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RANIERO SQUARTI PERLA

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FAMIGLIA E PASSIGNANO SUL TRASIMENO.

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Raniero Squarti Perla - Ritratto album di Famiglia - 1930

Sintetica biografia Famiglia

Famiglia di antichissima Nobiltà Generosa (Nobiltà Decurionale di Orte e di Narni, registrata nella Cancelleria del Consiglio Araldico Nazionale del Corpo della Nobiltà Italiana al numero 179 vol. II°) considerata originaria di Orte[1] essendosi ivi trasferito, nel XVI secolo dalla Tuscania, il Capitano di ventura Matteo Granceschi, detto Squarta, sul quale: "Si hanno hoggi molte casate che prima non si trovavano, nè vi erano in Orte et di simile accade nelle altre città. Squarti, prima Granceschi, da Matteo Squarta che levatosi dalla zappa alle armi si accasò a Cerveteri ove fece ricchezze et così è venuto in alto per roba et con le arme et indi ad Horta"[2]. Per "cognomizzazione" del nome (o del soprannome) Squarta, acquisito in luogo del Granceschi, e per successivo uso costante di "patronimico" da parte dei successori, si sarebbe verificato nel tempo il fenomeno della variazione del cognome originario che, anche da conferma di studiosi di storia medioevale, tutto sommato risultava fenomeno di non raro riscontro.

Altri soggetti della Famiglia di cui è doveroso trasmettere la memoria sono: Carlo Squarti che fu Governatore Generale del Principato di Piombino.[3] Ernesto n. 10.03.1721, m. 25.02.1788, Gonfaloniere esercente in Orte nell'agosto del 1782[4]. Francesco n. 4.9.1755; m. 1816 (?), Gonfaloniere esercente in Orte nel 1791, Maire[5] nel periodo francese; nel marzo 1796; nel maggio 1797 e Nobile Magistratura (I° Ceto) Narni nel dicembre 1814; primo laureato in Famiglia con tesi in utroque Jure discussa, in presenza del Vescovo Tenderini, “Publice in templo S. Francisci Hortarum Anno 1757”. Ernesto n. 11.6.1797 m. 01.06.1861, ammesso al I° Ceto di Orte con decreto di nomina n. 26 e 9804 del 1841 (Delegaz. Apost. Viterbo), riceve la nomina a Tenente presso il battaglione della Guardia Civica dello Stato Pontificio di stanza ad Otricoli nel 1847, indi è annoverato Consigliere del comune di Orte nel 1841 ed Anziano del comune di Otricoli nel 1848[6]; Ermenegildo è Canonico Decano della Cattedrale di Orte.[7] Quintilio, al quale la pubblica amministrazione ha voluto dedicare una lapide tutt’oggi presente sopra il portone del palazzo Squarti ad Otricoli, il quale morì giovanissimo da eroe nella battaglia di Custoza il 24.6.1866.[8] Guido, medico pediatra nella Regia Università di Roma.

Nel 1815 in Catasto tra i maggiori possidenti (oltre 500 scudi di valore catastale) risultava la Famiglia dei Conti Squarti.

Tra la fine del 1700 ed i primi del 1800, la Famiglia Squarti (con Ernesto?) trasferì la sua residenza da Orte ad Otricoli. Questo a seguito di un grave dissesto economico. La leggenda che circolava in Famiglia parla di un tutore che, in luogo di vigilare sugli interessi dei minori affidatigli, li depredò di ogni bene contante. Sempre la leggenda favoleggia su carichi di scudi d’oro che per ben tre notti, a dorso di mulo, furono traslati da Orte in località sconosciuta. Non sappiamo quanto di vero celi il racconto. Ma sta di fatto che la Famiglia Squarti Perla, venduto l’avito Palazzo in Orte, nel quale aveva abitato già dai primi del 1500 il Capitano Matteo Granceschi, detto Squarta, si trasferì ad Otricoli in quella abitazione, a tutt’oggi di proprietà familiare, che era considerata solamente una fattoria, anche se al centro dei feudi più antichi come il “Castellaccio”. Simile sorte per i resti mortali dei componenti aviti della Famiglia: tutti gli antenati, prima del tracollo finanziario e del trasferimento ad Otricoli, erano sepolti ad Orte nell’ossario, poi coperto da nuova pavimentazione, della cappella di Jus Patronatus dedicata a San Giovanni Battista (in origine del S.S. Sacramento) nella Chiesa Cattedrale e nelle tombe del Convento dei Cappuccini[9] fuori le mura, fatto costruire da Jacopa Squarti come pia erezione dopo la morte del figlio Olimpio: da pochissimi anni, scomparsi i frati, il convento è stato acquistato da una società edile che, facendo scempio di gran parte delle antiche strutture architettoniche e dei resti mortali di chi ivi era sepolto, vi ha realizzato molteplici appartamenti. Per un miglior inquadramento storico, molto sinteticamente e per inciso, si ricorda che nello Stato della Chiesa partendo dal “Liber Costitutionum Sanctae Matris Ecclesiae” in cui Papa Giovanni XXII affidava il Rettorato della Marca ad Amelio di Lautrec, proseguendo con la puntuale strutturazione e classificazione del 1357 (Albornoz, Egidiane, Lib. II, cap. 37) e con le nuove capitolazioni della metà del ‘400 stilate da Eugenio IV, nei comuni dello Stato della Chiesa, sino a tutto il XVIII secolo, il quadro istituzionale non subì stravolgenti mutazioni. Ovverosia per secoli rimasero invariate le suddivisioni in circoscrizioni amministrative dello Stato della Chiesa comprendenti le Legazioni, le Delegazioni, l’articolazione in Città, Terre, Ville, Castelli ecc.. [10]

Quindi, tornando all’articolo principe del dissesto economico con il trasferimento da una Città (come Orte lo era, anche se di IV grado, ma in cui poteva ingenerarsi Nobiltà Civica), ad una Terra, significò per la Famiglia una regressione, oltre che economica, anche nel prestigio e nel potere della Famiglia. Prova ne sono i matrimoni, non più contratti con donne della Nobiltà viterbese, ma con donne le quali appartenevano a Famiglie di Distinta Civiltà, quando non francamente borghesi. Prova ne è, da quel periodo in poi, non aver ricoperto più incarichi di fiducia per la Santa Sede così che gli Squarti si trasformarono da imprenditori ben conosciuti negli ambienti romani (ad esempio Marco Antonio Squarta, il figlio di Margherita Perla[11], fu per incarico della Congregazione del Buon Governo nominato Tesoriere nella costruzione della nuova Cattedrale di Orte e Presidente del Monte di Pietà) in gentiluomini che si sostentavano unicamente con i proventi dei loro terreni.

Da Gonfalonieri ed Imprenditori ad Orte nell’avito Palazzo di Famiglia, ad agricoltori, dunque, in una, seppur antica e prestigiosa, fattoria. Da questa situazione, potremmo definire “letargica”, protrattasi per circa un secolo, fu difficoltoso risorgere. Il riscatto però infine giunse con Raniero, Ingegnere e brillante imprenditore ed il fratello Guido, Docente in Pediatria nella Regia Università di Roma, entrambi trasferitisi da Otricoli a Roma.

Raniero Squarti Perla nacque ad Otricoli (Terni) il 13.10.1880, si trasferì ben presto a Roma per terminare gli studi, per quasi tutta la prima metà del XX secolo verrà a rappresentare come Capitano d’Industria la figura di spicco della zona del Trasimeno e di rilievo, per le ricchezze accumulate e le relazioni intessute, tra le maggiori e più influenti d’Italia; morì a Frascati nel 1956.

Dopo la morte del Padre Gabriele (9.7.1923), Raniero si trovò a dover amministrare le proprietà prevalentemente agricole di Famiglia situate nei comuni di Otricoli[12], Orte, Magliano Sabino e Narni. Ma la vivacissima intelligenza e lo spirito intraprendente lo portarono ben presto ad investire ogni suo avere nell’acquisto delle proprietà del Conte Friggeri Boldrini delle Masse il quale, oltre alla fabbrica di olio al solfuro già impiantata del 1905 con scarsissimi risultati ed un mulino a cilindri a trazione animale, si liberava nel 1912 di ogni podere ubicato a Passignano sul Trasimeno, Castel Rigone, Vernazzano, Torricella, Tuoro e vocaboli la Casina, Montegeto, San Martino, le Pedate e la Vicina.

Le vaste conoscenze di chimica e gli studi all’estero di approfondimento in materia, lo portarono ben presto al convincimento che la lavorazione dell’olio al solfuro di carbonio, avrebbe potuto, a quei tempi, rappresentare la carta vincente per una scalata industriale. E così fu. Di famiglia tradizionalmente legata al reddito agricolo e benché divenuto proprietario della più bella tenuta del Trasimeno per estensione, territori pianeggianti ed irrigui, si dedicò anima e corpo a mettere in pratica la sua idea che, da subito, diede frutti altamente redditizi in campo nazionale ed internazionale.

Passignano sul Trasimeno, cittadina all’epoca che si sostentava prevalentemente di agricoltura e pesca, dai redditi mediamente bassi e dall’analfabetismo diffuso, per circa 40 anni, conobbe la ricchezza ed i fasti diretti ed indiretti che l’industria necessariamente con sé portava.

Lo “Stabilimento di Olio al solfuro” di Raniero Squarti Perla fu la prima industria che sorse a Passignano seguita, ma solo nel 1922, dalla SAI (Società Anonima industriale, nata anche in funzione delle esigenze meccaniche della prima Scuola Italiana per piloti di idrovolanti del Regio Esercito Italiano creata in pieno Primo Conflitto mondiale) che assunse poi nel 1933 la denominazione di Società Aeronautica Italiana.

Stabilimento Produzione Olio al Solfuro - Album di Famiglia - 1917

Con gli oltre 100 vagoni ferroviari giornalieri che giungevano per rifornire lo stabilimento della materia prima, gli oltre 500 lavoratori impiegati (tra fissi e stagionali nei momenti di massima produzione) e l’indotto che impegnava altre aziende italiane come fornaci, saponifici, istituti chimici e meccanici, Passignano raggiunse per quasi 6 lustri un benessere sociale diffuso e mai toccato in precedenza.

La lungimirante liberalità e la cristiana prodigalità di Raniero Squarti Perla fecero in modo che, a proprie spese e primo fra tutti i proprietari terrieri del Trasimeno, provvide a dotare ogni sua casa colonica di luce elettrica, a fornire le abitazioni di vetri alle finestre e corredarle di servizi igienici e fognature, a realizzare concimaie razionali discoste dalle case e rese fruibili solo meccanicamente.

Sarebbero sufficienti questi esempi per rendersi conto di quale benedizione tale figura di Gentiluomo venne a rappresentare per la piccola cittadina lacustre.

Ringraziamento Decima Tuoro - Album di Famiglia - 1914
Celebrazione San Francesco - Album di Famiglia - 1926

Se a questo aggiungiamo che almeno un componente di famiglia indigente di Passignano veniva, con mansioni varie, assunto nello stabilimento; che Raniero Squarti Perla si sottoponeva a versare annualmente un decimo della sua produzione di grano per la popolazione meno abbiente di Passignano e di Tuoro (detta “decima”); che contribuiva a piene mani a quanto Monsignor Giovan Battista Rosa, Arcivescovo di Perugia, chiedeva per la realizzazione di luoghi di culto o il sostentamento del Clero (Nuova Chiesa di Passignano, 1938; concreto soccorso al sacerdote Don Nazzareno Tabarrini in periodo particolarmente critico, 1926), per le celebrazioni commemorative del Santo “Poverello di Assisi”[13] e per la scolarizzazione dei bimbi; che fu sempre primo come promotore di iniziative che potessero sviluppare l’evoluzione, il benessere e l’identità della cittadina e dei luoghi (“Comitato promotore per la navigazione del lago Trasimeno”[14] “Cooperativa di consumo tra i coloni del Mandoleto”, ecc.), è inderogabilmente d’uopo riconoscere che la figura di Raniero Squarti Perla ricoprì, nella prima metà del XX secolo, il ruolo di figura di spicco nell’ambito della piccola Comunità di Passignano, assurta per suo merito alla ribalta internazionale,  tanto da esser meritevole di doveroso ricordo.

Pare opportuno menzionare inoltre che, uomo moralmente retto e giusto, benché vittima negli anni che vanno dal 1920 al 1922 di ripetuti incendi dolosi delle sue proprietà coloniche, dei raccolti e delle stalle da parte di bande di facinorosi comunisti i cui animi erano infervorati dall’aspro conflitto politico, rifiutò asilo ai fascisti, che il 29 maggio 1921 avevano assassinato il medico socialista Guglielmo Grifi, con queste parole: “Nulla e nessuno può giustificare l’assassinio di un galantuomo”.

Comunicazione Vice presidente del Senato del Regno - Album di Famiglia - 1937
Telegramma Mussolini - segretario Sebastiani - Album di Famiglia - 1937

Per finire un episodio che al meglio evidenzia il carattere di leale Gentiluomo volto solo al bene nazionale, anche a costo della propria vita: dal 1940 Raniero Squarti Perla, che aveva già ricoperto a Milano un incarico apicale nella “Confederazione Fascista degli Industriali”, era passato a Parma a dirigere l’ufficio prodotti lattiero-caseari. Il 12.9.1943 all’ufficiale tedesco che aveva occupato militarmente lo stabile e chiedeva il conferimento forzato dei prodotti agricoli ivi ammassati, Raniero Squarti Perla fermamente si oppose “Nell’interesse superiore e prioritario della popolazione parmense stremata dalla fame”. Per il fermo rifiuto, fu arrestato e fu sottoposto a detenzione, assieme a delinquenti comuni, per sei settimane.

Opportuno menzionare che il 30.12.2021 il Comune di Passignano sul Trasimeno, Provincia di Perugia, con delibera n. 71 decide di approvare la mozione, presentata dal Gruppo Consiliare “Passignano nel cuore” in data 22/10/2021, acquisita al protocollo dell’Ente in data 28/10/2021 al n. 13092, avente ad oggetto: “Intitolazione di strada a Raniero Squarti Perla”.

In data 9.02.2022 il Comune di Otricoli propone al nipote di Raniero, Dottore Angelo Squarti Perla, di restaurare l’ingresso ed il cortile interno del palazzo di Famiglia al fine di valorizzare per fini turistici gli oggetti di alto antiquariato donati dalla Famiglia al Municipio oltre che, testuali parole, di porre a cura del Municipio una lapide commemorativa in ricordo dell’industriale ed imprenditore: “…provenendo Raniero da un piccolo comune come il nostro, ha saputo a livello nazionale, ed oltre confine, magnificare l'ingegno suo e, di riflesso, sua Patria natia”.

Lo Stabilimento per l’estrazione dell’olio al solfuro.

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Stabilimento Produzione Olio al Solfuro fronte - Album di Famiglia - 1917

Lo Stabilimento per l’estrazione dell’olio al solfuro di carbonio a Passignano sul Trasimeno, sorto nella prima decade del ‘900, era considerato il secondo in Europa per la quantità e qualità della produzione, in competizione forse unicamente con quello del Marchese Ginori. Come numero di lavoratori giunse ad essere secondo in Italia solo alla F.I.A.T. Nei momenti di massima produzione arrivò infatti, compresi gli stagionali, i carrettieri ed il personale amministrativo, sino a 500 dipendenti. L’archivio dello Stabilimento è stato dichiarato di “notevole interesse storico” e vincolato dalla Soprintendenza Archivistica dell’Umbria il 23.07.1980.

Il solfuro di carbonio, che lo stesso Stabilimento produceva combinando pirite di ferro (solfuro di ferro) e carbone, era elemento (liquido volatile, con odore sgradevole e tossico da respirare, con formula CS2, ovvero un atomo di carbonio legato a due atomi di zolfo) altamente infiammabile tanto che, per una perdita verificatasi nelle fognature dello Stabilimento, negli anni ’20 si ebbe una esplosione che, interessando l’apparato fognario di Passignano, provocò gravi danni a tutto il paese, poi liquidati dalle Assicurazioni Generali.[15] La fabbrica aveva una potenzialità di produzione giornaliera sino a 1600 chili di olio al solfuro di carbonio, 12.000 chili di olio di sansa che era considerato non adatto ad uso alimentare e veniva impiegato per la fabbricazione del sapone[16] e 40.000 quintali al giorno di sansa esausta. L’”olio al solfuro”, o “olio di sansa”, era oggetto di esportazione, specialmente negli Stati Uniti che rimanevano in assoluto il primo mercato. L’estrazione, perfezionata dall’ingegner Raniero Squarti Perla, dava un prodotto all’epoca basilare anche per la produzione di nitroglicerina, così che ogni singolo lavoratore, qualora essenziale al processo chimico-industriale, ebbe l’esenzione temporanea (valida tre mesi e rinnovabile) per tutto il periodo del I Conflitto Mondiale che, come sappiamo, richiamò alle armi, senza eccezione, qualunque uomo valido.

Adeguandosi alle invenzioni in tema di tecnologie di riciclo della sansa vergine, che in maniera tumultuosa all’epoca si susseguivano, già nel 1919 il solfuro di carbonio fu sostituito con benzina[17] ed altri idrocarburi, meno pericolosi e miglior solventi dei grassi. Lo stabilimento, ricevendo anche 400 vagoni al giorno di sansa esausta proveniente, oltre che dall’Italia, da tutto il bacino del mediterraneo (in particolare Smirne ed Aleppo), per comprensibili motivi era stato costruito nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria (per la quale riuscì, grazie all’amicizia personale con S.E. Giuseppe de Nava, Ministro dei Trasporti Marittimi e Ferroviari, ad ottenere la realizzazioni di sostanziali modifiche che consentirono un robusto incremento del traffico e della sicurezza rimasta invariata dal 1865, anno d’inaugurazione). Previ accurati esami biochimici che stabilissero le percentuali di olio ancora presenti in essa e che ne giustificassero l’acquisto ed il trasporto (non meno di 4 Kg/quintale di pannello umido), la sansa “vergine”, giunta prevalentemente ai porti di Napoli ed Ancona via nave, veniva trasferita per ferrovia a Passignano sul Trasimeno. I trasporti via mare avvenivano, oltre che con navi affittate ed assicurate di volta in volta (Riunione Adriatica di Sicurtà-Trieste, polizza di abbonamento per assicurazioni marittime sopra merci), con quattro navi di proprietà, il vapore “Andreas”, la pirogoletta “Gloria” ed i velieri “Yela” ed “Ape”. L’altissima produzione di olio al solfuro veniva, per quanto possibile, direttamente sfruttata industrialmente tanto che erano stati acquistati due saponifici, a Roma e Civitanova, rientrando così anche questi, con la flotta, nel capitale globale dello Stabilimento. Inoltre un macchinario particolare era stato inventato, progettato e brevettato da Raniero Squarti Perla che, realizzato in Svezia, produceva in altro stabilimento oltre 20 tonnellate al giorno di mattonelle di sansa “esausta”, usata all’epoca, da tutte le fornaci d’Italia, per raggiungere alte temperature atte alla cottura del mattone. In caso di vendita[18], il prezzo a cancello chiuso, escluse le merci, dello Stabilimento di Passignano era di 100.000 dollari con valutazione al 31 dicembre 1925. (cioè equivalente a tutta la proprietà agraria, per stime concordi, sia di parte, sia del Monte dei Paschi di Siena).

Tenuta agricola di Passignano sul Trasimeno.

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La tenuta appartenne a Raniero Squarti fino al 1929, anno della famigerata Grande Depressione, detta anche “Crisi del 1929”, crisi economica e finanziaria che sconvolse l'economia mondiale. Qui da seguito descrizione ai fini valutativi per cessione al Monte dei Paschi di Siena, primo fra i creditori: “La tenuta si svolge nei comuni di Passignano e Tuoro, a confine con il lago Trasimeno per diversi chilometri, ed usufruisce del diritto di coltivazione fino al pelo dell'acqua, ed utilizza la canna lacustre. Comprende molti ettari di terreno non censito, rappresentato dalle "Gronde del Trasimeno", per circa 50 ettari. La proprietà censita e' di circa ettari 125, dei quali 100 in pianura e 25 in collina olivata, pascolativa con bosco da frutto ed una cava già aperta per pietra da lastricato. Vi sono nove vaste colonie, ed un impianto per allevamento razionale di suini, oltre ad una stazione di monta taurina. Le case coloniche sono in ottimo stato e per la maggior parte di recente costruzione; quattro nuove. Vi sono scuderie sufficienti, concimaie, capanne. Il bestiame attualmente rappresenta un valore di circa 250.000 lire ma la proprietà' e l'ubicazione consente un notevole aumento di capi. Gli olivi sono 1.600 circa; 500 mori gelsi, in parte di recente piantagione. Ogni stagione si seminano da 50 a 55 ettolitri di grano. Uno dei poderi adibito a campo sperimentale, ed è in corso l'avvicendamento delle diverse culture. La resa del grano va in media sul 20%. Si raccolgono in media 440 ettolitri di vino e 500/600 quintali di olio. I terreni sono a mezzadria, esclusa una parte dell'oliveto. Le tasse annuali vanno sulle lire 10.000. La rendita sulle 200.000 lire, di parte padronale. A Passignano paese, vi sono vasti fabbricati ad uso fattoria, casa padronale, granai eccetera, cantine, molino ad olio e recipienti sufficienti alla produzione. La proprietà si svolge in vicinanza al paese e alla stazione ferroviaria. Dominante il paese ed il lago, in posizione di singolare e meravigliosa bellezza, oltre la casa padronale e fattoria, vi e' un enorme fabbricato non completo - castello - ma per il quale vi e' già progetto di sistemazione approvato dalla R. Soprintendenza ai Monumenti di Perugia. Lo circonda sufficiente terreno per un vasto giardino, con due torri, una delle quali adibita a magazzino. Il prezzo a cancello chiuso, ma escluse le merci è di 100.000 dollari al cambio del giorno della stipulazione del contratto. Valutazione al 31 dicembre 1925.”

Da notare che l’Intendenza di Finanza di Roma il 13.2.1929, in fase di accertamento del valore, ripartito come appresso: “Comuni di Passignano del Lago e Tuoro, Tenuta detta Passignano costituita di una casa Padronale, agenzia, magazzini, e sette poderi conosciuti = con i vocaboli La Casina, Montegeto, San Martino, le Pedate, la Vicina, Passignano e Torricella = ciascuno corredato di casa colonica… compresi venti relitti demaniali lacustri prevalentemente acquistati…”, a fronte del valore dichiarato dal Contribuente di Lire 350.000, accertava un valore di lire 1.350.000.

Nel 1913: a Passignano, in località ancora denominata “punta dei porci”, Raniero Squarti Perla crea un allevamento modello di 5.000 maiali neri di razza britannica (suini di razza Large Black pig) utilizzati principalmente da ingrasso ma anche per la produzione di carne. Nell’Esposizione zootecnica Nazionale di Milano riceve un riconoscimento per la razionalità, funzionalità e produttività dell’allevamento di Passignano e per l’allevamento modello a Casette Mattei di vacche da latte. Dal 1913, per circa un ventennio, ricoprì incarichi di grande rilievo presso l’Associazione Umbro-Sabina degli Agricoltori.


Il Castello Squarti Perla a Passignano.

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Foto Castello prima restauro - Album di Famiglia - 1924

Costruito in fasi successive, lentamente circondato ed in parte occultato dagli edifici del borgo affastellatisi nei secoli, ha il nucleo più antico nella torre quadrata di avvistamento (riconducibile al XIV secolo), nel passo di ronda, nel mastio (databili intorno al XV secolo) e nella Cappella di oratorio castellano (originaria del XVIII secolo, ma già dal XIX secolo adibita a stalla) del lato nord-est.

In origine in signoria della Famiglia della Corgna (Marchese di Castiglione, Chiusi e della Città di Terni, Signore di Perugia), per gran parte passato nel XVIII secolo ai Friggeri Boldrini (Conti delle Masse, per discendenza da Pietro e Francesco Boldrini del 1756, Nobili di Perugia, per discendenza da Silvestro Friggeri del 1775, e di Cortona), divenne nel primo decennio del XX secolo di proprietà della Famiglia Squarti Perla (Nobile di Narni e di Orte, per discendenza da Francesco del 1791) che, dapprima utilizzate le stalle a granaio e poi autorizzata al restauro (Regia Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie per l’Umbria, prot. 1461, del 7 ottobre 1924 e prot. 959 del 5 giugno 1925), lo conservò sino al 1931.

Qualche esempio della documentazione presente nell’archivio dello Stabilimento di Passignano,

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sufficiente però a dare una idea della gigantesca attività industriale e della vita pubblica e mondana sviluppatasi di conseguenza grazie alle capacità e l’intraprendenza del proprietario nel piccolo paese di Passignano, borgo caratterizzato solo da arretratezza economica, sociale e culturale

con vette difficilmente eguagliabili di povertà ed analfabetismo.

(oltre 100.000 documenti privi di “corredo di repere” come elenchi o inventari)


20.9.1903. Giovanna Piccardi Nobile di San Miniato: “Accettando cortese invito verrò con Angelica e Paolina…”.

1.10.1905: Il Questore della Camera dei Deputati: “Gentilissimo Conte Squarti Perla, mi è necessaria una parola di conferma urgente circa la Sua partecipazione al ricevimento di gala all’Ambasciata nella sede del Palazzo di Spagna. Mi onoro di rammentarLe che saremo ospiti di S.E. Don Rodrigo Figuera y de Torres, marchese di Tovar, Grande di Spagna e Senatore del Regno, il giorno 12 ottobre dopo che il marchese de Tovar sarà stato ammesso alla presenza del Sommo Pontefice ed avrà presentate le lettere credenziali che lo accreditano ambasciatore straordinario e plenipotenziario di Sua Maestà il Re Alfonso XIII di Spagna presso la Santa Sede. Mi permetto di sottolineare che rimangono pochi giorni per presentare ai Segretari di Sua Eccellenza la lista completa dei Gentiluomini accreditati per la Camera dei Deputati. Se necessario mi lanci un elettrico con recapito presso la Camera dei Deputati”.

20.9.1906. Contessa Teresa De Martino: “Arriveremo 29 sera…”.

19(?). Carlo Merlo, Cavaliere (di I° Ordine della Corona di Ferro), Principe di Patti, Marchese di Santa Elisabetta Barone di Tripi. Capitano nella Reale Marina Siciliana.

27.10.1908: n. 251 Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia. 15.6.1936: Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, foglio delle inserzioni n.137; 2.1.1937: Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, n. 1, parte seconda, foglio delle inserzioni.

6.11.1908. Marchese Ranieri Bourbon di Sorbello, Patrizio Perugino: “Prego dire schiettamente se potremo venire a visitarli…”.

3.1.1909: Sua Maestà la Regina Madre Margherita di Savoia, in occasione del terremoto calabro siculo del 20.12.1908, fornisce alla Gentildonna che all’epoca era ai vertici della Croce Rossa di Perugia, notizie sulla Famiglia dell’allora Intendente di Finanza di Perugia che abitava a Messina (Reggio di Calabria? Taurianova?) in Viale San Martino 98: “Mi son subito premurata di fare indagini… Mi fu assicurato che tutte le case di questa strada sono crollate e nessuno seppe darmi indicazione precisa. Io voglio credere che i suoi cari siano riusciti a scampare….”.

20.9.1909. Marianna Sanfelice Duchessa di Bagnoli, Duchessa di San Cipriano, Patrizia Napoletana: “Arriverò domattina ore 10 saluti”.

7.10.1909. Don Giulio Pallavicini Principe del S.R.I., Principe di Gallicano, Marchese di Colonna: “Causa contrattempo debbo rinviare mio arrivo domani Venezia ore 6. Mille scuse rispettosi ossequi”.

12.10.1909. Don Giovanni Torlonia (Borghese) Principe di Fucino, Duca di Ceri: “Ringrazio loro tutti graditissimi auguri…”.

16.10.1909. Principe Don Augusto Torlonia Principe di Civitella Cesi: “Ricordando cortese invito sarò domani 17 Terontola…”.

18.10.1909. Donna Caterina Paternò Principessa di Sperlinga dei Manganelli: “Arriveremo domani martedì verso 4,30 in automobile”.

19.10.1909. Contessa Tecla Borgia Mandolini: “Profittando dell’invito verrei domattina con Maria e 2 dei miei figli…”.

20.9.1910. Maddalena Bracceschi Marchesa Gentili: “Sarò Tuoro verso mezzogiorno domani saluti affettuosi”.

19(?). Marchesa Annina Bourbon di Petrella, Patrizia di Cortona, nata Sergardi Patrizia di Siena: “Infiniti ringraziamenti per la bella giornata…”.

19(?). Marchese Bourbon di Sorbello: “La Gambini che forse ella ben conosce è venuta per pregarmi di interporre i miei buoni uffici…”.

20.10.1911. Conte Piccolomini, Patrizio Senese: “Felicissimi vedervi vi aspettiamo domani colazione…”.

25.10.1912. Marchese Ruggero Ranieri Bourbon di Sorbello, Patrizio Perugino: “Dispiacentissimi, cause impreviste non possiamo venire…”.

10.3.1913: il Sindaco di Passignano prega il conte Raniero Squarti in qualità di assessore, di partecipare alla riunione in cui si deciderà la conferma a vita del dottore Giorgio Cohen (o Coen) quale medico della condotta del I reparto - Passignano.

19(?). Conte Balduino Caprini, Generale di Brigata dei RR Carabinieri.

1913(?): Ernesto Bellini della Stella, Patrizio Fiorentino, consorte di Elena Fiumi, Nobile dei Conti di Sterpeto, Nobile di Assisi. (Dei 4 figli della coppia, l’unico maschio fu Piero, o Pier Luigi, detto Pedro, partigiano sanguinario che si macchiò, oltre che della cattura e della fucilazione del Duce, anche della morte di due innocenti: Claretta e suo fratello Marcello Petacci).

12.12.1914: il Sindaco di Tuoro sul Trasimeno ringrazia il Conte Squarti per il dono in grano da devolvere alla popolazione più indigente del Comune così da “poter trascorrere l’inverno al riparo dalla fame”.

11.5.1916. Conte Ansidei di Catrano, Patrizio Perugino. “Egregio Conte. Innanzi tutto le comunico che la Società ha accettato l’assicurazione a lire 180 come ella desiderava…”.

24.5.1916: Ministro della Guerra Senatore Paolo Morrone, Esito esonero temporaneo: “Il ricorso proposto a questo Ministero da Squarti Perla Raniero…”.

23.7.1916. Duca Lante della Rovere, Nobile Romano: “Caro Squarti…”.

12.10.1916. Conte Ernesto Friggeri, delle Masse, Nobile di Perugia e di Cortona, Capitano nel 201° Battaglione M.T., seconda Compagnia, 53° Divisione, Terzo Corpo d’Armata nel Conflitto Italo-Austriaco. Scrive da “Zonaguerra”.

19(?). Giuseppe Cavalletti Marchese di Oliveto Sabino, Patrizio Romano. Amministrazione del patrimonio di Monteleone sabino.

19(?). Novelli Nobile di Amelia e Nobile Marta Pesci Nobile di Città della Pieve.

19(?). Ugolino Montesperelli. Conte di Poggio Aquilone, Patrizio di Perugia.

21.4.1917. Commissione militare per le esonerazioni temporanee, 6054 di protocollo: “Il Ministero della Guerra con dispaccio n. 11860 del 17 corrente informa di aver accolto l’esonero di questa ditta sino al 15.7.1917...”.

29.9.1917: Don Baldassarre Ruffo di Calabria, Principe di Palazzolo, Patrizio Napoletano, dei Principi di Scilla, Marchese di Licodia. 24° Cavalleggeri di Vicenza. Diverrà Tenente Colonnello nella Campagna Libica e Italo Austriaca del 1915-1918.

28.10.1917. Marchese Onorio Bourbon di Petrella, Patrizio di Cortona, e Marchesa Giuditta, nata dei Conti Gessi, Patrizi di Bologna: “Siamo tornati ieri da Venezia e saremmo felicissimi di poterla vedere… Nicolino deve fare domani…”.

1.1917. Monte dei Paschi di Siena Presidenza. “Gentilissimo Conte Squarti Mancano adeguate parole per ricordare i fasti di tanta generosa ospitalità prodigata dalla S.V. e dalla Signora Contessa nell’intrattenimento danzante a cui ci avete dato modo di partecipare. Con deferenza”.

14.1.1918. Di Pirro Direttore Generale dei Telefoni di Stato: “Onorevole Avvocato, non ho mancato di interessarmi per l’impianto del telefono richiesto dal Conte R. Squarti Perla…”.

2.10.1918: Senatore Pietro Sitta, Rettore Università di Ferrara: “Dovendomi fermare seduta statistica giovedì Roma, potrei fermarmi al ritorno Venerdì 7 stazione Terontola. Pregoti scrivermi posta Senato. Ossequi Famiglia”.

21.12.1919: Ministero dei Trasporti, Ufficio Tecnico A.M.P.E.: “Oggetto approvvigionamento carburanti. Egregio Conte Squarti sono lieto di comunicarLe che la Sua pressante richiesta di approvvigionamento benzina… è stata benevolmente accolta”, il Sottosegretario Sainjust.

1918. Principe Don Giuseppe Aldobrandini, Duca di Meldola: “Ringrazio del Solfuro inviatomi e la prego farmene conoscere l’importo…”.

24.3.1919. Il Ministro dei Trasporti marittimi e Ferroviari: “Sulla mancata fornitura di sansa destinata allo stabilimento R. Squarti Perla di Passignano. ho richiamato l’attenzione della amministrazione ferroviaria perché proceda ed adotti i provvedimenti che saranno per risultare necessari”.

4.6.1919. Placido Ciucci Sindaco di Passignano: “Egregio Conte, è molto probabile che io Domenica e lunedì sia già a Roma…”.

23.7.1920: Il Capo di Gabinetto di S.E. il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Poste e Telegrafi: “La assicuro che sono state date le opportune disposizioni perché la locale Direzione Compartimentale provveda nel senso dalla Signoria Vostra desiderato…”.

30.12.1920. Placido Ciucci Sindaco di Passignano.

19(?). Bindo De Vecchi Nobile di Finale, Magnifico Rettore dell’Università di Firenze: “Vivamente ringraziando”.

19(?). Giuseppe Vivarelli, Nobile di Siena: “Gentilissimo Signor Conte Squarti Perla, dopo averle scritto una lettera, confermo di aver ricevuto la sua raccomandata con l’assegno…”.

19(?). Marchesi Luigi e Francesca Venuti di Cuma, Patrizi di Cortona.

19(?). Vittoria de’Vecchi Nobile di Finale, nata de’Pazzi, Patrizia Fiorentina: “Tanti ringraziamenti e cordiali saluti”.

7.1.1921. Ministro Lavori Pubblici Camillo Peano, già Ispettore al Ministero degli Interni, e quindi del Tesoro (1922), Senatore (1922), e infine Presidente della Corte dei Conti (1922-28): “In relazione alle premure rivoltemi a favore dei trasporti di sansa vergine dalla Sicilia e dalla Calabria…interessanti la ditta Squarti Perla…”.

9.1.1921: Camera dei Deputati, “Caro Squarti, mi rivolgo alla Sua cortesia per un segnalato favore…”. Romeo Gallenga Stuart.

26.2.1921. Tenuta di Castel Rigone. Proprietà di Sua Eccellenza il Marchese Don Lorenzo dei Principi Corsini. Maggiore di Artiglieria, si era congiunto in matrimonio il 4.6.1908 con Caterina dei Baroni Ricasoli Firidolfi.

192(?). Don Francesco Boncompagni Ludovisi Principe di Piombino: “Prego farci sapere se potremo venire trovare oggi o sabato ore 16”.

11.10.192(?). Donna Emilia Altieri Principessa di Oriolo e Duchessa di Monterano: “Spiacente non potermi assentare questi giorni…”.

15.8.1921. Conte Rodolfo Pucci Boncambi Nobile di Perugia Vice Presidente della Camera di Commercio ed Industria dell’Umbria. Prot. 3066: “Per la compilazione della periodica pubblicazione statistica a questo ufficio occorre sapere…”.

18.10.1921. Don Ludovico Chigi Albani della Rovere Principe di Campagnano: “Arrivo Terontola mercoledì ore 11,30”.

1922: l'Umbria ed il suo sviluppo industriale, C. Faina. “Un breve cenno alle fabbriche che estraggono olio dalle sanse con il solfuro di carbonio… La più importante è oggi quella di Passignano sul Trasimeno, già di proprietà Friggeri, che funziona dal 1905 ma che è stata notevolmente ampliata nel 1919 dal nuovo proprietario (Squarti Perla)”.

8.3.1922. Conte Lippi Boncambi, Nobile di Perugia e di Cortona. Raggruppante di compagnie di assicurazione. Via dei Priori,16, Perugia.

5.1922: Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Segretario Particolare di S.E. il Presidente: “La ringrazio delle gradite felicitazioni che Ella si è compiaciuta esprimermi e Le sono grato di quanto ha fatto per me…”.

10.9.1922: Deputato, poi Senatore, Avvocato Gennaro Marsciano: “Egregio Conte Squarti Perla. Attendo che Lei mi scriva o mi onori di una Sua visita”.

(?)1923: Riunione Adriatica di Sicurtà, Trieste, polizza di abbonamento per assicurazioni marittime sopra merci su vapore Andreas, veliero Yela, pirogoletta Gloria e veliero Ape.

19(?). Maria Teresa Ricci Bartoloni Nobile di Pesaro “Ringraziando della gentile ospitalità…”.

23.1.1923: Don Andrea Carlo Corsini, Principe di Sismano, Duca di Casigliana, Duca di Civitella, Marchese di Lajatico, di Orciatico, di Tresana, di Giovagallo, di Castagnetolo, Conte Palatino, Nobile Romano, Coscritto, Patrizio Veneto, Genovese, di Ferrara e di Firenze. Tenuta la Marsiliana di Orbetello.

19.2.1923: Colonnello Giovanni Perri a Raniero Squarti in occasione della scomparsa della moglie Pia:“…per il grave lutto che deve aver contristato non poco l’animo Suo gentile ed affettuoso”.

19(?). Duca Don Antonio Lante della Rovere, Nobile Romano, Nobile di Foligno. Azienda Agraria Tenuta di Alberese. Grosseto.

10.3.1923: in qualità di Assessore del Comune di Passignano decide della “conferma a vita del dottore Giorgio Coen quale medico chirurgo della condotta del I° reparto di Passignano”.

(?)1923. Ruffo Principe di Calabria, Principe di Scilla: “Giannetti dispone altri mille quintali circa prezzo lire 28…”.

21.9.1923. Donna Giovanna Sanfelice Principessa di Viggiano, dei Marchesi di Monteforte: “Giungeremo alle 3 cordiali saluti”.

23.10.1923. Principe Giovanni Riccardo Pamphili: “Giovedì sarò Roma però mia accettazione è subordinata alla conclusione completa di tutte le mie condizioni…”.

28.12.1923. Donati Guerrieri, Nobile Perugino: “In merito a quanto espostole prego darmi una sollecita risposta”.

19(?). Conestabile della Staffa Clementini Conte di Pacciano Vecchio, Patrizio di Perugia e di Orvieto, Nobile di Narni e di Amelia. “Prego di consegnare al latore della presente due quintali di solfuro di carbonio…”.

19(?). Contessa Maria Hertz di Frassineto, nata Saluzzo dei Principi di San Mauro e dei Duchi di Corigliano, consorte di Alfredo Hertz Conte di Frassineto Senatore del Regno.

19(?). Marchese Di Maria di Monterosato, Barone di Alleri.

19(?). Nobile Filippo Massini Nicolaj, Patrizio Perugino. Circolo dell’Unione, Firenze.: “Voglia gradire i miei più cordiali ringraziamenti…”.

5.4.1924. Il Deputato Ingegnere Aldo Netti chiede appoggio Raniero Squarti per suoi scopi politici: “Confido Suo Appoggio. Vivamente ringrazio.”.

8.7.1924. Marchese Campanari di Castel del Massimo, Nobile di Veroli: “Tenuta Fontana, Perugia, Illustrissimo Signore”.

22.11.1924: Don Baldassarre Ruffo di Calabria, Principe di Palazzolo, Patrizio Napoletano, dei Principi di Scilla, Marchese di Licodia: “Favorite spedire conto a Giannetti Giuliano…”.

27.12.1924: “Caro Squarti…sono stato a Passignano ma tu eri a Perugia…per cui non ti ho potuto fare gli auguri come mio desiderio”. Onorevole Felice Felicioni.

(?)1924. Renato Pergolani, funzionario del Comitato Centrale del Partito Nazionale Fascista e Segretario Provinciale dei Fasci Umbri: “..perché tutto riesca secondo i vostri intendimenti…”.

20.2.1925: S.E. Don Porfirio Herrera Baez Ministro della Repubblica Dominicana: “El Ministro de la Republica Dominicana tiene la honora de invitar al Conte Raniero Squarti Perla e Hija alla reception que con motivo del 104° Anniversario de la Indipendencia Dominicana ofrecerà el dia 27 de febrero a la 18 horas en Grand Hotel”.

12.3.1925. Conte Ugo Salvatori. Nobile Perugino. Conte sul predicato territoriale di Monteagutello. Conte del S.R.I. per Diploma dato in Vienna dall’Imperatore Leopoldo I il 19.5.1695, Amministrazione Coltavolino, Solfagnano, Perugia.

9.9.1925. Conte Pio Meniconi Bracceschi. Nobile di Perugia (mf) per discendenza di Menicone ed Aggregazione del 1764; Conte Palatino Pontificio per discendenza di Filippo e Concessione del 1566.

27.5.1925: il Generale di Corpo d’Armata Andrea Graziani, in qualità di Comandante della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, ringrazia da Verona mio Nonno Raniero per l’ospitalità ricevuta.

2.10.1925. Senatore Pietro Sitta, Rettore della Università di Ferrara: “Dovendo partecipare seduta statistica giovedì Roma potrei fermarmi durante ritorno venerdì sette stazione Terontola. Pregoti scrivermi posta Senato. Ossequi famiglia”.

19(?). Victor Grez I° Segratario dell’Ambasciata del Cile.

4.6.1926: Perugia, “Illustrissimo Signor Conte, mi faccia una carità. Aiuti come meglio può Don Nazzareno Tabarrini che attraversa un momento critico. Aggiunga, ai tanti che ha già fatto, un altro beneficio”. Devotissimo, Giovan Battista Rosa Arcivescovo di Perugia.

18.7.1926. Raffaele Tesone Primo Segretario del Ministero delle Poste e Telegrafi: “Ringraziando lei e contessa squisita ospitalità…”.

15.9.1926. Vice Presidente del Senato Giorgio Guglielmi: “Gentilissimo Conte Squarti, il Primo Aiutante di Campo Generale di Sua Maestà il Re, con grande rammarico, mi comunica che Sua Maestà, a causa di precedenti impegni, è costretto a declinare il nostro invito per la “Giornata Francescana” a Passignano e ad Isola Maggiore. Nulla mi viene riferito circa il “Gala di beneficienza” prò Battaglioni Militari Sanitari “Principe di Piemonte” organizzato dalla Contessa Vostra consorte a Villa Borghese per il novembre venturo, da cui ritengo confermata la presenza dell’Augusto Sovrano e di Sua Maestà la Regina. Almeno in tal senso sono indotto a sperare. Vi allego il piego del Primo Aiutante di Campo di Sua Maestà il Re, perché possiate darne lettura al Comitato Promotore di Passignano”.

8.10.1926. Conte Paolo Guicciardini, Patrizio Fiorentino: “Dispiacenti non possiamo venire…

17.11.1926: Giuseppe Bastianini Sottosegretario di Stato agli Affari esteri: “Grazie gradito telegramma- confermoLe saluti cordiali”.

27.12.1926: Cattedra ambulante di Agricoltura. Sezioni in Città di Castello, Orvieto, Todi. Amministrazione Conte Squarti Passignano.

12.5.192 (6?): Presidenza del Consiglio dei Ministri, Il Segretario Particolare: “Pregiatissimo Signore, La ringrazio delle graditissime felicitazioni che Ella si è compiaciuta esprimermi e Le sono grato per quanto ha fatto per me…”

22.2.1927: Ministero dell’Interno, Direzione generale della Sanità Pubblica: “Chiarissimo Conte Squarti, mi permetto accluderLe un esemplare di circolare nella quale è detto dei contributi ottenuti per la navigazione sul Trasimeno e dell’impegno di addivenire alla costituzione di una società per azioni alla quale sarà affidata la navigazione stessa.”.

(?)1927. Principe Don Giuseppe Aldobrandini, Duca di Meldola: “Posso venire domani ore 16? Affettuosi saluti”.

22.6.1927: Camera dei Deputati, Roma, anno V, “Egregio amico, Le sarò grato se vorrà favorire da me nella sede della Primavera Romana, via del Plebiscito 112, Venerdì 24 corrente…Cordiali saluti”. Romeo Gallenga Suart.

22.7.1927. Municipio di Narni, illustrissimi fratelli Conti Squarti. Passignano sul Lago.

26.2.1927: Comitato pro navigazione del Lago Trasimeno. “Al Signor Conte Raniero Squarti Perla. Il progetto di navigazione sul nostro lago è già stato approvato. Mi rivolgo pertanto alla Signoria Vostra perché operi presso la popolazione tutta la Sua influenza…”. Onorevole Felice Felicioni.

15.5.1927: Castiglion del Lago, Comitato Promotore per la Navigazione del Trasimeno. “Adunanza di tutti i sottoscrittori di azioni. Approvazione dello Statuto, costituzione Società Anonima”.

1927. Barone Blasi di Statte, Podestà di Passignano, e Baronessa Maria.

(?)1928. Marchese Bichi Ruspoli Forteguerri Pannilini, Patrizio di Siena: “Signor Conte Squarti Perla, Passignano…”.

23.9.1933: Ministero dell’Educazione Nazionale, il Direttore Generale per le Antichità e belle Arti: “Pregiatissimo, la ringrazio sentitamente del Suo gentile invito ben lieto di poterlo accettare…

1935: Annuario Politecnico Italiano, guida generale delle industrie nazionali, Milano, anno VIII E.F., XVIII edizione, oli al solfuro, pag. 346.

22.9.1935. Barone Sergardi Biringucci Spannocchi, Patrizio Senese e Sernini Cucciatti Patrizio di Cortona: “Presenta i propri ossequi alla E.V. ed alle Nobili Signore”.

19(?). Conte Gio. Battista Rossi Scotti di Montepetriolo, Patrizio di Perugia. Lode stampata in onore di Pio IX nella tipografia Squartini di Porta Sole.

20.4.1937: Ringraziamenti, espressi tramite il Vice Presidente del Senato: “Caro Conte, il Luogotenente Generale, di Sua Maestà mi prega di riferirLe le parole di elogio che Sua Maestà il Re ha avuto la benevolenza di usare nei Suoi confronti e che testualmente mi onoro di trasmetterLe: E’ nostro desiderio che giungano al Conte Squarti i sentimenti di vivo riconoscimento per l’alta e proficua opera svolta nell’interesse della Nazione in qualità di fiduciario del Ministero delle Corporazioni presso i rappresentanti diplomatici della Repubblica Dominicana e di Francia”.

17.10.1937. Sua Eccellenza il Capo del Governo: “Duce desidera pervengano Conte Squarti et maestranze suoi ringraziamenti sentimenti espressigli tramite E.V. cordialità – Segretario Particolare Sebastiani”.

19.10.1937: il Vice-Presidente del Senato del Regno trasmette al Conte Squarti un telegramma del Capo del Governo.

20.11.1937: Sua Eccellenza il Capo del Governo visita lo stabilimento Squarti Perla a Passignano (foto).

20.12.1937: Il Vice Presidente del Senato al Conte Squarti, Passignano sul Trasimeno: “L’appuntamento da Lei sollecitato con S.E, il Capo del Governo è fissato per le ore 11 del 15 gennaio prossimo. S.E. è ansioso di conoscerLa!”.

30.9.1933. Ingegner Zuccardi Merli Nobile di Correggio: “Ringrazia per il gentile invito…e prega scusare la sua assenza dovuta a precedenti impegni”.

16.1.1938: Monsignor Giovan Battista Rosa Arcivescovo di Perugia sollecita la generosità, più volte sperimentata, di Raniero Squarti Perla.

10.10.1942. I Marchesi Guglielmi di Vulci e Montebello invitano Raniero Squarti Perla in Campo Marzio alla cerimonia in cui la figlia Marita convolerà a nozze con Don Antonio Sanfelice dei Marchesi di Monteforte.

1942-1943 Sua Sovrana Santità Papa Pio XII al secolo Eugenio Maria Giuseppe Pacelli, Nobile Romano, Nobile di Acquapendente e di Sant’Angelo in Vado (prozio di Don Francesco Pacelli che verrà creato dal Re d’Italia Principe e Marchese Anno Giubilare. Città del Vaticano.

1945. Marchesa Anna Guglielmi dei Duchi Lante della Rovere: “In ritardo ma per questo non con minore riconoscenza…

21.9.1945. Conte Pietro Galeotti Ottieri della Ciaja. Chiusi. Cameriere d’Onore di Spada e Cappa di Sua Santità.

30.5.1949. Baronessa Francesca Ritter de Zanhoi, nata Contessa de Salignac Fenelon, riceve in sua casa in occasione delle nozze della nipote Giovanna dei Marchesi Serlupi Crescenzi con il Marchese Don Francesco Baldassarre Carrega Bertolini dei Principi di Lucedio.

1981: la Deputazione di storia patria per l'Umbria pubblica il libro “Archivi privati in Umbria” 1981. In esso volume sono riportati i due vincoli del 23.07.1980 della Soprintendenza Archivistica per l’Umbria per l’archivio “Squarti Perla, 1700-1952, documenti inerenti la Famiglia ed il titolo nobiliare” e l’archivio “Raniero Squarti Perla, 1912-1947, inerente lo stabilimento di olio al solfuro di carbonio di Passignano sul Trasimeno”.

1998: Ministero per i Beni ed Attività culturali, pubblicazione degli Archivi di Stato, Archivi di Famiglie e Persone. Squarti Perla, scritture di interesse genealogico ed araldico della Famiglia. Dati complessivi: vol. 1, fascicoli 19 (1648-1952), pergamena 1 (1389).    

Bibliografia:

·        “Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia”. Parte prima. 1937. Pagina 547.

·        “L'Umbria ed il suo sviluppo industriale: studio ...”. Carlo Faina · 1922. Pagina 108.

·        “Archivi privati in Umbria” Antonio Papa. Deputazione di storia patria per l'Umbria. 1981. Pagg. 82, 83, 95.

·        “Bollettino ufficiale del Ministero d'agricoltura, industria ...” Italia: Ministero di agricoltura, industria e commercio. 1908. Pagina 53.

·        “Annuario politecnico italiano rassegna tecnica di tutte le industrie nazionali ...” anno 1935. Pagina 346.

·        “Annuario politecnico italiano rassegna tecnica di tutte le ...” 1934. Pagina 462.

·        “Annuario per le industrie chimiche e farmaceutiche”. 1923. - Pagina 370.


[1] Atto Notarile Cupido Deci anno 1560 giorno 13 gennaio Foglio 32 a tergo "Cap.i Squarte De Civ.te Hortana".

[2] Da opera manoscritta, “La fabbrica d’Horta”, inedita, di Don Lando Leoncini, inerente il secolo XVI e primi del successivo, con alterne vicende e passaggi dalla Famiglia Prosperi alla Famiglia Nuzzi a quella Alberti (che ne volle trascrizione fatta fare dal Conte Mariano nel 1840 del Volume 3° e n. 350 pagine del 1° volume) ed infine alla Famiglia Fratini di Terni che la donò al Comune di Orte nel 1886. L’opera è conservata presso l'archivio storico comunale di Orte oltre a copia manoscritta di Don Delfo Giovacchini, storico ortano di chiara fama e membro di spicco dell’Accademia di Storia Patria per l’Umbria, deceduto sul terminare del XX secolo. Altra copia trovasi trascritta dal Sig. Giocondo Pasquinangeli nel 1902 in numero 6 volumi conservati presso l'archivio diocesano di Orte.

[3] l’evento risulta desumibile da causa del 1752 contro Anton Lorenzo Baccetti, Archivio dei Brevi, Archivio Borghese, Città del Vaticano, prot. 384, N. 86.

[4] Bussolo per il buon Governo della città di Orte, Archivio municipale di Orte, foglio VII.

[5] Archivio Stato Roma, B.G., III, 51.

[6] Ernesto (n. 1721 - m. 1788) è il primo a risiedere ad Otricoli dopo tre secoli di ininterrotta residenza ad Orte (incola Otriculano), il padre Marcantonio viene definito "patritius Hortano” non “cives Otriculi": da registro parrocchiale chiesa collegiata, atto di morte di Ernesto 25.02.1788.

[7] Ermenegildo era figlio di Eufrasia Ralli di Orte. Il cognome originario della Dinastia dei Paleologi di Bisanzio era Ralli, Famiglia di Orte, cfr. Spreti, pagina 396, anno 1935. La Famiglia Squarti Perla vanta pertanto, grazie ad Ermenegildo, consanguineità con i Marchesi Ralli Patrizi di Orte e quindi con le L.L. A.A. Imperiali i Paleologi di Bisanzio, oltre che affinità con gli Aleramidi Principi del Monferrato. Per il matrimonio contratto da Marcantonio con Eufrasia Ralli. Cfr.: Atto di Stato Libero del 06.02.1700. Atti ecclesiastici dal 1697 al 1700, foglio 778 e seguenti + 780 a tergo. Prot. 97, 160 R, 209 R, 215 del 4.7.1806, notaio Domenico Buoncristiani, Archivio di Stato di Viterbo.

[8] Quintilio militava nel V Reggimento Granatieri ed è altamente probabile che abbia combattuto alle dipendenze del futuro Re di Spagna Amedeo Ferdinando Maria Savoia Aosta, medaglia d'oro al valor militare per l'assalto guidato, con strenuo valore, al monte la Croce nella battaglia di Custoza alla testa della Brigata Granatieri Lombardia.

[9] Erezione Convento dei Cappuccini Extra Moenia in Orte ed istituzione pio legato per erezione altare SS.mo Crocefisso e costituzione di beneficio omonimo nella Chiesa Cattedrale di Orte come Jus patronato da parte di Giacoma Squarti rispettivamente atto notarile Alessandro Roscio anno 1591. Foglio 281 ed atto ecclesiastico archivio Cancelleria Vescovile 17.10.1608 foglio 155.

[10] Per le variazioni di queste, a seconda dei periodi storici succedutisi, si consiglia la lettura di: Moroni Conte G., “Dizionario di erudizione storico ecclesiastica”, Venezia, 1840-1861, e dell’introduzione de “La Provincia di Ascoli nella metà dell’Ottocento” di G. e G. Gagliardi, Ascoli, 2001.

[11] La Famiglia vantava anche il cognome Cardani che ritroviamo nel testamento del Canonico Ermenegildo il quale, oltre che Squarti, aggiunge i cognomi Perla e Cardani. Per l'eredità dei Conti Perla di Calvi, confluita unitamente al cognome in casa Squarti, vedi Archivio di Stato di Roma B.G., serie II, b 3273.

[12] Veniamo a sapere da lettera spedita dal Gabriele al figlio Raniero, che per la prima volta, il 2.7.1912, nel palazzo di Otricoli (da sempre illuminato la sera con lumi a petrolio), si poté avere la prima fornitura elettrica che: “da una bellissima luce”. Inoltre che l'evento rivestì per gli abitanti del paese sì grande importanza tanto che per quel mese “si sta organizzando un Comitato per fare l'inaugurazione” celebrando così l'evento storico. Dalla medesima missiva ci rendiamo conto che la disponibilità economica della Famiglia era ancora consistente ed i terreni di proprietà erano di tale vastità che giustificavano l'acquisto di un “locomobile”. Tale macchina a vapore, costruita in Ungheria ancora facente parte dell'Impero Austro-Ungarico, era tra le prime costruite dalla ditta Hofherr & Schranz, perchè di soli 8 cavalli di potenza, era tra le pochissime comprate in Italia ed ovviamente l’unica ad Otricoli. La lettera ci mette al corrente che Raniero era stato incaricato di stipulare a Roma l'assicurazione a partire dal 20 giugno, perché l'attrezzo era indispensabile per la trebbiatura imminente di grandi estensioni.

[13] Il Marchese Giorgio Guglielmi, per Isola Maggiore, e Raniero Squarti Perla, per Passignano sul Trasimeno, sono i due promotori del “Comitato per la Giornata Francescana”, ricorrenza da celebrare nelle due località. La ricorrenza, celebrata annualmente, fu nel 1926 particolarmente sentita in quanto a 700 anni precisi dalla morte del Santo Patrono d’Italia: la morte lo colse infatti la sera del 3 ottobre 1226 ad Assisi.

[14] Tra gli esponenti di spicco del Comitato promotore, poi spostatosi con sede a Firenze, figuravano il Marchese Bourbon di Sorbello; S.E. il Nobile Romeo Gallenga Stuart Deputato al Regio Parlamento; il Dottore Renato Pergolani, funzionario del Comitato Centrale del Partito Nazionale Fascista e Segretario Provinciale dei Fasci Umbri; S.E. Felice Felicioni Deputato al Regio Parlamento; il Professor Angelo Benini Sindaco di Tuoro sul Trasimeno; Placido Ciucci, Sindaco di Passignano; il Conte Don Lorenzo dei Principi Corsini (con tenuta a Castel Rigone); il Marchese Giorgio Guglielmi di Vulci, Marchese di Montebello, Senatore del Regno; il Marchese Campanari di Castel del Massimo, Nobile di Veroli (con tenuta a Fontana di Perugia).

[15] Tra i danni, a quasi cento anni di distanza, qualcuno è ancora oggi visibile nelle colonne in mattoni della recinzione della villetta di proprietà di Raniero Squarti Perla, situata nelle vicinanze dello Stabilimento subito dopo l’attraversamento della linea ferrata, procedendo verso Tuoro sulla destra, che risultano non più perpendicolari al terreno. I sansifici che producevano olio al solfuro erano soggetti a esplosioni e incendi ed erano inclusi fra le industrie esposte a rischio di incidenti rilevanti, da localizzare fuori dalle città.

[16] Apprezzato perché, per il suo elevato contenuto di acido oleico, permetteva di ottenere dei saponi meno duri di quelli ottenuti con grassi ricchi degli acidi palmitico e stearico. Un saponificio di Milwaukee fondato nel 1864 da un tale Caleb Johnson, nel 1898 diede il nome “Palmolive” al sapone, dal caratteristico colore verde, fatto con gli acidi grassi dell’olio di sansa di oliva italiano. La fabbrica fu poi assorbita dal saponificio Colgate e il nome “Palmolive” è ora marchio di fabbrica di questa multinazionale dei detergenti.

[17] Nell’archivio dello stabilimento, ancora agli atti, figura un telegramma in data 21.12.1919, proveniente dal Ministero dei Trasporti, a firma del Sottosegretario Edmondo Sanjust (N.d.R.: Senatore, Barone di Teulada, Marchese di Neoneli), in cui letteralmente si legge: “Oggetto: richiesta approvvigionamento carburanti. Egregio conte Squarti, sono lieto di comunicarLe che la Sua pressante richiesta di approvvigionamento benzina, a seguito del vivo interessamento dell’Onorevole Deputato Gallenga Stuart è stata benevolmente accolta”.

[18] Venne però il 1929 anno della “Grande crisi” mondiale in cui Raniero Squarti Perla perdette tutto l’immenso capitale che venne acquisito per debiti dal Monte dei Paschi di Siena. Non bastò che l’ingegnere per salvare la proprietà buttasse nel calderone oltre a tutte le sue proprietà anche quelle della moglie, Pia Belli, donna bella e ricchissima (2 farmacie a Roma, una vaccheria modello a Casette Mattei, una lavanderia industriale che aveva l’appalto per tutta la biancheria degli ospedali di Roma, un palazzo in piazza S.S. Apostoli -diviso in parti uguali con il fratello, Gagliardo Belli brillante colonnello di cavalleria- e numerosi poderi) morta molto giovane di tubercolosi. Il suo motto era: “Con lo stabilimento ho costruito gran parte della mia fortuna, e con questo la ricostruirò”. Il monte dei Paschi avrebbe accettato tutti i terreni di Passignano ed il Castello, ma il Conte Squarti preferì cedere questi e tenere lo Stabilimento. Grave errore! La guerra 1915-1918 era terminata, il prodotto non era più richiesto dal mercato degli Stati Uniti divenuti autonomi nella produzione, la sua industria già messa in ginocchio dalla “Quota 90” emanata senza preavviso allo scopo di evitare evasioni (spudoratamente il giorno prima dell’entrata in vigore del “decreto catenaccio” qualche esponente del Fascismo aveva avvertito uno dei suoi concorrenti di gran lunga minoritari, Gaslini di Genova) ebbe il colpo di grazia investita dalla crisi mondiale del 1929. Lo stabilimento chiuse definitivamente i battenti nel 1947.