Utente:Anna da Re/Sandbox

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MARCELLO MINOTTO

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Marcello Minotto (Venezia 13 settembre 1906- Milano 12 gennaio 1998).

E' stato orafo, disegnatore, pittore, sbalzatore, ma soprattutto scultore.

Si è interessato fin da bambino ai gioielli, seguendo le orme del padre, noto e valente orafo.

Diplomato Maestro D'arte  a soli 18 anni all'Accademia d'arte di Venezia, approfondì poi lo studio dello sbalzo e del cesello, l'ageminatura, l'incisione, il niello e la fusione, come gli antichi maestri.

A vent'anni gli venne proposto di trasferirsi al Vittoriale come orafo e scultore personale di Gabriele D'Annunzio, ma rifiutò, preferendo confermare e preservare la propria libertà.

Questa del resto fu una scelta che caratterizzò la sua vita d'artista, in cui rimase sempre indipendente e perseguì una sua strada, che sperimentava nuove soluzioni estetiche pur rimanendo ancorato alla grande scultura classica.

Un approccio figurativo alla scultura e al disegno che alla fine si rivelò essere molto più controcorrente di quello di tanti colleghi, e che in ogni caso esprime il senso della bellezza che Marcello Minotto provava e voleva trasmettere con la sua arte.

Dedicatosi con passione alla scultura, dal 1926 espone a mostre collettive e personali, regionali e nazionali, inclusa la Biennale di Venezia, sia sculture che sbalzi in argento.

Nel 1937 si trasferì definitivamente a Milano ed è in questa città che si svolse tutta la sua opera di orafo e scultore, e che si tennero le sue più importanti mostre personali, sempre di grande successo sia di critica che di pubblico: nel 1937,1948,1965, 1972,1974,1982,1984.

Come orafo Marcello Minotto e' stato ideatore e creatore di diverse linee di gioielli, dal  dopo guerra al 1980, per Mario Buccellati, noto gioielliere milanese.

Le linee in oro, sbalzate, cesellate e incise - tutti pezzi unici - comprendevano: cardi, nocciole, ghiande, fiori e foglie.

Inoltre, nelle linee argenti, ha scolpito sculture di animali e sbalzato foglie e centri tavola di varie misure.

Ha prodotto gioielli e sculture anche per le sedi di New York e Palm Beach, sempre di Buccellati.

Le sue opere si trovano in diverse parti del mondo. Tra queste ricordiamo:

·      il centro tavola di 40 chili di argento, con soggetti marini tratti dalla mitologia, regalo del Governo Italiano allo Scià di Persia in occasione del suo matrimonio con Fawzia, sorella di di Re Faruk d’Egitto nel 1939.

·      i gioielli e i piatti sbalzati in argento, creati per Re  Faruk nel 1951, per i Reali d'Italia e per altre importanti personalità.

I disegni di Marcello Minotto, raccolti ad esempio nel libro pubblicato da Cavallotti nel 1980, sono segni precisi e nitidi, rappresentano soggetti della vita quotidiana, persone, animali e cose, ripresi nell'attimo in cui li ha colti l'occhio dell'artista. Pochi tratti bastano a rendere un'espressione particolare del viso, uno stato d'animo, un movimento.

Le sculture rappresentano il cuore del lavoro di Marcello Minotto. Molte sono raccolte nel libro Opere, pubblicato da Cavallotti editore nel 1977.

Si tratta prevalentemente di opere in bronzo, caratterizzate da una grande naturalezza che trascende il materiale in cui sono prodotte, che viene anzi usato per esaltare quella naturalezza grazie agli effetti che la luce produce sulla superficie.

Le sculture spesso rappresentano scene di vita quotidiana, animali, bambini, tutti colti in gesti e sguardi immediati, diretti, semplici.

La maggior parte delle sculture di bronzo fanno parte di collezioni private, o di antiquari. Alcune sue opere sono presso il Museo d'arte Moderna di Cento e la Galleria d'Arte Moderna, raccolta Lercaro, di Bologna.

Gli sbalzi in argento

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Spiccano poi per particolare importanza artistica gli sbalzi in argento.

La tecnica usata dal Minotto è alquanto complessa e difficile, poiché il lavoro di sbalzo è effettuato al negativo: l’artista prendeva una lastra d'argento, o altro materiale, disegnava al contrario il soggetto e poi fissava la lastra su della pece a caldo e iniziava a sbalzare con appositi ferri da cesello, da lui stesso creati.

I soggetti in questo caso sono volti di bimbi, di donne, scene campestri e lagune veneziane.

Con la tecnica del bassorilievo Minotto e' riuscito a dare diverse  profondità di campo nella stessa opera.

L’arte sacra

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Oltre ad oreficeria, disegno, scultura e sbalzo, Marcello Minotto sarà ricordato per avere eseguito numerose opere nel campo dell'arte sacra.

·      per la chiesa di San Moise' ha realizzato uno sbalzo in argento di un Martire cristiano

·      per la Chiesa di San Zaccaria ha sbalzato il volto d'argento di San Zacccaria, e due lampade per l'altare maggiore della chiesa.

·      per la Chiesa di San Crisostomo, ha eseguito quattro lampade.

·      per la Chiesa di Santa Lucia e San Geremia, nel 1955 ha realizzato uno sbalzo in argento del volto di Santa Lucia; questo sbalzo gli fu ordinato da Papa XXIII quando era Cardinale  a Venezia.

·      per la Basilica di Santa Maria della Salute, ha creato la Pisside, l' Ostensorio e vari Calici.

·       ha creato il grande ostensorio completamente in oro per la chiesa di Santa Rita o della Consolazione.

·      ha scolpito le quattro rane in bronzo della fontana della chiesa di Santa Maria delle Grazie nel chiostro del Bramante.

·      ha sbalzato in argento il volto della Beata Veronica da Binasco nel 1983.

·      ha creato un reliquiario in argento che contiene una reliquia di Sant'Antonio.

Un elenco ricco ma non esaustivo…

Per Marcello Minotto, l'arte era lo scopo della sua vita. Non ha mai smesso di creare, e per creare non ha mai smesso di guardare con curiosità ed attenzione tutto quello che lo circondava.

Alcuni commenti dei critici d’arte

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Hanno scritto di lui, nel tempo, i seguenti critici d'arte: Bonardi, Borgese, Dell'oro, Del Bono, Fattorelli, Giglio, Montanari, Nebbia, Negri, Passerella, Peracchio, Senesi, Viviani e altri.

Ecco alcune citazioni.

“Noi vorremmo dire al Minotto di coltivare il suo compiacimento per una grazia sorridente delle cose rappresentate, certi di vedere un giorno un’affermazione notevole e unanimemente riconosciuta, poiché ci pare che egli segua così la sua vera aspirazione”

Luigi Passerella, Gazzettino di Venezia, 1935

“Le sculture manifestano un forte temperamento. Minotto ha una personalità libera da ogni influsso. Un artista che siamo certi ingrandirà.”

Dino Bonardi, La sera, 1942

“Il Minotto è scultore e sbalzatore. Se lo sbalzo per taluni è lavoro artigiano, per il Minotto è qualcosa di più e di meglio: egli non eseguisce il lavoro di puro sbalzo su disegno di altri, ma crea direttamente il soggetto che poi realizzerà nel rame e nell’argento.”

Giuseppe Negri, Lo scultore e il marmo, 1942

“Laborioso artista veneziano, devoto cultore della grazia e dell’armonia e del gentile sentimento: nobili virtù espresse con dignità e passione.”

Raul Viviani, Il giornale dell’arte, 1948

“Non a torto, nei 55 anni di attività artistica, Marcello Minotto è stato paragonato più volte ad un allievo di Donatello. Lo scultore Minotto infatti, “guarda al vero” per trarne una certa sintesi che però non sfocia nello stilismo.”

Romano Fattorelli, Lombardia Notte, 1976

“Scultore di fama internazionale, Marcello Minotto ha fuso efficacemente il naturalismo al verismo, riuscendo a trasfigurare uomini, animali, cose, con slancio altamente poetico.”

Antonino De Bono, Arte più arte, 1978

“L’arte di Marcello Minotto è pensosa e cristallina come i volti delle sue sculture di fanciulli.”

Emanuele Verdura, Milan International Art Exhibition, 1980

“E’ abilissimo nel conferire raffinata esecuzione ai gioielli, nel trarre dall’argento degli sbalzi che paiono immateriali, tant’è etere la veste che dolce ricopre corpi e ammanta madonne e contadini ed operai.”

Antonino De Bono, La notte, 1980

“Conta nella sua ricerca il valore lirico della visione, fondata su di una abilità tecnica formidabile. Egli ha rinnovato l’arte classica, innestandovi la ricerca psicologica del personaggio evidenziato nell’antica e saggia ritmicità della scultura greca-romana.”

Antonino De Bono, La notte, 1980

“La scultura, condotta con mano esperta, alto mestiere è di genere realistico fino a toccare i vertici di una verità espressiva quasi provocatoria, sia nella figura completa sia nei busti per i quali la mimica facciale di serenità, di mestizia, di dolore, è tutto.”

Mario Portalupi, La notte, 1982

“Pace e amore, serenità e ottimistica fiducia nell’avvenire, carità e speranza, esortazione a coltivare l’arte perché ci rende veramente noi stessi e ci faccia amare ed apprezzare tutto ciò che è bello e gentile, perché in esso possiamo riscoprirci e realizzarci veramente: ecco il messaggio che Minotto ci affida con molta semplicità ma anche con molta coerenza e fiducia.”

Giorgio Rota, La prealpina, 1982

“Marcello Minotto è uno scultore che affonda le radici nella tradizione, rinnovata, scandagliata, trasfigurata a nuova vita. Per questo motivo è essenzialmente moderno, senza ch’egli abbia dovuto rinnegare, tradire, o rigettare, la matrice inconfondibile della “scrittura” plastica che si collega all’antica Grecia e a Roma.”

“Credo cha Marcello Minotto, uomo semplice e modesto, ma grande d’animo e di cuore, sia una pietra miliare nell’arte plastica del nostro tempo.”

Antonino De Bono (dalla prefazione al libro Opere di Marcello Minotto, Vallotti Editori, Milano 1977)