di Guido Melis, Leucotea, Sanremo, 2013, nella rivista Le Carte e la Storia, Rivista di Storia delle Istituzioni, Anno XX, 2/2014, Il Mulino editore, Bologna, 2014, pp. 157- 158.

25)Franca Mafroncelli, Pinocchio e il Professore ovvero bibliografia e sitografia del filosofo Antonio Labriola, S.I, Roma, 2014, pp. 44 e 51.

26)Massimo Onofri, Passaggio in Sardegna, Giunti, Firenze, 2015, pp. 114 e 275.

Prefazioni

Prefazione al libro di Paolo Pisani, Come bava di lumaca, Edizioni il Compasso, Siena, 1999, pp. 109. Prefazione al libro di Paolo Cicconi, Contesti. Raccontare luoghi per raccontare se stessi, Armando editore, Roma, 2015, pp. 319.